Capitolo 41

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Haley Pov
Gli anni erano passati.
Subito dopo le nazionali di 5 anni fa avevo ricevuto un'offerta per lavorare a Broadway.
Facevo spesso degli spettacoli durante la settimana e la gente era fantastica.
Però devo ammettere che questo non mi basta più.
Ho quasi venticinque anni, sono una mamma e per quanto mi distrugga ammetterlo essere mamma così presto mi ha tolto tante cose.
Non sono mai stata una ragazza che si adatta. Fin dal giorno dell'incidente ho cambiato la mia vita e da ragazzina perfetta ero diventata una pazza scatenata che viveva la vita giorno per giorno senza farsi troppi problemi.
Neanche ritornare a ballare mi ha cambiato.
Mackenzie ci ha un po' cambiato ma ci sta bene così. In fondo non devo cambiare, dobbiamo solo maturare, e io e lui ci stiamo provando, ci stiamo provando davvero.
La cosa che più volevo nella vita era avere una scuola di danza tutta mia.
Partire dal basso per arrivare al top. E il mio desiderio si sta realizzando.
Nel corso di questi mesi avevo cercato dei luoghi abbastanza adatti per poter creare una scuola.
Dopo lunghe settimane avevo trovato un bellissimo posto che aveva due sale abbastanza grandi per le prove e un piccolo ufficio per me.
Avevo usato un po' del mio stipendio per le attrezzature, per esempio le sbarre, gli specchi per tutte le sale, l'attrezzatura per la musica e tutte le altre cose utili.
Avevo dipinto tutto di bianco e avevo scritto di rosso il nome della scuola sia fuori sia all'interno delle sale.
Ero fiera del lavoro fatto fino ad ora, ma quello che più importava era trovare le persone adatte. Per arrivare al top devo avere le migliori atlete, e non potevo partire senza la mia piccola allieva di fiducia.
Eh sì, la mia piccola Maddie, anche se ormai tanto piccola non è, appena ha saputo del mio progetto ha convinto sua madre a farla trasferire a New York ed è stata la più bella sorpresa che potesse farmi.
In questi anni appena Mackenzie aveva iniziato a camminare e a correre e cose del genere, le avevo impostato un po' le basi della danza.
Mi aveva visto ballare e spesso cercava di imitarmi, per questo, anche se aveva sei anni, aveva voluto far parte del mio progetto, ed essendo abbastanza brava, ho accettato la cosa.
Quindi per ora avevo solo due atlete.
Oggi sarebbe stato il primo giorno di audizioni e non vedevo l'ora.
Per quello che avevo visto si erano segnate un sacco di persone.
Okay, il fatto di essere una giudice in un programma famoso e di essere l'ex Miss Dance of America mi ha un po' aiutato ma va bene così.
Avevo deciso di suddividere l'audizione in due parti.
Per la prima parte avrebbero dovuto seguire un pezzo fatto da me. Prima lo avrei ballato insieme a Maddie e Mackenzie e dopo lo avrebbero ballato anche loro sotto la mia supervisione. Se non sapevano andare a tempo, cosa più importante di tutte, erano fuori e non avevano superato la prima parte. Per quelle invece che superavano la prima parte avrebbero fatto un pezzo di assolo e solo che mi colpiva davvero sarebbe entrata.
Il mio obbiettivo era quello di creare una squadra come quella di Abby, ma prima avrei dovuto metterle tutte alla prova.
Verso le 10 iniziarono ad arrivare un bel pò di persone.
Ero in una delle sale a scaldarmi quando sentii qualcuno pizzicarmi i fianchi. Sobbalzai dallo spavento e appena mi girai mi misi una mano sulla bocca.
"Lucas?"
"Credevi davvero che non sarei venuto alle audizioni per la tua scuola?"
Lo abbracciai "Mi sei mancato tantissimo."
"Anche tu."
"Ma ancora competi?" chiesi staccandomi dall'abbraccio.
"No, in realtà no. Sono qui perché volevo chiederti se avevi bisogno di un collaboratore." disse facendo un sorrisetto.
"Mi piacerebbe. Potresti aiutarmi con i ragazzi, se ovviamente sono adatti."
