Capitolo 49

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Dylan Pov
Dicono sempre che la vita ti prende di sorpresa, che nessuno saprà mai cosa succederà e che la vita si crea giorno dopo giorno e errori dopo errori.
Dicono che bisogna adattarsi perché non c'è modo di cambiare il destino.
Io non ci avevo mai creduto.
Certo, vivevo giorno per giorno senza fare programmi, ma pensavo di avere in mano il mio destino.
L'ho pensato per 18 anni, poi è arrivata lei. E il mio destino mi era sfuggito di mano. E ora sono qui, otto anni dopo, a fare programmi per la mia vita.
Il matrimonio e Mackenzie hanno un po' cambiato le mie abitudini e non riesco più a vedere il vecchio Dylan.
Per anni non ho fare niente della mia vita, per anni vivevo facendo a botte con chiunque mi guardasse in maniera diversa, mentre ora è tutto svanito.
Ogni giorno facevo le stesse cose e praticamente vivevo nella banalità.
Non fraintendetimi, la mia vita mi piace tantissimo e non potevo desiderare di meglio, ma vorrei tanto tornare il Dylan picchiatore almeno per un giorno.
Uscii da lavoro e tornai a casa dalle ragazze. Aprii la porta e trovai Haley che discuteva con Maddie.
"Amore, c'è qualcuno che ti deve parlare." disse Haley.
"No, non ce la faccio. Non mi puoi costringere."
"Ti aiuterà."
"Lo ammazzerà!"
"Non lo ammazzerà! Diglielo e basta Maddie."
"Mi dite cosa sta succedendo?"
"Sta succedendo che se non risolviamo questa situazione Maddie, quel professore ti fa tornare a Los Angeles!"
"Cosa? Vuole mandarmi dai miei? Perché non me lo hai detto?"
"Non volevo dirtelo per non farti preoccupare."
"Okay ora parlate con me." dissi interrompendole "Cosa ti hanno detto a scuola?"
"A quanto pare non sono un buono tutore per Maddie. Sta avendo dei problemi e non sono brava perché non me ne sono resa conto. E ciò vuol dire che se non so controllarla non sono un buon tutore e la vogliono far tornare dai suoi."
La guardai serio. Quando io e Haley abbiamo deciso di trasferirci a New York per realizzare il sogno di Haley, Maddie l'aveva seguita. Però i suoi genitori non potevano vivere qui e lei, essendo minorenne, non poteva vivere con noi senza il consenso dei suoi. Quindi per poterla far vivere con noi dovevamo affidarci al giudice.
Quindi, per lo stato di New York io ed Haley siamo i tutori di Maddie.
Siamo controllati puntualmente e se sbagliamo qualcosa Maddie torna a Los Angeles. E se i suoi professori pensano questo c'è la possibilità che Maddie debba obbligatoriamente tornare a casa.
E se Maddie torna a casa sua Haley si deprime, e se Haley si deprime non si vive più. E poi non voglio che torni a Los Angeles. È simpatica, l'ho vista crescere e non voglio vederla andare via.
"Maddie, ne possiamo parlare per favore? È una cosa abbastanza seria questa."
"Va bene. Vi giuro che non finirete nei casini e non succederà più niente di male."
"Va bene. Ma parliamone. Cosa c'è che non va?"
"Sto avendo dei problemi con Kyle. E questi problemi si stanno ripercuotendo sulla scuola."
"Riguardo a quello di cui avevamo parlato?"
"Si."
"Che è successo?" non so se volevo saperlo davvero.
"Mi ha tradita." mi misi una mano sulla fronte "Quando mi ha tradito, la ragazza con cui mi ha tradito ha messo in giro la voce che io l'ho tradito con il suo amico e tutti ora ci credono." disse iniziando a piangere di nuovo e io la avvolsi tra le mie braccia abbracciandola.
Ma perché? Perché tutti facciamo sempre gli stessi errori?
Va bene, avevo deciso di farla vivere con noi anche per prepararmi al futuro di Mackenzie di adolescente. Ma questo.. Qui stavamo davvero esagerando e forse era meglio che tutto questo casino fosse successo tra dieci anni, quando al massimo avrei potuto tirare un pugno a quel futuro ragazzo e finirla lì. Ma adesso..
Ho 26 anni, quando posso vado in palestra e tiro qualche pugno al sacco per calmarmi, ma oggi quello non sarebbe bastato. Oggi volevo solo prendere a pugni quell'idiota che l'aveva fatta soffrire.
Non è mia figlia ma l'ho vista crescere e la considero come una piccola sorella da proteggere. E per proteggerla devo allontanarla da quel tipo, e per allontanarla da quel tipo devo dargli una lezione.
"Mi dispiace."
Scossi la testa "Non preoccuparti. Va tutto bene. Ti prometto che non lascerai New York. Non per questo motivo." lei si staccò e Haley la portò nella stanza.
Scrissi a Carter, avevo bisogno del mio migliore amico. Lui aveva fatto a botte molte volte per Haley e parlare con lui mi avrebbe fatto capire se era il caso di fare a pezzi quel tipo o no.
Ci trovammo in un pub in centro e per la prima volta dopo tanti anni mi sentivo di nuovo un ragazzino.
Spiegai un po' a Carter la situazione e lui mi suggerì di fare ciò che avevo già pensato, ossia picchiare il ragazzino.
"Come ci siamo ridotti così?"
"Così come?"
"Ci stiamo comportando come degli idioti. Vuoi picchiarlo? Perché stiamo qui? Cerchiamo questo ragazzino e rimettiamolo al suo posto!"
"Non so nemmeno dove vive."
"Esiste internet genio. E l'avrai accompagnata a casa sua almeno una volta no?"
"Si ma.."
"Qual'è il problema Dylan? Ti sei scordato come si fa a botte?" mi chiese lui ironico bevendo un sorso di birra.
"Ma no! È ovvio che so come si fa a botte!"
"E allora cosa ci facciamo qui? Dov'è finito Dylan il picchiatore? Per caso Haley ti tiene sotto controllo?"
"No. Andiamo allora." dissi lasciando una banconota da dieci dollari sul bancone "Andiamo a dare una lezione a quel coglione."
"Ora ti riconosco." disse lui alzandosi.
È vero. Da ragazzini facevamo a botte ogni giorno, ci facevamo da spalla a vicenda, e tralasciando il casino con London, non ci siamo mai voltati le spalle e ci siamo sempre aiutati. Abbiamo fatto spesso a botte anche fra di noi ma questa è un'altra storia.
Una volta entrati in macchina mi misi a pensare a quando avevo accompagnato Maddie lì e dovevo ricordarmi la strada.
Dopo qualche minuto accesi il motore e partii sgommando.
Venti minuti dopo arrivammo davanti a una casa enorme. Tipico, i peggiori sono i figli di papà. E si, parlo anche di me.
"Haley sa che lo vuoi prendere a pugni?"
"No. Steph sa che sei qui?"
"No. Ma se faremo troppi casini lo sapranno subito. Sono insieme."
"Carter."
"Ci stai ripensando?"
"No. La stessa strategia?"
"Se te la ricordi e non sei troppo fighetto per farlo sì."
"Ma vaffanculo. Picchiatore sono e picchiatore rimango."
"Muoviti coglione."
"E i genitori?"
"Non ci sono macchine. E se ci fossero prima spieghi la situazione e poi lo prendi a pugni. Stessa strategia amico."
Salimmo gli scalini e quando arrivammo davanti alla porta suonai.
Il tipo aprì la porta poco dopo e appena aprì mi soffiò il fumo in faccia. Brutta mossa ragazzino.
"Tu so chi sei, ma tu.. Ecco, tu sei il fratello della biondina. Ma certo." disse con strafottenza.
"Non farei tanto il fighetto se fossi in te. O almeno non farlo con me." disse subito Carter piazzandosi davanti a lui.
"Siete qui per cosa? Per Maddie?"
"Direi proprio di sì. Sai che potrei denunciarti vero?"
"Sono minorenne."
"Credi davvero di prendere un giro me? So che sei maggiorenne e so anche che se ti denuncio finirai nei casini."
"Quindi? Mi denuncerai perché la mia fidanzata mi ha tradito?"
"Non ti ha tradito. Di questo ne sono certo."
"Spiegami una cosa. Perché difendi una ragazzina? Non puoi dire alla biondina che mi hai picchiato e punto e basta? Che interesse hai per una ragazzina? Stronza tra l'altro."
"Non ti deve importare perché mi occupo di lei. Sappi solo che o righi dritto o.."
"Ah aspetta. Ora capisco tutto." disse interrompendomi "Basta dirlo no? Tu ti occupi di Maddie perché la bionda ti costringe vero? Se non lo fai non te la fai. Sai che c'è? Se anche io avessi una così farei di tutto pur di farmela."
Al ragazzo arrivò un bel pugno in faccia, ma non da parte mia. Per quanto il commento mi avesse fatto incazzare sapevo che Carter lo avrebbe preso prima di me.
Lui si toccò il naso che aveva iniziato a sanguinare e disse "Ma cazzo no, era solo una battuta! E comunque io a Maddie non ho fatto niente."
"Sai che ho le telecamere in casa mia vero?" lui smise di fare il furbo e iniziò a preoccuparsi "Perciò ho una soluzione. Chiedi scusa a Maddie e smentisci ciò che hai detto a scuola. Poi hai due scelte, o fai il serio o la lasci del tutto. Se scopro che la fai soffrire ancora ti ammazzo. Siamo intesi?"
"Sì. Tutto chiaro." Carter scese gli scalini seguito da me. Mi fermai dopo due scalini e scossi la testa tornando verso la porta ancora aperta. Gli tirai un pugno sulle costole facendolo piegare "E guarda di capire. Parla ancora di mia moglie così e ti picchierò talmente forte da non farti rialzare mai più. Hai capito?"
Lui tossì e annuì "Sì. Non succederà più." sorrisi e scesi gli scalini raggiungendo Carter.
"Bella scusa quella della telecamera."
"Se si azzarda a mettere piede in casa mia di nuovo lo denuncio sul serio." dissi poi salendo in macchina per tornare a casa.
Io e Carter arrivammo a casa mia mezz'ora dopo e trovammo Haley, Maddie e Steph in cucina, sedute sugli sgabelli con dei bicchieri di vino in mano.
"Haley ma che cazzo fai? È una ragazzina!" dissi togliendo di mano il bicchiere a Maddie.
"Eddai Dylan non sono mica nata ieri. Secondo te quando esce non beve?"
"Non dico quello. Ma magari non farla bere con te! Cazzo ma sei anche la sua insegnante! Non mi pare proprio che quando ti allenavi tu bevevi con Abby!"
"Ragazze sul serio. Non fatela bere su."
"Stava soffrendo. E per amore l'alcool è la soluzione migliore." rispose Steph facendo sbattere il bicchiere con quello di Haley che disse "Giusto. Se non stesse soffrendo non la farei bere."
Scossi la testa "La rovinerete questa povera ragazza."
"Dov'eravate?" chiese Haley guardando prima me poi suo fratello.
Io e lui ci guardammo "Eravamo a bere qualcosa."
"Con chi? Con Kyle?" disse Maddie prendendoci in contropiede.
"Cosa?"
"Mi ha chiamato. Te lo avevo detto Haley che lo avrebbe picchiato."
"Che ti ha detto?"
"Dice di aver imparato la lezione. Comunque potevate evitare di prenderlo a pugni." rispose Maddie alzandosi per prendere dell'acqua.
Carter si mise seduto accanto a Steph e disse "Sempre la stessa storia. Lo fai per protezione e non ti dicono neanche grazie."
Rubai il bicchiere a Haley sedendomi accanto a lei "Nessuno vi chiede di farlo."
"È vero. Ma se lo facciamo è perché ci teniamo. Ma a voi non frega niente."
"Non è che non me ne frega niente Dylan. È che forse me ne frega anche troppo."
"Che intendi?"
"Intendo che mio padre non lo farebbe mai e lo fai tu al suo posto. Lo fai tu che non sei neanche obbligato."
"In realtà un po' si. Se non avessi convinto questa testa dura che ero adatto a lei non saremmo qui."
"Lo so. Ma comunque non sei obbligato."
"Dai vieni qui su." dissi abbracciandola "Okay io vado a dormire perché domani devo andare a scuola."
"Va bene. Poi mi dirai da chi hai preso questi gusti schifosi per i ragazzi eh."
"Ho preso da Haley no? I gusti sono quelli."
"Ohh." io mi girai e guardai Maddie "Mi stai paragonando a quel tipo?"
"Amico mi dispiace dirtelo, ma la situazione più o meno era quella."
"Già. Più o meno era così."
"Haley, sta zitta!" dissi guardandola male.
È vero, la situazione era quella, ma potrebbe stare zitta. Io sono cambiato, ma se sono cambiato io non vuol dire che cambiano tutti.
Io sono cambiato perché ho conosciuto lei, perché mi teneva testa e perché ho capito che così non ne avrei trovate più.
Come facciamo a sapere se quel cretino cambierà?
"Che ho detto?"
"Non dargli troppe speranze. Succede poche volte che uno cambi."
"A te è successo. A Carter è successo. Potrebbe succedere anche a lui."
"Non è la stessa cosa. Io con te sono sempre stato gentile."
"Già, perché mi avevi già fregato prima." ma lo disse senza dolore, come se ora importasse poco e questo mi faceva stare bene "Quindi magari può cambiare anche lui. Non si può mai sapere."
"Va bene. Pensatela come volete."
"Okay ora basta. Non vi voglio più ascoltare e forse ho bevuto troppo. Vado a dormire."
"Buonanotte tesoro, a domani." disse Haley seguita anche da noi.
Controllai che fosse scesa nel seminterrato e guardai Haley "Non puoi dirle così Haley. Non puoi farla soffrire così."
"Dylan non posso evitare la sua sofferenza sempre. Finché non ci batti la testa non puoi capire come andrà a finire. Con te è successa la stessa cosa. Se vuole stare con lui falla stare con lui. E poi non è così stupida, non credo proprio che ci tornerà insieme."
"Già. E comunque se inizierai a controllarla lei si ribellerà. L'ho fatto con mio padre." Haley annuì e disse "Lasciamola fare. È intelligente da capire."
Annuii "Va bene."
Presi un bicchiere e iniziammo a bere qualcosa anche io e Carter con le ragazze.

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