capitolo 18

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HARRY'S POV.

Quando vidi mia madre sulla porta del bagno, dischiusi le labbra per  la sorpresa. Non doveva essere a casa a quest'ora. Potevo vedere benissimo l'imbarazzo che si era creato, nessuno dei tre aveva ancora detto una parola.

"Uhm... scusate, ora vado via!"

Disse velocemente mia madre, prima di uscire e richiudere la porta dietro di lei. Vidi Jamie posare la spugna. Era completamente rossa in viso e questo mi divertiva. Anche se era stata una situazione imbarazzante anche per me.

"Harry, voglio morire!"

Disse, prima di aprire la porta della doccia e uscire, afferrando un accappatoio. Subito dopo lo feci anch'io e mi asciugai velocemente il corpo con l'asciugamano.

"Ci parlerò io, tranquilla amore!"

Afferrai i boxer e dei pantaloncini e me l'infilai. Mi passai l'asciugamano tra i capelli, dato che non avevo voglia di usare l'asciugacapelli. Passai lo sguardo su Jamie, che si stava asciugando. Le presi l'asciugacapelli e poi uscii per raggiungere mia madre. Camminai per il corridoio, fino a quando non la vidi in camera sua, mentre sistemava dei vestiti.

"Mamma..."

Mi appoggiai allo stipite della porta, per iniziare a parlarle.

"Harry, chiudi la porta e siediti!"

Chiusi la porta e mi andai a sedere sul bordo del letto per parlare con lei, non sapevo quello che voleva dirmi, forse voleva sgridarmi per la situazione che le si era presentata poco prima nella doccia.

"Sei arrabbiata?"

Chiesi, per rompere l'imbarazzo che si stava creando ancora nella camera.

"Santo cielo, no! Jamie è una brava ragazza, lo sai che mi piace..."

"E allora di cosa vuoi parlarmi?"

Chiesi, grattandomi la nuca, cercando d'immaginare quello che voleva dirmi.

"Di lei, Harry! Sai bene cos'è successo l'ultima volta che siete stati insieme e ti avevo espressamente detto di comportarti bene."

In effetti aveva ragione, dovevo stare attento con lei, però l'amavo sul serio. Non potevo dirgli che avevo fatto quella cosa per un ricatto del mister, si sarebbe arrabbiata tantissimo. La vidi guardarmi, in attesa di una risposta da parte mia.

"Mamma... io la amo! Non le farò del male."

La vidi annuire, facendo comparire un leggero sorriso sulle labbra. Subito dopo tirò un sospiro di sollievo, prima di tornare a sistemare i vestiti nei cassetti. Mi alzai dal letto, per tornare in camera da Jamie, ma prima che potessi farlo, sentii la voce di mia madre.

"Oh... Harry, niente sesso qui, per favore!"

La sua voce era supplichevole e mi faceva ridere, ma nonostante questo cercai di trattenermi. Mi rigirai verso di lei, sorridendole.

"Era la prima volta qui, mamma. Non lo faremo più!"

"Mi stai prendendo in giro? Harry, so benissimo che quando portavi le ragazze in camera tua non studiavate!"

Feci uscire dalla mia bocca alcune parole senza senso compiuto, dato che non sapevo come rispondere. Riusciva a mettermi in imbarazzo meglio di tutti. La vidi ridere, dato che non risposi e poi tornò ai vestiti. Risi anch'io e poi camminai verso la camera. Quando entrai Jamie aveva i capelli asciutti ed erano leggermente ondulati, aveva solo l'intimo addosso. Quando si accorse di me, si girò e mi guardò preoccupata.

"Cos'ha detto?"

"Che devo fare il bravo ragazzo con te!"

Gli dissi in poche parole quello che mi aveva detto mia madre e lei mi sorrise, camminando verso di me. Avvolse le sue braccia, intorno alla mia vita, dandomi un leggero bacio sulle labbra.

"Ascolta tua madre, quindi!"

Mi disse, sorridendomi facendo comparire sulle sue guance quelle bellissime fossette. Anche lei le aveva proprio come me e sul suo viso le trovavo bellissime. Lei ne aveva una anche sul mento, però.

"Lo farò!"