"Certo. Non vedo l'ora di tornare a lavorare con te come un tempo." sorrisi e aspettai l'arrivo di tutte le atlete e degli atleti.
Quando arrivarono tutti mi misi in mezzo a tutte e dissi "Okay ragazze, benvenute nella mia nuova scuola. Sono felice che siate così tante.. Che dite, iniziamo?" spiegai la struttura delle audizioni e dopo aver fatto il pezzo la prima volta lo feci eseguire alle ragazze.
La metà di loro passarono alla parte successiva dell'audizione mentre l'altra metà tornò a casa.
Misi un tavolo e mi misi seduta con Maddie. Ormai era cresciuta, aveva la giusta impostazione per creare coreografie e dato che mi fidavo di lei decisi di averla a mio fianco per scegliere le sue future compagne.
Dopo un po' di ragazze entrò un ragazzino. Era alto, biondo e aveva un bellissimo fisico.
Il viso mi sembrava familiare.
"Ciao."
"Ehi." lo stavo osservando con attenzione "Ti ricordi di me?"
"Sono sicura di averti già visto."
Sorrise "Spero che con questo pezzo ti verrò in mente."
Feci partire la musica e dopo averlo guardato eseguire un po' del pezzo lo riconobbi.
Quando terminò l'esibizione stoppai la musica "Elias?"
"Sì. Sono felice che ti ricordi di me."
"Oddio, guarda come sei cresciuto. Quanti anni hai?"
"17."
"Sono proprio felice che tu non abbia smesso di ballare."
"Sì, ero intenzionato a smettere, ma poi una ragazza mi ha detto che avevo talento e le ho dato retta." disse sorridendomi.
"Te l'ho detto. Io non sbaglio mai. E non ha sbagliato neanche stavolta. Sei sempre più bravo."
"E tu sei sempre più bella." di sicuro non era il ragazzino timido che avevo conosciuto.
"Sei anni fa sei arrossito per chiedermi un abbraccio." gli ricordai.
"Sì lo so. Ma in quel momento ero solo un bambino. Ora sono cresciuto."
"Non lo metto in dubbio, ma per te sono ancora troppo grande. Lei invece è vicina alla tua età." dissi indicandogli Maddie che mi guardò arrossendo.
Lui la squadrò "Sai com'è. Non si può mai sapere."
"Già. Ma con me non hai più possibilità. Sono sposata." dissi mettendo in bella mostra l'anello.
"Te l'ho detto. Non si può mai sapere." disse facendo un sorrisetto malizioso.
"Okay.. Parliamo della tua esibizione.." dissi chiudendo l'argomento "Per me sei veramente bravissimo. Prima avevi talento, e nel corso degli anni si è espanso ancora di più. L'ultima volta ti ho buttato fuori perché ti credevo troppo piccolo, ma penso che ora potresti essere pronto.."
"Grazie."
"Aspetta a ringraziarmi. Io pretendo tanto, pretendo tantissimo, Maddie te lo può assicurare. Io voglio che i miei allievi diano il 100 per cento sempre, voglio che siano dei vincenti, voglio che mettano la squadra al primo posto, sempre e comunque. Io non voglio il massimo, io voglio la perfezione. Sei in grado di darmi la perfezione?"
"Sì. Sono più che perfetto."
"Va bene. Ti farò sapere. A dopo."
Uscì dalla stanza e Maddie disse "È carino."
"Sì, ed è anche bravo. Se non trovo qualcuno di meglio vi farò fare coppia."
"Sei impazzita?"
"No. Fare coppia vi farà crescere e diventerete grandi amici. Ho iniziato a fare coppia quando avevo 10 anni. Guarda me e Lucas."
"Sì, guardo lui che da quindici anni è nella zona friendzone e da lì non si muove."
"Sta zitta." dissi finendo di scrivere "Sono passati anni da quando ha smesso di venirmi dietro."
"Certo, infatti ti guarda il culo e ti tratta sempre come una regina solo perché è gentile. Sveglia coach!"
"Dov'è la mia piccola Maddie? Chi ti ha insegnato queste cose?"
"Mh, fammi pensare.. Ah sì, proprio tu."
"Beh, dovresti ringraziarmi allora, perché se non fosse per i miei insegnamenti non avresti un fidanzato così carino."
"Pensa al tuo di fidanzato. Lui si che è figo."
"Lo so. L'ho scelto proprio bene. Dai ora continuiamo su." le audizioni durarono fino alle sei. Dopo aver ragionato a lungo attaccai in bacheca il foglio con i componenti della squadra.
Un'ora dopo eravamo solo io e Maddie  e tornammo a casa.
Beh, se non si era capito, Maddie viveva a casa mia. I suoi erano rimasti in California e dato che a Dylan piaceva mi ero presa la responsabilità di tenerla a casa con me.
Appena tornate a casa Maddie andò a prepararsi e salì le scale mezz'ora dopo.
"Io adesso vado." appena lo disse suonarono alla porta ed entrò in suo fidanzato.
"Magari tesoro potevi vestirti un po' di più?"
"Non romperle le scatole Haley. Anche tu alla sua età facevi così."
"Sta zitto Dylan."
Guardai Maddie dritta negli occhi "Non fare stronzate Maddie."
"Mammina sta tranquilla, andrà tutto bene." disse ridendo.
"Vaffanculo stronzetta. Lo faccio solo per il tuo bene."
"Lo so. Ed è per questo che ti adoro e che ti considero una sorella." le sorrisi e la feci uscire.
Ormai aveva diciassettenne anni, e non potevo romperle più di tanto. Doveva vivere la sua vita e non potevo essere proprio io a metterle degli ostacoli.
Dopo aver cenato mi ritrovai con Dylan sul divano.
"Non ti ho mai ringraziato sai Dylan?"
"Per cosa?"
"Per aver accettato di far vivere Maddie qui con noi."
"Non c'è bisogno di ringraziarmi. E poi lei è sempre stata dalla mia parte, non potevo dire di no."
"È vero. Tu le sei sempre piaciuto."
"E poi è come se ci stesse preparando per Mackenzie. O almeno sta preparando me."
"In che senso?"
"Nel senso che lei ha diciassettenne anni. Esce quasi tutte le sere, ha trovato un ragazzo, che tra parentesi non mi piace proprio per nulla, e questo è una cosa con cui dovrò imparare a convivere anche con Mackenzie, quindi meglio iniziare fin da subito ad adattarsi con lei."
"Non ti piace il suo ragazzo?"
"Perché a te sì?"
"Voglio solo che sia felice."
"Anche io, e sono più che certo che lui non la rende felice."
"Sono convinta che se glielo dici tu lo lascia dopo dieci secondi."
"Sì, se potesse funzionare davvero così."
"Sai chi c'era oggi all'audizione?"
"Chi c'era?"
"Lucas!"
"E che voleva?"
"Mi ha chiesto se poteva aiutarmi con la scuola e gli ho detto di sì."
"Sei troppo buona."
"È tornato anche quel ragazzino del programma, hai presente?"
"Aspetta aspetta. Gli hai spezzato il cuore quando era un bambino ed ora torna da te? Di cosa si è fatto?"
"Ma vaffanculo! Lui è venuto lì solo per me."
"Che ti ha detto?"
"Che l'ho aiutato tanto per non smettere e che sono sempre più bella."
"Sì, e tu gli hai detto che sei sposata?"
"Sì. E ha detto 'Sai, non si può mai sapere'."
"Si, che si azzardi a toccarti."
"Non fare il cretino, è ancora minorenne. E poi amo solo te. Anche se sei cretino."
"Ma vaffanculo scema. Vieni qui dai."
Mi avvicinai e ci baciammo.

Dylan Pov
Maturare. Maturare è sempre difficile, e farlo quando non sei per niente pronto diventa un grande casino.
Per quanto mi riguarda lo era stato. Però adesso è diverso, adesso penso di essere maturato abbastanza.
Sto mantenendo una famiglia, sto crescendo una bambina di sei anni bellissima e, come se non bastasse, sto crescendo anche un'adolescente.
Maddie ormai è diventata di famiglia. È stata la prima persona che Haley mi ha presentato, ed è stata l'unica che fino in fondo ha creduto che io fossi il ragazzo perfetto per lei ed era l'unica che mi spingeva a provarci sempre anche quando stava con un altro. Quindi era più che ovvio che quando Haley mi aveva parlato di Maddie e del suo arrivo a New York io avevo detto di sì fin da subito.
A un certo punto, mentre Haley stava dormendo, si è aperta la porta e si è chiusa poco dopo con un grande botto svegliandola.
Maddie passò dal salotto per andare nel seminterrato e Haley vide subito che stava male.
"Maddie?" lei si voltò e aveva il trucco colato "Che è successo tesoro?" disse alzandosi preoccupata.
"Io.. Scusate. Sto creando solo tanti problemi.. Scusate davvero."
"Che ti ha fatto?"
"Scusa Haley, mi dispiace." scese le scale di corsa e Haley le corse dietro. Stavo per raggiungerle quando suonarono alla porta.
"Che le hai fatto?" chiesi subito al ragazzo in tono cattivo.
"Ma chi sei tu? Suo padre?"
"No, ma se scopro che le hai fatto del male ti faccio male anche io, quindi spero che non mi dica niente di brutto. Ora vai." dissi sbattendo la porta.
Scesi le scale e appena arrivai di sotto Haley stava smattando.
"Haley, ascoltami.. Ci penso io.."
"Dylan.."
"Fammi provare. Se si tratta di quel demente saprò darle più consigli di quelli che potresti darle tu. Io sono un ragazzo, quello ragiona come me. Ti fidi?"
Lei annuì e chiese a Maddie se andava bene.
Lei rispose di sì ed Haley ci lasciò da soli.
"Era lui?"
"Sì."
"Che ti ha detto?"
"Non l'ho fatto parlare, so solo di averlo spaventato. Cosa ti ha fatto?"
"Niente.."
"Sai che puoi dirmelo. Ormai ci conosciamo da tanto no? Ti puoi fidare." rimase in silenzio qualche minuto poi annuì "Va bene."
"Ti ascolto."
"È davvero un problema così grande per i ragazzi che le ragazze siano vergini?"
"Che cosa? Perché dovrebbe esserlo?"
"Beh, per lui lo è. Dice che sono grande ormai, che ho quasi diciotto anni e che ormai queste cose avrei dovuto farle già anni fa."
"Stai parlando seriamente?"
"Sì."
"Cosa dovevate fare stasera?"
"Dovevamo andare a casa sua. Pensava che fossi esperta, ma quando l'ho fermato dicendogli che, beh.."
"Che era la prima volta."
"Si. Comunque quando gliel'ho detto mi ha detto che non voleva essere il primo perché lo avrei messo solo in difficoltà." E ora cosa le dico? È la prima volta che sento queste cose "Tu sei mai stato con una ragazza inesperta?" si vergognava parecchio a parlare di queste cose con me, e non potevo biasimarla.
"Sì. Ma non ho mai avuto troppi problemi. Non pensare che io non avevo problemi perché non mi importava.. So che non dovrei dirtelo ma una di quelle ragazze inesperte è quella che di sicuro adesso sta origliando alla porta."
"Cosa hai pensato quando te lo ha detto?"
"Maddie, io non so se lui la pensa come me, ma io credo che un ragazzo debba sentirsi solo onorato e felice se la sua ragazza vuole che sia lui il primo. E se per lui questo è un problema forse non è il ragazzo adatto. E se lo hai fermato è perché dentro di te sai che non lo è. Ti dico soltanto che quando arriverà la persona giusta non avrai problemi e non ti fermerai."
"Grazie. Sei davvero intelligente sai?"
"Già."
"È per questo che sono sempre stata dalla tua parte."
"E di questo non ti ringrazierò mai abbastanza. Non pensarci va bene? E se ti da fastidio dimmelo e ci penserò io."
Mi abbracciò "Grazie."
"Di niente. Io ci sarò sempre. Buonanotte."
Mi sorrise e chiusi la porta.
"Sei stato bravissimo Dylan."
"Sapevo che eri qui." sorrisi "So che non dovevo dirle di te ma.."
"No. Va bene così. Hai detto delle cose bellissime."
"È solo quello che pensavo."
"Grazie. Ti amo Dylan."
"Anche io."

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