Capitolo 22

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Steph Pov
Erano passati un po' di giorni. Ero finalmente andata a Hollywood. Lo sognavo da sempre ma nessuno mi ci ha mai portato. Quando Evan proponeva di fare una vacanza gli chiedevo sempre di portarmi a Hollywood ma non l'ha mai fatto, diceva che costava troppo o che era lontano o che magari i miei non mi avrebbero mandato.
Avevo quasi rinunciato all'idea di andarci ma quando scoprii che la gara era a Hollywood accettai subito, non potevo perdere un'occasione simile.
Eravamo in giardino a giocare alla versione di obbligo e verità dell'amica di Dylan e mi stavo un po' innervosendo.
Quella ragazza stava facendo delle domande stupide solo per farsi gli affari degli altri e per fare casini tra Haley e Dylan. O almeno io la vedevo così.
Un ragazzo di cui non ricordavo il nome fece una domanda a tutte noi ragazze "Allora, qui siamo cinque ragazzi e anche voi siete cinque. Una per una dovete bere uno shot per ogni ragazzo tra noi con cui siete state."
Iniziò a preparare un pò di bicchierini  e disse "Sam. Tocca a te."
Guardai Haley, era tesa. Sam non toccò il bicchierino e disse "Mi dispiace ragazzi ma non sono stata con nessuno di voi."
"Okay in fondo conosci poca gente. Rachel."
Adesso ero io molto tesa, volevo che non prendesse il bicchierino o che ne prendesse più di uno. Invece ne prese uno e mentre lo fece guardò Carter.
Dopo quel bicchiere non ne prese altri. Perfetto direi.
"Haley."
Ne prese due, uno per Dylan e uno per Tom.
"Tocca a te rossa." disse sorridendomi.
Ne presi uno e poi presi il secondo.. Non ero sicura se bere anche il terzo. Okay ero andata a letto con Chase, Tom e anche Carter, ma sarebbe stato ovvio a tutti che il terzo era proprio Carter. L'altro non lo conoscevo nemmeno. E poi Chase non sapeva cosa era successo tra me e Carter, quindi non sapevo che fare.
Haley mi mise una mano sul braccio e la guardai.
"Vai, bevi." disse senza farsi sentire.
Presi un respiro e presi anche il terzo bicchierino.
Dopo aver terminato il giro con l'altra ragazza continuammo il gioco.
La bottiglia prese Rachel che volle fare una domanda a me "Steph.. Giusto?"
"Non fare la finta tonta, sai benissimo come mi chiamo."
"Lasciamo perdere. Chi è la terza persona con cui sei stata a letto?"
"La stessa persona con cui sei stata tu." spalancò la bocca per dire qualcosa ma la richiuse subito. Feci un sorriso falso e mi alzai andando in casa.
"Stai bene?"
"Non proprio. Forse non avrei dovuto bere il terzo shot."
"Ma che stai dicendo? Hai fatto bene a farlo e hai fatto bene a risponderle. Lei si doveva solo fare gli affari suoi."
"Oddio ho fatto una cazzata." dissi mettendomi le mani nei capelli.
"Perché io? Ho fatta la cazzata più grande della mia vita a farli stare nello stesso posto."
Ci mettemmo a ridere e tornammo in giardino.
"Ora è il momento di un bel bagno!"
"Ma sei impazzito?"
"No, facevamo sempre questa cosa. È ora di un bagno di coppie.. Però di coppie scombinate"
"Come scusa?"
"Per evitare inconvenienti sarà la sorte a decidere. Ovviamente se capitano le stesse coppie si rifà il giro. Gli ultimi due che non sono stati scelti dalla bottiglia staranno insieme. Chi è già stato scelto esce dal cerchio. Tutto chiaro?"
L'amica di Dylan capitò con Tom, poi restringemmo il cerchio e Carter girò la bottiglia, che toccò me e non potei fare a meno di sorridere "Io e Steph." uscii dal cerchio e quando tutte le coppie furono formate Haley disse "E come dovremmo fare il bagno? Non abbiamo un costume!"
"Lo facciamo in  biancheria intima idiota."
In biancheria? E se mi sentissi male così di punto in bianco? Sembrerei così stronza?