Gli dissi, sorridendo e poi le diedi un bacio sulla punta del naso. Subito dopo mi allontanai leggermente dalla sua stretta, per ammirare il suo corpo sorridendo. Quel sorriso però scomparve quando vidi la sua cicatrice, dove prima c'era il tatuaggio. Gli passai la punta dell'indice sopra e lei capì subito il disagio che stavo provando. Andò verso il letto e prese la mia maglietta dei Ramones, se la infilò e poi torno a guardarmi. Addosso a lei era decisamente più sexy, era larga e le arrivava fin sotto il sedere. Si rimise i suoi jeans e le scarpe.

"Mi piacciono le tue magliette..."

"Si, me ne sono accorto!"

Risi e poi le andai vicino, per un bacio. Avvolse le braccia attorno al mio collo e mi baciò dolcemente. Le passai una mano tra quei bellissimi capelli biondi e feci avvicinare di più i nostri corpi. Subito dopo sentii qualcuno che bussava sulla porta della mia camera. Ci staccammo e subito dopo vidi entrare mia madre.

"Ciao, Jamie!"

Le sorrise dolcemente e Jamie ricambiò il sorriso.

"Rimani a pranzo?"

Mia madre continuò e poi guardai Jamie sorridendo, sperando dicesse si. Mi diede un leggero sguardo prima di rispondere.

"Uhm... certo, mi farebbe piacere!"

Disse poi sorridendo. Mia madre sorrise e poi ci lasciò soli di nuovo. Ci avvicinammo di nuovo e riprendemmo quel bacio interrotto poco prima, stavolta con più passione e voglia. Le sue mani si fiondarono tra i miei capelli, mentre le mie finirono sul suo sedere, stringendolo tra le mani.

"Quando imparerai a tenere quelle mani a posto, Styles?"

Mi rimproverò, portando le sue mani sulle mie e alzandole sulla schiena, subito dopo rise leggermente, notando la mia espressione infastidita. Prima che potessi replicare, il suo cellulare iniziò a squillare. Si staccò da me e si allontanò leggermente per rispondere.

"Hey..."

Le sentii dire.

"Uhm, certo. Potevi dirmelo prima! Si, penso di esserci... ciao! Anch'io..."

Furono le parole che sentii uscire dalla sua bocca, subito dopo riposò in tasca il suo telefono e tornò a guardarmi.

"Chi era?"

Dissi con un tono severo, come se sapessi che era qualcuno con cui non volevo parlasse.

"Mia cugina, Harry!"

Disse, incrociando le braccia al petto, chiaramente infastidita dalla mia continua gelosia. In quel momento mi sentii uno stupido.

"Scusami..."

La vidi scuotere il capo, per farmi capire che non faceva nulla. Mi avvicinai verso di lei, ma lei mi scansò e aggiunse: "Vado a vedere se tua madre ha bisogno di una mano..."

"Okay..."

Dissi debolmente e subito dopo la vidi aprire la porta di camera mia e scendere per le scale. Ne approfittai per andare in bagno e per asciugarmi i capelli, che erano ancora leggermente bagnati. Quando lo facevo i miei ricci avevano un aspetto irriconoscibili, cercai di sistemarli alla meglio, e poi scesi di sotto. Per le scale sentii le risate di Jamie e mia madre provenire dalla cucina. Mia madre stava mettendo i piatti a tavola, mentre Jamie era seduta al bancone, notai che stava sfogliando una specie di libro, quando mi avvicinai abbastanza per vedere di cosa si trattasse mi accorsi che era l'album di foto di quand'ero bambino. Come avevo già detto, mia madre riusciva sempre a mettermi in imbarazzo.

"Mamma, perché gliel'hai fatto vedere?"

Dissi lamentandomi, causando la risata di mia madre e Jamie si girò verso di me, ridendo anche lei. Vidi che stava guardando una foto di me da bambino, era carnevale ed ero vestito da dalmata. Me la indicò e rise.

"Eri così tenero!"

Mi sedetti sullo sgabello, affianco a lei, poggiandole un braccio in vita. Sbuffai leggermente per dissentire, ma lei non mi diede retta e continuò a sfogliare le pagine dell'album. Arrivò ad una foto sulla spiaggia. Vidi mia madre avvicinarsi e indicò la foto ridendo.

"Sai... questa è stata la prima  volta che lo portai a mare, non stava un minuto fermo, camminava dappertutto e mi ricordo che non smetteva di stendere le mani sul sedere delle rag"

"Okay, mamma... questa non è una storia interessante da raccontare!"

La fermai subito, quando mi ricordai quello che voleva dire. Vidi Jamie ridere e poi rivolgermi uno sguardo alzando le sopracciglia.

"Non l'ascoltare... non è vero!"

La rassicurai ridendo e gli diedi un bacio a stampo. Lei rise e poi tornò all'album, continuando a guardare le foto. Arrivò ad una foto dove c'eravamo io e lei da ragazzini. Vidi sia mia madre, che Jamie sorridere e lo feci anch'io. Jamie si girò verso di me e mi sorrise dolcemente, nei suoi occhi c'era nostalgia di quel periodo, potevo vederlo benissimo.

"Eravate così piccoli!"

Jamie annuì sorridendo, continuando a guardare quella foto.

"Sapete... io l'ho sempre saputo che sareste finiti insieme in un modo o nell'altro!"

Disse mia madre sfacciatamente e poi tornò ai fornelli. Vidi Jamie arrossire e poi rivolgermi uno sguardo dolce. Avvicinai il mio viso al suo e la baciai. Poggiò una mano sulla mia guancia, continuando quel bacio.

"Ti amo!"

Le sussurrai all'orecchio, come se ancora non lo sapesse. Lei fece sfiorare le punte dei nostri nasi e mi rivolse un sorriso ampio.

"A tavola!"

Disse mia madre, distraendoci l'un dall'altro. Scesi dallo sgabello e insieme camminammo verso il tavolo. Ci sedemmo vicino e iniziammo a mangiare. Mio padre a quell'ora lavorava, quindi eravamo solo noi tre. Per tutto il pranzo, mia madre non fece altro che mettermi in imbarazzo, raccontando quello che combinavo da bambino e io cercavo di cambiare argomento. Quando finimmo di pranzare, mia madre andò a lavoro e io e Jamie ci sedemmo sul divano.

"Allora, m'insegni o no?"

"Certo!"

Mi allungai e accesi la console dell'xbox e poi presi i due joystick. Gliene passai uno e poi feci partire il gioco. Gli spiegai come funzionava e sembrò capire.

"Okay, chi scegli?"

Gli chiesi, riferendomi al wrestler per giocare, dato che stavamo giocando al wrestling. Da ragazzini lo guardavamo sempre insieme, dato che a me piaceva, lei lo guardava con me.

"Randy Orton!"

"Perché?"

La guardai, mettendo il broncio.

"Come perché?"

Mi chiese, ridendo, senza capire quello che volessi dire, ma subito dopo lo capì.

"Oh... perché è molto sexy!"

Il suo tono era divertito, sapeva benissimo che mi dava fastidio. Da ragazzini era sempre stato il suo preferito e io dicevo che le piaceva solo perché era carino, mentre lei insisteva che era forte. In effetti avevamo ragione entrambi, ma questa cosa mi dava ancora fastidio.

"Che spiritosa!"

Gli dissi, rivolgendogli un sorrisetto infastidito. Poi selezionai il wrestler che aveva detto e io presi Sheamus. Iniziammo il match e lei sembrava aver capito, ma non alla perfezione. Dopo un po' riuscii a batterla senza sforzo e glielo rinfacciai ridendo.

"Sei antipatico!"

Mi disse, dopo l'ennesimo commento sul fatto che avevo vinto. Risi e mi allungai verso di lei per un bacio, ma mi allontanò, mettendomi una mano sul petto e girando il viso imbronciata.

"Dammi un bacio!"

Le dissi, ridendo. Poi le afferrai una caviglia, dato che aveva le gambe poggiate sulle mie e l'avvicinai per rubarle un bacio, ma lei se ne accorse e continuò a girare il viso, ridendo leggermente. Con due dita, le tenni fermo il viso e lo girai verso di me, lasciandogli un bacio sulle labbra. Lei mi tirò un pugno sul petto, opponendosi.

"Vaffanculo, non vale!"

Disse, rimettendosi seduta sul divano, dato che si era stesa per evitare il bacio. Io risi e le lanciai il joystick.

"Ti concedo la rivincita!"

La vidi scuotere la testa come una bambina.

"No, non sono brava! Mettimi in coppia con te!"

