capitolo 15

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HARRY'S POV.

"Jamie, arrivo subito, cerca di nasconderti..."

Dissi, mentre mi alzai dal letto, iniziando a scendere velocemente le scale, senza preoccuparmi del fatto che stessi ancora in pigiama. Jamie non rispondeva dall'altro capo del telefono e ciò mi fece preoccupare.

"Jamie?"

Non rispondeva. Misi giù il telefono e feci una corsa verso casa di Jamie, quando arrivai sotto al portico di casa sua, la porta era aperta. La spalancai ed entrai, guardandomi intorno con cautela. Non vedevo, né sentivo nessuno. Salii al piano di sopra, cercando Jamie.

"Jamie... ?"

Chiesi, sussurrando. Vidi l'anta del suo armadio socchiusa, così lo aprii e guardai dentro. Vidi Jamie accovacciata nell'armadio. Sembrava spaventata.

"Sono io, tranquilla!"

Gli dissi, quando la vidi sobbalzare leggermente. Si alzò da terra e mi abbracciò forte.

"Harry, oh dio mio, mi sono spaventata tantissimo... c'è qualcuno in casa, credimi!"

Parlò velocemente, stringendosi al mio collo. Gli baciai la fronte e poi le dissi: "Non muoverti da qui, vado a controllare!"

Lei scosse subito la testa, stringendosi a me.

"Non voglio restare qui da sola, Harry!"

"Okay, allora vieni con me, però restami dietro!"

Le dissi e la vidi annuire subito. Iniziai a camminare e sentii lei seguirmi a ruota, tenendo la mia maglietta stretta in un pugno. Avanzai lentamente e con cautela, verso il bagno. Mi guardai intorno, controllando bene e non vidi nessuno. Feci lo stesso per le altre stanze, proseguendo anche al piano di sotto. Non c'era nessuno.

"Piccola, qui non c'è nessuno..."

"Harry, non me lo sono sognata... c'era qualcuno, qui."

"Ti credo, ma dev'essersi spaventato e sarà scappato via!"

Gli dissi, rassicurandola, stringendola forte a me. Lei mi avvolse le braccia attorno al collo, lasciandomi dei leggeri baci sul collo.

"Va a dormire..."

Le sussurrai all'orecchio, senza sciogliere il nostro abbraccio.

"No... ho paura!"

Il suo tono di voce era come quello di una bambina che voleva il suo giocattolo, questo pensiero mi fece ridere leggermente e la strinsi a me più forte.

"Resterò con te, fino a quando non ti sarai addormentata... va bene?"

La vidi annuire con il capo e poi le misi due mani sul sedere, sollevando le sue gambe, portandole intorno al mio bacino. Si aggrappò alla mia schiena ed io iniziai a risalire di sopra, verso la sua camera. La poggiai sul letto e la vidi sorridermi teneramente. Notai che indossava una camicia da notte molto corta, che le copriva a malapena il sedere, era molto scollata ed era bianca con delle decorazioni in pizzo lilla. Dopo poco il mio sguardo tornò sul suo viso e notai che sgranò gli occhi, guardando qualcosa dietro di me. Mi girai per vedere cos'avesse visto e notai che il mobile che aveva in camera sua aveva tutti i cassetti spalancati, in quei cassetti c'era il suo intimo, era quasi tutto tirato fuori dal cassetto ed alcune cose a terra. Mi rigirai verso di lei, confuso.

"Hai lasciato tu queste cose così?"

"No... non l'ho fatto!"

Scosse la testa, camminando verso il mobile, iniziando a sistemare tutte le cose ricacciate per fuori. Gli poggiai le mani in vita da dietro e le baciai ripetutamente il collo, mentre la tenevo stretta a me. Sembrava agitata, potevo notarlo da come le tremavano le mani mentre rimetteva le cose apposto nel cassetto.

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