Capitolo 39

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5 anni dopo
Steph Pov
La vista da questo ufficio è stupenda.
Ogni giorno, venendo qui, mi fermo sempre a guardare la vista di New York.
Gli anni erano passati, e all'ultima gara di Haley qui a New York e dal servizio fotografico fatto quel giorno ho avuto un colloquio con il direttore di Vanity Fair.
Il servizio era piaciuto talmente tanto che mi aveva offerto un posto di lavoro nell'azienda.
Ero partita dal basso.
Facevo qualche servizio fotografico ogni tanto ed ero sempre sotto osservazione.
Alla fine, l'anno scorso, il direttore della rivista mi aveva messa a capo dello spazio fotografico dell'azienda.
Praticamente il mio lavoro consiste nel decidere a chi e a cosa fare il servizio fotografico, decidere quale foto mettere nella rivista e chi deve fare questi servizi.
Finalmente essere stronza serve a qualcosa nella mia vita professionale.
Quando passo, tutti scattano sull'attenti e se non eseguono gli ordini da me stabiliti vengono licenziati.
Adoro il mio lavoro.
Lavoravo dalla mattina fino alle 4 del pomeriggio, giusto per stare il più possibile con il mio bambino che faceva più o meno il mio stesso orario.
Siamo quasi alla fine di settembre, Luke aveva appena iniziato la scuola e stava crescendo molto velocemente.
Con Carter non ci parlo quasi mai. Parliamo solo per Luke ma continuo a provare un certo sentimento per lui.
Con il bambino è perfetto e quando può Luke va a Los Angeles con Haley.
Haley, Dylan e Mackenzie si erano trasferiti perché Haley ormai lavorava a Broadway, ma una volta al mese andava a Los Angeles e portava Luke da Carter.
Quest'estate Luke l'aveva passata con suo padre e per tutto il tempo che era là non ho fatto altro che pensare a cosa sarebbe successo se avessi perdonato del tutto Carter.
"Posso?" disse Christopher aprendo la porta distraendomi dai miei pensieri.
"Certo, vieni."
Christopher lavora al piano di sopra e si occupa degli articoli sportivi.
Quando sono arrivata qui mi è stato molto vicino e mi ha aiutato ad adattarmi e ora siamo molto amici.
"Luke?"
"Arriverà tra poco. È uscito da scuola alle 3.30. Tra poco la baby-sitter lo porterà qui."
Lui annuì e si guardò un po' intorno osservando il mio ufficio come se lo stesse vedendo per la prima volta.
"Senti, che ne diresti di andare a bere qualcosa stasera?" mi chiese sorridendo. È un ragazzo veramente dolcissimo ma anche se lui ha degli interessi nei miei confronti non è mai successo niente.
"Ho promesso a Luke che avremmo guardato un film stasera. Domani non va a scuola e ho dovuto prometterglielo."
"Beviamo qualcosa prima di cena. Niente di ufficiale, ti offro una birra e ti riporto a casa."
"Va bene. Mi hai convinto." accettai alla fine sorridendogli.
Suonò il telefono "Sì?"
"Steph, Luke è di sotto. Lo faccio salire?"
"Certo." attaccai e cinque minuti dopo sentii l'ascensore aprirsi e nel giro di qualche secondo Luke entrò nel mio ufficio.
"Mamma!"
"Ciao tesoro." dissi prendendolo in braccio "Come è andata a scuola?"
"Bene. Ciao Chris."
"Ciao campione." disse battondogli il pugno.
"Mamma fra quanto andiamo a casa?"
"Devo controllare l'ultima cartellina e andiamo."
"Che ne dici campione, vieni nel mio ufficio e giochiamo insieme?"
Luke annuì e poi disse "Posso andare mamma?"
"Certo." mi lasciò e seguì Christopher nel suo ufficio.
Più cresceva più Luke diventava stupendo. Non lo dico solo perché è mio figlio e lo adoro, lo dico perché è pura verità.
Ogni giorno che passa assomiglia sempre più a Carter.
Ha i capelli del suo colore, è abbastanza alto per la sua età ed è magrissimo. Di mio ha solo il colore degli occhi e la struttura del viso.
Mezz'ora dopo chiusi la cartellina, uscii dal mio ufficio, salutai tutti e presi l'ascensore dirigendomi al piano di sopra.
"Luke. Andiamo?"
Luke si alzò dalla sedia girevole, salutò Chris e dopo una giornata intera di lavoro tornammo a casa.
Vivevo ancora nell'appartamento che avevo comprato qualche anno fa per il college con Haley. Avevo parecchi soldi da parte ma stavo bene in questo appartamento e finché non avrò anche un po' di stabilità sentimentale non ho intenzione di trasferirmi.
Mi tolsi i tacchi e andai ad accendere il computer.
Andai nella mia stanza per posare la borsa e sistemai tutte le cartelle negli appositi cassetti.
Sentii la musichina di Skype e poco dopo sentii Luke urlare "Papà!".
Uscii dalla stanza e mi nascosi dietro il muro per ascoltare la loro conversazione.
Ascolto sempre le loro conversazioni. Luke mi raccontava tutto, ma quando l'anno scorso era tornato da me dopo aver passato una settimana con Carter non mi aveva detto niente.
Alla fine lo costrinsi a dirmi ciò che era successo, e quando lo seppi stetti malissimo.
Luke mi raccontò che Carter aveva conosciuto una ragazza e che quella settimana con loro c'era anche lei. Una volta la vidi mentre Luke parlava su Skype con Carter e mi sentii morire dentro. Piansi per giorni. Da quella volta volevo essere partecipe ad ogni conversazione e ogni volta che si chiamavano io ascoltavo senza farmi vedere da nessuno dei due.
"Com'è andata a scuola?"
"Bene. Sei ancora a lavoro?"
"No, oggi non ho lavorato."
"Perché?"
"Avevo delle cose da fare."
"Cioè?" suonarono il campanello e Luke disse "Scusa papà, hanno suonato alla porta. Torno subito." scese dalla sedia e corse verso la porta e io corsi verso la mia stanza. Se mi vedeva era un casino.
Qualche minuto dopo Luke aprì la porta tutto sorridente "Mamma vieni a vedere chi è arrivato!" disse prendendomi per mano e trascinandomi verso l'ingresso.
"Calmati, perché corri?" poi quando arrivai davanti alla porta lo vidi.
"Mamma hai visto? È tornato papà!"
"Ciao Steph." disse lui sorridendomi.
L'impulso di abbracciarlo era tanto, ma volevo trattenermi. Lui però non si trattenne e mi abbracciò dicendo a bassa voce "Mi sei mancata."
Sorrisi "Anche tu."
Sarei potuta rimanere così per sempre ma poi Luke si mise in mezzo guardando Carter "Papà, la mamma adesso è mia! Hai già avuto la tua occasione!" disse a braccia incrociate, e dal modo in cui lo disse Carter fu costretto a staccarsi.
"Luke!" dissi rimanendo colpita dalle sue parole.
Luke fece un sorrisetto soddisfatto e senza dire altro andò in salotto.
"Mi dispiace." dissi "Comunque che ci fai qui? Haley ha detto che in questi giorni eri incasinato con il lavoro."
"Sì lo ero. Comunque ne vorrei parlare in un altro momento, e magari da soli."
"Okay." mi vibrò il telefono, era un messaggio di Chris che diceva che mi stava aspettando di sotto.
"Senti, io dovrei uscire a bere una cosa con un'amica, ma se vuoi rimango.." non volevo dirgli che uscivo con un ragazzo.
"No, non preoccuparti. Va pure, io e Luke ce la caviamo."
"Fra un'oretta sarò qui. Ho promesso a Luke che avremmo guardato Monster & Company, per l'ennesima volta e quindi tornerò presto."
"Sta tranquilla."
Andai in salotto e diedi un bacio a Luke "Ci vediamo dopo tesoro."
"Tornerai in tempo per il film vero?"
"Certo. A dopo."
Mi misi le scarpe e prima di uscire dissi "Sei sicuro? Posso rimandare."
"No. Va pure. Ci vediamo dopo." mi sorrise e io uscii di casa prima di ripensarci.

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