La sua voce era ancora come quella di una bambina, che si stava lamentando. Questo mi fece ridere e poi feci come mi aveva detto. Iniziammo a giocare e in coppia era decisamente meglio, il match durò circa una decina di minuti e poi vincemmo. Esultammo entrambi e Jamie mi sembrò contenta dato che questa volta aveva vinto. La presi per gli avanbracci e la tirai su di me, facendola sedere sulle mie ginocchia.

"Mi piace giocare con te!"

Le sussurrai all'orecchio e lei mi sorrise, piegando leggermente il collo di lato, per guardarmi.

"Anche a me..."

Avvolsi le braccia intorno a lei, per stringerla a me dolcemente.

"Sei la prima ragazza con cui gioco ai videogiochi, sai?"

Gli chiesi. Lei si rannicchiò nel mio petto e mi baciò il mento scherzosamente.

"E anche l'unica, capito?"

Mi minacciò, ridendo e puntandomi contro l'indice. Subito dopo si buttò su di me, facendomi stendere sul divano. Mi baciò le labbra e poi proseguì lasciandomi baci su tutto il resto del viso.

"Si, ho capito!"

Annuii come un bravo bambino e lei mi ricompensò con un altro bacio sulle labbra.

"Harry, devo andare..."

Mi disse poi, alzandosi da sopra di me, infilandosi le scarpe.

"Dove?"

Gli chiesi, mettendomi seduto. Mentre lei si allacciava le scarpe.

"Ti ricordi che prima ho parlato con mia cugina? Mi ha invitato a casa sua..."

Disse poi alzandosi e guardandomi.

"Oh... e io cosa farò tutta la sera?"

Gli dissi lamentandomi e guardandola, mentre rideva dato il mio tono da bambino.

"Stasera non c'è il wrestling in tv?"

Mi chiese e si allungò al tavolino per prendere il telecomando e poi lanciarmelo.

"Si, però volevo vederlo con te!"

"Ti prometto che la prossima volta lo guarderemo insieme!"

Mi disse ed io annuii sorridendo leggermente. Si avvicinò a me e mi baciò, mettendomi le mani tra i ricci. Subito dopo camminò verso la porta e prima di andarsene si girò verso di me e disse: "Ti amo!"

"Anch'io, piccola!"

Quando ebbe una risposta da parte mia, la vidi uscire e chiudere la porta. Notai con entusiasmo che aveva tenuto la mia maglietta e questo mi faceva davvero piacere. Per me era come se dimostrasse che era mia, e di nessun altro. Subito dopo accesi la tv per guardare il wrestling.

JAMIE'S POV.

Quando arrivai mi si presentò davanti un salone piuttosto grande. Mi guardai intorno e notai molte persone che non conoscevo. Mi guardai intorno per cercare la persona che dovevo vedere, quando sentii delle mani, poggiarsi sui miei fianchi. Sobbalzai e mi girai.

"Hey, Lou..."

Dissi fingendo un sorriso. Lui mi baciò a stampo sulle labbra e poi iniziò a parlare.

"Ciao... mi sei mancata! Voglio presentarti i miei amici, vieni!"

Mi prese la mano e poi mi trascinò per presentarmi alcune persone. Questa mattina a casa di Harry era stato lui a chiamarmi, ma non potevo dirlo ad Harry. Mi aveva detto che i suoi amici di Washington erano venuti a trovarlo, dato che sapevano si era fatto male. Sapevo che se avrei detto ad Harry come stavano le cose non mi avrebbe lasciato venire e avrebbe detto tutto a Louis. I suoi amici sembravano simpatici, mi presentò tantissima gente e sembravano felici di sapere che Louis aveva una ragazza. Per tutto il tempo non feci altro che pensare ad Harry, mi sentivo orribile. Non feci altro che  fingere un sorriso con tutta quella gente. Si fecero circa le 23.00, ci spostammo a parlare in giardino, per salutare le persone che dovevano andar via, dato che il giorno dopo avevano scuola. Sentii Louis dire qualcosa, ma non lo ascoltai più di tanto. Mi girai, per guardare quant'altra gente ci fosse ancora, quando vidi una figura dall'altro lato della strada. Mi si bloccò il cuore, quando misi a fuoco quella figura e mi resi conto che era Harry. Mi stava fissando con la bocca leggermente dischiusa, il suo sguardo era arrabbiato, ma aveva gli occhi lucidi. Quella scena mi stava uccidendo. Lasciai la mano di Louis, che era stata legata alla mia per circa tutta la serata e iniziai a camminare verso l'altro lato della strada, senza badare a Louis o gli amici che chiedevano cosa stessi facendo. Quando Harry vide che stavo andando verso di lui, iniziò a camminare, arrabbiato.

