Attenzione, per favore leggete la nota autrice a fine capitolo perché ci sono novità.
Buona letturaSteph Pov
Erano passati un po' di mesi ed erano successe un po' di cose.
Ormai da sei mesi io e Carter vivevamo insieme nel suo appartamento. Devo ammettere che all'inizio non era stato semplice adattarsi e se devo essere sincera, per la troppa paura, appena due giorni dopo essermi trasferita mi è preso il panico e sono andata qualche giorno a casa dei suoi genitori con Haley, che nel frattempo aveva avuto il suo primo litigio con Dylan, però poi qualche giorno dopo sono tornata da lui.
Dopo quell'episodio non avevo più avuto problemi simili con lui e un mese fa ero diventata zia di una bellissima bambina.
Quando presi in braccio per la prima volta Mackenzie mi ritrovai a pensare a quando sarebbe arrivato il mio momento, a quando sarei diventata madre e per la prima volta in vita mia mi sono ritrovata a pensare a come sarebbe la vita da madre, cosa a cui non avevo mai pensato in tutti i miei anni di vita.
Questa sera Haley e Dylan, dopo quasi un anno, sarebbero ritornati finalmente a una festa ed ero felice di riavere la mia migliore amica con me, soprattutto stasera, dato che domani io e Carter saremmo dovuti partire per Chicago. Sì, mio padre non si era ancora sposato e ha posticipato la data per problemi di lavoro e per mia grande sfortuna mi avevano obbligato ad esserci nonostante i miei sforzi di trovare altro da fare.
"Steph per favore muoviti, siamo in ritardo!"
"Sto arrivando calmati!"
Uscii dal bagno, presi la borsa e il regalo e uscimmo di casa.
"Carter sei sicuro di voler partire? Perché se vuoi rimanere qui.."
"È da una settimana che me lo dici. Perché non ti fai andare bene questa cosa?"
"È difficile e lo sai."
"Ci sarò anche io li con te non preoccuparti."
Sbuffai arrendendomi.
Arrivammo al locale e vidi Haley e Alexis "Andiamo a ballare?"
Non mi fece nemmeno rispondere che ci trascinò fuori con forza.
"Che ti succede tesoro?"
"Dylan ti ha già stressato?"
"Non riguarda Dylan. Oggi ho avuto una piccola sorpresa."
"Prima possiamo prendere da bere? Ne ho assolutamente bisogno." Haley acconsentì e ordinammo dei drink.
Appena arrivarono i drink Alexis disse "Ora parliamo."
"Oggi, a casa dei miei, ho avuto una piccola sorpresa e quella sorpresa si chiama Tom Ryder."
"Tom? Che voleva?"
"Mi ha chiesto scusa, mi ha detto che in tutto questo tempo ha avuto modo di riflettere e di capire che stava male senza di me.."
"E..?"
"E Mackenzie ha iniziato a piangere gliel'ho fatta vedere e pensava fosse sua e quando gli ho detto che era di Dylan mi ha chiesto di fare il test del DNA."
"E Dylan in tutto questo.."
"Dylan non c'era. Era a lavoro."
"E quale sarebbe la tua preoccupazione?"
"Mi ha messo il dubbio! E se fosse davvero di Tom? Non si può sapere bene quando sono rimasta davvero incinta e il giorno prima che andassi a letto con Dylan sono andata con Tom."
Beh, questo è un bel problema.
"E che vuoi fare? Vuoi davvero far fare a Dylan il test del DNA?"
"Io non lo so. A Dylan non ho detto niente e non voglio che sappia niente. Però allo stesso tempo non voglio che lei cresca e che lui veda che non ha somiglianze con lei e ci stia male." bevve un sorso "Ma se fosse di Tom lo sentirei no? Certo che lo sentirei. E sono sicura che lei sia una Campbell. Non è una Ryder. Me lo sarei sentita." continuò lei però senza nemmeno un minimo di convinzione.
Io e Alexis ci guardammo "Se quella bambina fosse di Tom il mio matrimonio sarebbe finito dopo poco più di undici mesi e non voglio che finisca tutto così." concluse lei con le lacrime agli occhi.
