HARRY’S POV.
Non avevo proprio voglia di continuare a sentire le urla di Macy, anche se dovevo ammettere che era una cosa piuttosto divertente, ma se sarei restato un altro po’ mi sarebbe venuto un mal di testa pazzesco. Lasciai il giardino e m’incamminai per tornare a casa, ma prima che potessi raggiungere la macchina, sentii delle risate e delle urla, non sapevo cosa stesse succedendo, però volevo vedere. Seguii le risate e vidi delle ragazze in cerchio, stavano picchiando qualcuno, se non sbagliavo, mi avvicinai per vedere meglio e quando mi accorsi che stavano pestando Jamie, le spinsi via, facendole cadere a terra per arrivare a Jamie. Quando mi vide sembrò più sollevata, le presi la mano per aiutarla ad alzarsi.
“Siete completamente fuori di testa?”
Urlai contro quelle troiette, che mi guardavano spaventate.
“E’ solo una puttanella, Harry!”
Disse Madison e non le diedi un pugno in faccia solo perché era una ragazza.
“Oh, dissero le ragazze che hanno visto più palle del Wimbledon!”
Sentii Jamie, ridere leggermente, mentre quelle ragazze mi guardarono arrabbiate, senza dire più niente. Forse perché sapevano meglio di me che avevo ragione. Le presi la mano e iniziai a camminare con lei, verso la macchina. Lei non disse niente, salì in macchina e subito dopo partii. Per tutta la strada non disse una parola, appoggiò la testa al sedile, guardando un punto vuoto sulla strada. Quando parcheggiai la macchina davanti casa vidi il suo sguardo passare su di me.
“Grazie!”
Disse all’inizio esitando. Io le sorrisi e gli accarezzai dolcemente il viso. Notai che stava sanguinando, si era rotto il labbro.
“Figurati, l’avrei rifatto mille volte! E… comunque, ti sta sanguinando il labbro.”
Lei si portò una mano alla bocca per controllare e rimase piuttosto sorpresa alla vista del sangue.
“A casa ci penserò… domani i miei genitori partono, vanno a trovare mio fratello!”
“E resterai da sola?”
“Si!”
La vidi sorridere debolmente.
“Se non vuoi che i tuoi ti vedano così, puoi venire a dormire a casa mia stasera, non è un problema!”
Ovvio che non era un problema, anzi, speravo tanto che avrebbe accettato. I miei genitori ovviamente dormivano, quindi non avrei dovuto dare nessuna spiegazione. La vidi annuire e sorridermi. Scendemmo dall’auto e insieme camminammo verso casa mia, cercai di aprire la porta nel modo più silenzioso possibile. E insieme salimmo fino in camera mia. Lei si guardò intorno, leggermente imbarazzata, potevo vederlo benissimo.
“Posso andare in bagno?”
Chiese subito dopo e io annuii, sorridendo. La vidi chiudersi la porta e intanto presi qualcosa da farle indossare per dormire. Presi una mia maglietta e dei boxer, che sicuramente sarebbero andati bene per una notte. Bussai e quando mi diede l’avanti entrai, guardandola. Si stava pulendo il sangue sulle labbra, le passai i vestiti e lei li prese sorridendomi.
“Puoi aiutarmi?”
Disse, voltandosi e portando i capelli su un lato, lasciandomi vedere la cerniera del vestito, che voleva gli tirassi giù. Portai la mano sulla cerniera e glielo sbottonai, accarezzandole la schiena con le punta delle dita. Da sotto, non aveva il reggiseno, gli tolsi definitivamente il vestito, lasciandolo cadere ai suoi piedi. Si girò verso di me, facendo combaciare le nostre labbra. Portò le mani sul mio collo ed io le poggiai in vita. Mi staccai, per ammirare il suo corpo e mi fece malissimo la vista di tutti quei lividi sullo stomaco, era orribile.
“Mi dispiace…”
Dissi sottovoce, guardandola. La vidi sorridere e scuotere la testa. Subito dopo prese la maglietta che le avevo portato e se la infilò, subito dopo fece lo stesso con i boxer. Le vidi togliersi i tacchi e camminare verso il mio letto, sedendosi. Mi spogliai il più velocemente possibile, tenendo solo i boxer, camminai verso il letto, sedendomi affianco a lei. Si mise a cavalcioni su di me e mi baciò dolcemente. Le poggiai le mani sui fianchi, ricambiando quel bacio. Dopo poco, però, si staccò dalle mie labbra e mi guardò.
“Non mi fido ancora di te, però non posso starti lontano!”
Disse con un tono molto calmo.