"Harry, ti prego, posso spiegarti!"

Urlai, aumentando il passo, per fermarlo. Gli afferrai la giacca, per farlo voltare. Il suo sguardo era furioso e non potevo biasimarlo.

"Spiegarmi cosa? Che mi hai mentito?"

Urlò, ancora. Il mio respiro iniziò ad accelerare, avevo paura. Non di lui, avevo paura che avessi rovinato tutto. Prima che potessi rispondere, sentii la voce di Louis alle mie spalle.

"Jamie, stai bene?"

Le lacrime, stavano scendendo lungo il mio viso. Me le asciugai con il palmo della mano e mi girai verso di lui, mentre Harry rimase lì immobile.

"Si, è tutto okay!"

Gli amici di Louis erano con lui. Mi passai una mano tra i capelli, imbarazzata. Sentii Harry che stava trattenendo il respiro, sapevo che sarebbe scoppiato da un momento all'altro.

"Ti ha fatto del male?"

"No!"

Dissi sgranando gli occhi ascoltando quello che pensava Louis. Harry non mi avrebbe mai fatto del male.

"Se non vai via subito, però, ne farò a te. Ancora una volta!"

Disse Harry da dietro di me, arrabbiato contro Louis.

"E' stato lui a ridurti così, Lou?"

Uno degli amici di Louis si mise in mezzo. Louis annuì imbarazzato e vidi gli amici di Louis rivolgere ad Harry uno sguardo arrabbiato. Gli amici di Louis non sembravano dei tipi atletici, erano più come Louis.

"Ti meriteresti lo stesso pestaggio!"

Intervenne un altro, avvicinandosi ad Harry. Vidi Harry dargli una spinta che lo fece cadere a terra.

"Che aspetti, allora?"

Chiese divertito. Aveva uno sguardo divertito sul viso, perché, infondo, si divertiva a provocare quei ragazzi in quel modo, lo considerava un gioco. Mi misi davanti ad Harry, sapendo che non avrebbe potuto colpire nessuno se gli ero davanti.

"Basta!"

Urlai. Volevo chiarire quella situazione. Ma prima che potessi provarci, Louis intervenne.

"Perché non puoi semplicemente accettare il fatto che lei ora sia la mia ragazza?"

Harry rise nervosamente, scuotendo il capo, come per prendersi gioco di lui.

"Oh, perché non chiedi alla tua ragazza dov'era oggi, o quand'eri in ospedale o negli ultimi giorni?"

Disse, enfatizzando sulla parola "ragazza". Vidi lo sguardo di Louis spostarsi su di me, confuso, in cerca di una risposta. Stavo piangendo di nuovo. Mi sentivo in colpa nei confronti di entrambi. Stavo facendo solo del male.

"Louis, tu sei così sensibile, incredibile e piaci ai miei genitori, con te mi sento benissimo, e so che il mio cuore con te non si potrà mai rompere... perché non sento niente!"

Dissi, senza smettere di piangere. Vidi Louis che abbassò lo sguardo con tristezza.

"Lou, io amo Harry! E voglio stare con lui... ho bisogno di stare con lui! Ho bisogno di lui come il cuore ha bisogno del battito!"

"Jamie, se solo mi daresti il permesso, potrei dimostrarti che io sarei così più giusto per te..."

Disse Louis, rialzando lo sguardo e notando che stava piangendo anche lui.

"Louis, io so che non è così. E' lui la persona giusta per me, amo ogni singola cosa di lui. Amo il fatto che si comporta come un pazzo quand'è geloso. Amo il fatto che abbia questa insana voglia di avermi sempre accanto e tenermi al sicuro. Amo il fatto che riesce sempre a capire quello che ho e quando fingo un sorriso se ne accorge sempre. Ed è così selvaggio, fuori di testa, terribilmente irritante, complicato ed intossicante, ma non c'è una cosa tra queste che ti ho appena elencato che io non ami."