Nel frattempo che stavo a rimuginare su i miei stupidi pensieri la maggior parte dei ragazzi era dentro l'acqua e io ero ancora vestita.
"Ti devo svestire io? Tanto non sarebbe la prima volta no?" chiese l'imbecille ridendo.
"Ti sembra il momento di dire certe cose?" dissi sbottonando i jeans.
"Eddai, sei ancora arrabbiata con me? Quante volte devo dirti che mi dispiace?"
"Fidati, non sarà mai abbastanza." risposi buttando la maglia per terra insieme ai pantaloni.
"Anche tu sei molto scorretta sai?"
"Cosa avrei fatto io?"
"Quel ragazzo. Avevi detto che non c'era niente tra voi, perché è così?"
"Beh, forse perché lui si è meritato un'occasione, mentre tu l'hai buttata via. È giusto così Carter."
"Si certo." mi passò avanti e si buttò  in piscina, e lì non potei fare a meno di guardarlo. Come si fa a non guardare una cosa così bella?
"Hai intenzione di rimanere lì per sempre o entri?"
Scossi la testa ed entrai nella piscina che era riscaldata. In questo posto non mancava proprio niente.
Mi avvicinai a Carter "Se mi bagni i capelli ti uccido."
Detto fatto proprio. Prima annuì e poi mi schizzò. Quando mi toccai i capelli e sentii che erano bagnati il mio sguardo divenne come quello di un assassino e lui vedendo la mia faccia si mise a ridere "Lo trovi tanto divertente? Adesso ci metterò ore per asciugarli! Sei proprio un coglione!"
"Sono capelli, se si bagnano un pochino non muore nessuno."
"Parla per te." comunque ormai erano mezzi bagnati quindi tanto valeva bagnarli del tutto.
Quando riemersi dall'acqua mi ritrovai Carter a mezzo centimetro di distanza. Stava andando tutto troppo velocemente.
"Carter.." lui si allontanò e guardò Dylan con lo stesso sguardo che avevo io quando mi ha bagnato i capelli.
"Che vuoi?"
"Posso andare a vedere come sta?"
"Non farla incazzare."
"E tu controlla il suo ragazzo."
"Sisi vai." mentre parlavano avevo trovato il modo di allontanarmi un pochino.
Non che non volessi stare con lui però la sua fidanzata è lì adesso e, per quanto vorrei farglielo apposta, mi sentirei cattiva lo stesso.
Stava passando il tempo ed avevo freddo, dovevo andare a farmi una doccia.
"Senti io devo andare a fare la doccia. Vai a vedere come sta Haley tu."
"Sei sicura?"
"Certo. Non preoccuparti."
Uscimmo dalla piscina e Carter mi portò un asciugamano "Puoi farmi un favore? Puoi dire a quel coglione che non si è accorto di nulla che Haley sta poco bene? Inventa qualche cazzata e non farlo andare da lei. Va bene?"
"Non preoccuparti. So come trattare con Tom."
"Non sono sicuro di voler capire cosa intendi ma forse è meglio così." disse dirigendosi in casa mentre Chase mi chiamava.
"Accompagnamo le ragazze a casa, va bene?"
"Sì. Stasera vorrei dormire da sola okay?"
"Stai male?"
"Sì, sto poco bene stasera. Forse ho bevuto troppo."
"Okay, a dopo." mi diede un bacio sulla guancia e Tom venne verso di me "Stai male?"
"Giusto un pò.." e ora dovrebbe chiedermi della sua fidanzata no?
Si guardò intorno "Dov'è Haley?"
"Sta male anche lei. Carter l'ha portata di sopra."
"Vado a vedere come sta.."
"No!"
"Perché?" dovevo trovare una scusa per non farlo salire.
"Sta molto male e non vuole essere disturbata. Con suo fratello andrà molto meglio, sa come trattarla e sa cosa deve fare.. Okay?"
"D'accordo. Dormirò sul divano allora. A dopo." disse mettendosi la maglia e accompagnando la tipa a casa sua. Perché i ragazzi sono così imbecilli? Ha una ragazza stupenda e se gli dici che sta male invece di stare qui se ne va ad accompagnare una stupida ragazza a casa sua.
Entrai in casa solo dopo aver visto andare via tutti e feci la doccia lavandomi i capelli.
