Capitolo 2

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Carter Pov
Tutto nella vita ti prende alla sprovvista, partendo dalle cose belle finendo con quelle brutte, anzi, orrende.
La mia vita partiva con una cosa bella, o almeno è quello che ho sempre pensato io.
Sono cresciuto in una famiglia di ricchi scontrosi e abbastanza idioti. I miei genitori pensavano solo alla loro azienda e per i figli non c'era abbastanza tempo.
Quindi, nonostante avessi solo 5 anni toccò a me il controllo su mia sorella.
Parliamo di lei, una cosa stupenda.
Sapete no, in famiglia non si affronta mai la realtà. Haley, mia sorella, voleva ballare quando era piccola e dato che i miei volevano essere i migliori in tutto mandarono Haley, che aveva solo tre anni, a fare un audizione per entrare nella scuola più prestigiosa di Los Angeles pensando che non riuscisse ad entrare.
Invece aveva sorpreso tutti e aveva superato ragazze più grandi di lei che avevano anche vent'anni ed era entrata nella scuola. E a chi toccava ovviamente accompagnarla in giro per l'America? A me ovviamente.
Ma non mi dispiaceva perché lei, lei aveva un talento veramente pazzesco.
Non lo dico solo perché sono suo fratello maggiore, lo dico solo perché io confidavo davvero nell'idea che Haley potesse diventare una grande ballerina di successo anche da adulta.
Okay dai facciamo passare un pò di tempo.
I miei migliori amici erano degli stupidi coglioni idioti, per tutto il liceo sono stato il quarterback e il capitano della squadra di football della scuola, sostenuto sempre dal mio fantastico migliore amico, vice capitano della squadra, Dylan Campbell.
Il problema dei miei stupidi amici era che erano tutti bocciati al primo anno, tutti tranne io che mi ero salvato grazie al mio fascino con i professori.
In quel periodo avevo anche una ragazza. Si chiamava London, era di New York ma si era trasferita qui qualche anno fa, precisamente nel primo anno di liceo.
London era abbastanza strana, aveva un modo di vivere la vita abbastanza particolare. Proprio come suo fratello. Tra parentesi Christian, il fratello di London, era un ragazzo deficiente che ci provava allo stesso tempo sia con mia sorella che con la sua migliore amica. Alla fine aveva scelto la sua migliore amica e lei si era ripresa solo dopo aver conosciuto Ethan.
Io ho sempre avuto paura per quanto riguarda Haley. L'avevo cresciuta io, era stata l'unica ragazza a cui non avevo mai mentito ed era l'unica ragazza che amavo davvero. E non era un modo di dire.
E infatti per questo motivo appena avevo compiuto 18 anni, cioè parecchi mesi fa, avevo deciso di farmi un tatuaggio sul braccio con scritto il suo nome, e London e Ethan non erano mai stati d'accordo con questa cosa.
Il fatto che io preferissi mia sorella a lei e che mia sorella preferisse me a lui portava spesso a vari litigi da parte di entrambe le coppie.
Non che a me importasse molto se lei litigava con lui ma mi dava fastidio quando non sorrideva perché magari aveva litigato con quel coglione.
Tra me e London.. Beh eravamo abbastanza strani come coppia. Non ho mai pensato che quando andava a New York facesse la santa perché io ero il primo che non si comportava da vero fidanzato e infatti pensavo che non mi importasse niente se mi tradiva o altro, ma invece mia sorella aveva ragione quando diceva quelle cose che io non ascoltavo mai "Smettila di fare il coglione Carter perché quando vedrai con i tuoi occhi che lei ti tradisce non ci starai bene." ma io non ci davo molto peso, mentre invece avrei dovuto farlo.
Eh si perché si scoprì che qualche giorno prima del mio diploma il mio migliore amico se l'era portata a letto e non ci ero rimasto bene.
