Capitolo 18

143 4 0
                                    

Carter Pov
Dirle quelle cose era stata una cosa veramente cattiva da parte mia.
Non volevo dirglielo sul serio, era stato un momento strano.
Quella ragazza mi piace veramente tanto, e con lei ieri sera avevo infranto tutte le mie regole.
Avevo sbagliato tutto è vero, ma avevo sbagliato anche dando di matto.
Sarebbe potuto andare tutto bene, invece ho fatto la cazzata di farmi prendere troppo dall'ansia e l'ho ferita.
Andai in cucina e quando vidi apparire mia sorella dalla sua stanza abbassai lo sguardo.
"Dire buongiorno non è difficile! Dov'è Steph?"
"A fare la doccia."
Il suo sguardo si incenerì "Cosa hai fatto Carter?"
"Non ho fatto niente."
"Sai che dopo parlerò con lei e lo saprò vero?"
"Va bene. Secondo te cosa pensi che abbia fatto?"
"Hai portato a letto la mia migliore amica?" disse alzando la voce e annuii "Va bene. Fai come ti pare, ma non farmi perdere la mia migliore amica e non farla soffrire capito? Non fare lo stronzo come sempre."
"Va bene. E tu invece sorellina cosa hai fatto stanotte?"
Arrossí. Okay non lo voglio sapere, non voglio dare di matto ancora di più "Okay, non è mio amico e non lo conosco quindi non voglio sapere cosa fate."
Apprezzò il fatto che non mi fossi interessato più di tanto e quando arrivò anche lei non mi degnò di uno sguardo e chiese ad Haley di uscire e mentre Steph stava uscendo Haley mise una mano nella mia tasca tirando fuori una sigaretta "Smetti di fumare cretina! Chi te lo ha passato questo vizio? Giuro che ucciderò Dylan!" urlai alterandomi.
Non mi piaceva ciò che faceva.
Okay lo facevo anche io ma appunto per questo non volevo che facesse i miei stessi errori.
"Non è colpa sua, io fumavo già prima di lui." disse cercando di non farmi vedere quanto ancora stava male a sentirlo nominare.
Ero rimasto da solo in cucina e a un certo punto vidi Tom.
Ero stato cattivo ieri sera con lui, volevo solo avvertirlo.
Odio ammetterlo ma mi piaceva di più quando stava con Dylan, almeno con lui mi potevo divertire. Questo qui ha paura anche solo se mi guarda.
Le ragazze rientrarono e lo sguardo di Haley diceva tutto.
Haley chiese a Tom di accompagnare Steph così che io accompagnassi lei.
"Sei un cretino Carter! Cosa cazzo ti ha fatto di male quella ragazza per trattarla così eh?"
"Scusa Haley, non lo faccio apposta, è la prima volta che faccio così e non so nemmeno il perché! Lo sai io non sono il tipo da relazioni."
"Lo so ma cazzo è la mia migliore amica! Potevi almeno evitare!"
"Haley mi dispiace, io.."
"Si lo so, tu non sai amare, tu sei buono solo a portartele a letto e a farle soffrire." disse con voce rotta.
"Non era mia intenzione farla soffrire Haley."
"Ma tanto non te ne frega di niente e di nessuno quindi che importa!"
"Si perché di te mi importa invece, guarda!" dissi mostrando il suo nome tatuato sul  braccio.
"Sai Carter, un tatuaggio con su scritto il mio nome non rappresenta in pieno il significato di voler bene a una  persona."
"Cazzo Haley lo so! Non mi sono fatto questo tatuaggio tanto per fare! Non avrei rischiato la mia vita per salvarti se non tenevo a te! Perché quella sera è stata una mia scelta salvarti.  Portandoti a quello spettacolo volevo solo farti capire che ti sarei rimasto accanto sempre. È stata una mia  scelta, non me lo ha chiesto nessuno di salvarti!"
Il suo sguardo da duro divenne molto debole.
Dio ma perché non so mai chiudere la bocca?
"Haley io non volevo.."
"No Carter, è troppo tardi ormai. Sai tutti mi hanno detto queste parole, mamma e papà compresi, ma non pensavo davvero che me le avresti dette anche te!"
"Haley io.."
"No! Se lo hai detto è solo perché lo pensavi quindi non dire niente, hai già detto abbastanza non credi?" ormai non potevo più rimediare, ma cercai di calmarla "Haley no, sai che ti voglio bene e che non volevo dire queste parole, è stato solo un momento di debolezza." stava piangendo tantissimo, non sapevo cosa fare.
Prima di scendere dalla macchina disse "Se per te è stato un problema salvarmi quella sera non dovevi farlo. Io per te lo farei ogni giorno, e quando eri in ospedale mi sono fatta del male tante volte, ma se per te salvarmi è stata una brutta cosa allora non so che dirti se non di non parlarmi più!"