"Haley mi rifiuto di lasciarti in queste condizioni. Rimango qui e affrontiamo tutto insieme." dissi io alla fine.
Alexis si alzò "Smettete di dire stronzate, tutte e due. Steph, tu domani andrai a quel matrimonio e se dovesse venir fuori qualcosa su Evan o Jay che a Carter non piacerà ci parlerò io. Haley, chiama Tom, dillo a Dylan e lunedì andremo da mia zia in ospedale, faranno quel cazzo di esame e risolveremo tutto insieme."
"Ma lo ammazzerà." dicemmo all'unisono io ed Haley.
"Conosco entrambi da tanto tempo e conosco tutti i loro punti deboli. Farò capire ad entrambi cosa hanno perso e se dovesse andare a finire male vivremo tutte e tre insieme nella mia nuova casa e faremo insieme le mamme. È tutto chiaro?" annuimmo entrambe "E ora abbracciamoci e pensiamo alle cose positive." io ed Haley ci alzammo e ci abbracciamo.
Haley si asciugò le lacrime e disse "Da quanto hai comprato casa stronza?"
"Già, perché non ci dici niente?"
"Se la situazione non fosse stata così disastrosa lo avrei detto subito."
"Vivrai con Jack?"
"No, è troppo presto per la convivenza. Adesso torniamo dentro prima che qualcuno ci venga a cercare senza trovarci."
"Sì, è meglio."
Quando Haley finì di asciugarsi tutte le lacrime tornammo dentro e verso le due io e Carter tornammo a casa perché la mattina avremmo avuto il volo.
Dopo due ore di volo arrivammo finalmente a Chicago.
Non ero pronta, io non volevo essere qui.
Dopo aver preso un taxi arrivammo a casa di mio padre, dove avevo vissuto fino a un anno fa, e anche se c'ero stata qualche mese fa mi sembrava diversa.
"Siamo arrivati. Prendo la valigia." disse lui quando il taxi si fermò.
Dopo aver pagato il tassista suonai e mi aprì la futura moglie di mio padre con un sorrisetto tirato.
"È finalmente tornata la mia bambina?" disse l'unica persona che consideravo davvero un genitore.
"Nonna." dissi abbracciandola "Mi sei mancata tanto."
"Potevi tornare prima allora." disse staccandosi dall'abbraccio.
Mia nonna, nonostante l'età, era una donna che teneva molto a prendersi cura di sé, aveva lo stesso fisico che aveva mia madre e se la vedessero in giro nessuno crederebbe che ha settant'anni.
"E questo ragazzo?"
"Giusto. Lui è Carter, il fratello di Haley. Ricordi? Quella ragazza che venne con me l'ultima volta."
"Ma certo. Che ragazza adorabile. Comunque è un piacere conoscerti."
"Anche per me signora."
Dopo aver finito le presentazioni salii le scale per andare nella mia vecchia camera e poco dopo la strega entrò nella mia stanza senza neanche bussare "Si bussa sai?"
"Ma è casa anche mia. Adattati."
"Che vuoi?"
"Volevo solo dirti una cosa." chiuse la porta e disse "Azzardati a rovinare il mio matrimonio e.."
"Ascolta. Prima cosa, a me non interessa. Non ho cinque anni e non devo chiamarti mamma ne mi devo adattare. Sono abbastanza grande da fregarmene di te e del tuo stupido matrimonio, e, seconda cosa, tu fino a domani non conti niente e mai conterai qualcosa in questa casa. Quindi se ora te ne vai mi faresti un grande favore."
"Sei una ragazzina viziata e basta." disse lei prima di chiudersi la porta alle spalle.
"Steph non dovresti trattarla così."
"Carter hai visto come mi tratta lei? Questo è il minimo."
"Ma.."
"Questa non è casa sua, lei non mi da ordini. Lei non è mia madre e per me non sarà considerata altro che l'assistente di mio padre."
"È inutile farti cambiare idea. Almeno puoi farmi un favore?"
"Si."
"Almeno per domani cerca di essere un pochino felice. Non farlo per lei, fallo per me."
"Va bene. E tu vestiti decentemente. Fammi fare bella figura."
