Capitolo 10

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Steph Pov
Oggi mio padre sarebbe tornato a New York con la mia nuova coinquilina.
Speravo davvero di aver visto bene quel giorno, perché se fosse stata una stupida perfettina non sarei mai riuscita a sopportarla.
Stetti tutta la mattina seduta sul letto a leggere dei libri per i corsi.
Sono sempre stata preparata e con dei buoni voti e di sicuro non potevo iniziare l'anno male.
Quando sentii la porta aprirsi mi alzai in piedi per presentarmi.
"Ciao tu devi essere Haley giusto?"
"Sì, è un piacere conoscerti."
"Io sono Stephenie ma tutti mi chiamano Steph. È un piacere conoscerti, mio padre mi ha parlato molto di te." Dissi sorridendo "Allora benvenuta in questa università però voglio dirti una cosa importante."
"Cioè?" Mi chiese sedendosi sul letto, cosa che feci anche io.
"Nessuno apparte i miei amici sanno che sono la figlia del rettore quindi se te lo chiedono non dirlo okay?"
"Certo, nessun problema." sembrerebbe una tipa decente e non perfettina.
"Stasera i miei amici danno una festa, ti va di venire almeno te li presento?"
"Sì, perché no, sarà divertente conoscere qualcuno di nuovo."
"Domanda importante. Per caso sei fidanzata?" La vidi rifletterci un pò.
"Beh sinceramente non so come definire la relazione."
"È a distanza?" Annuì "Ahia quelle sono un casino. Vabbe lasciamo perdere."
"Che corsi frequenti tu?"
"Fotografia. In realtà non volevo ma la scelta era fra questa o recitazione quindi ho scelto questa. Tu balli giusto?" Che bugiarda che sono, non riesco nemmeno ad ammettere perché sono qui. Quanto sarò idiota.
"Sì."
"Bene. Voglio avvertirti che non ho molte amiche femmine, sono quasi tutti maschi gli amici che ho, spero che non sia un problema."
"Nessun problema, sono cresciuta con tutti maschi accanto quindi non ci sono problemi." Disse sorridendo. Questa ragazza già mi piaceva.
"Sei figlia unica?"
"Ho un fratello maggiore."
"E non ti ha accompagnato?"
"No ma verrà ad aiutarmi per mettere a posto i pacchi se per te non è un problema."
"Certo che no, nessun problema. E mi scuso in anticipo se vedrai gente girare qui dentro ma sono tutti pazzi."
Rise "Non ci farò nemmeno caso."
E proprio in quel momento Nick entrò nella stanza facendo il suo ingresso "E chi è questa bella ragazza?"
Io e Nick in questi giorni avevano passato un pò di tempo insieme, ma niente di importante.
"È Haley, la mia compagna di stanza. È appena arrivata da Los Angeles."
"È un piacere conoscerti io sono Nick. Vieni anche tu alla festa stasera?"
"Già. Mi fate entrare?"
"Di solito ci sono degli inviti, ma per una ragazza come te c'è sempre posto." Disse sorridendo. Idiota.
"Smetti di fare il coglione."
"È impegnata?"
"Non proprio ma smetti lo stesso. Ora dimmi cosa vuoi."
"Dovevo prendere le cose che ho lasciato qui ieri sera."
"Sono in bagno."
Haley mi guardò e la guardai facendole capire che glielo avrei spiegato dopo. "È tua sorella?" Disse Nick riferendosi alla foto sul telefono di Haley.
"Non naturale."
"Cioè?" Le chiesi.
"Che la conosco da quando aveva due anni e mi ha sempre considerato come una sorella maggiore e dato che volevo una sorellina ho accettato la cosa.. So che posso sembrare strana ma sono fatta così."
"Non preoccuparti, anche io consideravo il mio migliore amico un fratello maggiore, non è strano."
"Comunque un pò ti assomiglia."
"E da cosa lo vedi dato che si vedono i capelli e metà viso?" Disse ovvia.
