Steph Pov
Dopo lunghe ore di viaggio eravamo arrivati a Los Angeles.
Casa di Haley era enorme, molto di più di quella di mio padre.
Quando arrivammo i ragazzi portarono le valigie in casa e Haley mi portò in casa per presentarmi ai suoi genitori.
I suoi genitori erano delle persone stupende ed erano anche molto gentili e simpatici.
Ero stata parecchio in ansia perché avevo paura di rivederlo ma per fortuna oggi non si era fatto vedere.
Meglio così, non volevo stare male già il primo giorno.
Il giorno dopo mi svegliai tardi e mentre andavo in cucina mi scontrai con Carter e il cuore smise di funzionare.
Ero in ansia, lui mi guardava, io lo guardavo.. Dovevo andarmene di qui.
Andai a diritto senza nemmeno guardarlo e andai a fare colazione.
Haley tornò verso l'ora di pranzo e Carter iniziò a parlare e io non riuscivo a guardarlo.
"Ragazzi che facciamo stasera? La signorina qui domani si diploma, vuoi fare qualcosa di speciale?"
"Non lo so, avete delle idee?"
"Possiamo andare in un locale a divertirci un pò."
"Sì, dai."
"Facciamo una serata fra coppie no?" Disse lui.
"Ma se sei single Carter, che dici?"
"Ehm non proprio.."
"Amore scusa il ritardo!"
Disse una biondina attaccandosi a lui. Stavo per avere un mancamento, era andato avanti così facilmente davvero?
"Rachel lei è mia sorella Haley, Haley lei è la mia ragazza." Haley le strinse la mano e Carter continuò le presentazioni fino ad arrivare a me e disse "Lei è la coinquilina di mia sorella." l'unica cosa che diceva di me era questa? 'È la coinquilina di mia sorella'. Per lui io sono solo la coinquilina di sua sorella?
"Steph andiamo un attimo di sopra." mi disse Haley portandomi di sopra dove io non resistetti più e scoppiai a piangere.
"Steph, mio fratello è un coglione deficiente e quella è solo una brutta zoccola! Vieni ho un'idea." disse aprendo la cabina armadio e prendendo un vestito nero con un bello scollo sul davanti.
"Metti questo."
"Per cosa?"
"Fagli vedere chi è la vera Steph! Fallo incazzare talmente tanto da fargli capire cosa sta perdendo!"
"E Chase?"
"Ci penso io."
"Grazie Haley." ci abbracciammo e poi ci vestimmo.
Per andare via facemmo due macchine, i ragazzi andarono con Carter e nell'altra macchina noi ragazze.
Io e Haley ci eravamo messe d'accordo sulle domande da farle e per parlare un pò di Carter.
"Allora Rachel, da quant'è che stai con mio fratello?"
"Da una settimana più o meno"
"E come vi siete conosciuti, se posso saperlo?"
"Ci siamo conosciuti in un locale.. E tu con quel bel ragazzo? State insieme da tanto?"
"Sì, da parecchi mesi ormai."
"Peccato."
Il dolore che avevo dentro di me era immenso, lui mi ha fatto stare malissimo e tutt'ora io non sto bene.Carter Pov
L'arrivo di Haley mi faceva felice, ma l'arrivo di Steph mi rendeva strano. Ero felice ma avevo anche tanta ansia.
Alla fine con Rachel era andato tutto abbastanza bene, e no, non stiamo insieme.
Lei ha detto il contrario perché pensa che sia così ma non lo è, la frequento solo così, per divertirmi.
La mattina quando incontrai Steph nel corridoio mi sono quasi bloccato, non avevo idea di cosa dirle.
Era messa male, e Rachel chiamandomi 'amore' aveva peggiorato tutto.