Parlando le mie lacrime non smisero di scendere dal mio viso, mi girai verso Harry, mentre dicevo quelle cose, per fargli capire che le cose per me stavano sul serio così. Era lui che amavo e con lui volevo stare. Dopo quelle parole, vidi Louis andarsene e dire ai suoi amici di seguirlo. Aveva capito e per me questo era importante. Quando mi assicurai che se ne fossero andati, mi girai verso Harry.

"Pensi sul serio che sono fuori di testa, irritante e selvaggio?"

Mi chiese ridendo e fece ridere anche a me, ma per qualche strana ragione, non avevo ancora smesso di piangere. Lo vidi avvicinarsi e asciugare le mie guance con la punta del suo pollice.

"Giusto un po'!"

Dissi sottovoce, lo vidi sorridermi e poi si avvicinò alle mie labbra per un bacio. Le mie mani strinsero i bordi della sua giacca, mentre le sue finirono sui miei fianchi, mentre ci baciavamo.

"Andiamo a casa?"

Gli chiesi, stendendogli la mano, che subito strinse alla sua e annuì. Camminammo verso la sua macchina e poi mi fece salire. Si mise al volante e iniziò a guidare, era veloce. Probabilmente non vedeva l'ora di andare a casa e per me era lo stesso.

"Harry dove stiamo andando?"

Gli chiesi, mentre guidava.

"A casa tua?"

Scossi la testa.

"Ci sono i miei genitori!"

"A casa mia c'è mia madre..."

Tirai un lungo respiro, cercando di trovare una soluzione, poi vidi Harry parcheggiare e abbassare il mio sedile, con un movimento veloce. Mi fece stendere e si stese su di me, senza darmi il tempo di pensare.

"Harry, no. Qui no!"

Lo colpì sul petto, per farlo rialzare. Lui sbuffando, tornò al suo posto al volante.

"E' stata la prima cosa che mi è venuta in mente..."

Disse ridendo, aiutandomi a risalire su il sedile.

"Sei un maiale, Harry!"

Dissi ridendo, spostando lo sguardo fuori dal finestrino per vedere dove fossimo.

"Anche questo ami di me?"

Mi disse con un tono provocante, avvicinandosi a me per un bacio. Risi e lo tirai più vicino per il colletto della camicia, baciandolo dolcemente.

"Esattamente..."

Gli sussurrai all'orecchio e lo baciai con foga. Lui ricambiò, tirandomi su di lui. Mi sistemai a cavalcioni su di lui, baciandolo. Subito dopo, Harry mi fece appoggiare con la schiena al volante. Mi alzò la maglietta, senza togliermela e iniziò a baciarmi la parte del seno, scoperta dal reggiseno. Iniziò a succhiare quella parte della mia pelle scoperta, causando delle macchie violacee sul mio seno. Ansimai leggermente, e strinsi i suoi ricci in un pugno, mentre dischiudevo leggermente la bocca. Il suono di un clacson mi fece sobbalzare. Harry smise di baciare il mio seno, per vedere chi avesse suonato, entrambi ci girammo verso la macchina e appena lo feci vidi mio padre. Harry mi riabbassò subito la maglia e subito dopo vidi mio padre scendere dalla macchina, venendo verso di noi. Aprì lo sportello della macchina di Harry e mi tirò giù per il polso.

"Papà, posso spiegarti!"

Urlai, mentre cercava di tirarmi verso la macchina. Vidi Harry scendere e prendermi per l'altro polso.

"Spiegarmi cosa? Che stai facendo ancora lo stesso errore?"

Urlò, cercando di liberarmi dalla stretta di Harry, ma lui non aveva alcuna intenzione di lasciarmi andare.

"Signore, io amo sua figlia!"

Disse Harry, guardandolo dritto negli occhi. Ma mio padre sembrò non fare altro che arrabbiarsi di più.

"Devi stare lontano da mia figlia!"

Urlò e diede una spinta ad Harry, che indietreggiando, inciampò in un buco sull'asfalto e sbatté contro una macchina, che stava attraversando la strada in quel preciso momento. Quando vidi quella scena il cuore mi saltò fuori dal petto. 

"Harry!"

Urlai con tutta la voce che avevo, non appena vidi quello che era successo. 

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