Steph Pov
I giorni erano passati molto velocemente ed eravamo ormai arrivati a settembre.
Con Carter andava tutto alla perfezione. Non ero ancora riuscita a parlargli di Evan ma lui aveva accettato la cosa e mi aveva promesso che quando sarei stata pronta lui mi avrebbe ascoltata.
Per quanto riguarda mio padre invece era tutto un casino.
Ho evitato le sue telefonate per due settimane ma alla fine ho dovuto parlarci per forza.
Alla fine decisi di rimanere a Los Angeles. Con Carter non avevo avuto nessun problema, io stavo bene qui e Abby, grazie a una soffiata, se possiamo dire così, di Haley, aveva deciso di assumermi come fotografa personale della sua scuola, che nel frattempo era diventata ancora più famosa, e mi aveva procurato degli ingaggi per gente molto ricca e le persone per cui avevo lavorato erano rimasti soddisfatti del mio lavoro nonostante avessi solo vent'anni.
Carter nel frattempo aveva deciso di lasciare la casa dei suoi genitori e aveva deciso di comprarsi una casa tutta sua.
Alla fine l'unica senza un posto fisso ero rimasta io. Avevo iniziato a cercare un piccolo appartamento con i soldi che ho guadagnato con il lavoro e con la vendita della casa di New York ma la ricerca era molto complicata.
Comunque, come dicevo, siamo arrivati a settembre, precisamente al 18 settembre. Il matrimonio di Haley e Dylan.
Io e Alexis ci organizzammo per prepararci per questo giorno e alle 8 entrammo in camera di Haley che dormiva fin troppo tranquillamente. Io e Alexis ci guardammo annuendo e urlò "Svegliati tesoro, oggi ti sposi!".
Entrambe ci sedemmo sul suo letto con un sorriso stampato sul volto mentre Haley guardò l'orologio "Sono le 8 ragazze! Vorrei dormire ancora un po'. " rispose rimettendosi il lenzuolo sopra la testa.
"No ora tu ti alzi e andiamo a fare le cose per il matrimonio." dissi alzandomi.
Non voleva darci retta quindi la tirammo fuori dal letto a forza e prendendola sottobraccio la portammo in cucina.
"Buongiorno tesoro mio!"
"No mamma ti prego, non anche tu." sua madre sorrideva ed Haley ci guardò tutte e tre "Okay ora basta, sto iniziando ad aver paura. Smettete di sorridere."
"Eddai Haley, non essere così noiosa, oggi è il tuo giorno e dovresti sorridere anche tu."
Dopo aver chiuso gli occhi, e forse averci mandato tutte e tre a quel paese, sorrise e salì le scale.
Sua madre, soddisfatta, uscì dalla cucina dove rimanemmo solo io e Alexis.
"Carter? Ci hai parlato? Come mai non è qui a rompere le scatole?" chiese ironica.
"Ieri mi ha detto che sarebbe stato da Dylan e che doveva stare fuori di qui e lontano da noi perché sennò sarebbe impazzito. Le sue chiare parole sono state 'ne posso sopportare una sola alla volta, quattro tutte insieme impazzisco'" risposi dicendo quello che Carter ieri mi aveva detto prima di uscire di casa.
"È un totale imbecille. Come tutti i ragazzi del resto."
"Sono pronta. Possiamo andare." disse Haley scendendo le scale "Di che stavate parlando?"
"Della stupidità maschile."
"Soprattutto quella di tuo fratello."
"E vi sorprendete pure?" disse ridendo "Dai va bene andiamo. Non voglio fare tardi. Non oggi."Carter Pov
Quando mi svegliai questa mattina mi sentii subito strano. Mi guardai intorno e capii subito che non ero a casa mia ma che ero a casa di Dylan perché oggi si doveva sposare e volevo stare assolutamente il più lontano possibile da casa mia e dalle ragazze che giravano intorno preoccupate. No, meglio stare qui.
Parlando di matrimonio, io non avevo ancora capito che cosa mi sarei dovuto mettere. Mi alzai e andai in sala "Senti, ma parlando di come mi devo vestire io? Tu sai qualcosa?"
"Ha scelto tua sorella. Ha scelto tutto lei. L'unica cosa che ho potuto scegliere è stato il vestito. No aspetta.. Anche il posto in cui mi ha mandato è stato scelto da lei, quindi di conseguenza, anche il vestito."
"Solo tu potevi sposarla. Non ti bastava sopportarla per qualche ora?" dissi facendolo ridere.
"Comunque il vestito dovrebbe essere nell'armadio."
Lo ringraziai e tornai nella stanza degli ospiti e aprii l'armadio dove trovai un completo nero, ma era troppo elegante.
"Mi dispiace amico."
"Ma quali problemi la affliggono? Io non mi vesto così! Sembrerò un pinguino!"
"Dai, fallo per lei. Sarà la prima e l'ultima volta che ti metterai una cosa del genere."
"Io la picchierò. Prima che ti sposi io la strozzerò."
Qualche ora dopo avevo indosso questo stupido completo ed ero ancora più convinto di essere ridicolo.
'Sì cara Haley, oggi prenderai tante botte' pensai mentre mi abbottonavo la camicia.
Quando arrivammo al luogo della cerimonia andai alla ricerca di Steph ma non la trovai quindi decisi di andare da Haley.
Bussai alla porta e dato che non mi rispondeva nessuno entrai dentro ugualmente "Sei pronta?"
Mi vide e sorrise "Sei stupenda."
Mi avvicinai a lei chiudendo la porta "Anche tu. Posso?" disse sfacendomi il fiocco "Lo stai già facendo."
"Ora ci siamo." disse stirando il fiocco con le mani e sorridendomi.
Presi la coroncina dal tavolo e gliela misi sulla testa "Ecco, ora sei perfetta."
"Grazie Carter."
"Di cosa?"
"Grazie per aver accettato tutto e per non essere mai andato via." disse con le lacrime "Nono se piangi me ne vado eh." rise asciugandosi le lacrime "La mia piccola donna." le misi una mano sulla guancia "Anzi, la mia ex piccola donna."
Mi prese la mano e la strinse ''Sarò sempre la tua piccola donna Carter. E tu sarai sempre il mio grande uomo." rispose abbracciandomi e ridendo.
Le misi una mano sulla testa cercando di non distruggere la pettinatura perfetta e dissi "Ti voglio bene piccola mia."
"Anche io ti voglio bene."
Avrei voluto allentare la tensione chiedendole il motivo per cui voleva vedermi vestito come un idiota per farla ridere ma in quel momento entrò nostro padre con i fiori "I miei piccoli ragazzi. Mamma voleva che ti dessi questi."
"Piange ancora?" lui annuì e decisi che era il momento di uscire da quella stanza.
Ci sono rimasto male perché non mi ha chiesto di accompagnarla all'altare? No, direi proprio di no. Cioè, non mi sarebbe dispiaciuto accompagnarla, ma so già che non ce l'avrei fatta quindi è stato meglio farla finire così. Mio padre è felice e potrà far parte della vita di mia sorella almeno per il suo giorno speciale e a me sta bene fare il testimone del mio migliore amico. Mi va benissimo così ed è stato meglio che non me lo abbia chiesto perché probabilmente le avrei detto di no e ci sarebbe stata male, quindi è meglio così.
Mi affrettai a raggiungere l'altare e vidi che Dylan era preoccupato. Feci un sospiro e gli misi una mano sulla spalla puntando sull'ironia "Smetti di preoccuparti. È sempre in ritardo. Non è mai arrivata in orario e non arriverà in orario nemmeno oggi."
Si mise a ridere. Certo, non posso dire che sono ancora del tutto d'accordo con questo fatto dato che ho continuato a minacciarlo fino a qualche ora fa, però lui è pur sempre il mio migliore amico e lei è pur sempre mia sorella, e preferisco di sicuro vederla sistemata insieme a lui che insieme a un coglione qualsiasi che magari ha trovato in un posto qualsiasi e che è ancora più stupido di lui.
Finalmente quella santa musichetta iniziò a suonare e tutti si voltarono.
Non ero interessato, avevo già visto il vestito e tanto prima che arrivi possono passare minuti e minuti.
Però alla fine, per correttezza, e perché il sacerdote mi stava guardando male, mi voltai anche io e quello che vidi era stupendo.
Quel vestito le stava benissimo e si vedeva benissimo che era ansiosa. Dopo l'ultima volta avevo deciso di non parlare più del suo ex e di non chiederle più niente. Avrei aspettato che fosse stata lei a dirmi ciò che era successo e avrei cercato di farle meno pressioni possibili.
Alla fine della navata l'avevo davanti a me e anche se lei non se ne accorse, la guardai per tutta la durata della cerimonia.
"Carter." mi sentii chiamare dal mio migliore amico dopo un pò "Si?"
"Dovresti firmare."
Distolsi lo sguardo e dissi "Sì scusa." presi la mani e feci la firma richiesta che ogni testimone deve fare per il matrimonio.
Mentre firmavo Haley si avvicinò e disse "Adesso fai ciò che abbiamo provato. Ti ricordi tutto vero?"
"Mi credi scemo?"
"Ogni tanto." ero pronto per offenderla, però poi pensai che almeno per oggi, avrei potuto evitare, quindi le sorrisi e mi avviai, come avevamo provato per settimane, a braccetto con Steph lungo la navata per uscire da quel posto e andare finalmente a bere un pò.
"Ho bisogno di bere."
"Carter!"
"Che c'è? Ho davvero bisogno di bere qualcosa e anche tu ne hai. A che ora siete andate a dormire ieri sera?"
"Alle tre e mezza. O forse erano le quattro." disse chiudendo gli occhi per riflettere "Oh si, erano le quattro."
"E a che ora ti sei svegliata?"
"Alle sei e mezza."
"Hai dormito due ore e mezza? Sì, hai assolutamente bisogno di bere!"
"Per ora sono abbastanza sveglia. Riparliamone tra qualche ora magari. E per te dovrebbe essere lo stesso discorso."
Dopo che passarono tutti mi fermai a guardarla "Stai scherzando?"
"È il matrimonio di tua sorella. Non bere tanto."
"Appunto perché è il suo matrimonio devo bere. Mi serve per affrontare meglio la situazione."
"Va bene. Niente casini però."
"Andrà tutto bene. Andiamo su." dissi trascinandola verso il tavolo degli alcolici.
Mi feci riempire un bicchiere e bevvi un po' del contenuto.
"Dovrei chiederti una cosa poi.."
"Che devi chiedermi?"
"Non ho detto che devo chiederti questa cosa ora, ma ho detto poi."
"E quando è poi?"
"Quando meno te lo aspetti."
"Devo preoccuparmi?"
"Non credo che ce ne sia bisogno." presi un altro sorso "Poi valuta tu."
La vedevo un pò preoccupata. Quando dico queste cose di solito non sono cose belle, ma stavolta, almeno per me, lo è, e vorrei che fosse lo stesso anche per lei.
"Comunque cerca di farmi bere poco, potresti prendermi per ubriaco e quindi potresti prenderla male. Tengo molto a quello che ti dirò, quindi voglio che tu mi prenda molto seriamente."
"Stai iniziando a mettermi paura. Ti prego puoi dirmelo e basta? Mi stai mettendo troppa ansia."
"Facciamo così. Adesso dovrò sopportare milioni di persone che mi chiedono come sto e dovrò far finta di sapere chi siano, quando questo stupido momento passerà te lo dirò. Te lo prometto."
"Va bene.."
Le sorrisi e come avevo appena predetto una signora mi chiamò facendomi girare e iniziò a farmi domande su domande e io non sapevo nemmeno chi fosse, ma per correttezza risposi a tutte le domande.
"È la tua fidanzata? Siete molto carini insieme."
"Sì. Grazie mille."
"Sono felice che tu abbia trovato una brava ragazza e che tu ti sia sistemato e abbia lasciato perdere tutte quelle ragazze, una diversa al giorno, che frequentavi in passato."
Dopo questa frase mi resi conto che questa persona mi conosceva fin troppo bene.
"Cosa?"
"Oddio Carter non ti ricordi chi sono? Sono la sorella di tua madre! So che non ci vediamo così spesso ma pensavo che ricordassi almeno la sorella di tua madre."
Ohh, ecco perché mi conosceva così bene e perché sapeva così tante cose.
"Cosa? Ma certo che mi ricordo chi sei. Come puoi mettere in dubbio la mia memoria?"
"Non sembrava che tu sapessi chi ero."
"Nono, lo sapevo benissimo."
Mi fece uno sguardo sprezzante e se ne andò.
"Non ci credo. Non riconosci nemmeno tua zia?"
"No perché non ho interesse nel ricordarmi di lei. Mia madre non mi ha mai parlato bene di lei quindi non ho interesse a sapere chi è." risposi facendole scuotere la testa.
Passai la seguente ora a parlare con tante persone e così facendo persi di vista Steph. Trovai invece Haley e le chiesi dov'era.
"È a parlare con la mamma."
"Bene. Ci copriresti per un pò?"
Haley mi guardò e disse "Non rovinare il vestito perché ti ammazzo!"
"Ma che cazzo hai capito? Devo parlarle e basta e mi serve la privacy. Allora?"
"Va bene."
La ringraziai e andai verso di lei e dissi "Scusa mamma ma te la devo rubare per un pò."
"Si scusate. Vai pure cara."
La portai in un posto abbastanza isolato e dissi "Ora devo chiederti una cosa."
"Finalmente. È da quando me lo hai detto prima che non faccio altro che farmi prendere dall'ansia."
"Non preoccuparti. Ora puoi stare tranquilla."
"Che devi chiedermi allora?" chiese distruggendosi lo smalto. Le fermai le mani "Rilassati. Cosa pensi che debba chiederti che ti ha mandato così in ansia?"
"Ma non lo so, magari vuoi dirmi che mi lasci per un'altra. Non si può mai sapere."
"No, e non è niente di così negativo. Sei più tranquilla ora?"
"Diciamo di sì."
"È già un buon inizio. Allora, non so come dirlo."
"Prova."
"Sai che ho comprato un appartamento per andare via da casa dei miei no? Beh, ho parlato con i miei genitori, e ora che Haley non vivrà li e che non ci vivrò più nemmeno io.."
"Ho capito. Non posso più stare a casa tua. Non preoccuparti, sto già iniziando a cercare un appartamento che mi posso permettere e nel giro di qualche settimana sarò fuori da casa dei tuoi."
"No, non volevo dirti quello. E comunque non cercare degli appartamenti."
"E dove dovrei vivere? Sotto un ponte?"
Scossi la testa "No. Mi stai complicando tutto quindi lo dirò molto semplicemente. Vieni a vivere con me."
"Cosa?"
"Non cercare appartamenti in giro. Vieni a vivere con me. L'appartamento è nuovo, non ho ancora comprato niente perché prima volevo farti questa proposta così da andarci poi insieme."
"Hai già pensato a tutto? E se ti dicessi di no?"
"Beh, in realtà non ho pensato a una risposta negativa da parte tua." dissi grattandomi il collo.
"Sei davvero sicuro di quello che mi stai chiedendo? È una cosa importante e non so se avresti la stessa opinione su di me se vivessimo nella stessa casa."
"Se non sbaglio fino ad ora hai vissuto a casa dei miei."
"Sì, ma in casa c'erano i tuoi e tua sorella e non siamo mai stati così soli."
"Lo so, è un passo importante ma è una cosa che sento di dover fare. Quando sono andato alla ricerca di un appartamento ho scelto quello perché ho pensato subito che poteva essere adatto per vivere insieme. Io e te."
Silenzio. Avevo provato a spiegare, per avere una sua reazione ma niente, l'unica reazione da parte sua era il silenzio.
"Ehi. Hai capito ciò che ho detto?"
"Sì. Scusa ma è l'ultima cosa che mi aspettavo da te ed è.. Strano."
"Strano in che senso?"
"Non lo so. Da una parte la sento come una cosa bellissima, dall'altra mi sento in ansia. E se non ti piacessi più? E se ti venisse a noia vivere con me? Se non fossi abbastanza brava a lasciarti i tuoi spazi o cose simili?"
"Perché ti fai tutte queste domande? Sono inutili. Non ti avrei chiesto di venire a vivere con me se non ne fossi stato sicuro. Vieni a vivere con me, e se le cose non dovessero andare come mi aspetto cercheremo un'altra soluzione. Ma almeno proviamoci."
"Sei davvero sicuro di essere sobrio?"
"Sì. Sono sobrio ed è da due settimane che aspetto il momento giusto per chiedertelo e voglio almeno provarci. Proviamoci Steph!" la vidi pensarci su "Allora? Cosa mi rispondi?"
"Va bene." in quel momento mi sono sentito alleggerito. Il peso che mi tenevo dentro era sparito con quelle semplici parole.
"Io però ti ho avvertito."
"Ci farò l'abitudine. Andrà tutto bene. Se sei riuscita a far impazzire e a cambiare un ragazzo come me il minimo che possa fare è abituarmi a qualche tuo piccolo capriccio."
Lei mi baciò e disse "Ti amo Carter. Più di quanto tu possa pensare."
"Anche io ti amo."
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You are my disaster
RomanceDue ragazzi. Due anime semplici ma incasinate. Due ragazzi che non sanno come risolvere i loro problemi. Lei: Stephenie Kene, 19 anni, era la classica principessina viziata ma nei primi anni di liceo tutto cambia e la principessa viziata si colora l...