Detto questo sbattè la portiera e se ne andò anche lei.
Complimenti Carter, hai trovato il modo per mandare via anche lei, l'unica persona che ti voleva bene davvero.
Sono un vero coglione e volevo quasi piangere.
Io non ho mai pensato niente di tutto quello che le ho detto. Sono solo parole che mi sono uscite di bocca così, per puro caso. Non volevo dirle niente di tutto quello che le ho detto.
Ero nervoso e me la sono presa con lei. Ho combinato un vero disastro.
Lasciai la macchina così come l'avevo messa e andai a cercarla. Avevo davvero bisogno di lei, e dopo aver fatto tutto quel casino dovevo assolutamente risolvere.
La cercai ovunque e poi mi misi a pensare. Di sicuro era con Steph, dovevano parlare in privato quindi era impossibile che fossero dentro.
Mi guardai intorno e vidi il campo di football. Erano di sicuro lì, quello era l'unico posto in cui non si viene disturbati, io ne so qualcosa.
Finalmente riuscii a vederla. Mi avvicinai a loro e quando si voltò si alzò "Haley io.." Non mi fece parlare perché mi saltò addosso "Haley mi dispiace, io non ero serio."
"Ti prego non mi lasciare mai, ti prego Carter, non andare via anche tu." disse fra le lacrime "Non ti posso perdere più, ti ho perso già una volta, non posso perderti di nuovo."
"Tu non mi perderai mai piccola mia. Sei tutta la mia esistenza e non ti lascerò andare via mai più!"
La tenni vicina a me il più possibile. Era la mia piccola sorellina, dovevo proteggerla, non farle del male, non se lo meritava.
Dopo un po' la misi per terra e lasciò me e Steph da soli. Dovevo scusarmi con lei.
Mi guardò un po' senza dire niente, poi scosse la testa cercando di allontanarsi ma la presi per un polso per farla voltare verso di me.
"Cosa vuoi?"
"Mi dispiace. Mi dispiace veramente tanto, io.."
"No. Pensavo di potermi fidare di te invece sei come tutti gli altri. Pensavo davvero che tu fossi un po' diverso, invece mi sono sbagliata, ho sbagliato come sempre."
Era l'ennesima ragazza che facevo piangere, ma la prima di cui forse mi importava davvero qualcosa.
"Nonono ti prego lasciami spiegare per favore."
"Non c'è proprio niente da spiegare Carter. Ho capito. Sono un'illusa, sei riuscito a farmi cadere ai tuoi piedi, mi hai fatto pensare che per una volta potevo tornare a fidarmi di nuovo, e quando ci sei riuscito non ero più importante. Complimenti, ci sei riuscito. Sei riuscito ad abbattermi. Ora però per favore lasciami stare."
Si liberò dalla mia presa e dissi "No, non è vero per favore Steph dammi un'ultima opportunità, ho sbagliato e non succederà mai più te lo prometto."
"Conosco tante persone come te. Non promettere cose che non puoi mantenere, è solo una perdita di tempo. E ora per favore lasciami stare, dimenticati di me, io mi dimentico di te e torniamo entrambi a vivere la nostra vita."
"No io.."
Si avvicinò, aveva le lacrime agli occhi "Fammi finire" fece uno sforzo per non scoppiare del tutto e continuò "Vattene a fanculo a Los Angeles e torna a fare il puttaniere. È l'unica cosa che sei in grado di fare."
E detto ciò se ne andò lasciandomi per l'ennesima volta da solo. Avevo fatto una cazzata, di nuovo. Però stavolta, al contrario delle altre volte, mi importava davvero di lei e avrei voluto sapere cosa intendeva dire con 'conosco le persone come te', avrei voluto sapere cosa aveva passato, cosa l'aveva spinta ad andare a vivere a New York, ma invece avevo rovinato tutto anche con lei.
Adesso non avevo nient'altro da fare che tornare a Los Angeles e lasciarla in pace. Era quello che mi meritavo per averla fatta soffrire.
Ero tornato a Los Angeles e ovviamente appena tornai dovetti tornare subito a lavoro nell'azienda dei miei.
Era passata una settimana da quando ero tornato da New York e non avevo mai smesso di pensare a lei.
L'impulso di scriverle o di chiamarla era altissimo ma non l'ho mai fatto, non volevo sentirmi urlare contro di nuovo.
Bussarono alla porta dell'ufficio ed entrò Rachel.
"Come stai?"
"Perché mi fai questa domanda?"
"Ti vedo un po' giù di morale. Ma magari posso sbagliarmi.."
"No, va tutto bene."
"Questi sono da parte di tuo padre, devi firmarli e controllarli così posso riportarglieli." mi passò dei fogli "Quando hai fatto chiamami."
