JAMIE'S POV.
"Ti alzi, o no?"
Le urla di mia madre mi fecero svegliare per davvero, nonostante mi ero messa in testa di non alzarmi mai più da quel letto, soprattutto oggi.
"No!"
Dissi secca, nascondendo la testa sotto il cuscino, ma le coperte mi furono tirate da dosso, ovviamente da mia madre che non aveva intenzione di farmi rimanere a letto ancora una volta.
"Jamie, o ti alzi subito da quel letto e ti prepari per andare a scuola o chiamo tuo padre, decidi!"
La sua minaccia non era un granché, ma non avevo voglia di discutere con lei o tantomeno con mio padre. Sbuffai e mi alzai innervosita dal letto, andando verso l'armadio prendendo dei vestiti a caso, andando poi in bagno, chiudendo la porta con forza. Misi un jeans attillato e un maglioncino verde con delle ballerine beige, lasciai i capelli sciolti per fare prima, scesi di sotto per andar via, ma mia madre mi bloccò, salutandomi con un bacio sulla guancia.
"Buon c-"
"Non dirlo!"
La ammonii subito, impedendole di continuare la sua frase. Lei annuì, sapendo benissimo che non volevo mi facesse gli auguri. Uscii di casa e mi avviai verso la scuola. Tutto era normale, come al solito, camminai dritta in classe per non incontrare Noah, dato che lui sapeva del mio compleanno e appunto non volevo che lo sapesse nessun altro. Erano passati due giorni dall'ultima volta che avevo sentito Harry. Due giorni da quando l'avevo lasciato. Dopo quel fatidico "si" mi aveva attaccato il telefono in faccia. Probabilmente non aspettava altro, sicuramente ora si stava divertendo con tante bellissime ragazze francesi.
"Jamie!"
Sentii un urlo dietro di me e contemporaneamente delle mani poggiarsi sulle mie spalle, appositamente. Sobbalzai, girandomi e vidi Noah. Che diamine ci faceva in questa classe? Non avevamo nemmeno le stesse lezioni.
"Buon compleanno!"
Disse lui entusiasta, sorridendomi. Gli rivolsi un'occhiata arrabbiata, notando che tutte le persone in classe stavano guardando noi e in più Noah non aveva un tono di voce basso, o forse lo alzava solo per darmi su i nervi.
"Vattene!"
Dissi abbassando la testa sul banco per nascondermi, non volevo parlare con lui. Lui riportò le mani sulle mie spalle e mi fece sollevare, iniziando a strattonarmi sbuffando e ridendo allo stesso tempo.
"Andiamo... devi festeggiare!"
"Noah, smettila e lasciami!"
Sbuffai alzandomi dal mio posto per liberarmi dalla sua stretta. Lui mi sorrise e poi avvolse le braccia intorno a me stringendomi a lui.
"So che non ti piacciono le feste, quindi ho evitato, oggi alle otto a casa mia, ci saremo solo io, te e Cece... contenta?"
Mi scansai dalla sua stretta con uno sbuffo infastidito. A quanto pare non accettava un no come risposta, anche se decisamente mi sembrava meglio di una festa.
"Okay, ora vattene!"
Lui sorrise soddisfatto e si avviò verso la porta, senza dire nient'altro.
"Noah..."
Dissi, seguendolo verso la porta, fino a quando non si girò di nuovo sentendo che lo stavo chiamando.
"L-l'hai sentito?"
Chiesi nervosa, passandomi una mano tra i capelli. Non sapevo nemmeno perché gliel'avevo chiesto, non sarebbe dovuto importarmi, non più.
"N-no... ora devo andare in classe!"
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Everything Has Changed.
FanfictionVORREI PREMETTERE CHE QUESTA FAN FICTION NON E 'MIA! IL NOME DELL'AUTRICE E ': TAYSPEGICORN GRAZIE MILLE E BUONA LETTURA