Sì, come se fosse un vestito a fare la differenza. Lui farebbe bella figura in qualsiasi condizione.
Alla fine nessuno dei due ha dormito questa notte e quando ci siamo decisi a dormire erano le sei di mattina.
"Svegliati ragazzina! È tardi e non possiamo aspettare tutti te!" urlò quella strega picchiettando i tacchi sul pavimento.
"Ma che.." mi misi seduta con il lenzuolo a coprirmi e dissi "Te l'ho già detto ieri sera cazzo. E poi non dormo da sola, sei per caso impazzita?"
"Muoviti. Ti ho detto che è tardi." nel mentre che litigavo con quella pazza Carter si svegliò "Brava hai svegliato il mio ragazzo. Vattene!" dissi prendendo un cuscino e glielo tirai addosso.
"Calmati. Va tutto bene."
"Mi dispiace."
"Vai e non litigate. Pensa solo che da stasera non la rivedrai per un po'."
"E se tornassimo a Los Angeles? Non voglio lasciare tua sorella nel dubbio ancora." e appena lo dissi mi misi una mano sulla bocca.
"Mia sorella?" disse sulle prime confuso "Aspetta.. Tu sai di Tom?"
"Come fai a saperlo?"
"Me lo ha detto Dylan. Da quanto lo sai?"
"Da venerdì."
"Perché non me lo hai detto?" chiese furioso.
"E perché tu non mi hai detto che lo sapevi? È inutile farmi passare per stronza quando sai benissimo che ero stata la prima persona a saperlo!"
"Perché pensavo che non l'avesse detto."
"E perché non avrebbe dovuto?"
"Perché se ne fregava ed era sicura."
"Non è che non è sicura ma.."
"Sai che se quella bambina è di Tom si lasceranno? Dovevate dirle di non fare il test, di non pensarci nemmeno!"
"E così che risolvi le cose tu eh? E se un giorno quella che pensi tua figlia assomiglia a un altro ragazzo e non a te tu te ne freghi? La risolveresti davvero così?"
"Sì. Perché se devo sentirmi così per sapere se è figlia mia o no preferisco rimanere nel dubbio tutta la vita!"
"Sei un coglione. Spero davvero che se dovessi rimanere incinta il padre non sarai tu!" dissi ormai vestita e vicino alla porta.
"Beh a questo punto spero di non esserlo mai!" rispose dandomi l'ultimo colpo di grazia. Uscii sbattendo la porta dietro di me per poi scoppiare a piangere.
Rimasi sulle scale per dieci minuti buoni prima di asciugarmi le lacrime e andare di sotto.
Per tutta la durata della cerimonia mi tenni a debita distanza da lui e passai la maggior parte del mio tempo a bere.
"Steph? Sei proprio tu?" mi girai e lo vidi. Potrei scommettere qualsiasi cosa che ad invitarlo è stata quella strega.
"Evan? Che ci fai qui?"
"Sono in città per l'estate e tuo padre mi ha invitato al matrimonio. Ma tu.. Wow sei stupenda. Come stai?" disse abbracciandomi. Ma stiamo scherzando per caso? Si è già dimenticato cosa mi ha fatto?
Gli misi le mani sul petto e lo allontanai "Hai bevuto troppo per caso?"
"Perché?"
Stavo per rispondere quando un'altra persona mi chiamò facendomi voltare "Jay?" lui annuì e mi abbracciò.
Jay ed Evan. I motivi principali della mia partenza per New York ora erano qui davanti a me. Il passato è tornato e..
"Steph ascolta, scusa per stamani e.." disse poi Carter fermandosi vedendo altre due ragazzi davanti a me.
Come stavo dicendo, il passato è tornato e in questo momento l'universo sta provando un odio profondo verso di me.
Jay ed Evan si stavano guardando male. A quanto pare quello che è successo il giorno del diploma è rimasto ancora nelle loro teste e ancora fanno fatica ad accettarlo.
"E questi due?"
"Già Steph, perché non li presenti?" disse quella mettendomi una mano sulla spalla e guardandomi con un sorriso furbo. Aveva architettato tutto lei, questa stronza vuole rovinarmi.
