Capitolo 7

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Carter Pov
"Vieni, è il momento di parlare."
Le dissi e lei venne in cucina cercando di mantenere la distanza tra noi.
"Perché Haley, perché?"
"Perché cosa?"
"Perché lui?"
"Carter io non lo so. Alexis mi aveva detto di non considerarlo perché era uno stronzo ma non le ho dato retta. Mi sono ritrovata allo stesso corso con lui, e parlando e stando insieme non mi è sembrato così male e siamo finiti a stare insieme."
"Lui non è un ragazzo dolce e non lo sarà mai!"
"Lo so che non lo è, ma con me sì! Non si è mai comportato male con me, mi ha accettato sempre com'ero e so che non mi farebbe mai del male!"
"Haley ti sei mai chiesta perché ti ho presentato sempre tutti tranne lui?"
"Sì, me lo sono domandata ma ho smesso di farlo tanto non te ne importava niente! Okay gli ho mentito non dicendogli di te ma lo sai che lo avrei fatto!"
"E lo ha accettato comunque!"
"E questo non ti fa capire che ci tiene a me?! Non siete più amici e ha detto che non avrebbe mai avuto a che fare con una persona che fosse legata a te ma anche quando l'ha saputo non mi ha mandato via!"
"Perché ero lì con te e sapeva che gli avrei messo le mani addosso!"
"No, smetti di dire così! Le persone cambiano Carter, ed è cambiato anche lui!"
"Haley ti farà del male!"
"Non te ne è mai fregato niente di chi frequentavo, ora sono abbastanza grande per capire chi voglio avere con me e tu ti metti in mezzo?! Perché cazzo hai fatto quella scenata questa mattina?!"
"Perché non sono pronto a lasciarti andare! Facevo finta di niente in quei tempi, non mi andava bene lo stupido ragazzino intelligente figuriamoci se mi va bene un bastardo come lui! Tu sei solo mia e chiunque provi a toccarti se la vede con me e non sono pronto a cederti a nessuno!"
Non ci credo, le avevo detto davvero tutte queste cose. Si zittì immediatamente e in qualche secondo mi abbracciò e si mise a piangere.
"Ma che fai piangi?" Dissi ridendo.
"Aspettavo solo queste parole e non me le hai mai dette."
"E non te le avrei mai dette se non tu non mi avessi fatto incazzare!"
"Stronzo."
"Ma mi vuoi bene."
"Sì, anche se forse esageri un pò a volte."
"Sono fatto così. Okay posso accettare questa relazione, ma se osa farti soffrire, anche solo per una cazzata, lui finisce male." dissi sapendo che era l'unica cosa che mi avrebbe permesso di avere rapporti con lei.
"Sì lo so lo so."
"Ti ha già visto ballare?"
"Sì."
"Non ti vedo ballare da tanto, vorrei rivedere la mia bestiolina su quel palco."
"Vieni con me allora, vado in Colorado sabato e domenica. Se non sei impegnato a fare l'idiota vieni con me."
"Che sorella stronza."
"Ho preso dal migliore."
Risi e l'abbracciai di nuovo.
Sentii la vibrazione di un telefono e si allontanò per leggere il messaggio.
"È Dylan?"
"Sì. Posso uscire con lui fratellone?" Disse facendo la faccia da cucciolo.
Sospirai e dissi "Sì ma niente stronzate."
Mi guardò male e salì le scale di corsa e anche io ne approfittai per andare a cambiarmi.
Qualche minuto prima delle 7 scese di sotto tutta vestita alla perfezione.
"Tu sei pazza!"
"Perché? Sto male?" Disse guardandosi.
"No, stai benissimo ma forse se ti vai a cambiare è meglio."
"Smetti di fare lo stronzo."
"Non sei un pò troppo piccola per uscire così?" dissi passandomi una mano tra i capelli.
"Dove vai vestito così?"
"Esco. Rispondi alla domanda."
"No, sono abbastanza grande per uscire così, non ho 10 anni." disse guardandosi allo specchio.
"E tu invece con chi esci?"
"Amici."
"Amiche semmai.'
La guardai male anche se sapeva benissimo di aver detto la verità "Amici e amiche."
"Li conosco?"
"Sì, stupida."
"Chi sono?"
"Che palle che sei! Sono quelli della squadra te li ricordi?"
"Mh si mi sembra di si."
Non so quanto davvero potesse ricordarsi dei miei amici ma non le dissi niente perché bussarono alla porta.
"Ehi." disse con una vocina idiota. Mi avvicinai alla porta solo per mettere un pò di paura a quel cretino.
"Dylan."
"Carter."
Era il momento del discorso da fratello maggiore "Vieni andiamo fuori devo parlarti, tu stai qui." dissi spingendo Haley dentro.
"Ma che dici? Lo puoi minacciare qui davanti a me cretino!"
"No stai qui." Dissi chiudendo la porta
"Va bene, posso sopportare questa relazione o come la volete chiamare, ma stai attento a cosa fai! Ha ragione lei, di London non me ne fregava un cazzo ma di lei si e tanto anche!"
"Carter non le farò niente! Se avessi voluto fare qualcosa lo avrei già fatto e sarebbe già tutto finito il giorno dopo averla conosciuta!"
"È di mia sorella che stai parlando!" dissi alzando il tono di voce.
"Ed è la mia ragazza e sto bene con lei!" disse alzando la voce.
"Dylan stai attento a cosa fai perché se la tocchi con un dito ti ammazzo!"
"Come con London?" Disse ridendo.
"No, perché qui c'è una differenza."
"Cioè?"
"London era di passaggio, se provi a fare solo una delle cazzate che hai fatto con lei ad Haley tu muori siamo intesi?"
"Ah è per questo che ce la tenevi nascosta eh? Fammi capire, non volevi presentarci tua sorella per proteggerla da gente come noi quando è cresciuta con una persona che è perfettamente uguale a noi?" non aveva tutti i torti, io ero uguale a lui, anzi, io sono uguale a lui, ma non posso ammetterlo.
"Senti, è già tanto che la faccio uscire con te quindi cerca di non fare stronzate perché finisci male."
"Sisi ho capito."
"È solo mia e ci metto mezzo secondo a farti fuori."
"Va bene Carter ho capito. Hai finito di fare il fratello premuroso per favore?"
"Sei rimasto il solito pezzo di merda."
"E tu sei rimasto lo stesso stronzo." disse con un sorriso falso.
Aprii la porta e Haley si alzò in piedi e prese il telefono.
Le mise un braccio intorno alle spalle e dissi "Giù le mani."
"Carter!" Disse tirandomi uno schiaffo sul braccio.
"Dylan alle 11.30 qui!"
"Ma che problemi hai? Non sarai nemmeno a casa a quell'ora!" è probabile.
"Sì sarò qui ad aspettarti."
"E io ci credo secondo te? Torno quando mi pare!"
"Haley non rompere, decido io!"
"Ma fammi almeno tornare più tardi! Non ho 10 anni che devo andare a dormire alle 9 cazzo!" questi atteggiamenti non mi piacciono proprio per niente ed era di sicuro tutta colpa dell'elemento che aveva accanto.
"Va bene, a mezzanotte e mezzo."
"Sei impossibile."
"Come te." gli lanciai un'occhiataccia ma se ne fregò altamente.
Presi le chiavi e il telefono ed uscii anche io promettendo a me stesso che sarei dovuto tornare entro mezzanotte e mezzo, solo per dimostrarle qualcosa e ovviamente, cosa più importante, evitare che succedesse qualcosa che mi avrebbe fatto davvero incazzare.
Era venerdì sera, Haley sarebbe rimasta in casa questa sera mentre io sarei uscito con Parker e gli altri.
"Chi stai aspettando?"
"I ragazzi. Ricordi, non posso guidare."
"Sì, hai ragione." Bussarono alla porta e Haley mi mandò ad aprire mentre lei se ne andò in cucina.
"Sei solo bro?" disse Parker entrando in casa battendomi il pugno.
"No, c'è mia sorella. Haley vieni, vediamo se hai più memoria di me." dissi ridendo e vidi Haley affacciarsi in salotto.
Parker la squadrò e disse "Non mi avevi detto che fosse cresciuta così bene."
"Smettila stupido, è impegnata." Dissi con tono poco convinto.
"Ma posso ancora abbracciarlo o e vietato anche quello?"
"Sisi, fai come vuoi."
Lo abbracciò saltandogli addosso.
Quando eravamo più piccoli era sempre Parker a rompere le scatole alla gente che le andava intorno. Si, sembrava più fratello maggiore lui di me.
"Piccola Mason, sei cresciuta bene eh. Chi devo pestare?"
"Non funziona, ci ho già provato io."
"Invece tu sei rimasto sempre uguale Parker"
"Ah si? Non sono cambiato?"
"Sì un pò si, ma sei sempre come mi ricordavo."
"Cioè stupendo?"
"Semmai presuntuoso."
"Ah ah ah simpatica la ragazza."
"Lo so, me lo dice tanta gente. Ora fuori di qui."
"Che stronza."
"Vuole che quando arrivi Campbell sia sola così possono fare cosa vogliono."
"Carter!" disse arrossendo.
"Ah la biondina esce con Campbell?"
"No è proprio fidanzata con lui."
"Ahia, mi sa che non siamo d'accordo." disse lui guardandomi e annuimmo entrambi "Dovete esserlo e basta." suonarono il campanello, lei ci guardò e disse "Fuori!"
"Quando torno non lo voglio vedere qui."
"Ah ma perché tornerai anche a casa? Sarebbe la prima volta." disse ironica.
"Torno a casa solo per evitare di trovare cose che non voglio trovare domani mattina."
"Ma sei imbecille per caso? Non è mica la prima volta che rimango qui da sola con lui eh." ma subito dopo averlo detto si tappò la bocca, non mi piaceva questa cosa.
"No ti prego non dirmelo, ha già dormito qui?"
"Sì, ma al contrario tuo quando rimani dalle ragazze ha dormito e basta."
"Lo vorrei anche ben sperare."
Suonarono alla porta e disse "Va bene va bene ora però potete andare?"
"Perché?"
"Mi mettete in imbarazzo e le cose gliele ha già dette Carter quindi ciao."
"No voglio fargli un discorsino dai."
Suonarono di nuovo e la tenni ferma da dietro e guardai il mio migliore amico "Apri Parker.'
"Non ti permettere." ma lui andò alla porta senza ascoltarla e io la tenni ferma ridendo.
Parker aprì la porta e giuro che la faccia di Dylan in questo momento era veramente qualcosa da vedere.
"Scusami ma purtroppo non è colpa mia se ho un fratello e degli amici bastardi."
Dylan non disse niente ed entrò in casa.
"Carter mi lasci e te ne vai per favore? Dobbiamo stare insieme in un altro paese per due giorni, ora potresti lasciarmi andare per favore?"
Disse guardandomi con la faccia a cucciola.
"Va bene." Dissi lasciandola respirare "Non fate stronzate.'
Diventò rossa e disse "Vai via!"
"Tranquillizzati nanetta, ora ce ne andiamo."
Mi avviai verso la porta mentre Parker salutò mia sorella con tutta la calma del mondo.
"È proprio diventata stupenda."
"Avrei solo voluto essere lì mentre cresceva."
Parker mi guardò e disse "Andiamo Carter su, non è colpa tua. Non potevi fare niente. Hai solo fatto una cosa che nessuno avrebbe mai fatto."
"Parker lo so, ne sono consapevole ma ho perso tutto quello che la riguardasse. Andiamo l'hai vista? Non ti dico che sarei riuscito a tenerla lontana da persone come lui ma cazzo ha smesso di ballare perché non la considerava più nessuno!"
"Non ti puoi dare la colpa di tutto quello che è successo in questi anni! Lei ci ha provato Carter, ci ha provato davvero, ma devi anche capirla un pò."
"Quando è venuta in ospedale, il giorno che mi sono svegliato, ho sentito delle cose che non mi sono piaciute molto."
"Cosa ti ha detto?"
Sentire quelle parole mi ha fatto veramente sentire di merda e sono sicuro che quelle parole mi tormenteranno per sempre.
"Che è dai giorni dopo l'incidente che cercava un modo per togliersi la vita."
Parker inchiodò "Stai scherzando vero?"
"Sono state le sue parole. Non me le sono inventate."
"E l'hai controllata?"
"In che senso?"
"Hai controllato che non abbia fatto niente?"
"No, non ne ho avuto tempo. In questi giorni non abbiamo fatto altro che litigare."
"Mi dispiace, sono stato un coglione come amico. Dovevo restarle accanto e assicurarmi che stesse bene. Mi dispiace."
Scossi la testa "No, sono sicuro che sia stato meglio lasciarla stare."
"Avevo paura che mi mandasse via. Avevo paura che non volesse parlare con me e.."
"Stai tranquillo. Forse non saresti riuscito nemmeno a starle accanto. Ha allontanato tutti quelli che aveva intorno e fidati quando ti dico che è stato meglio starle lontano."
"È stata lei a dirti tutto questo?"
"No, ho costretto Alexis a parlarmene."
"Comunque non preoccuparti per lui, sembra sia cambiato davvero stavolta. Ehi e poi se non vuoi vederli più insieme fai in modo che lui gli chieda di scegliere. Come ha fatto London con te."
"Ci avevo pensato. Ma non sono più cosi tanto sicuro che sceglierebbe me." risposi affranto.
"Sceglierebbe te sempre."
"Ho bisogno di bere amico. Sono troppo in astinenza." dissi cambiando argomento.
"Vorrei ricordarti che non sei in astinenza solo dal bere."
Risi e dissi "Infatti scommetto che il mio migliore amico abbia preparato una fantastica serata."
"E come sempre sai che è cosi." disse parcheggiando fuori da un locale.
"Cazzo, c'è un pò di gente in fila." dissi guardando la immensa fila per entrare.
"Si, e tu sei Carter Mason. Non dimenticarlo mai."
Che voleva dire ora?
"Vai li davanti su."
Sorpassai tutti e quando fui davanti all'entrata capii perché aveva detto così.
"Fratello, come stai?'
"Bene. Tu?"
"Si va avanti. Vieni, passa pure."
"Grazie amico." entrammo dentro il locale e tornai a casa alle 5 la mattina dopo ed ero messo ancora abbastanza bene.
Quando tornai a casa trovai Haley nel mio letto che dormiva. Non che le volessi male ma siccome avrei dormito si e no due ore volevo dormire bene. E con lei non ci riesco.
Si era addormentata qui di sicuro per sbaglio, non era nemmeno sotto le coperte.
La presi in braccio e la portai in camera sua.
Dopo averla sistemata mi sdraiai sotto le coperte senza nemmeno cambiarmi e mi addormentai.
Mi svegliai quando sentii il campanello, ero tentato a farlo suonare ancora ma dato che non riuscivo più ad addormentarmi andai ad aprire.
Alla porta trovai Dylan, peggio di cosi non poteva essere.
"Che cazzo vuoi ora?"
Dylan rise e poi divenne serio del tutto "Ti prego Carter, Haley ha bisogno di me. Fammi venire in Colorado, per favore."
Sembrava abbastanza serio e oggi non ero in vena per litigare e mi sentivo un pò buono quindi aprii del tutto la porta per farlo entrare e dissi "Va bene. Ma non farmene pentire per favore."
Sorrise felice, pensava di avermi fregato, invece aveva sbagliato proprio tutto.
"Dylan." si girò "Sigaretta, subito."
"Ho smesso."
"Non fare il coglione, ho visto che le rubavi a mia sorella. Se vuoi venire in Colorado ora mi dai quello che ti ho chiesto."
Mise una mano in tasca e mi tirò il pacchetto che era praticamente vuoto.
"Grazie. Non metterle paura, mi sono appena svegliato, non ho voglia di sopportarti."
'Fidati, non sono cosi stronzo."
"Con te non si sa mai." presi l'accendino e andai in giardino, precisamente sotto la camera di Haley, cosi anche da poter sentire tutto.
Rimasi fuori un bel pò e quando tornai dentro erano entrambi in cucina.
Sarebbe stato un weekend faticoso, e non credo che sarò cosi buono con lui ancora per molto. Mi sto già annoiando a trattarlo bene.

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