Epilogo

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Steph Pov
Maggio. I mesi erano passati e maggio era arrivato.
Gli ultimi due mesi erano stati durissimi.
Organizzare un matrimonio era difficilissimo.
Ci ero passata con il matrimonio di Haley, ma finché la sposa non sei tu non arriverai mai a capire quanto sia dura.
Prima il luogo, poi il menù, poi la torta, le scarpe, i fiori, le decorazioni, il viaggio di nozze e i vestiti. Riuscire a far entrare tutte queste scelte nei nostri stili di vita è stato qualcosa di impossibile.
In più, come se non bastasse, i nostri genitori dovevano avere il potere su tutto.
Sia mio padre sia il padre di Carter volevano pagare tutto e ad arrivare a una decisione era stato complicato.
Alla fine però, dato che mio padre aveva solo me come figlia e quindi non avrebbe più avuto occasione di pagare per un matrimonio, si era impuntato e aveva costretto John e Melissa a fargli pagare la location e il catering.
I genitori di Carter invece hanno pagato i nostri vestiti nuziali, i vestiti delle damigelle e i fiori e le decorazioni.
Volevano pagare a metà e alla fine è stato così.
Mia madre invece non si era neanche occupata di pagare qualcosa. Mio padre, sapendo ciò che era successo durante la prova dei vestiti, le aveva parlato e avevano discusso, ma lei non ha voluto mettere mano su niente. Quel giorno Melissa si era impuntata per pagarmi il vestito, lei non era d'accordo ma non ha fatto ugualmente niente per farmi felice.
Il viaggio di nozze era stato pagato a metà da papà e dai genitori di Carter, come avevano fatto per il matrimonio di Haley e Dylan e, come per loro, la destinazione è a sorpresa. L'avremmo scoperta solo durante il giorno del matrimonio, ma conoscendoli e pensando al viaggio dei ragazzi alle Hawaii, sapevamo che non ci avrebbero fatto mancare niente.
Mancava un solo giorno al matrimonio ed ero molto emozionata.
Questo pomeriggio sarei dovuta andare a prendere il vestito e questa sera sarei andata a casa di Haley mentre Carter sarebbe rimasto a casa in compagnia di Dylan.
Ai bambini ci avrebbe pensato Melissa e in casa saremmo state io, Haley e Maddie.
Questa mattina andai a lavoro e alle cinque e mezza uscii dal mio ufficio e passai all'atelier per prendere il vestito.
Dopo averlo ritirato andai a casa di Haley.
Con mille buste in mano bussai alla porta e quando Haley mi aprì mi abbracciò soffocandomi. Dire che Haley era emozionata era un eufemismo.
Mi fece entrare in casa e sistemò le mie cose nella stanza degli ospiti, e mentre lo faceva mi fece aspettare in cucina con Maddie.
Scese le scale pochi minuti dopo e mi porse un bicchiere pieno di vino.
"A te e alla tua ultima serata da ragazza fidanzata." brindammo ridendo "Perché da domani sarà tutto diverso."
"Voglio sperare che cambi in meglio. Cosa hai organizzato per stasera?" avevo già avuto il mio addio al nubilato e mi stavo chiedendo che cosa avremmo fatto.
"Ho pensato che potevamo stare qui, fare una serata tra ragazze come facevamo una volta, guardare un film e parlare.. Che ne pensi? Se non ti va bene andiamo in qualche locale."
"Nono. Va benissimo ciò hai organizzato."
"Perfetto allora." bevemmo un po' parlando.
"Maddie tocca a te. Come sta andando con Elias?"
Maddie e il suo ragazzo si erano finalmente lasciati e ora Haley stava facendo di tutto pur di farli uscire insieme.
"Haley, non stiamo insieme e non usciamo insieme. Quando lo capirai?"
"Per ora! Ho sempre ragione ed entrambe dovreste ringraziarmi." sorrisi e Maddie ridendo aggiunse "E poi lui è pazzo di te." ma tutte e tre sapevamo che non era così.
"Questo non è vero" bevve un sorso di vino e continuò "Ed è solo questione di tempo. Basta che tu ti svegli." disse dandole una bottarella sulla fronte.
"Oh. Ha parlato lei! Almeno io ho capito che Kyle non era quello che volevo dopo qualche mese. Tu ci hai messo un anno e mezzo per capire che Dylan era quello giusto." scoppiai a ridere e Maddie mi guardò "Non ridere che anche tu ce ne hai messo di tempo! Cinque anni tesoro sono tanti."
"Sai una cosa? Sei proprio stronza."
"A stare sempre insieme a voi due come volevate che diventassi?"
Io e Haley ci guardammo "Abbiamo creato un mostro." Haley annuì e disse "Già."
Bevemmo e parlammo fino all'una e poi andammo a dormire. Avevo bevuto abbastanza e avevo bisogno di dormire.
Durante la notte mi girai un sacco di volte e quando riuscii ad addormentarmi erano già le tre. Se dormivo quattro ore era già tanto.
La mattina dopo alle 9 Maddie ed Haley iniziarono a fare casino così che io mi svegliassi.
"Andiamo tesoro. Oggi ti sposi!"
"Ti stai vendicando per quello che abbiamo fatto io e Alexis al tuo matrimonio vero?"
"Può darsi." disse alzando le spalle "Comunque muoviti. Ci si sposa una sola volta nella vita e non puoi essere in ritardo."
"Disse quella che è arrivata in chiesa dopo l'orario previsto."
"Non era colpa mia in quel momento. La truccatrice mi ha truccato e struccato cento volte e ha ritardato."
"Sisi, certo." dissi alzandomi.
"E poi la sposa si deve far aspettare."
"È questo il tuo consiglio? Credi che farmi aspettare da tuo fratello sia la cosa giusta?" chiesi ironica.
Lei sorrise "Tra cinque minuti devi essere di sotto." disse poi chiudendosi la porta alle spalle.
Mi alzai velocemente dal letto e dopo essermi cambiata velocemente scesi di sotto dove, per i miei gusti, c'era già troppo casino.
Maddie girava per la cucina cercando da mangiare, Haley sistemava i fiori con Melissa e Mackenzie faceva zapping con il telecomando.
"Buongiorno tesoro. Tua madre sono andata a prenderla io all'aeroporto e adesso è in bagno." disse Melissa sorridendo.
Merda. Speravo che non fosse riuscita a prendere l'aereo.
Feci un piccolo sorriso e la ringraziai per essere stata così gentile.
Mia madre uscì dal bagno e mi venne ad abbracciare.
L'abbracciai controvoglia ma lo feci perché era il mio giorno, e neanche lei lo avrebbe potuto rovinare.
"Hai parlato con Carter?"
"In realtà no. Tu hai parlato con Dylan? Che hanno fatto?"
"Ha detto che hanno bevuto un po' e hanno invitato i ragazzi a casa."
Perfetto, ciò voleva dire che appena saremmo ritornati a casa avrei dovuto pulire i loro casini.
"Sei emozionata?"
"Sì. Più che altro ho paura che ci possa ripensare."
"Non ci ripenserà. Conosco bene mio figlio e se fa qualcosa lo fa perché ne è sicuro. Se non fosse stato sicuro non te lo avrebbe chiesto."
Annuii. Se lo diceva lei mi fidavo.
"Sei sicura della tua scelta?" disse una voce alle mie spalle.
"In che senso?"
"Sei ancora giovane, sei hai bisogno di pensarci ancora un po' sappi che ti sarò vicina. Non hai ancora fatto niente di cui pentirti.."
"Pentirsi? Perché dovrebbe pentirsi?" chiese Haley con un sopracciglio alzato.
Oddio. Non adesso, non davanti a me.
"Perché i matrimoni non sempre funzionano. E se ti sposi a questa età secondo me è ancora peggio."