"Avete i capelli dello stesso colore." Disse sorridendo. Okay continua a fare il coglione, è ora che se ne vada.
"Okay Nick voglio avere un'amica e se continui a fare discorsi a scemo questo non succederà quindi ciao."
"Scusami, ho degli amici imbecilli.'
"Nessun problema, è carino. C'è qualcosa tra di voi se posso saperlo?"
"Abbiamo provato a stare insieme ma è durata poco più di un mese e dopo vari mesi di casino a volte ci vediamo e andiamo a letto insieme. Ma non voglio che tu mi consideri una troietta."
"Non preoccuparti, io sono l'ultima che può giudicare." disse aprendo la parte interna della valigia trovando una lettera.
Fu questione di qualche secondo. Il tempo di leggere tutto che la vidi piangere per terra con le mani sul viso.
"Haley che succede?" Le chiesi mettendomi vicino a lei.
Mi passò la lettera per farmela leggere.
Oddio. "Che bastardo." Sbottai "Scusa."
"Nessun problema." Prese il telefono e chiamò il ragazzo che le aveva scritto la lettera e da quello che capii aveva deciso di prendersi una pausa.
Questa ragazza ha avuto la peggiore notizia della sua vita come me. Solo che lei al contrario mio non aveva visto e sentito tutto da vicino.
Non so perché, forse perché era successo anche a me, ma sentivo che volevo stare accanto a lei.
Forse io e lei potevano davvero diventare amiche, e non solo perché abbiamo avuto degli stupidi ragazzi idioti.
Ci preparammo per andare alla festa e bastarono venti minuti per ubriacarmi del tutto e per perdere Haley. Fantastico direi.
Mi feci accompagnare da Nick a cercarla. Leggere la lettera che quel tipo aveva scritto a Haley è stato come tornare indietro nel tempo di qualche mese. Evan era ancora una ferita aperta e faceva male anche sapere che qualcuno aveva fatto una cosa simile con un'altra persona che non fossi io.
La trovai fuori con Christian e mi resi conto di non averle presentato ancora tutti, ma scoprii velocemente che loro si conoscevano già.
"Vi conoscete?"
"Sì, da un pò direi."
"Allora vi lasciamo soli."
"No questa la voglio vedere!"
"E andiamo idiota!" Dissi portando Nick lontano da loro.
Tornai al dormitorio tardissimo e ubriaca fradicia, ma la mattina dopo ero in splendida forma.
"Steph come cazzo fai?"
Risi "Prima o poi ti ci abitui tranquilla. Sono solo al primo anno, sono qui solo da pochissimi mesi e se ti fai abbastanza amici normali potresti sopravvivere al college senza tanti problemi." Le dissi alzandomi dal letto per cercare dei vestiti.
"Sei seria?"
"No." Dissi ridendo "Haley, sei single, ci sono passata anche io. Sono momenti difficili e sono rotture orribili da affrontare. Stare lontane da casa e divertirsi un pò ti aiuterà tantissimo. E poi chi lo dice, potresti anche trovare la tua nuova anima gemella."
Dissi mettendomi le scarpe.
"Prima o poi voglio sapere questa storia. Comunque non credo proprio. Senti oggi potremo evitare di avere tanti ragazzi in giro per la stanza?"
"Come mai?"
"Perché oggi viene mio fratello per aiutarmi con gli scatoloni e.."
"Ho afferrato. Non entrerà nessuno, te lo prometto."
"Grazie."
"Senti io devo andare a parlare con Nick. Tornerò il prima possibile. A dopo."
"A dopo." Disse mentre io presi la borsa e il telefono.
In quel momento mi squillò il telefono, era Nick "Dobbiamo parlare Nick, adesso."
"Ti stavo aspettando, che fine hai fatto? Ho bisogno di distrarmi."
"Io no. Noi adesso dobbiamo solo parlare. Dieci minuti e sono da te." Dissi buttando giù senza aspettare una sua risposta.
Salii in macchina e nel giro di dieci minuti ero a casa di Nick, che appena entrai in casa mi aggredì subito "Che problema hai? Abbiamo fatto un patto Steph."
"Sai Nick, è vero, abbiamo fatto un patto, ma nel patto abbiamo deciso anche che ogni tanto potevano anche parlare. Ed è quello di cui avrei bisogno oggi. Ma se non ce la fai me ne vado e ci vediamo!" Risposi quasi chiudendo la porta dietro di me.
"Ho lasciato la squadra."
Rimasi sulla porta "Perché?"
"Perché Chase ha preso il mio posto." Ah, Chase. Il ragazzo gentile che mi aveva regalato la sua maglia della squadra. Se avessi saputo che aveva preso il posto di Nick non l'avrei mai accettata.
"Mi dispiace tanto Nick."
"No, era giusto così. Tanto avrei lasciato la squadra lo stesso. Io e Tom non facciamo più squadra come sempre ed era meglio così."
"Tom è tornato e non me lo hai detto?"
"No."
"Per quale motivo scusa?"
"Perché Tom ora non sta più qui e non andiamo più così d'accordo quindi non era compito mio dirtelo. Magari ti farà una sorpresa più tardi."
"Grazie, hai rovinato la mia sorpresa." Dissi fingendomi offesa. Guardai l'orologio, avevo promesso ad Haley di essere in stanza per evitare che qualche ragazzo entrasse, quindi dissi "Okay adesso me ne vado. Ci sentiamo."
"Sì okay. Ciao."
Chiusi la porta dietro di me e tornai al campus, era già troppo tardi.
Corsi fino alla porta e sentii delle voci. Oh no, forse era già entrato qualcuno e suo fratello era incazzato.
Presi un respiro e aprii la porta "Haley mi dispiace tanto, sono in ritardo lo so e.." suo fratello si girò, mi sorrise e io persi il senno della ragione.

Carter Pov
Ero andato a New York per aiutare Haley con gli infiniti scatoloni che si era portata dietro.
"Come va con Dylan? Ci hai parlato?"
Silenzio assoluto.
"Beh, ci siamo presi una pausa." Disse cercando di convincere più se stessa che me.
"Haley."
Sbuffò e mi passò una lettera.
Non ci posso credere, non la passerà liscia stavolta.
"Ha scommesso su di te?" Sbottai.
Annuì "Appena torno a Los Angeles giuro che lo ammazzo!" Sbottai innervosendomi.
"No. Non fargli male Carter. Ci tengo troppo. Ti prego Carter, parlagli, ma non fargli male."
Nei suoi occhi vedevo la rabbia e il dolore, ma purtroppo vidi anche quel briciolo di speranza. La sua speranza era che lui si fosse davvero pentito.
"Mi vuoi togliere tutto il divertimento?" Dissi ridendo e abbracciandola.
"Haley mi dispiace tanto, sono in ritardo lo so e.."
Mi voltai e vidi una splendida ragazza con i capelli rossi che rimase sulla porta in silenzio.
Rimasi qualche secondo a guardarla e per riprendermi un pò le sorrisi.
"Ehm, lei è Steph, la mia coinquilina. Steph lui è mio fratello Carter."
Ci stringemmo la mano e mi sorrise "È un piacere conoscerti Steph."
"Anche per me."
Mi lasciò la mano e quando mi passò davanti rimasi impallato a guardarla.
Dovevo avere qualche informazione su di lei.
Quando uscì dalla stanza aiutai Haley e mi misi a farle qualche domanda "Il suo vero nome è Steph?"
"No, si chiama Stephenie. Ma vuole essere chiamata Steph, e se te lo stai chiedendo ha diciannove anni. Uno meno di te."
"È di New York?" Ti prego dì di no dì di no.
"No. È di Chicago. Come mai tutto questo interesse per lei Carter?"
"Pura curiosità."
"Mi credi così idiota?"
"No, certo che no. Ma credi che potrei avere un appuntamento con lei?"
"Forse un'uscita a quattro fratello mio. Non ti ci lascio uscire da solo." Disse mettendo una mano sulla mia spalla. Dico che si fida tanto di me questa ragazza.

Steph Pov
Me ne andai da quella stanza, quel ragazzo mi stava mettendo in difficoltà.
Non mi sentivo così in difficoltà da.. da mai. Non sono mai stata in difficoltà con un ragazzo.
Anche se mi ero messa insieme a Evan prima di tutti i casini con mia madre con lui non sono mai stata in difficoltà.
Finché quel ragazzo non andava via non potevo stare li dentro.
Mi vibrò il telefono, era Haley che mi diceva che Carter era tornato in hotel. Tornai in stanza "Mi dispiace veramente tanto. Non mi sono mai impallata così con nessuno, ma è talmente carino che.."
"Ci usciresti insieme?" Esclamò lei di punto in bianco.
"Io e lui? Insieme?"
"Sì. Se non fossi intervenuta sareste rimasti a guardarvi per ore." Disse ridendo.
"Non uscirò con tuo fratello da sola Haley. Siamo amiche e i fratelli delle amiche sono fuori gioco."
"Ascolta, non ti avrei mai detto tutto questo se non avessi visto una luce negli occhi di mio fratello mentre ti stava guardando."
"Tu dici?"
"Sì. So che forse non dovrei dirtelo ma Carter mi ha chiesto delle cose su di te prima." Sorrisi di colpo senza nemmeno capirne il perché.
"E che ti ha chiesto?"
"Come ti chiami davvero, di dove sei e se poteva avere una possibilità con te."
"E tu che gli hai detto?"
"Che siccome è coglione, non ti ci lascerò uscire da sola.. ovviamente se vuoi uscirci eh. Non ti sto obbligando."
"Certo." Risposi all'istante senza nemmeno pensarci "E tu con chi verrai?"
"Penso che chiederò a Christian."
"Christian?"
"Mi deve un appuntamento da un sacco di tempo."
Sorrisi "Grazie."
"Ma di cosa?" Mi sorrise "Ti voglio avvertire Steph.. Carter non è un ragazzo gentile ed educato. È tutt'altro che quello. Non voglio che ti faccia soffrire."
"Non preoccuparti. Sono abbastanza forte da sopravvivere al suo carattere. Anche io sono tutt'altro che gentile ed educata. E lo sai."
"Sì lo so. E secondo me voi due sarete strani insieme, per il carattere ovviamente."
"Quando ci si innamora uno tra i due perde sempre il carattere." Esclamai riferendomi alla storia con Evan e Jay.
"Lo so. Io sono tra quelle persone. Non mi fidavo di nessuno, ero cattiva. Ma è bastato solo uno sguardo per far cadere la mia corazza."
Ci conoscevamo da pochi giorni, ma avrei voluto raccontarle tutto quello che era successo negli ultimi mesi.
"So che vorresti sapere la storia, ma un pezzo di questa storia deve essere lui a raccontartela."
"Che cosa?"
"Carter. L'inizio della mia storia è lui che ha il diritto di raccontartela. Lui è la ragione del mio carattere e se non te la spiegasse lui non sarebbe giusto."
"Allora facciamo una promessa. Entrambe dobbiamo conoscerci meglio, entrambe dobbiamo raccontarci qualcosa. Se Carter mi parlerà di questo dopo che sarà successo ci metteremo qui e ci diremmo tutto. Essere coinquiline è anche questo no?"
"Già. Spero che te ne parlerà presto. Ho bisogno di essere capita."
"A chi lo dici."
"Vado a chiedere a Christian se stasera viene. Non farti prendere dall'ansia e fai finta che sia uno qualsiasi." Disse sorridendo e uscendo dalla stanza.
Se era uno qualsiasi lo avrei capito subito e non lo avrei guardato per così tanto tempo e non avrei abbassato la guardia.

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