Cosi io lasciai London e io e Dylan non ci parlammo più. Lui mi chiedeva scusa e mi diceva che non lo avrebbe mai fatto, eravamo fratelli e che non si sarebbe mai permesso di fare una cosa del genere e che aveva bevuto. Ma non mi importava. Ci picchiammo davanti a tutta la scuola e dopo essere stati entrambi sospesi non ci siamo più parlati ne visti.
Okay passiamo a oggi, il sedicesimo compleanno della mia sorellina. I nostri genitori le avevano organizzato una stupida festa ma niente di davvero interessante. A me due anni fa avevano regalato una macchina, a lei per ora no perché non voleva fare l'esame. Le avevano regalato un telefono nuovo e tutti gli altri regali erano stupide cavolate e neppure il suo ragazzo si era davvero impegnato a farle un bel regalo.
"Dov'è Haley?"
"Vai a chiamarla per favore?" annuii e andai in camera sua. Era seduta sul letto e aveva il vestito che mia madre aveva scelto per lei e i capelli biondi erano raccolti in una coda alta tirata alla perfezione.
"Ehi sorellina vieni giù con me?"
Scosse la testa "Che ci fai qui? Non dovevi andare a una festa?"
"Sono tornato prima. Mi spieghi il problema?"
"Mi sto annoiando Carter. Non li sopporto proprio."
Era il momento di agire da fratello maggiore. Mi misi seduto sul letto e dissi "Lo vuoi il mio regalo sorellina?"
"Mi hai fatto un regalo?" annuii e tirai fuori dalla tasca due biglietti per il concerto "Abbiamo 40 minuti prima che inizi. Andiamo?" Haley guardò i biglietti e si mise le mani sulla bocca e si alzò in piedi "Scherzi vero?"
"Ti sembra che io scherzi? Dai su andiamo." si alzò e poi mi resi conto del vestito "Si forse però ti dovresti cambiare perché vestita cosi dimostri dodici anni e ne dovresti dimostrare almeno sedici."
"Oh si. Aspetta." aprì l'armadio enorme e prese della roba.
Per stare in questa casa non servivano molte cose, anzi non serviva proprio nulla. L'unica cosa che contava era apparire perfetti e per esserlo i nostri genitori ci avevano cresciuti con l'idea che per essere perfetti dovevi avere tanti, tanti vestiti. Io non seguivo molto questa regola ma mia sorella si. Aveva un armadio enorme e la maggior parte della roba non la metteva nemmeno mai.
"Haley andiamo su, se continui cosi arriveremo a fine concerto!" urlai sbattendo sulla porta del bagno.
Aprì la porta e uscì del tutta diversa da prima. Si era sciolta i capelli e aveva dei pantaloncini di jeans e un top nero che le scopriva la pancia e le mostrava il piercing all'ombelico.
"E questo?"
"Ma sei idiota? L'ho fatto oggi." si devo dire che sono proprio un buon fratello, non riesco nemmeno a ricordarmi che si è fatta un piercing.
"Dai va bene andiamo su." dissi già fuori dalla sua stanza.
Le presi il giacchetto di pelle e lei mi guardò male "Che vuoi?"
"Non mi metterò il giacchetto!" alzai al cielo gli occhi e dissi "Non lo terrai sempre ma solo adesso cosi mamma non si arrabbia."
Annuì e si mise il giacchetto "Ehi ehi dove andate ragazzi?" chiese nostra madre mentre eravamo sulla porta.
"A festeggiare il suo compleanno."
"Ma.."
"Haley dove stai andando? E perché sei vestita cosi?" eccolo, il ragazzo sempre pronto a giudicare.
"Vado con Carter in un posto." disse convinta.
"E la tua festa? Melissa si è impegnata molto a fare questa festa."
"Eddai andiamo. La porto un pò a divertirsi, se lo merita. E se non vi dispiace adesso è tardi quindi ciao." dissi tirandola per un polso. Era già tardi e se continuavano a fare domande ci saremmo persi il concerto.