"L'età non significa niente! Quando c'è l'amore puoi fare tutto! Io mi sono sposata a vent'anni e stiamo ancora insieme."
Mia madre aprì la bocca sorpresa dalla sua reazione e alla fine disse "Tesoro. Riparliamone tra qualche anno. Riparliamone quando tu vorrai fare altri bambini, non sarai più così bella e lui andrà a cercare qualcos'altro."
"Non succederà mai. Ne sono sicura."
Haley le aveva risposto per dimostrarle che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, ma sia io che Melissa avevamo capito che le parole di mia madre l'avevano ferita.
"Mamma, possiamo parlare? In privato per favore."
Lei mi seguì all'esterno e io iniziai a parlare "Ma sei impazzita? Proprio oggi devi metterti a fare questi discorsi? E poi perché a lei? Che ti ha fatto di male?"
"Volevo solo capire se eri sicura o meno."
"Sì mamma, sono sicura. E smetti di dare fastidio a loro perché non se lo meritano. Adesso ti scusi e se le dici di nuovo una cattiveria chiamo papà e te ne torni a casa." dissi rientrando in casa per scusarmi con Haley e con mia suocera.
Mia madre rientrò in casa ma non si scusò. Feci qualche respiro profondo e lasciai perdere.
Poco dopo arrivarono la parrucchiera e la truccatrice. Era il momento di prepararsi.
Mi fecero i capelli mossi, delle ciocche erano state messe al centro ed erano state fermate da una molletta e le ciocche più corte erano rimaste davanti e mi avevano fatto dei boccoli.
Mi truccarono poco e in modo leggero e poi mi vestii.
Il mio momento stava arrivando e avevo paura.
Uscii dal camerino e bussarono alla porta.
Haley andò ad aprire ed entrò mio padre.
"Sei bellissima tesoro." sorrisi "Grazie papà."
Haley si avvicinò e mi abbracciò "Vi aspettiamo fuori." disse dandomi il bouquet.
Annuii e rimasi con mio padre "Sei pronta?"
Annuii di nuovo "Perché se non sei pronta usciremo di qui a testa alta e ce ne andremo."
"Papà, sono sicura di ciò che faccio." dissi sistemandogli la cravatta "Ti piace Carter vero? Non la pensi come la mamma vero?"
"Cosa? No, certo che no. Era solo per farti capire che ci sarò per te qualsiasi cosa tu voglia fare." gli sorrisi "Grazie papà. Grazie davvero."
Lo abbracciai "Non avrei mai voluto che questo giorno arrivasse."
"Perché?"
"Perché non sarai più la mia bambina. Sei cresciuta troppo velocemente."
"Sarò sempre la tua bambina. Te lo prometto. Grazie per essere qui in questo momento."
"Non vorrei essere in altri posti. Sei pronta per andare?"
"Sì, prontissima."
Lui mi prese a braccetto ed uscimmo.
Ci fermammo davanti all'ingresso della chiesa e prima che la musica nuziale partisse papà mi guardò e disse "Sei sicura?"
"Sì, sono sicurissima." risposi subito senza pensarci.
Lui sorrise e abbassò il velo sul mio viso. Mi prese a braccetto ed entrammo in chiesa.
Respirai e alzai la testa e il mio sguardo si posò sul suo.
Mi stava guardando e quando mi sorrise sorrisi anche io ed iniziai a camminare verso l'altare.
"Respira. Respira Steph." mi dissi nella mente per tutta la durata della cerimonia. Il cuore mi batteva a mille ed ero talmente concentrata a guardarlo e a pensare che lui aveva detto di sì che il prete dovette tossire per attirare la mia attenzione "Va tutto bene?" annuii e lui ripeté la domanda alla quale risposi si. "Potete baciarvi." disse infine e non me lo feci ripetere una seconda volta.
Poi dopo successe tutto molto velocemente. Fatto sta che a un certo punto mi ritrovai in piedi, nella location che avevamo scelto, davanti al mio tavolo con un bicchiere in mano pronta a fare il mio discorso davanti a tutti.
