HARRY'S POV.
"Gelosa, Jamie?"
"Ti piacerebbe, idiota!"
Mi disse, allontanandosi subito da me un po' alterata. Riuscivo sempre a farla arrabbiare e questo mi divertiva, la vidi girarmi le spalle, andando verso la scrivania.
"Che libro ti serve?"
Mi chiese subito dopo, continuando a non guardarmi, aspettando la mia risposta per prendere il libro, forse.
"Geografia!"
Le dissi debolmente, guardandomi intorno. Ci venivo spesso in questa stanza da ragazzino, certo, ora era molto diversa. Al posto del letto singolo col piumino rosa c'era un letto ad una piazza e mezzo, le pareti erano di un verde acqua molto chiaro, e c'erano lucine ovunque, partendo dalla testiera del letto ai punti più alti delle pareti. Affianco al letto c'era la finestra e subito a sinistra la scrivania e una libreria piena di libri. Già da ragazzina leggeva molto, evidentemente non aveva ancora perso questa passione. Tornai a lei, vedendo che stava cercando il libro. Lo trovò dopo un po' e me lo diede senza dire nulla, lo presi e la ringraziai.
"Grazie!"
Non mi rispose e si rimise sul letto, mettendosi il libro di filosofia davanti al viso. Chiusi la porta di camera sua e scesi di sotto. Salutai sua madre e la ringraziai per avermi fatto entrare. Quando tornai in camera mia Madison era ancora lì seduta sul letto fissando un punto vuoto. Mi sedetti sulla sedia vicino la scrivania aprendo il libro cercando di capire qualcosa.
"Non vorrai studiare, vero?"
La domanda di Madison interruppe i miei pensieri. Sbuffai, girando lo sguardo verso di lei. Non sopportavo quando mi dicevano cosa fare.
"Si, Madison! M'interroga domani e non ci tengo a prendere un altro impreparato..."
Le spiegai e senza aspettare una risposta, tornai alla pagina del libro.
"Non te n'è mai fregato un cazzo, Harry. Mi dici che ti succede? Tipo oggi, quando sei entrato nel nostro spogliatoio per andare a finire di litigare con quella!"
"Non mi succede proprio niente, dovei giustificarmi perché voglio studiare? Resta lì zitta, o vattene!"
Le ordinai, per poi ritornare al mio libro. Potevo udire il suo respiro velocizzarsi, forse perché si era innervosita per quello che avevo detto, ma non gli diedi importanza. Si alzò dal mio letto e prima di uscire sussurrò al mio orecchio: "Magari mi chiami quando avrai voglia di fare altro!"
Il suo tono era risentito e offeso, la ignorai completamente, così lei uscì, andando via. Passai dalla sedia al letto, continuando a leggere la lezione di Geografia. Mentre ripetevo tra me e me, chiusi il libro per poi riaprirlo ad una pagina qualunque, si aprì la prima pagina del libro, mi deconcentrai dalla lezione per osservare il nome di Jamie scritto con un pennarello rosa sulla prima pagina del libro, mi comparve un sorriso sul volto, senza sapere nemmeno il perché in effetti. Forse stavo impazzendo.***
Ero in ritardo. Ancora una volta. Corsi per il corridoio della scuola, per cercare Jamie e ridarle il libro. Camminai verso il suo armadietto ignorando le persone che volevano fermarsi per parlare o salutarmi, poi la vidi, vicino l'armadietto, aveva delle ballerine grigie, una gonna rosa chiaro a vita alta e un maglioncino grigio, i capelli erano sciolti. Prima che potessi arrivare da lei, si girò, guardandomi con quel suo solito sguardo da "Sei in ritardo!"
"Eccoti il libro, grazie!"
Lo prese senza dire niente, mettendoselo sotto il braccio. Era sempre così con me, se per non insultarmi non apriva bocca. Stavo per dire qualcosa, ma lei se ne accorse e mi bloccò.
"Devo andare in classe, ciao!"
Senza darmi il tempo di replicare, mi diede le spalle iniziando a camminare verso la classe, eppure sapeva benissimo che eravamo nella stessa classe di geografia, la guardai camminare e il mio sguardo non poté fare a meno che cadere sul suo sedere. Mi accorsi che la campanella stava per suonare e iniziai a correre ancora una volta verso la classe.
JAMIE'S POV.
