Nun so pronta.

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Manca poco, troppo poco e io non sono pronta.

France', io ho aperto gli occhi e già c'eri. Ho tirato i primi calci al pallone e già c'eri: dentro al campo, al parco o sotto al cortile nel più celebre dei "porta a porta", quando a parare ero Antonioli ("Così se 'spapero' non c'è niente di strano": questa la mia filosofia), ma a tirare volevo sempre essere te, il romano romanista numero 10 capitano della mia/nostra Roma.

France' io non posso essere pronta: m'hai fatto vivere male ogni singola partita in cui sei sceso in campo, come se la Roma di per se non bastasse. E se ci davano un rigore: "Speriamo che non lo sbaglia proprio lui: sennò poi chi se li sente", "Oddio hai visto il sorrisetto: mo je fa er cucchiaio. Te prego fa che segna". E se uno ti scalciava: "France' non reagì, che non aspettano altro". Ma qualche volta è successo, hai reagito. E pazienza, per me avevi sempre ragione te. E più ti attaccavano, più per me avevi meno torto.

France' io non posso essere pronta: abbiamo vinto poco è vero, ma te c'eri sempre, simbolo e speranza. C'eri il 17 giugno, il 26 maggio, a Manchester e a Lione, con lo Slovan e a Madrid. C'eri in quella stregata serata con la Samp ma c'eri pure in quel 6-2 all'Inter. C'eri sempre e i tuoi sorrisi erano i miei/nostri sorrisi e le tue lacrime erano le mie, le nostre. Ma ogni emozione trovava conforto in te: "Tanto c'abbiamo Totti" e il domani non poteva che apparir più roseo.

France' io non posso essere pronta ed è pure colpa tua. Eh sì, perché tu hai sfidato qualsiasi legge e battuto ogni record possibile: hai vinto il tempo a suon di gol e assist dandomi l'illusione che questa settimana non dovesse mai arrivare. Eppure eccola qua ed io inerme, muta, nostalgica, malinconica: esattamente come avevo immaginato.

Ma in fondo France', una come fa ad essere pronta? Scrivere la parola 'fine' a una storia d'amore reciproco durata un quarto di secolo non è facile, forse impossibile. E non perché 'certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano', ma semplicemente perché tu sei il trofeo più grande che la vita da Romanista mi ha donato e che esibirò sempre con orgoglio in ogni parte del mondo.

Grazie di tutto,
Una che ti ama da sempre.

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