capitolo 16

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Ogni volta che facevamo educazione fisica ero sempre l'ultima ad andarsene dallo spogliatoio. Quando uscii dalla doccia, non era rimasta più nessuna. Mi  chiusi bene l'accappatoio e camminai verso l'armadietto, lo aprii iniziando a cercare quello che mi serviva per asciugarmi. Per tutta la mattina non avevo fatto altro  che pensare a quello che era successo la notte scorsa. Ero rimasta tutta la notte in bagno e quando la mattina, prima di andare a scuola avevo trovato il coraggio di uscire non c'era più nessuno nella mia camera. Però sapevo che non mi ero sognata tutto, o stavo uscendo pazza, avevo un bel livido sul collo, che cercavo di nascondere da tutta la mattina. Non avevo ancora visto Harry, per fortuna, ma non avevo nessuna intenzione di dirglielo. Suo fratello era sbronzo, non sarebbe successo più. Mentre ero immersa nei miei pensieri, sentii una grande mano, poggiarsi sul mio stomaco, tirandomi indietro verso di lui. A quel tocco sobbalzai immediatamente e girai il viso, per vedere chi fosse.

"Hey, tranquilla... sono io!"

Mi tranquillizzai, quando vidi Harry, che subito mi diede un tenero bacio sulla guancia, sfoggiando uno di quei suoi bellissimi sorrisi. Mi ricordai del livido, quindi chiusi subito l'accappatoio sul collo, in modo che non se ne accorgesse.

"Scusa... mi hai spaventato!"

Gli dissi e poi mi voltai verso di lui, stampandogli un leggero bacio sulle labbra. Lui mi sorrise leggermente.

"Non era mia intenzione, però mi manchi, è difficile starti lontano tutto il giorno a scuola..."

"Lo so... lo stesso vale per me, amore!"

Gli dissi e gli avvolsi le mani attorno al collo, baciandolo. Lui ricambiò il mio bacio e mi fece appoggiare contro gli armadietti. Sentii la sua mano arrivare alla cintura del mio accappatoio.

"Ti do una mano a vestirti..."

Disse con malizia, baciandomi dolcemente il collo. Io lo bloccai subito, impedendo al nodo della cintura del mio accappatoio di sciogliersi.

"No... qui no, Harry!"

Lo spostai leggermente, quel tanto che bastasse per passare e raggiungere la mia borsa con i vestiti che avrei dovuto mettere.

"Va tutto bene, Jamie?"

Annuii distrattamente, mentre cercavo i vestiti da indossare e pensavo ad un modo per convincerlo a farmi vestire in pace. Non volevo che vedesse il mio livido. Subito dopo sentii la sua mano poggiarsi sulla mia spalla, la tolsi subito e mi voltai.

"Mi lasci in pace?"

Gli urlai contro e in realtà non era mia intenzione. Era stato un urlo spontaneo, non volevo trattarlo male, non aveva fatto assolutamente niente.

"Okay..."

Disse sottovoce, abbassando lo sguardo. Ci era rimasto male, lo vidi iniziare a camminare lentamente verso l'uscita, ma prima che arrivasse gli andai dietro e lo fermai facendolo girare verso di me.

"Scusami... non volevo! E' solo che sono nervosa... non ho dormito molto stanotte!"

Lo vidi scuotere la testa e fece comparire un leggero sorriso sul suo bellissimo volto.

"E' okay! E' perché avevi paura? Mi dispiace, se sapevo che i tuoi non sarebbero tornati, sarei rimasto con te..."

"No, tranquillo! E' solo che sono andata in bagno e la porta si è bloccata... sono riuscita ad uscire solamente stamattina!"

Lo vidi ridere leggermente, dopo che ascoltò la mia storia ed io fui compiaciuta del fatto che sembrò una storia abbastanza credibile.

"Piccola, stasera c'è una festa... è fuori città, mi ha invitato un amico con cui giocavo a football in vacanza, be', potresti venire con me... se ti va!"

Non ero mai andata pazza per le feste, anche perché non mi piaceva ballare e non mi divertivo e in più perché mi sentivo sempre in imbarazzo. Di certo la storia con Harry sarebbe stata diversa, mi sentivo bene con lui, qualunque posto andassimo.

"Va bene... a che ora?"

Gli chiesi, guardandolo.

"Alle nove partiamo... però puoi venire a casa mia oggi pomeriggio, così passeremo più tempo insieme!"

"Non posso... oggi pensavo di andare a trovare Louis in ospedale!"

Dissi con un tono di voce più basso rispetto a quello precedente. Lo vidi innervosirsi appena sentì il suo nome. Sapevo benissimo che lui non avrebbe sopportato Louis, anche se stavo di nuovo con lui.

"Perché?"

Chiese con un tono di voce infastidito.

"Devo parlare con lui, Harry! Tranquillo... devo spiegargli come stanno le cose."

Si tranquillizzò poco a poco e lo vidi annuire. Quando mi assicurai che non guardasse, mi tolsi l'accappatoio e iniziai a vestirmi, ogni tanto davo una sbirciata per essere sicura che non guardasse e così fu, per fortuna. 

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