Carter iniziò a parlare ringraziando tutti per la presenza e ringraziando soprattutto i suoi amici e Dylan. Poi mi guardò e mi lasció la parola "Ringrazio tutti per essere qui ma c'è una persona che più di tutti merita di essere ringraziata. Sei anni fa mi ero trasferita a New York con l'intento di dimenticare tutto ciò che avevo passato e con l'intento di non avere a che fare con nessuno. Poi però è entrata nella mia stanza del campus una ragazza. Quella ragazza bionda mi ha colpito fin dal primo momento, con la sua esuberanza e con il suo modo di fare. In molti pensano che avere una presenza così nella nostra vita possa portare all'esaurimento, ma non è stato così. Sì, perché se lei non fosse stata lì non avrei mai conosciuto il ragazzo che ho accanto adesso. Ha iniziato a dirmi che ero sua cognata dopo che io e lui ci eravamo guardati negli occhi la prima volta. Ha combattuto perché stessimo insieme, a volte penso che ci credesse più lei di noi." dissi facendo ridere tutti "Ma alla fine aveva ragione lei."
"Già. Non avrei mai pensato di dirlo sorellina ma avevi ragione su tutto. Se ci siamo trovati è perché c'eri tu che ti infilavi nelle nostre vite. Se non fosse stato per te non saremmo qui."
Io e Carter ci guardammo e poi guardammo lei e alzando i bicchieri dicemmo "Grazie Haley." ci applaudirono e feci segno ad Haley di avvicinarsi.
Ci abbracciamo "Siete due stronzi. Non dovevo piangere." disse poi asciugandosi le lacrime che le avevano fatto colare il trucco e che le rigavano il viso.
"Ti voglio bene stronza." dissi dandole un fazzoletto. Mi abbracciò di nuovo e poi si rimise seduta. Per lei ciò che aveva sentito non era niente di nuovo perché lo sapeva, ma so che sentirselo dire da noi ha un altro effetto. Soprattutto se lo dici davanti a cento persone e a un brindisi di matrimonio.
Ci sedemmo e i nostri genitori presero il microfono e si alzarono avvicinandosi a noi.
"Direi che adesso è il momento del nostro regalo." disse Melissa consegnandomi una busta bianca.
Le sorrisi e aprii la busta con Carter che tirò fuori prima un foglio con su scritto il nome dell'hotel e io estrassi dalla busta due biglietti.
Appena vidi la destinazione rimasi immobile. Non riuscivo a respirare. Non riuscivo a crederci.
"Sul serio?"
"Sul serio." risposero tutti e tre in coro.
Ci alzammo e li abbracciammo.
Quattro settimane nel posto più bello del mondo. Bora Bora.
"Grazie papà." dissi quando finalmente eravamo da soli cercando di trattenere le lacrime "Non dovevi spendere così tanto."
"Se non spendo questi soldi per questo momento non li spenderò mai più. Perché non ti sposerai più, vero?"
Lo guardai sorridendo "No. Ma non dovevi spendere tutti questi soldi ugualmente."
Mi strinse la mano "Pur di vederti felice rimarrei con zero dollari." lo abbracciai "Grazie di tutto papà." dissi alla fine cercando di fargli capire che quel tutto era serio.
La giornata era stata bellissima, la notte pure, ed avevamo passato il giorno dopo il matrimonio a fare le valigie per partire.
Luke sarebbe rimasto con Haley così da non avere problemi a scuola mentre noi eravamo via. Non vedevo l'ora di partire.
Mia madre se ne era andata e per quanto mi fossi sforzata di essere carina con lei per risolvere lei non ci aveva neanche provato. Se non sta nel suo interesse risolvere con sua figlia io non posso fare niente. Anche i genitori di Carter erano tornati a Los Angeles e la nostra casa era piena di pacchi regalo ancora chiusi che non avevamo avuto tempo di aprire.
"Steph. È tardi. Dobbiamo andare."
Mi alzai dal letto e dopo aver guardato il telefono e aver visto che eravamo davvero in ritardo mi cambiai alla velocità della luce e venti minuti dopo eravamo fuori di casa.
"E poi vi permettete di dirmi che sono sempre in ritardo?" disse Haley ironica.
"Almeno a noi succede una volta sola e non ogni giorno come a te." rispose Carter mentre metteva le valigie in macchina.
Mi misi sui sedili posteriori con Haley e partimmo dirigendoci all'aeroporto.
Dopo una mezz'ora di viaggio arrivammo e al gate salutammo i ragazzi.
Il volo era partito in orario e dopo qualche ora finalmente arrivammo a destinazione.
Dopo aver recuperato le valigie cercammo un taxi e dopo averlo trovato e aver detto l'indirizzo dell'hotel partimmo. L'Hotel era semplicemente favoloso e sapevo già che queste sarebbero state le migliori settimane della mia vita.
"Quanto adoro avere i genitori ricchi sfondati."
"Quanto lo hanno pagato mi piacerebbe saperlo."
"È un regalo Steph."
"Lo so ma.."
"Niente ma. Mia madre sognava il nostro matrimonio da quando ti ha incontrato la prima volta. È ovvio che fa tutto questo."
"Poi mi dovrete spiegare perché tutti voi, appena mi avete conosciuto, mi avete sempre considerato così."
"Non lo sanno neanche loro." aprii bocca per ribattere ma bussarono alla porta. Andai ad aprire e sorrisi ad un cameriere che stava fuori dalla porta con un vassoio in mano "Questa vi è stata mandata dalla direzione come regalo di nozze." disse lui sorridendomi.
"Grazie. È molto gentile da parte vostra. Ringrazi la direzione." lui annuì "Buona permanenza." disse poi andandosene e chiusi la porta.
"Adesso abbiamo davvero tutto." disse lui vedendo la bottiglia di champagne che avevo in mano.
"Come se servisse questa per divertirci. Ci sono già io."
"Già. Se non fossi stata divertente non avresti quell'anello al dito." incrociai le braccia al petto "Che c'è?"
"È per questo che mi hai scelto? Perché ti faccio divertire?"
"Quanto sei cretina. No. Era una battuta. Non essere noiosa."
"Non sono noiosa. Io sono fantastica."
Scosse la testa e io iniziai a sfare la valigia.
Quando finii di sfare la valigia andai a farmi una doccia veloce per poi uscire per cenare.
Per questa vacanza era tutto incluso e il ristorante dell'hotel era grande ed era molto esclusivo e chic. Tutti erano vestiti eleganti e anche noi ci eravamo vestiti in modo molto formale.
Anche il cibo era molto sofisticato e tutto era semplicemente perfetto.
Non avrei mai potuto ringraziare abbastanza i nostri genitori per questo regalo favoloso.
Dopo cena tornammo subito in camera e ci addormentammo dopo pochissimo tempo.
La mattina dopo, dopo esserci sistemati del tutto andammo sulla spiaggia, sulla quale ci si arrivava dopo due minuti a piedi dall'hotel.
Appena trovammo un posto mi misi sotto il sole per abbronzarmi un po' ma Carter decise che non potevo. Mi tirò su di peso portandomi sulla sua spalla "Mettimi giù Carter. Stiamo facendo una brutta figura." dissi guardando gli altri bagnanti che ci stavano guardando chiedendosi quale fosse il nostro problema. Già, me lo stavo chiedendo anche io.
"E che me ne importa. Mica ci conosce qualcuno qui." sentii che si stava dirigendo verso l'acqua e quando stavo per aprire bocca per chiedergli di non buttarmici lui si tuffò facendo bagnare anche me.
Riemersi in superficie e mi schizzò. Sembravamo due bambini.
"Sei un cretino." dissi schizzandolo a mia volta.
Lui mi baciò senza farmi dire altro e disse "Anche io ti amo."
FINE

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