Guidai al massimo della velocità nonostante tutte le lamentele di Haley e riuscimmo ad arrivare in orario.
"Visto che so quello che faccio?"
"Stavamo per ammazzarci imbecille."
Risi e iniziai a saltare la fila con i fischi di tutti e quando arrivammo dal buttafuori, amico mio tra parentesi, gli diedi una pacca sulla spalla e molto velocemente feci le presentazioni.
"È proprio bella tua sorella amico. Quanti anni hai tesoro?"
"Sedici." lui strabuzzò gli occhi sorpreso e dissi "Mi dispiace amico. È troppo piccola per te e non te la lascerei mai."
"Entra prima che ti dia una botta idiota." risi ed entrammo dentro.
"Sei pronta?"
Annuì e il concerto iniziò e la vidi sorridere e aveva gli occhi che brillavano. Con tutto questo speravo davvero che cambiasse finalmente opinione su di me. In fondo sono suo fratello e non vorrei che pensasse niente di male su di me, ma purtroppo so ciò che pensa e sarà difficile farle cambiare idea.
Dire che mi sono goduto il concerto senza problemi sarebbe un eufemismo. Ho passato tre ore della serata ad allontanare stupidi idioti da Haley che non sembrava accorgersi di niente.
All'ennesimo ragazzo che vidi dietro di lei a fare il deficiente mi venne troppo spontaneo fare lo sguardo da 'se non ti togli ti ammazzo' e questo sembrò capire tutto perché si allontanò più velocemente del previsto.
Quando finì il concerto Haley mi abbracciò "Grazie Carter. Hai trasformato una giornata di merda in una delle serate più belle della mia vita."
"Fidati, ringraziami dopo. Vieni con me su."
Aspettammo che la gente se ne andasse e venne il mio amico buttafuori che ci portò davanti a una porta. Prima entrò lui e vidi Haley che mi fissava "Hai qualche problema?"
"Che facciamo qui? È un altro dei tuoi scherzi idioti che mi costringerà a passare il resto della nottata da sola nella tua macchina?"
"Cosi mi offendi!"
"Beh non sarebbe la prima volta." borbottò. Si okay aveva ragione, avevo approfittato spesso del fatto di avere una sorella piccola e dolce per far intenerire le ragazze cosi poi da portarmele a letto.
"Lo so e mi dispiace. Ma non succederà. Fidati di me."
Si aprì la porta e il mio amico disse "Vieni. Non aspetta te e vorrebbe che tu rimanessi fuori."
"Neanche per idea amico. Io devo controllarla." dissi mettendole un braccio intorno alla spalla.
"Dai muoviti però. Sai come è fatto."
Gli diedi una pacca amichevole sulla spalla e dissi "Grazie amico. Sono in debito."
"Nessun problema fratello. Per la biondina tutto."
"Smetti perché non hai possibilità." lui rise e aprì la porta mentre Haley se ne stava lì ancora confusa e mi guardava senza capire niente.
"Ti fidi di me? Non succederà niente di male." dissi porgendole la mano e lei la strinse.
La portai dentro il camerino, se si può chiamare cosi, e appena lo vide si mise le mani sul viso. Sapevo che era emozionata.
"Oddio stai scherzando?"
"No." dissi sorridendo.
Il ragazzo si alzò e si presentò ma lei era troppo emozionata per poter parlare.
"Dai su. Non è difficile parlare, da quello che so non dovrebbe essere un problema per te."
"Scusa ma sembra un sogno. Io sono Haley e non ascoltare mio fratello per favore."
"È un piacere conoscerti. Allora, ti è piaciuto il concerto?"
"Sì, è stato fantastico. Dal vivo siete ancora più bravi."
"Mi fa piacere sentire queste cose. Balli bene lo sai?" lei diventò rossa all'istante e lui se ne accorse "Scusa non volevo dare quell'idea. Solo che ti ho visto ballare stasera e stavo solo esprimendo un opinione."