Arrivai in classe giusto in tempo, sarei di certo arrivata prima se quell'idiota mi avesse dato prima il libro. Il mio posto era vicino a Simon, giocava nella squadra di calcio della scuola e per fortuna mia, i ragazzi che giocavano a calcio erano decisamente meno montati di quelli che giocavano a football, forse perché era uno sport non considerato così importante in questa scuola, o almeno non tanto quanto il football. La professoressa iniziò la lezione e subito dopo entrò Harry. Si scusò per il ritardo e si andò a sedere al suo posto. Quello proprio dietro il nostro. Era nel banco con Zayn, uno dei suoi amici inseparabili.
"Styles, lo sai che oggi devi essere interrogato, vero?"
Chiese la professoressa, guardandolo e lui annuì semplicemente.
"Bene, dove si trovano la Cordigliera delle Ande?"
"A pagina 149 del libro, prof."
Rispose subito lui a tono, facendo ridere tutta la classe, non proprio tutta in effetti, io e la professoressa restammo impassibili. Sul serio la sua stupidità arrivava fino a questo punto? E gli avevo anche prestato il libro.
"Si, Styles... un libro che avresti dovuto aprire!"
Mi voltai verso di lui e lo vidi scrollare le spalle, in segno che non gli importava nulla, tornai alla professoressa che si arrese, e gli mise l'ennesimo impreparato. Continuammo le interrogazioni, e diciamo che l'ora finì piuttosto in fretta. Quando la campanella suonò, le persone iniziarono ad avviarsi verso l'uscita, quando la professoressa mi chiamò spronandomi a raggiungerla alla cattedra, camminai verso di lei.
"Si, professoressa?"
Le chiesi molto educatamente, guardandola, lei mi sorrise prima d'iniziare a parlare.
"Tu sei la migliore in questa classe, Jamie, lo sai benissimo. Quindi ti sto chiedendo una cosa, devi aiutare Styles. Se non vuoi farlo per lui, fallo per me, o meglio per te stessa. Sarebbero dei crediti in più come tutor!"
Quando ascoltai quello che aveva da dirmi, per poco non gli urlai in faccia un secco no, ma poi pensai a me stessa, sarebbero stati dei crediti in più e mi avrebbero fatto comodo. Forse avrei dovuto! Si, credo di si.
"Va bene, professoressa. Ci proverò!"
Mi ringraziò e finalmente uscii dalla classe, ma appena lo feci trovai Simon che mi fermò, sorridendomi.
"Jamie, so che sei molto impegnata con lo studio, però magari in questi giorni potresti venire con me... al cinema, che ne dici?"
Mi chiese, passandomi nervosamente una mano tra i capelli. Era un ragazzo davvero dolce e non potevo dire il contrario, era davvero carino.
"Certo, mi piacerebbe!"
Gli dissi sorridendo, e dopo poco ci salutammo, mi voltai e vidi Harry che guardava entrambi, sembrava nervoso, o magari era solo un'impressione. Andai verso di lui per comunicargli quello che mi aveva chiesto la professoressa.
"Harry, da oggi sarò il tuo tutor di geografia, ah, e bada, non te lo sto chiedendo."
Il suo sguardo nervoso si tranquillizzò all'istante, mi sorrise e quando stava per dire qualcosa lo bloccai ancora una volta, iniziando a camminare ed urlandogli: "Alle quattro a casa mia, Styles!"***
HARRY'S POV.
Erano le 16.30 e in realtà ero davanti alla porta di Jamie dalle 16.00 in punto, solo che non piaceva arrivare in orario. Bussai alla porta e Jamie mi aprì subito.
"Sei in ritardo!"
Risi leggermente, seguendola dentro, non sentivo nessun altro e fuori non avevo visto nessun'altra macchina, evidentemente c'eravamo solo noi due. Si sedette a terra, poggiando i gomiti sul tavolino su cui aveva messo già circa cinque libri diversi di geografia. Mi sedetti affianco a lei a terra, guardandola. Stava sottolineando delle cose su uno dei libri. I lunghi capelli biondi ondulati le ricadevano davanti al viso, lei li tirò dietro passandosi una mano tra i capelli. Era decisamente cambiata, la ragazzina che conoscevo era sparita, ora c'era una donna lì con me. E si, non lo si poteva negare, una donna bellissima.
Erano passate circa due ore e tutto quello che avevamo fatto era passarle a litigare. Lei mi diceva quello che dovevo fare e io facevo l'esatto contrario ed entrambi iniziavamo ad urlarci contro.
"Harry, cosa dovrei fare per farti studiare?"
Disse, quasi supplicante, passandosi una mano tra i capelli. Sbuffai a causa della sua insistenza nel farmi studiare, quando mi venne un'idea... quasi folle. A cui probabilmente non avrebbe mai acconsentito!
"Facciamo così, tu m'interroghi, ogni risposta giusta ti togli qualcosa da dosso!"
Dissi, facendo comparire un sorrisetto malizioso sul mio viso, guardandola. Lei rise, scuotendo la testa e dicendo: "Harry, nemmeno l'uomo più fortunato del mondo, senza studio riuscirebbe a rispondere correttamente a delle domande di cui non si ha studiato nulla!"
Notai l'ironia nella sua voce, così mi misi a sedere sul divano, difronte a lei, per guardarla meglio.
"Allora non hai niente da perdere, hai paura?"
Le chiesi, compiaciuto, e intanto lei si allungò sul tavolino, chiudendo tutti i libri e sedendosi anche lei sul divano difronte a quello su cui ero seduto io.
"Iniziamo con qualche domanda facile... capitale dell'Uzbekistan?"
Mi chiese con un sorrisetto soddisfatto stampando in viso, sicura che non sapessi la risposta. Misi su lo stesso sorrisetto soddisfatto e dissi: "Taskent!"
La sua bocca si spalancò leggermente, facendo sparire quel sorrisetto dal suo viso. E facendo diventare il mio più ampio. La vidi togliersi le ballerine, lasciandole vicino al divano.
"Fortuna dei principianti!"
Affermò e poi continuammo con le domande. Risposi esattamente anche alla seconda domanda, mi guardò confusa, ma non protestò, poi si tolse il maglioncino grigio, facendo uscire un reggiseno panna con dei fiorellini rosa chiaro. Soffermai lo sguardo sul suo seno, per poi rispondere alla terza domanda in modo corretto. La sentivo innervosirsi ancora di più, anche se non lo dava a vedere. Si alzò, slacciandosi la gonna e lasciandola cadere ai suoi piedi. Le sue mutandine erano della stessa fantasia del reggiseno. Lei si sedette velocemente, per lasciarmi vedere di meno. La vidi pensare ad una domanda, ne stava cercando una complicata, per non togliersi più niente, potevo vederlo dal suo sguardo vuoto. Dopo un po' sorrise, probabilmente aveva trovato qualcosa che era sicura io non sapessi.
"La cima più elevata della cordigliera delle Ande?"
Mi chiese, soddisfatta, aspettando una risposta, che non tardò ad arrivare.
"Mmh... questa proprio non la so. Oh,no.. aspetta, Aconcagua!"
Dissi, sorridendo ampiamente, guardandola. Il suo viso si colorò di rosso, e il suo respiro velocizzò.
"Harry, i-io... "
"Tu, cosa? Hai paura?"
La vidi innervosirsi, perché evidentemente avevo centrato il punto. Vidi le sue mani arrivare al gancetto del reggiseno per sfilarselo. Lo fece cadere al suolo, ma si coprì subito i seni con le mani.
"Mi spieghi perché diamine hai finto di non aver studiato stamattina in classe?"
Mi urlò contro, avvicinandosi a me, vedendola avvicinarsi mi alzai, finendo ancora una volta pericolosamente vicino al suo viso. Vidi il suo petto abbassarsi e alzarsi velocemente e poi incatenai di nuovo i miei occhi ai suoi azzurri. Poggiai una mano dietro la sua schiena, avvicinando ancora di più il mio viso al suo e la cosa più strana era che non si era ancora opposta, come al solito. Prima che mi potessi avvicinare ancora, sentii la porta di casa spalancarsi.
"Jamie, hai lasciato la p..."
Nello stesso momento, entrambi voltammo lo sguardo verso la porta. Era quell'idiota! Era rimasto sulla porta con la bocca spalancata dopo aver visto Jamie mezza nuda insieme a me.
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Everything Has Changed.
FanfictionVORREI PREMETTERE CHE QUESTA FAN FICTION NON E 'MIA! IL NOME DELL'AUTRICE E ': TAYSPEGICORN GRAZIE MILLE E BUONA LETTURA