Mezz'ora dopo ero finalmente pronta ed anche se erano le tre e mezza non avevo ancora per nulla sonno.
Mi misi seduta sul letto e mi misi a leggere i messaggi che avevo ignorato per tutto il giorno e mi misi le cuffie facendo partire una canzone a caso dalla playlist.
Sentii bussare e mi alzai per andare ad aprire "Scusa, volevo solo controllare se stavi bene."
"Sto benissimo perché?"
"I ragazzi hanno detto che stavi male."
"No, era solo per mandarli via.."
"Come mai non dormi? È tardi.."
"Non so, non ho tanto sonno. E tu perché non sei a dormire?"
"Devo mettere in ordine." lo guardai  sorpresa "Devi mettere in ordine?"
"I miei ogni mattina mandano una cameriera che si comporta anche da spia e racconta ciò che succede. E dato che l'ultima volta che ho lasciato casino non ho potuto più dare feste per un bel pò adesso mi tocca pulire ogni volta."
"Adesso mi torna tutto."
"Dai ti lascio, vado a sistemare."
Si stava allontanando, ma io avevo bisogno almeno di parlarci un pò, di avvicinarmi di nuovo a lui, quindi dissi "Aspetta. Ti dò una mano."
"Sei sicura?"
"Se non vuoi compagnia.."
"No figurati. Vieni pure." chiusi la porta e lo seguii in soggiorno. Tom dormiva beatamente su un divano che si trovava in soggiorno e dormiva talmente in uno strano modo che mi dovevo sforzare per non ridere ma non ci riuscii.
"Perché stai ridendo?"
"Come faccio a non ridere?" dissi indicandogli Tom.
Lo guardò e si mise a ridere anche lui "Forse è meglio se ce ne andiamo. È meglio che non si svegli." dissi prendendolo per la maglietta e trascinandolo in cucina.
Mentre stavamo pulendo mi era venuta un pò di fame. Non so per quale strano motivo, io non mangiavo mai durante la notte, mai!
"Io ho fame." dissi alla fine.
Carter si avvicinò al frigo e lo richiuse subito aprendo il congelatore e tirando fuori un barattolo di gelato.
"Ti va? So fare molto bene il milkshake." disse sorridendo.
"Va bene."
Ci mise un pò di tempo perché giustamente era notte e non voleva fare casino. Mi misi seduta sull'isola della cucina e mi passò il bicchiere con una cannuccia "Sei ben organizzato."
"Ci sono abituato." lo assaggiai, li era venuto bene. Per essere le 4 di notte e per averci messo più di venti minuti li era venuto bene.
"Sai Carter" dissi guardandolo facendo in modo che anche lui mi guardasse "per quello che ti pare sei molto gentile. Sei molto diverso dal ragazzo che ho conosciuto quando siamo usciti insieme la prima volta." dissi ricordando quando ci provava con la cameriera mentre usciva con me.
"Lo so. Mi sono comportato da vero cretino quella sera. E anche quel giorno a casa tua."
Abbassai la testa e rimanemmo in silenzio per qualche minuto.
"Posso farti una domanda?"
"Sì, certo."
"Come mai sei venuta a Los Angeles se non volevi nemmeno più parlarmi?"
"Sai Los Angeles è sempre stato un posto in cui volevo venire e poi ci sono persone che hanno fatto molto peggio di quello che hai fatto tu."
"Quindi non sei venuta qui per perdonarmi vero?"
"Sinceramente? Sinceramente credevo che tu non fossi nemmeno qui sapendo che ci sarei stata anche io."
"Eppure sono qui. E vorrei davvero essere perdonato."
"Non posso perdonarti.. Io non posso perdonarti perché non hai fatto niente di così terribile. Alla fine l'unica persona che si è comportata da stronza sono stata io."
"No, avevi tutti i motivi per comportarti da stronza. Vorrei solo sapere perché stai con quel ragazzo."
"Io non sto insieme a lui. È una cosa che nessuno ancora riesce a capire. Io e Chase siamo solo amici."
"Per lui non sembra così."
"Per me è solo un amico." dissi mettendo il bicchiere sul tavolo.
"Quindi è tutto come prima?"
Com'era prima? Come posso rispondere a una domanda simile? Non sapevo più niente, anzi, sapevo solo una cosa, non potevo più essere pazza di una persona come lo ero per questo ragazzo.
Si avvicinava lentamente, non come l'ultima volta. Sembrava non voler essere respinto ancora e quindi non ci provava. Per una volta pensai che dovevo farlo io il primo passo e così feci. Lo tirai verso di me e lo baciai.
"Ed io che avevo paura di essere respinto." sorrisi "Non posso respingerti troppe volte." ero strano ammetterlo, ma se lo avessi respinto sarei stata male io.
Lo volevo davvero stavolta, era una cosa che dovevo fare.
"Aspetta aspetta.. Non qui però. Se si svegliasse non credi che lo andrebbe a dire al tuo amico?"
"Sì, hai ragione."
"Dai vieni." mi prese per mano e mi portò nella sua stanza.
Il pensiero che qui aveva già portato milioni di ragazze mi dava un pò sui nervi e mi faceva impazzire "Che hai?"
"Niente. Mi stavo chiedendo quante ragazze avevi già portato qui."
"Voi ragazze siete troppo paranoiche. Non preoccuparti, nella mia stanza non ci entra nessuna ragazza. Le stanze per gli ospiti esistono per quello."
"Non ci credo e non ci crederò mai."
"Credici. Chiedilo a chi vuoi, tutti sanno che qui non entra nessuno."
Si avvicinò "Sei la prima che entra qui. E parlo seriamente." la cosa mi fece sorridere e se la mia punizione doveva essere questa avrei voluto essere punita per sempre.
"CARTER!" la mattina seguente mi svegliai per quell'urlo. Mi alzai e raccolsi la mia roba vestendomi. Mi guardai intorno. Stanotte ero stata bene ma forse, anzi, sicuramente, avevo tradito la fiducia di Chase nei miei confronti. Scesi le scale andando in cucina sorridendo "Buongiorno a tutti."
Haley mi guardò curiosa. Allora non era quello il motivo dell'urlo.
"Ti ho svegliato?"
"No, non preoccuparti."
"Dio quanto sei imbecille, sei riuscita a farti sentire anche al terzo piano!"
"Da quando la tua stanza è al terzo piano?" si intromise Chase. Si, e ora cosa li dovrei dire?
"Scusate ragazze, io e Steph dobbiamo andare a prepararci." disse Haley prendendomi per il braccio e salvandomi da una situazione da cui non sarei mai riuscita a levarmi di torno.
Ci raccontammo cosa ci era successo la notte scorsa e alla fine ci ritrovammo in palestra e dissi "Io invece sì, ho tradito Chase."
"Non per offendere eh. Ma tu ami Chase o ci stai solo per fare incazzare mio fratello? Perché se è così complimenti perché ci stai riuscendo."
"È incazzato?"
"È geloso Steph."
Geloso. Sì, mi piacerebbe davvero che fosse geloso. Ma è una cosa impossibile.
Haley stava dicendo cose intelligenti e mi stava dando dei consigli fantastici.
"Sai, dai degli ottimi consigli, peccato che tu non li ascolti."
"Che intendi dire?"
"Perché non parli con Dylan e ti fai raccontare ciò che è successo stanotte?"
"Dovrei farlo davvero?"
"Si, almeno capiresti qualcosa su ciò che provi." mi dispiaceva dirlo perché lei e Tom stavano molto bene insieme però non lo so, quelle poche volte che l'ho vista con Dylan mi hanno fatto capire che entrambi provano ancora qualcosa l'uno per l'altro, e forse non hanno mai smesso di farlo.
"Va bene. Io vado da Dylan ma tu parli con mio fratello."
"Affare fatto." appena dissi ciò arrivò la sua insegnante che disse "Quanto avete bevuto ieri sera ragazze?"
"Non così tanto non preoccuparti."
"Senti tesoro non è che potresti aiutarmi con le fotografie domenica? Haley mi ha detto che sei molto brava e molto professionale."
"Forse ha esagerato un po' troppo. Comunque nessun problema, lo farò molto volentieri."
"Grazie cara." le sorrisi ed andai a fare le cose per cui ero stata 'assunta' per lavorare in questa scuola.

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