Qualche giorno fa avevo incontrato Dylan e avevamo risolto. Avevo messo da parte il fatto accaduto qualche anno fa ed eravamo tornati grandi amici, solo che il problema è che non avevo il coraggio di dire niente ad Haley. Ci sarebbe stata male, ci sarebbe stata malissimo e non volevo altri casini, avevo già i miei di problemi da risolvere, e uno di questi era proprio Steph.
Il locale era pieno, c'era tantissima fila fuori ma per mia fortuna io sapevo come farmi degli amici e quelli amici lavoravano nei pub.
"Amico mio!"
"Ehi, come va?" dissi dandogli una pacca sulla spalla "Bene tu?"
"Bene." apparse mia sorella e disse "Hai portato anche la piccola Mason? Come stai tesoro?"
Scossi la testa "Lascia stare mia sorella, è meglio."
"Quanti siete?"
"In sei. C'è posto?"
"Sì, entrate pure."
Ci fece spazio ed entrammo nel locale. Solo quando arrivammo al bar vidi come era messa Steph, ma perché sono così imbecille?
"Che guardi?"
"Niente, lascia perdere. Ti hanno fatto qualche domanda?"
"Sì, ed ho detto che ci siamo conosciuti in un locale."
"Per quale motivo non hai detto come ci siamo conosciuti?"
"Non mi va di dire che esco con il mio capo. Non sarebbe una bella cosa non credi?"
In fondo non aveva tutti i torti "Ti hanno chiesto altro?"
"No, ma credo che sia un pò gelosa."
"Chi? Quale delle due?"
"Tua sorella di sicuro, l'altra non lo capisco. Perché ti interessa tanto saperlo?"
"Puro interesse. Non preoccuparti. Prendi quello che vuoi e non preoccuparti di niente, pago io dopo." dissi cercando di allontanarmi.
"Dove vai?"
"A salutare un amico. A dopo." dissi non aspettando che rispondesse, la sua opinione ora mi importava poco.
Presi un bicchiere dal bancone e andai da lei.
Le diedi una piccola botta sulla spalla e quando si voltò e mi vide smise di sorridere.
"Che vuoi?"
Le passai il bicchiere "Mi dispiace tanto."
"Ti prego non parlarmi. E poi questo non risolve niente."
"Andiamo Steph mi dispiace, sono un cretino e.."
"No Carter zitto. Sei fidanzato, perché non vai da lei? Non ti voglio avere intorno."
"Ascolta io e lei non stiamo insieme, ti prego ascoltami."
"Sì, ti ascolto dai." disse incrociando le braccia.
"Non qui. Vieni." la presi per un polso e la trascinai fuori.
"Io e lei non stiamo insieme, a me piaci tu e basta."
"Vediamo se capisci. Ti ha chiamato 'amore'! Non lo dici se non lo pensi davvero!"
"Ha solo esagerato, e poi se lo pensa a me non interessa. Se mi interessasse ora non sarei qui a parlare con te! Sei tu il mio unico interesse!" dissi prendendole la mano.
"Okay, sono il tuo unico interesse? Allora ripetimi come mi hai presentato a quella ragazza prima. 'Lei è la coinquilina di mia sorella'. Io sono solo quello per te? Dopo tutto quello che ci siamo detti a New York, dopo tutto quello che è successo tra di noi, io per te sono davvero così poco importante? Per te io sono solo la tipa che vive con tua sorella? Non sono nient'altro per te? Sono così davvero poco importante per te?" chiese con le lacrime che ormai le rigavano il volto.
Avevo sbagliato, l'avevo trattata malissimo prima e nemmeno io sapevo perché l'avevo detto. Era venuto fuori così.
"Non ero serio quando l'ho detto, non lo pensavo davvero."
"Se lo hai detto lo pensavi davvero, non è che le cattiverie escono così dal nulla!"
"Ti giuro che non lo pensavo. Io e quella ragazza non stiamo insieme, lei lavora per me e.."
"Cosa vorresti dire? Che vuol dire lavora per me?"
"Beh hai presente tutti quei viaggi a New York avanti e indietro? Sai per quei viaggi sono stato punito e mi hanno obbligato a lavorare nell'azienda di famiglia e Rachel è solo la mia segretaria. Siamo usciti qualche volta insieme, solo che ha frainteso la situazione. Capisci adesso?"
Mi guardò per qualche secondo "Mi dispiace di averti dovuto dare tutto questo dispiacere. Nessuno ti obbligava a venire là, ma mi dispiace lo stesso per averti costretto a lavorare, non volevo causarti tutto questo dispiacere."
"Carter!" sentii la voce di Rachel dietro di me "Anche se forse tutto questo dispiacere non te l'ho dato. Mi sembra tu stia meglio no?" disse rivolgendosi a Rachel che era accanto a me e la guardava molto male.
"Che succede?"
"Niente. Ci vediamo." detto questo se ne andò lasciandomi fuori dal locale con Rachel.
La notte dormii pochissimo, le avevo fatto male, molto male, e ora ne dovevo pagare le conseguenze.
Quando riuscii ad addormentarmi erano le sei, e due ore dopo quella stronza mi è venuta a svegliare con quell'altra cretina.
Dio cosa ho fatto di male per ricevere tutto questo?
"Andate via stronze."
"Bel modo di trattare tua sorella."
"E bel modo di trattare la tua quasi sorella." disse Alexis ridendo.
Avevo solo due opzioni, o mi alzavo o avrebbero continuato a darmi fastidio all'infinito.
Optai per la prima opzione e quando mi alzai andai ad abbracciare Alexis, era tanto tempo che non la vedevo.
"Mi sei mancato."
"Anche tu. New York ti piace?"
"Da morire."
"Al ballo come è andata? E sto parlando con entrambe."
Si guardarono, ebbene sì, io sapevo sempre tutto.
"Ma come fai a sapere del ballo?"
"Tom mi aveva invitato per farti felice ma non sono venuto, e ho fatto bene, e Jack ha parlato di come tu avessi accettato di andare al ballo con lui per una settimana." dissi rispondendo a entrambe.
"E siccome sai che ti voglio tanto bene e che anche noi sappiamo tutto, cosa hai fatto a quella povera ragazza con i capelli rossi?"
Spiazzato, sono rimasto spiazzato.
"Sto scherzando Carter. So che non ti piacciono le rosse."
"Questa si però." dice Haley che nel frattempo si era sdraiata sul mio letto.
"Oh, voglio sapere tutto."
"Non pensarci nemmeno. Vai a studiare il tuo discorso se non vuoi fare figure di merda e fuori di qui grazie."
"Sei molto cattivo Carter."
"Lo so, ora fuori su." mi fecero la linguaccia e le buttai fuori.
Mi feci una doccia e mi vestii con dei jeans scuri e una camicia bianca.
Scesi le scale e trovai mia madre, mio padre e gli amici di Haley.
"Sono felice che tu ti sia messo ciò che ti ho comprato tesoro." disse mia madre sistemandomi il colletto della camicia che era messo alla perfezione. Dopo averlo fatto si mise a camminare avanti e indietro per la cucina. Mia madre era perfetta, aveva solo un piccolo problema, era sempre un pò presa dall'ansia.
"Mamma." dissi facendola fermare "Calmati. È una cerimonia di un diploma okay? Non è niente di che."
"Lo so. È solo che tu non hai fatto questa cosa, e.. Fammi essere un pò in ansia tesoro." mi rispose sorridendo.
Io non avevo mai svolto una cerimonia di diploma perché quando sarebbe dovuto toccare a me ero in coma, e quindi era giusto così.
"So di poterti sembrare pazza, ma quando diventerai un genitore capirai cosa mi passa per la testa."
"Allora spero che sia il più tardi possibile."
Mi sorrise e poi mi disse di iniziare ad andare a scuola e ovviamente dovevo accompagnare anche gli altri due.
"Possiamo andare?"
