68:Incubi

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Narratore pov.

I giorni passano e le condizioni del corvino non sembrano migliorare, per non parlare della (c/cp):

Dopo aver parlato con il dottore, dentro la sua testa infuria una tempesta di interrogativi a cui non sa dare una risposta e che forse non ne hanno una:
Ogni mattina, va all'ospedale dell'agenzia per controllare lo stato di Levi e alla fine dell'orario delle visite non volendo rimanere sola, Mikasa la ospita a casa sua e di Eren, per darle un pò di conforto.

Durante la notte, degli incubi riaffiorano da un piccolo angolo oscuro e ben nascosto della mente della ragazza, rimasti incatenati a lungo e che ora tornano a farle visita: due occhi azzurri come il cielo, un manto dorato macchiato da alcune gocce di sangue dei denti affilati che trafiggono la carne e degli ululati in lontananza che fanno raggelare il sangue.

Tutte queste scene macabre si ripetono nella sua mente come un film dell'orrore, che fanno reagire
(t/n) di conseguenza:

Un urlo che trafigge il silenzio della notte a casa dei due fratelli, li costringe a tirarsi su di scatto, ancora assonnati, ed a catapultarsi nella stanza degli ospiti, dove la (c/cp) si contorce nelle coperte, cercando di scacciare i demoni dalla sua mente, ma inutilmente.
Cercano di tenerla ferma, ma hanno l'effetto contrario, facendola urlare e dimenare ancora di più.

(T/n) apre gli occhi di scatto, prendendo delle grandi boccate d'aria mentre delle perle di sudore gli rigano il viso.

Quando vede i due fratelli tenerle gli avambracci attaccati al materasso capisce di aver fatto un altro dei suoi incubi... E di certo non sarà l'ultimo.

(T/n) pov.

Dopo aver fatto quello brutto sogno non ho dormito per tutta la notte e mi sono venute due occhiaie che fanno invidia ad L in Death note.

Bevo un altro sorso di caffè dalla tazza mentre Eren e Mikasa mi fissano come se fossi un cane randagio.

"Probabilmente è per il mio aspetto, cavolo sono ridotta così male?" mi chiedo fra me e me.

Ad un tratto la corvina sbatte la sua tazza sul tavolo esclamando:

-Ora basta fare la depressa! Oggi andremo a fare shopping!- dice con determinazione.

Rimango basita dalla sua reazione ma non la contraddisco, non ne ho voglia.

Finito da fare colazione mi tira in camera e mi fa vestire: mi metto un maglione (c/p), dei jeans strappati sulle ginocchia, un paio di sneakers
(c/p). Prendo il mio fidato zainetto ed entrambe usciamo di casa dirette verso il centro commerciale, che a piedi dista cinque minuti.

[Skip time]
Non appena entriamo, Mikasa mi tira per la maglia verso il primo negozio che trova. Proviamo ogni tipo di maglia e pantalone del negozio, alcune sono carine quindi alla fine le ho comprato qualcosina, giusto per allargare il guardaroba pieno di vestiti che non indosserò mai.

Passiamo anche da Cameron per fargli un saluto, è da tanto che non lo vediamo, così, non appena finisce il suo turno di lavoro lo invitiamo a prendere un caffè insieme.

Oggi è molto affollato e quindi ci dividiamo: Mikasa va ad ordinare i caffè mentre io e Cameron ci sediamo su un tavolino ad aspettare, parlando del più e del meno.

-Allora (t/n), come va con te e Levi?-

Alla sua domanda mi rabbuio e il biondo se ne accorge subito

-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiede confuso.

Rimango in silenzio per alcuni minuti per poi parlare:

~ıňňѧmoяѧţѧ Ԁı uň ɢѧţţo яѧňԀѧɢıo~ ||ʟєνı × яєѧԀєя||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora