capitolo 43

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JAMIE'S POV.

Ero estremamente ansiosa. Il giorno dopo avrei raggiunto Harry a Parigi. Quei due mesi erano passati più velocemente di quanto pensassi, per fortuna. Con Harry stava andando tutto alla grande e in più gli avevo chiesto come avesse fatto a farmi un regalo così costoso, lui aveva detto che erano i soldi del suo compleanno e che non dovevo preoccuparmi. Sapevo che c'era una motivazione ragionevole. La mia valigia era pronta, la stavo preparando da circa una settimana, non volevo dimenticare niente e in più in questi due mesi mi ci ero messa sotto con il francese. Il telefono sul mio comodino squillò, risposi subito, entusiasta.

"Pronto?!"

"Hey, piccola..."

La voce roca di Harry mi fece venire i brividi, era così sexy.

"Ciao... vieni a prendermi tu, domani?"

Chiesi senza perdere quel tono entusiasta, in effetti non mi aveva lasciato tutta la settimana. Mi sedetti sul letto, per parlare.

"Si, sarò lì appena l'aereo atterra!"

Il suo tono di voce era piuttosto stanco.

"Aspetta... Harry, perché mi chiami a quest'ora? Siete sei ore avanti, lì saranno le cinque del mattino... perché sei ancora sveglio?"

Qui erano le undici, infatti stavo per andare a letto, non mi aveva mai chiamato così tardi, di solito a quest'ora dormiva.

"Uhm... non riuscivo a dormire! Non vedo l'ora che sia domani!"

"Oh, okay... comunque, va a dormire, o sarai distrutto domani!"

Mi raccomandai, per farlo dormire.

"Okay, a domani amore!"

"A domani!"

Misi giù il telefono e mi misi sotto le coperte, cercando di prendere sonno. Non facevo altro che pensare a domani, ero in ansia, ma ne ero felicissima.

***

La sveglia sul cellulare mi svegliò, mi alzai, nonostante non avessi dormito molto, non ero affatto stanca, anzi. Mi alzai e andai dritta a fare una doccia, quando mi asciugai indossai l'intimo e misi un jeans a pois bianchi attillato, un maglioncino bordeaux semplice e da sopra un cardigan blu, lo stesso colore delle ballerine. Lasciai i capelli sciolti, sistemandoli su un unico lato e poi presi la valigia avviandomi di sotto. Mia madre mi aveva preparato la colazione, mi sedetti al bancone iniziando a mangiare i pancakes con lo sciroppo d'acero.

"Hai preso tutto?"

Chiese lei, fermandosi a guardarmi. Io annuii semplicemente, dato che avevo la bocca piena, finii in fretta, dato che non volevo fare tardi e mi avviai verso la porta. Mia madre mi seguii e mi abbracciò.

"Stai attenta e chiamami appena arrivi, va bene?"

Si raccomandò lei con una nota di preoccupazione nella voce.

"Certo, mamma!"

Annuii sorridendo e sciolsi il nostro abbraccio, prendendo la valigia ed entrando nel taxi che mi stava aspettando. Avevo salutato i miei amici ieri ed anche mio padre, dato che a quell'ora sarebbe stato a lavoro. Quando arrivai all'aeroporto, feci il check-in e poi m'imbarcai. I biglietti erano in prima classe, a quanto pare Harry non aveva badato a spese. Il mio posto era fuori dal finestrino, il che mi piaceva molto. Misi gli auricolari nelle orecchie, ascoltando come prima canzone Pom Poms dei Jonas Brothers, amavo quella canzone. Sedendosi al sedile affianco a me, qualcuno mi urtò, mi tolsi gli auricolari rivolgendo uno sguardo arrabbiato al ragazzo che si era appena seduto.

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