"Tesoro dove vai?"
"Mi hai appena detto che dovevo andare a scuola, che fai, cambi idea ancora?"
"Non sono stupida tesoro. Sto dicendo che devi aspettare Stephenie. Anzi, devi andare a chiamarla, non sa che deve venire con voi."
Mh, se solo mia madre sapesse cosa è successo tra me e lei non mi chiederebbe questo.
"Mamma io.."
"Tesoro. Vai!"
Salii le scale e bussai alla sua porta.
"Cosa vuoi ancora?"
"Odiami, fai come vuoi, ma dobbiamo andare a scuola."
"Ti ha obbligato tua madre vero?"
"Noo."
"Si certo. Un attimo." si spostò dalla porta, prese la borsa e senza degnarmi nemmeno di uno sguardo scese le scale e la sentii parlare con qualcuno.
Ripeto, cosa ho fatto di male per avere tutto questo?
"Adesso potete andare." presi le chiavi e dopo essere stato certo di non aver dimenticato niente partii.
Arrivammo a scuola dieci minuti dopo e chiesi a Tom di prendere i posti per sedersi per i miei e per i genitori di Alexis.
Alla fine non mi ero perso niente di che, il giorno del diploma penso che faccia schifo a tutti.
Mi ritrovai a guardare Steph, come facevo da quando era arrivata a Los Angeles, e la vedevo quasi in difficoltà a stare qui, ma non credo che fosse solo perché non conosceva nessuno.
Presi coraggio e mi avvicinai a lei "Va tutto bene?"
"Che te ne importa?"
"Perché mi rispondi così? Ti ho chiesto se va tutto bene, non mi sembra di aver chiesto niente di che!"
Sospirò "Non lo so. Mi sento, come a.."
"Disagio."
"Si vede così tanto?"
"Io l'ho notato, gli altri non lo so. Non preoccuparti se non conosci nessuno, a volte è meglio così."
"Non è questo il problema." disse accennando a un sorriso "E qual'è allora?"
"Forse è meglio lasciar perdere, diciamo solo che fa schifo questo giorno. Menomale ci siamo già passati."
"Io in realtà no."
"Scusa, non volevo.."
"Non preoccuparti, non che mi importasse così tanto fare questa cazzata."
Annuì e quando la gente e i diplomandi iniziarono a sedersi lo facemmo anche noi.
La preside chiamò Alexis per fare il discorso di commiato e Alexis chiamò Haley con lei.
Aspettavo questo discorso per poter sentire Alexis dire qualche cazzata e per prenderla in giro a vita, ma purtroppo non successe.
Quando toccò a mia sorella iniziò a parlare guardando un punto fisso verso il fondo del pubblico e non volevo voltarmi. Non avevo voglia di arrabbiarmi.
Mi appoggiai allo schienale della sedia e misi una mano sulla fronte e sentii lo sguardo di Steph su di me.
Alla fine della cerimonia tornammo a casa dove i nostri genitori avevano organizzato una grande festa.
Quando trovai Haley la trascinai in un posto dove nessuno potesse sentire e le presi il volto tra le mani.
"Lo hai visto?"
"Chi?"
"Haley, hai visto Campbell tra il pubblico?"
"No, non l'ho visto."
"Ma era riferito a lui il discorso?"
"Un pò a lui un pò ad altra gente."
"Stai bene?"
"Sì, smetti di fare il fratello protettivo, sto benissimo Carter."
Non era vero ma dirglielo adesso e contraddirla avrebbe solo peggiorato la situazione, quindi la lasciai andare dal suo ragazzo e continuai a farmi gli affari miei.
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You are my disaster
RomanceDue ragazzi. Due anime semplici ma incasinate. Due ragazzi che non sanno come risolvere i loro problemi. Lei: Stephenie Kene, 19 anni, era la classica principessina viziata ma nei primi anni di liceo tutto cambia e la principessa viziata si colora l...