"E tu perché non ti fai i cazzi tuoi?"
"Va bene. Vi presento io allora. Cari ragazzi lui è Carter, il nuovo fidanzato della vostra amata Stephenie e Carter, questi sono l'ex fidanzato di Steph e.." guardò Jay "Non so proprio come presentarti."
"Magari come l'amico di Steph? Semplice no? E ora levati di qui." dissi cercando di mandarla via ma lei si fermò "Tanto verrà tutto fuori." disse lasciandomi lì con loro.
"Ah.. Non gli hai raccontato niente?"
"Cosa mi devi raccontare?"
"Ti dico solo di stare attento. Perché potrebbe tradirti con il tuo migliore amico come ha fatto con me."
"Sei uno stronzo Evan, sei solo un cretino! Come ti permetti? Ti devo ricordare che il primo a tradire sei stato tu?"
"L'ho fatto una volta sola, solo quella volta che mi hai beccato e non volevo, mi sono pentito, e tu lo sai. Non ho fatto altro che stare di merda perché non te lo meritavi, e invece, mentre mi stavo scusando mi hai detto che mi avevi tradito più volte con il mio migliore amico. Hai idea di quanto io ci sia stato male e di quanto io continui a starci male? Quindi amico, sta attento. Potrebbe farti male.. Ovviamente se non l'ha già fatto."
"Sei uno stronzo!" iniziai a urlare andando verso di lui per picchiarlo ma Carter mi fermò.
Non aveva detto niente, aveva solo ascoltato e se all'inizio se ne fregava quando Evan ha detto l'ultima cosa l'ho visto preoccupato.
"Carter.. Non gli stai mica credendo vero?"
"Io.. Con tutto il tempo che ho aspettato.. Ora l'unica cosa che riesco a pensare è a Chase e quello che è successo a Los Angeles.."
"Stai scherzando vero? Tra noi non c'era niente e lo sai.." dissi prendendogli la mano.
"Sinceramente non lo so più." disse lasciandomi la mano e allontanandosi.
"Carter.." non mi rispose.
Mi voltai verso Evan "Vaffanculo." e iniziai a correre "Carter.."
"Che c'é? Credo di aver sentito abbastanza.."
"Carter parliamone per favore."
"No. Ho bisogno di stare da solo."
"Cosa.."
"Torno a Los Angeles adesso. Tu torna quando vuoi e forse ne potremmo parlare."
Disse andando via.
Lo vidi andare via, lo vidi lontano da me per la prima volta e questo faceva male.
Mi accasciai per terra a piangere e in quel momento mi chiamò Haley "Haley se ne è andato."
"Cosa?"
"Torna a Los Angeles. Da solo. Non vuole parlarmi."
"Mantieni la calma."
"Non ce la faccio."
"Ascolta. Dì che hai avuto dei problemi di lavoro e torna a Los Angeles con lui. Non devi fare altro. Torna qui e parlaci, fatti dare delle spiegazioni."
"Va bene."
"Chiamami appena arrivi. Ti vengo a prendere."
"Okay." chiusi la chiamata, andai da mio padre, gli dissi ciò che mi aveva detto Haley e presi il primo volo per Los Angeles.N/A
Ciao a tutti/e!!
Dopo questi colpi di scena riguardanti questa storia e l'altra (che ho deciso di riguardare per sistemare le ultime parti) ho deciso che da ora in poi sarà un continuo per entrambe le storie e i protagonisti non saranno più solo Carter e Steph ma saranno anche Haley e Dylan. Che ne pensate?
Ovviamente se leggete questo libro fino in fondo vi consiglierei di leggere anche l'altro per capire un po' meglio la situazione e per capire cosa era successo ai due prima che Haley andasse a New York.
Spero che il libro vi piaccia e cercherò di aggiornare il più possibile e più spesso.
😘😘
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You are my disaster
RomanceDue ragazzi. Due anime semplici ma incasinate. Due ragazzi che non sanno come risolvere i loro problemi. Lei: Stephenie Kene, 19 anni, era la classica principessina viziata ma nei primi anni di liceo tutto cambia e la principessa viziata si colora l...