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-chi sei?-
È l'unica cosa che sono riuscita a dire.
Chi è lui?
Che cosa è?
Cosa ci fa qui?
Tante domande mi vorticano nella mia mente, domande a cui non so dare risposta.
Il fatto che non sono svenuta o che non mi sia preso il panico, è strano: in questo momento mi sento stranamente a mio agio, come se fosse una cosa normale.
Quel ragazzo mi sta ancora guardando con i suoi occhi grigi come la tempesta, senza fiatare.
Sembra spaventato, così tento un altro approccio.-va bene comincio io. Io mi chiamo
(t/n) (t/c),ho 11 anni e frequento la titan high school e tu chi sei?-
Cerco di sfoggiare il mio miglior sorriso e sembra funzionare.Lo vedo molto più calmo e rilassato anche se non lo da molto a vedere e , come se avesse riacquistato la parola sussurra:
-mi chiamo Levi e sono un fauno- sono le uniche parole che dice
"Oh no un fauno! Se (n/f/s) lo scopre ucciderà me e lui"
A risvegliarmi dai miei pensieri fu un tonfo provenire dal piano di sopra.
"vicini fastidiosi", penso infastidita.
A quel tonfo il ragazzo si ritrasforma in un cucciolo di gatto e mi salta in braccio...
"sta tremando"
-sta tranquillo, sono solo i vicini...gli piace fare rumore...e rompere le scatole-
Fortunatamente le mie parole hanno l'effetto sperato e smette di tremare, ma c'è ancora un problema...puzza. Così lo porto in bagno, prendo una bacinella ci metto dell'acqua calda e ce lo immergo delicatamente, anche se all'inizio ho qualche problema, visto che mi soffia contro, ma alla fine ce l'ho fatta.
Con molta delicatezza comincio a insaponarlo,sciacquarlo e asciugarlo.
[Skip time]
"ho fatto un ottimo lavoro devo ammetterlo" penso fra me e me: ora il suo pelo risplende e profuma di pesca... mi viene voglia di assaggiarlo.
Guardo l'ora sul mio orologio da polso e vedo che sono le otto passate, così torno in cucina e preparo un piatto a base di (c/p=cibo preferito) per me e per Levi e gli chiedo
-vuoi rimanere gatto per sempre o vuoi mangiare a tavola con me??-
Non se lo fa ripetere e diventa di nuovo ragazzo,con addosso un vestito sgualcito, prende posto vicino a me e inizia a guardare il piatto come un alienato... era evidente che era in difficoltà.
- hai bisogno di aiuto?-
-no, non ne ho bisogno - dice con voce fredda.
Non insisto e continuo a mangiare mentre lui continua a guardare il piatto come se fosse una benedizione, ma senza toccare cibo.
Intenerita dalla scena, incomincio a spezzettare il cibo nel suo piatto in tanti piccoli bocconi sotto il suo sguardo indagatore
-adesso che ti ho spezzettato il tutto, basta solo che prendi la forchetta- la quale indico
-e metti in bocca un pezzo alla volta, senza strozzarti possibilmente- dico l'ultima frase con tono ironico e il ragazzo segue le mie istruzioni.
Una volta finito di mangiare, lavo i piatti e vado in camera mia, seguita dal Levi, che si guarda in giro con circospezione.
"evidentemente non è abituato a tutto questo" mi ritrovo a pensare.
Prendo dall'armadio di legno bianco che è posto a destra del letto una tuta che era appartenuta a mio padre, quando era giovane e gliela consegno.
- se vuoi puoi andarti a cambiare in bagno- la prende e se ne va nell'altra stanza,per poi tornare con i nuovi vestiti in dosso
"in effetti gli stanno un pò grandi... È buffo"
Senza che me ne accorgo, mi scappa una risata e lui la nota
-che hai da ridere?- dice innervosito
-niente niente...ehm, forse è meglio se andiamo a dormire- dico sviando il suo sguardo e mi dirigo sotto le coperte e lui mi segue a ruota, mutando in gatto e accucciandosi alla mia destra,vicino al bacino.
Era talmente carino che, inconsapevolmente gli lasciai un bacio sulla testolina sussurrandogli:
- notte Levi-
In tutta risposta si accoccola ancora più vicino a me, facendo le fusa.
Lo avvolgo con le coperte e lo abbraccio delicatamente, prima di cadere finalmente nelle braccia di Morfeo.
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Ciao plebeeeeeee...
Niente, mi scuso per eventuali errori e noi ci vediamo nel prossimo capitolo
(。・ω・。)
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~ıňňѧmoяѧţѧ Ԁı uň ɢѧţţo яѧňԀѧɢıo~ ||ʟєνı × яєѧԀєя||
خيال (فانتازيا)Niente spoiler, sta a voi scoprire cosa si cela dietro un tragico passato e un turbolento presente. Buona lettura (。・ω・。)