Si allontanò dalla scrivania e la guardai "Rachel?" si voltò sorridendomi "Ti andrebbe di uscire con me?"
Mi guardò qualche secondo e disse "Certo." sorrise e uscì.
So che non era la mossa giusta, ma non ce la facevo più e se per dimenticarla dovevo tornare ad essere quel coglione che ero prima di conoscerla avrei fatto di tutto.

Steph Pov
Faceva tanto male. Ci credevo davvero stavolta, credevo davvero che un pò, almeno un pochino ci tenesse, invece avevo sbagliato tutto.
In una notte avevo perso tutta la mia dignità.
In queste settimane ero andata poche volte ai corsi. Stavo chiusa in casa seduta sul divano con una bottiglia di alcool da una parte e un pacchetto di sigarette dall'altra. Non guardavo nemmeno la TV, stavo seduta a gambe  incrociate, una coperta e guardavo lo schermo nero davanti a me pensando a quanto ero cretina. Ogni tanto guardavo qualche film.
Avete presente quei bellissimi film dove ci sono due ragazzi e entrambi si innamorano l'uno dall'altro ma che poi la loro relazione, nata magari da qualche giorno, finiva per qualche strana tragedia? Ecco, io non facevo altro che guardare quelle cose.
E la cosa bella è che io e lui non  stavamo nemmeno insieme. Non stavamo insieme ma è come se una parte di me se ne fosse andata via con lui a Los Angeles.
Erano passate due settimane da quel giorno quando Haley si misi davanti alla televisione spegnendola.
"Che fai? Amo quel film!"
"Steph ti prego. È da due settimane che te ne stai qui senza nemmeno muoverti. Non puoi davvero dirmi che hai perso la testa per quello stupido!"
"Haley sto tanto male. So che non stavamo assieme ma fa davvero tanto male. Vorrei solo non averlo conosciuto."
"Lo so. Ma ti prego devi smetterla! Devi smettere di bere e di rovinarti. Per chi poi? Per mio fratello! Ti prego, devi reagire! Sei Stephenie Kene, quando mai una ragazza forte come te può farsi distruggere da un coglione che l'ha fatta stare male? Tu devi pensare a lui solo come un ostacolo che si è fermato sulla tua strada. Niente di più."
"E cosa dovrei fare?"
"Abbatti quell'ostacolo Steph. Vai avanti. Trova una persona che ti faccia stare bene e abbatti quell'ostacolo. Lo hai già fatto una volta."
Sospirai "Lui mi faceva stare bene."
"E tu facevi stare bene lui sai?"
"Davvero?"
"Si. Ma te ne devi fregare. Trovati un ragazzo e fai del male a colui che ti sta facendo soffrire così tanto."
"Sai che stai parlando di tuo fratello vero?"
"Sì, ma non doveva fare quello che ha fatto. E se lo merita. Ricordati questo, tu sei la bellissima ragazza che ha mostrato il cuore dolce di mio fratello, e come lo hai mostrato e lo hai acceso lo puoi distruggere."
Sapevo che non voleva dire queste parole su suo fratello, ma il solo fatto che ne parlasse così solo per farmi stare meglio mi ha fatto credere davvero che non potevo trovare un'amica migliore di lei.
"Grazie Haley, grazie davvero."
L'abbracciai e quando si staccò disse "Vai, è il momento di distruggerlo."
"E come faccio a farlo?"
"Ecco, parlando di questo.. Volevo chiederti una cosa.."
"Dimmi."
"Vieni a Los Angeles con me per l'estate?"
"Haley io.. Non credo che mio padre mi manderà a Los Angeles."
Non era per niente vero, mio padre mi manderebbe di sicuro a Los Angeles con lei.
"Andiamoo. I miei hanno già parlato con tuo padre e so che non vuoi venire perché c'è Carter. Ma come pensi di distruggerlo eh? Per telefono? Dai per favore. Verrà anche Tom, se vuoi verrà anche Chase, io.. Io non voglio tornare a Los Angeles da sola."
Il suo umore era cambiato del tutto. Lei era venuta con me quando sono andata a Chicago e non sarebbe giusto da parte mia non andare con lei.
"Hai paura di vederlo?"
"Io credo che lo vedrò di sicuro.."
"D'accordo. Verrò a Los Angeles con te. In fondo è una delle più belle città degli Stati Uniti no?"
"Siii!" disse abbracciandomi "Non sai quanto ti voglio bene!" si staccò dall'abbraccio "E poi a Los Angeles ci sono milioni di ragazzi, altro che quello scemo."
Feci un sorriso finto e mi misi nella testa il fatto che avrei dovuto vederlo.
Ma stavolta non posso, non posso farmi incantare di nuovo da lui.

You are my disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora