Carter Pov
Sono stato chiuso in questo ospedale per quasi due anni e fino a qualche settimana fa non ho mai sentito voci.
In queste settimane invece è sembrato che qualcosa fosse cambiato.
Avevo iniziato a sentire delle voci, voci che conoscevo bene.
Ho sentito le voci dei miei genitori, le voci di alcuni miei amici, la voce di London e di tanta altra gente.
L'unica voce che non avevo sentito era quella della mia piccola sorellina.
E oggi l'ho sentita, almeno credo che sia lei.
Avevo sentito tutte le sue parole, e anche se non la vedevo capivo che stava veramente male.
So cosa vi starete chiedendo, perché mettere a rischio la mia vita quando potevo perfettamente salvare la mia?
Semplice, lei è mia sorella e avevo promesso che l'avrei sempre messa al primo posto, e quella sera l'ho fatto.
La sua mano si posò sulla mia e non so per quale strano motivo ma mi venne l'impulso di stringerla e di aprire gli occhi.
Alzò la testa e vidi che aveva gli occhi rossi e pieni di lacrime. Lacrime versate per me.
"Haley." che strano, mi ero appena svegliato dopo quasi due anni e la mia voce era sempre la stessa.
Lei si alzò un po e disse "Carter, sei veramente qui?"
"Secondo te? Ti sto parlando!" Dissi mettendomi seduto.
Haley si alzò e andò alla porta "Alexis chiama qualcuno, chiama i miei."
"Haley ma che urli? Sei pazza? Mi sono appena svegliato."
"E ti stai già comportando da stronzo." Disse ridendo.
Dopo poco arrivarono dei dottori e dietro di loro i miei genitori.
"Oddio Carter! Ti sei svegliato finalmente."
Mia madre era una pazza, ha iniziato a piangere come una pazza e ad abbracciarmi.
I dottori fecero degli esami per controllare il mio stato e quando dissero che stavo bene e tutto dissi "Quindi ora me ne posso andare."
"È una scelta tua Carter. Sei pronto per tornare a vivere la tua vita?"
"Sì, voglio andarmene di qui."
"Okay, allora ti prepariamo i fogli così te ne puoi andare. Signori Mason avrei bisogno delle vostre firme se non vi dispiace."
I miei genitori andarono via con o dottori e rimasi con Haley e Alexis.
Era due anni che non le vedevo, quindi le squadrai per bene.
Erano cresciute troppo, questa cosa non mi piaceva molto.
"Che hai da guardare?"
"Siete cresciute veramente troppo senza di me."
"Ah ah ah simpatico."
"Cos'è questa storia che avevi smesso di ballare sorellina?"
"Mi hai sentito davvero?"
"Esatto. Spiegazione."
"Carter niente di che, non riuscivo a concentrarmi sulla danza perché era colpa mia se tu eri qui e.."
"Non dire più queste stronzate inteso?"
"Ma non avevo smesso solo per quello, sono stata ferma per qualche mese perché mi sono fatta male al ginocchio."
"E ora?"
"A volte fa male ma sopravvivo."
"E tu? Disegni ancora?" Dissi rivolto ad Alexis.
"Sì, ovvio."
"Almeno una è rimasta normale."
Haley mi mostrò il medio e io risi.
Le mandai fuori per vestirmi e poi ce ne andammo da quello stupido ospedale.
Alexis tornò a casa sua e i nostri genitori tornarono a lavoro.
Haley mi accompagnò in camera mia e vidi che il letto era sfatto e la guardai.
"Che vuoi?"
"Mi devi dire qualcosa?"
"Sì ho dormito spesso qui perché avevo bisogno di avere qualcosa di tuo!"
"Ti prego non crescere più sorellina. Rimani sempre così."
"Carter sarò sempre con te e lo sai."
L'abbracciai, mi era mancata veramente tanto questa bimba.
"Carter so che forse non è il momento adatto ma vorrei chiederti una cosa.."
"Cioè?"
"L'altra settimana sono andata con mamma, papà, Alexis e i suoi a New York e ho incontrato London.. Ti ricordi quando l'hai lasciata?"
"Sì, ma che c'entra ora?"
"Voglio sapere una cosa.. Quando hai detto quella cosa lo pensavi davvero o lo hai detto solo per togliertela di torno?"
Quando avevo sentito London dire quelle parole a mia sorella sono dovuto intervenire e quando mi hanno chiesto di fare una scelta non ci ho dovuto nemmeno pensare.
Non avrei mai pensato di dirlo, soprattutto davanti a lei, ma era pura verità.
Potevo amare solo una ragazza nella mia vita e quella ragazza era proprio Haley.
"Ero serissimo. Non avrei mai pensato di ammetterlo, soprattutto davanti a te, ma si, quella donna sarai sempre e solo tu. Tu passerai sempre davanti a tutte le altre."
"Anche tu sarai sempre l'unico ragazzo che amerò più di tutta la mia vita."
A proposito di ragazzi..
"Chi è il fortunato ragazzo che devo picchiare perché va dietro, o frequenta la mia bestiolina?"
Haley diventò rossa nel viso e disse "Nessuno Carter, nessuno."
"Uhm. Tanto sai che lo scoprirò."
Fece un sorrisetto compiaciuto e disse "Vado a dormire, domani devo andare a scuola."
"Buonanotte."
"Notte."
Mi cambiai e mi sdraiai sul letto addormentandomi.
La mattina dopo mi svegliai alle 7.30 e mi vestii.
Di sotto non sentivo niente, strano, di solito quella scema fa un casino indescrivibile.
Mi affacciai alla porta della sua stanza e la vidi ancora a dormire.
"Haley svegliati è tardi!" le urlai e lei si alzò di scatto "Cazzo! Arrivo."
Chiusi la porta e cercai qualcosa da mangiare.
Dopo dieci minuti Haley scese le scale di corsa e dalla dispensa prese dei cereali.
"Dove credi di andare vestita cosi? Vai a cambiarti immediatamente!"
Mi guardò come se fossi pazzo "No ormai rimango cosi! Andiamo su."
Sbuffai e presi le chiavi "Non puoi guidare Carter!"
Gli lanciai le chiavi "Allora guida tu!" abbassò la testa, no dai non ci credo "Non hai ancora preso la patente?" sbottai.
"No, da quella sera ho avuto troppa paura!" rispose a tono.
"Dai va bene sali." salimmo e si mise a guardare il volante "Almeno le basi le sai no?"
"Si ma.."
"Niente ma! Fai partire la macchina! Ci vuole cinque minuti ad arrivare."
Fece un respiro profondo e partì a razzo.
Okay, oggi morirò. No okay, ho sbagliato battuta.
Arrivammo a scuola e scese di macchina fiondandosi dentro la scuola.
Mi misi al posto del conducente e feci un giro in centro.
Mi mancava guidare la mia macchina, la mia bellissima macchina, gentilmente regalata per i miei 16 anni dai miei genitori. La mia bellissima Ferrari ragazzi! Non potevo desiderare di meglio.
Mi misi gli occhiali da sole e girai un pò per la città.
Quando arrivai in centro guardai il mio telefono e dato che mi faceva parecchio schifo decisi che era arrivato il momento di comprarne uno nuovo.
Una volta avviato il telefono nuovo controllai un po i social e i messaggi.
Troppi messaggi da troppa gente che non ricordavo nemmeno.
Ma una la ricordavo molto bene, quindi decisi di aprire il messaggio.
'Ciao Carter sono London. Non so quando mai leggerai questo messaggio ma io so che succederà molto presto. Qualche giorno fa ho visto tua sorella e Alexis a New York e mi sono davvero resa conto quanto io abbia bisogno di te cazzo. Non ce la faccio più, ogni settimana sono in ospedale e non sai quanto ho pianto. Non riesco più a vivere Carter mi manchi troppo. Quando leggi il messaggio mi puoi chiamare per favore? London.'
Sospirai, io amavo davvero London, e non l'ho lasciata per il suo modo di fare, l'avevo lasciata solo perché mi aveva chiesto di fare una scelta, e io l'avevo fatta.
Però nonostante tutto, volevo sentirla di nuovo, almeno un'ultima volta.
La chiamai e rispose al primo squillo, come se non aspettasse altro che la mia chiamata.
"Carter?"
"No ti prego non iniziare a piangere. Ho già visto troppa gente piangere e non farlo anche tu."
"Oddio ti sei davvero svegliato? Non ci credo."
"Nemmeno io. Senti London, mi dispiace davvero per tutto. Sono stato un vero idiota con te."
"Carter va tutto bene. Senti non voglio che ci pensi ora. Quando ti sentirai pronto ne parleremo okay? Prenditi tutto il tempo che vuoi. Mi sei mancato davvero tanto." e detto questo buttò giù piangendo.
Dopo un pò mi annoiai di stare seduto su una panchina e decisi di andare nella mia vecchia scuola.
Un pò per controllarla, Haley ovviamente, e un po perché volevo vedere se c'erano ancora i miei amici.
Parcheggiai e poi mi avviai dentro la scuola.
E ovviamente la gente che mi conosceva mi riconobbe subito sul momento.
"Carter!" Mi voltai "Ehi ciao. Che ci fai tu qui?" chiesi a Lucy sorridendo. O almeno penso che si chiami così.
"Non lo vedi?" disse indicandosi. Era vestita da cheerleader e dissi "Mh." sentii delle voci e vidi anche che della gente veniva verso di me e della gente assisteva al casino che c'era in corridoio.
Le ragazze erano puntate tutte su di me e se non ricordavo nemmeno la metà dei loro nomi sorrisi a tutte.
Sentii due tipi di voce che conoscevo fin troppo bene.
"Scusate un attimo." dissi facendomi spazio.
Non credo a quello che ho davanti.
"Levali le mani di dosso Campbell!" urlai facendo girare tutti verso di me.
Non voglio crederci, quel deficiente ci stava davvero provando con mia sorella.
Gli ultimi a girarsi furono loro.
Lei era bianca come un lenzuolo e aveva paura, e faceva bene ad avere paura, mentre lui mi guardava sorpreso e allo stesso tempo confuso.
"Carter cosa ci fai qui?" Disse Haley con una voce preoccupata.
"No, la vera domanda è perché tu sei qui con lui!" sbottai indicandolo.
"Ma vi conoscete?"
"Dylan davvero non noti niente?"
Dissi staccandola da lui.
"Carter levali le mani di dosso!"
Mi misi a ridere "Tu stai dicendo a me di toglierle le mani di dosso? Ma stai scherzando? Non tolgo davvero le mani di dosso alla mia sorellina."
"La tua sorellina?" Ripeté lui sorpreso. Non dai non voglio pensarci, non gli ha detto niente.
"No non ci credo, non gli hai detto che sono tuo fratello?!"
"Tu sei la sorella di Carter Mason?!"
"Sì, sono la sorella di Carter va bene?!"
"Perché non me lo hai detto?"
"Perché nessuno doveva sapere chi ero veramente!"
"E non lo dici nemmeno a me? Stiamo insieme da un mese e non me lo dici?"
"Dylan scusami ma non potevo dirlo! Mi hai detto che non avresti mai più voluto a che fare con qualcuno che fosse suo parente, cosa dovevo fare? Rischiare di perderti?" Sbottò.
Perfetto, mia sorella aveva preferito non dire niente di me a lui perché pensava che l'avrebbe lasciata mentre io per lei non avevo avuto problemi a lasciare London. Che risveglio perfetto direi.
"Cosa ti ha fatto Haley?" Dissi guardandola.
"Niente!"
"Ma secondo te le metterei le mani addosso?!"
"Per quanto ti conosco la domanda mi sembra più che ovvia!"
"Carter, non mi ha fatto niente okay? Non mi stava facendo niente mi stava solo consolando!"
"Via gente lo spettacolo è finito, andate tutti via!" Disse Josh e tutti o quasi gli diedero retta.
