capitolo 12

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JAMIE'S POV.

Impugnai il pezzo di vetro così forte da farmi sanguinare la mano. Mi faceva male, ma non m'importava. Mi alzai, camminando barcollando verso l'armadio. Aprii un'anta per lo specchio. Mi tolsi la maglia e restai a guardare il tatuaggio allo specchio. Presi un lungo respiro, cercando di non piangere ancora... non ne valeva proprio la pena. Sollevai la mano che impugnava il pezzo di vetro, portando la punta sul tatuaggio. Serrai gli occhi spaventata e lo conficcai quanto bastasse nella mia pelle, facendolo poi scivolare di lato lungo il tatuaggio. Tirai un urlo di dolore, mentre ricominciai a piangere. Vidi il sangue iniziare a sgorgare lungo la ferita. Sapevo che se avrei fatto solo un semplice taglio il tatuaggio sarebbe rimasto, doveva essere profondo. Misi la mano sulla ferita, spingendo forte, per impedire al sangue di uscire, ma non si fermava. Iniziai a preoccuparmi, mi sentivo affaticata, mentre cercavo qualcosa con cui bloccare il sangue. Non avevo più forza, la testa mi girava. Mi accasciai sul pavimento, senza capire cosa stesse succedendo.

Quando mi risvegliai, aprii gli occhi con fatica. Mi guardai intorno, non era camera mia. Era una stanza bianca ed ero circondata da macchinari e in più avevo un tubo su per il naso. Alzai leggermente la testa, per capire quello che fosse successo. Appena lo feci, vidi mio padre entrare dall'unica porta in quella camera. Aveva le lacrime agli occhi, lo vidi avvicinarsi al mio letto, sedendosi alla sedia vicino, stringendo forte la mia mano.

"Oh mio dio, tesoro, mi hai fatto preoccupare così tanto!"

Disse, mettendosi una mano davanti agli occhi, ma sapevo benissimo che aveva ricominciato a piangere. Probabilmente mi aveva trovato prima che perdessi troppo sangue.

"Mi dispiace, papà... avrei dovuto darti retta!"

Dissi, trattenendo le lacrime che minacciavano di scendere dai miei occhi.

"Perché l'hai fatto? Perché sei arrivata al punto di voler toglierti la v"

"Papà, non volevo uccidermi! Volevo solo non vedere più quel tatuaggio... credimi."

Dissi, bloccandolo subito. Non volevo nemmeno pensasse che ero sul punto di togliermi la vita per uno stupido ragazzo. Non se lo meritava!

"Avrei dovuto insistere di più, era solo questo che volevo evitare, tesoro mio!"

Le lacrime cominciarono a scendere perché sapevo che aveva ragione e non era una cosa piacevole. Non avevo la forza per rispondergli, non ce la facevo.

"Papà, puoi lasciarmi da sola? Ho voglia di dormire..."

Dissi, girandomi di lato, dandogli le spalle. Lo vidi annuire ed uscire dalla stanza. Mi asciugai le lacrime, cercando di smettere di piangere, ma era difficile.

HARRY'S POV.

"Harry, alzati... sono le 12.00..."

La voce di mia madre mi fece aprire gli occhi lentamente, mugugnai, dato che non volevo alzarmi. Avevo ancora sonno, la notte scorsa ero tornato piuttosto tardi.

"Harry, ti sto chiamando da un'ora, o ti alzi o prendo un secchio d'acqua e te lo verso in testa!"

Sbuffai, alzandomi nervoso dal letto.

"E menomale che la domenica non c'è scuola!"

Andai in bagno e quando uscii mia madre stava facendo il mio letto. Avevo un mal di testa allucinante. Mia madre scese di sotto e mi lasciò cambiare in camera mia. Infilai un jeans e una maglietta, quando sentii mia madre urlarmi qualcosa: "Harry, cos'è successo con Jamie?"

Jamie! Quando sentii il suo nome uscire dalla bocca di mia madre la tristezza della notte scorsa ritornò improvvisamente. Mia madre mi aveva detto di comportarmi bene con lei e invece le avevo fatto solo del male. Scesi come aveva detto, non potevo spiegarle com'erano andate le cose o si sarebbe arrabbiata.

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