“Io voglio solo te, Jamie. Perché non lo capisci? Non m’interessano le altre ragazze, non più!”
La vidi sorridermi dolcemente e si stese verso di me, abbracciandomi forte. Quando quell’abbraccio fu sciolto, iniziò a baciarmi il collo e a succhiare, poco a poco iniziò a scendere sempre più giù, sul petto, continuando a lasciarmi varie macchie violacee sul petto. Ansimai a quei suoi tocchi, lasciandola completamente libera di fare quello che voleva. Dopo un po’ la vidi arrivare all’elastico dei miei boxer, iniziò a giocarci e dopo poco me li tirò giù, liberando il mio membro già eretto. Tirò fuori la lingua e la passò sulla punta, sentii la pallina del piercing e fui percosso da un brivido di piacere. La guardai, mentre poi con la lingua si bagnò le labbra, provocandomi con lo sguardo. Non faceva altro che provocarmi, mi passò la lingua alla base del mio membro, iniziando a salire verso l’alto, portò la mano sinistra sui miei genitali e iniziò a massaggiarli, a volte, graffiando anche con le unghia, mi stava facendo impazzire. Iniziai ad ansimare, senza distogliere lo sguardo da lei, guardarla rendeva tutto più eccitante. Continuò a passare la lingua sulla mia lunghezza, senza prenderlo in bocca e sapevo che da un momento all’altro sarei impazzito e lei lo aveva capito. Tornò con la lingua sulla punta e iniziò a leccare. Senza preavviso prese la mia cappella in bocca, e si fermò, iniziai a gemere e subito dopo scese giù velocemente, prendendolo tutto in bocca, si fermò ancora e io gemetti più forte, lei risalì sopra e ricominciò a giocarci con la lingua, mentre l’ansia in me continuava a crescere, mi piaceva tantissimo quando lo prendeva tutto in bocca. Subito dopo riprese in bocca la cappella e iniziò a succhiare, questo mi fece impazzire. Si staccò, portando una mano alla base del mio membro, stringendo i genitali, gemetti, continuando a guardarla. Dopo ritornò sulla mia erezione, riprendendola in bocca e iniziando a pompare. Continuai ad ansimare e le misi le mani tra i capelli, ma sapevo che non avrei resistito ancora, stavo per scoppiare.
“S-sto p-per venire…”
Dissi, tra un gemito e un altro. Ma lei m’ignorò completamente, con degli ultimi movimenti decisi, permise che gli venissi in bocca, lei iniziò a ingoiare, mentre io cercavo di riprendere un respiro regolare. Quando si rialzò, mi guardò, aspettando dicessi qualcosa.
“Sei stata fantastica, piccola!”
Le dissi sorridendo e cercai le sue labbra per un bacio, che non tardò ad arrivare. Mi strinse forte, ed io feci lo stesso. Diamine, mi era mancata così tanto.
“Sono contenta che ti sia piaciuto, perché questo non lo vedrai più!”
Disse, sciogliendo il nostro abbraccio, indicando il piercing sulla lingua, la vidi alzarsi dal letto e camminare verso il bagno. Mi tirai su i boxer e la seguii in bagno. La vidi guardarsi allo specchio, mentre cercava di togliersi il piercing dalla lingua. Dopo qualche tentativo, finalmente ci riuscì e lo posò sul lavandino, sciacquandosi la bocca che stava sanguinando probabilmente dal foro.
“Vuol dire che riavrò la mia vecchia Jamie?”
Le chiesi, avvolgendole i fianchi con le braccia e facendola avvicinare a me. Lei girò il viso verso di me e sorrise dolcemente.
“Be’, se rivuoi la vecchia Jamie, tornerà!”
La girai verso di me e la presi in braccio a stile sposa, portandola verso il letto. Ci stendemmo entrambi e la baciai dolcemente.
“Rivoglio anche i capelli completamente biondi, allora!”
Lei poggiò la mano sul mio viso e mi mostrò il suo bellissimo sorriso prima di baciarmi ancora. Subito dopo si stese ed io feci lo stesso, alzando le coperte e mettendoci sotto. La strinsi a me, abbracciandola e lei poggiò la testa sul mio petto.
“Domani vado dal parrucchiere e torno bionda, promesso!”
“Bravissima!”
Le dissi, baciandole dolcemente la fronte.
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Everything Has Changed.
FanfictionVORREI PREMETTERE CHE QUESTA FAN FICTION NON E 'MIA! IL NOME DELL'AUTRICE E ': TAYSPEGICORN GRAZIE MILLE E BUONA LETTURA