Quando la gente andò via iniziai a urlare "Te lo avevo detto, ti ho chiesto di non frequentare questi tipi di ragazzi, soprattutto lui e ora ritorno qui e ti ci vedo insieme! Ascoltami una volta ogni tanto cazzo!"
"Carter non ho più 5 anni che mi devi dire cosa devo e cosa non devo fare! Se voglio frequentarlo lo faccio e basta! Non sono una stupida bambina!" Disse staccandosi da me.
"Non ti ho detto che sei stupida! Sei mia sorella cazzo e devo proteggerti!"
Haley era dietro di me e io tenevo i pugni chiusi e mi rivolsi a lui "Lascia in pace mia sorella Dylan!"
"Fai decidere a lei cosa vuole, non sei il suo capo!"
"La farei anche decidere se fosse per un ragazzo normale, ma per te no, perché poi dovrei spaccarti il muso e sinceramente non ci tengo!"
"Non la farò soffrire, si può cambiare nella vita!"
Haley si mise nel mezzo e disse "Fatela finita, siete solo degli idioti! Avete quasi vent'anni, ma che cazzo di problemi avete?! Le cose nella vita si risolvono cazzo!"
"Ma tu almeno sai cosa ha fatto?"
"Sì lo so! Ma non fare il coglione perché non te ne è mai fregato un cazzo di quella ragazza, te ne è fregato solo quando lui se l'è fatta! Perché se vi confronto siete entrambi due puttanieri stronzi!"
"Wow modera i termini signorina, non ti permettere." dissi alterato per i suoi modi di fare.
"Di fare cosa? Di dire la verità? Dai Carter su, risolvete e fatela finita! Perché alla fine sarò io a scegliere cosa fare e se voglio continuare a stare con lui lo farò!"
Non l'avevo mai vista così incazzata, e nessuno si poteva permettere di parlarmi cosi, ma lei era lei e lei non era come gli altri.
"Ora vieni a casa con me e facciamo una chiaccheratina io e te!"
Prima che potesse rispondere la campanella suonò e tutta la gente tornò a guardare la scena.
"Scusami bionda, prima mi rubi il mio Dylan poi ci provi con Carter?"
Haley si girò e guardò la ragazza che le aveva detto quelle cose e incrociò le braccia al petto.
"Per prima cosa, non è colpa mia se piaccio a Dylan, secondo Carter è mio fratello idiota!" Disse facendo il gesto di una che aveva dei problemi. Mi veniva quasi da ridere ma non potevo ridere adesso.
"Oh si ti credo guarda, tu non puoi essere la sorella di Carter e piaci a Dylan perché sei una puttana!" aspetta aspetta, come l'ha chiamata? Nessuno la chiama cosi, nessuno!
"Come mi hai chiamato scusa?!"
"Puttana!"
"Ora ti ammazzo!" Disse fiondandosi su di lei.
Sia io che Dylan la prendemmo per non farle picchiare la ragazza.
"Dai Haley che te ne frega? Lasciala stare."
"Andiamo Haley, sono successi fin troppi casini oggi."
"Va bene. Ci vediamo domani Dylan."
Dylan si avvicinò per baciarla ma la presi e dissi "Non ci provare." e la portai via di forza.
La portai in palestra dicendole che avremmo concluso la nostra 'discussione' quando sarebbe tornata a casa.
L'aspettai e alle 5 sentii la porta di casa aprirsi e poi la sua voce "Carter sono tornata."
Non volevo discutere con lei ma so che se volevo provare ad avere un rapporto normale con mia sorella avrei dovuto almeno provare ad ascoltarla e a capirla, ma non so se sarei mai stato pronto ad affrontare o a capire una conversazione con lei riguardo alla sua relazione con il mio ex migliore amico.
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You are my disaster
RomanceDue ragazzi. Due anime semplici ma incasinate. Due ragazzi che non sanno come risolvere i loro problemi. Lei: Stephenie Kene, 19 anni, era la classica principessina viziata ma nei primi anni di liceo tutto cambia e la principessa viziata si colora l...