"No tranquillo. Comunque grazie mille."
Notai subito come la guardava e la cosa non mi fece piacere ma per stasera dovevo provare a stare zitto.
"Allora, vi posso offrire qualcosa? Anche se sinceramente qui dentro non ho molto." wow, lo vidi per la prima volta davvero in imbarazzo davanti a una ragazza e non era una cosa normale per un ragazzo che aveva milioni di fan che lo amavano.
"No io non voglio niente. Ho già bevuto abbastanza per oggi." sorrise e ci fece segno di sederci.
Si misero uno davanti all'altro e iniziarono a parlare "Allora, è da molto che sei una mia, volevo dire, nostra fan?"
"Si, veramente tanto, ma è la prima volta che vengo a un vostro concerto e sono ancora sotto shock."
"Sei davvero carina lo sai?" e rieccoci, era diventata rossa di nuovo "Carter mi aveva detto che eri una bella ragazza ma non pensavo che lo fossi cosi tanto."
"Grazie." rispose quasi sussurrando.
Qui dentro iniziavo davvero a sentirmi di troppo. Parlavano solo loro e non mi interessava la loro conversazione. Dopo aver fatto da fotografo personale per un bel pò alle due riuscii finalmente a farla uscire di lì "È stato un piacere conoscerti Haley, spero di rivederti."
"Anche io."
Appena uscimmo mi prese per mano facendomi girare e mi abbracciò "Grazie Carter. Sei un fratello fantastico. Non so davvero come farei senza di te." sorrisi e dissi "Lo so. Andiamo va."
In macchina era ancora emozionata "Ma come lo conoscevi?"
"Lo conoscevo prima che diventasse famoso ma al contrario delle altre superstar non si è dimenticato degli amici che aveva. E poi gli avevo parlato di te quando non era famoso e voleva conoscerti e dato che poi è diventato famoso, tu sei diventata una sua fan e mi sembrava giusto farvi conoscere."
"Finalmente posso dire di aver conosciuto qualche amico di Carter Mason. Perché tutti gli amici che hai non li ho mai conosciuti, cosa aspetti, che diventino tutti famosi per farmeli conoscere?" mi chiese leggermente furiosa.
"Cosa cambia a te? Sono tutti idioti non c'è da conoscere proprio nessuno."
"Beh magari potrei anche trovarli interessanti no? E poi perché tu puoi conoscere le mie amiche e io non posso conoscere i tuoi amici?"
"È una cosa diversa e lo sai!" dissi furioso "Fattelo diventare chiaro una volta per tutte, tu non conoscerai nessuno dei miei amici adesso! Fidati di me, è meglio cosi!"
"Sì certo, l'importante è che sia meglio per te vero? Ma perché ho accettato di venire al concerto eh? Tanto lo sapevo. Io non ho bisogno di queste cose, ti facevo pena e ti sei sentito in colpa. Tipico."
"Okay adesso non farmi incazzare perché sai che non è cosi!" Dissi guardandola per poi tornare a mettere in moto quando il semaforo diventò verde.
Lei si voltò verso di me per ribattere ma l'unica cosa che sentii fu "Attento!" e da lì sentii sempre meno.
Sentii le sirene delle ambulanze smettere di suonare vicino a noi e non potei fare a meno di metterla in salvo. "Lei sta bene. Ha solo qualche graffio ma niente di grave. Il problema è il ragazzo." sentii dire dai medici che parlavano tra di loro. Vedevo sfocato, non ero in ambulanza ero in ospedale, o almeno credo, ma anche se ormai sentivo e vedevo poco la vidi e la sentii piangere. Riuscivo a capire poco di quello che dicevano ma l'ultima cosa che vidi e che sentii fu Haley essere trasportata fuori dalla stanza in lacrime urlando "No ti prego non andare via!" e poi basta.
Non sentii e non vidi più niente. D'un tratto tutto diventò bianco e mi resi conto che forse non l'avrei mai più rivista.

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