capitolo 4

11.9K 377 31
                                    

JAMIE'S POV.

Tutto successe così in fretta, non mi resi nemmeno conto di quello che era appena successo. Harry aveva difeso me, anziché Zayn, perché? Guardai Harry sbalordita, mentre Zayn era a terra col naso sanguinante. Prima che uno dei tre potesse dire qualcosa, il professore urlò ad Harry di andare dal preside, mentre tirò fuori il cellulare per chiamare un'ambulanza per Zayn, dato che il sangue non smetteva di uscire. Harry non disse niente, mi diede un ultimo sguardo, uscendo fuori, probabilmente per eseguire l'ordine che gli era stato dato dal professore. Aspettai un po' per vedere come procedesse la situazione, era ancora tutta un caos, così ne approfittai ed andai nello spogliatoio per cambiarmi, indossai di nuovo i miei vestiti, lasciando i capelli legati procedendo fuori per trovare Harry. Camminai a passo svelto verso la presidenza, dopo pochissimo lo vidi uscire. Lo fermai per un polso, per parlargli.

"Perché?"

Gli chiesi semplicemente, facendolo girare verso di me, lui sembrò stupito del fatto che ero andata a cercarlo, ma non m'importava. Dovevo sapere!

"E' colpa mia se ti trattano così, Jamie. Non volevo!"

Nel suo tono di voce c'era risentimento. Mi sembrava davvero dispiaciuto, potevo vederlo nei suoi occhi.

"Non importa..."

Scossi la testa e abbassai lo sguardo, notando che lo tenevo ancora per il polso, mollai la stretta per poi tornarlo a guardare.

"Cos'ha detto il preside? Sei nei guai?"

Gli chiesi preoccupata, senza dargli il tempo di dire qualunque altra cosa. Per fortuna scosse la testa, per poi spiegare: "No, non poteva sospendermi, altrimenti non avrei nemmeno potuto giocare in squadra, ora ricominciano gli allenamenti e il campionato, mi ha solo fatto una lavata di capo!"

Scrollò le spalle, per poi sorridermi leggermente. Nonostante fosse l'ennesimo segno di quanto le regole non fossero uguali per tutte in questa scuola, quel che disse mi sollevò. Almeno non era finito nei casini per colpa mia!

"Menomale..."

Dissi, ricambiando il suo sorriso, un po' imbarazzata. Era la prima volta che gli sorridevo sinceramente, di solito quando parlavo con lui avevo in viso un'espressione infastidita, soddisfatta o compiaciuta, ma mai un vero e proprio sorriso. Questo lo notò anche lui, infatti mi sorrise in modo più ampio. Mi piaceva quando lo faceva, mostrava la sua fossetta sulla guancia.

"Ho lezione, ora... è meglio che vada!"

Mi disse poi, sorridendomi ancora. Io annuii e lui iniziò a camminare verso la sua classe, fin quando lo fermai, dicendogli: "Harry... grazie!"


Lui si fermò e si voltò verso di me, sorridendomi ancora una volta e facendomi l'occhiolino, io arrossii subito, così abbassai lo sguardo, per non incontrare il suo ancora una volta. Subito dopo vidi la sua figura scomparire nel corridoio.

***

Dopo le lezioni, finalmente potevo tornare a casa. Mi piacevano i venerdì, perché il sabato non si andava a scuola. Quindi potevo avere finalmente un pomeriggio in santa pace. Stavo per uscire, passai vicino al campo, mi ricordai che Harry aveva detto che oggi sarebbero iniziati gli allenamenti, non mi era mai interessato il football, però in quel momento mi venne la curiosità di andare a vedere. Camminai verso gli spalti e mi sedetti. L'allenamento era già iniziato, un gruppo era impegnato con i passaggi, mentre un altro con la corsa. Harry stava facendo i passaggi con la palla, sembrava concentrato in quello che faceva. Forse era la parte che trovava più divertente della scuola. Mi piaceva guardarlo mentre si concentrava in quello che faceva. L'allenamento continuò a lungo, io restai lì, cercando di non farmi vedere da nessuno. Quando finirono tutti i ragazzi erano un bagno di sudore, vidi Harry che stava per tornare nello spogliatoio, quando fu chiamato dal mister, parlarono per un po', ma non riuscì a sentire quello che si dicevano, speravo solo che Harry non stesse avendo problemi per il pugno che aveva dato a Zayn. Poco dopo vidi che si salutarono e Harry rimase fermo lì, aspettando che il mister se ne andasse. Appena se ne assicurò, lo vidi camminare verso di me, io indietreggiai, sperando non mi avesse visto, ma aumentò il passo, raggiungendomi in modo da non farmi andar via.

"Perché sei qui?"

Mi chiese sorridendo, forse era felice che ero andata a vederlo, ma sinceramente non sapevo proprio che rispondergli, la prima cosa che mi venne in mente fu quella di cambiare discorso.

"Hai avuto problemi con il mister?"

Capì che mi riferivo a quello che era appena successo, prima che mi raggiungesse, lo vidi scuotere la testa e dire: "No, ha solo voluto sapere cos'è successo con Zayn e ha detto che tra compagni di squadra non devono accadere queste cose, tutto qui..."

Io annuii, d'accordo con quello che aveva detto il mister, non volevo che avesse problemi per quello che aveva fatto.

"Jamie... ti va d-d'uscire stasera?"

Potevo dire con certezza di aver visto per la prima volta Harry veramente imbarazzato. Aveva paura di un mio no, forse. Era quasi tenero, aveva lo sguardo abbassato ed era leggermente arrossito.

"Mi piacerebbe! Insomma... te lo devo, no?"

"Non mi devi niente! Sei tu che devi scegliere se vuoi venire, o no... non devi sentirti obbligata."

Mi rivolse un sorriso e gli sorrisi anch'io, mi venne spontaneo. Era ancora così diverso, da quel che immaginavo.

"Harry, sono io che lo voglio!"

Vidi il suo sorriso diventare ancora più ampio, una volta ancora e disse, senza distogliere lo sguardo da me: "Vengo a casa tua alle otto, va bene?"

Annuii sorridendo, e subito dopo lo vidi scendere per andare nello spogliatoio. Lo salutai e camminai verso casa. Erano le cinque, mia madre era già andata a lavoro, quando arrivai a casa, vidi Simon sotto il mio portico, quando mi vide, camminò verso di me e mi sorrise.

"Simon... che ci fai qui?"

"Mi dispiace per quello che è successo l'altra volta... ho saputo come sono andate sul serio le cose! Ora so che è stato Harry a proportelo e tu hai accettato pensando che non aveva studiato..."

Lo guardai confusa, passandomi una mano tra i capelli. Come faceva a saperlo? Nessuno lo sapeva a parte me e Harry...

"Si, ma... come fai a saperlo?"

"Harry ha detto a tutta la scuola che aveva detto una cazzata... non lo sapevi?"

Un sorriso mi comparve spontaneamente sul volto. Aveva fatto sul serio una cosa del genere? Dove stava andando a finire l'Harry che credevo di conoscere? Prima che potessi dire qualsiasi cosa, vidi il range rover di Harry farsi strada nel vialetto, fino a casa sua. Quando scese dalla macchina e vide che stavo parlando con Simon gli rivolse uno sguardo arrabbiato. Penso che ormai ne avevo la conferma, era geloso!

"Uhm... comunque ti va di andare al cinema, stasera?"

Mi chiese, guardandomi, dato che si era accorto che non avevo ancora risposto. Ma non lo feci perché stavo ancora guardando Harry e lui probabilmente se n'era accorto.

"Stasera non posso... scusa!"

Dissi dispiaciuta, scrollando le spalle. Mi parve dispiaciuto anche lui, ma mi disse subito dopo: "Senti, Jamie, tu mi piaci molto... e vorrei una chance!"

"Simon, io... cioè, per me sei solo un amico..."

La cosa stava iniziando a diventare imbarazzante, non ero interessata a Simon in quel modo, non potevo farci niente. Dovevo per forza dirgli come stavano le cose! Simon s'innervosì, afferrò il mio
braccio, stringendolo. Prima che potesse dire qualsiasi cosa, lo fermai, dicendo: "Mi stai facendo male, lasciami!"

Prima che avesse il tempo di parlare vidi Harry apparire dal nulla e sferrargli un pugno in faccia, poi un calcio nello stomaco, seguito da una scarica di pugni. Non sembrava volersi fermare, e mi spaventai che potesse farsi troppo male. Afferrai la sua maglietta, cercando di fermarlo e urlando: "Harry, ti prego, basta!"

Sentendo le mie urla, si calmò e si alzò da terra. Prima di staccarsi definitivamente da lui, sentii che gli ringhiò contro un "vattene", poi venne verso di me e mi strinse in un abbraccio. Potevo sentire le sue braccia e il suo petto muscoloso tenermi stretta a lui.

"Non volevo che ti facesse del male..."

"Io sto bene, Harry!"

Dissi, rimanendo stretta a lui, mi sentivo bene, al sicuro. Dopo un po', lo sentì sussurrare al mio orecchio: "Ci vediamo sempre alle otto?"

Mollò la stretta e annuii, sorridendo. Subito dopo entrambi entrammo in casa. Salii di corsa in camera mia e feci una doccia. Quando terminai erano le sette, avevo un'ora per scegliere cosa mettere e per prepararmi. Andai verso il mio armadio, iniziando a cercare qualcosa di carino. Non sapevo dove volesse andare e non sapevo cosa mettere. Presi un vestitino senza spalline, stretto in vita e corto. Era bianco a fiorellini rossi, poi m'infilai un paio di ballerine rosse e pettinai i capelli, lasciandoli sciolti. Non mi truccai molto, misi un lucidalabbra trasparente e una linea di eyeliner nero sugli occhi. Erano le otto, ed io ero agitatissima. Dopo poco sentii il campanello. Scesi di sotto e andai ad aprire la porta. Harry mi si presentò davanti, aveva un jeans stretto e chiaro, una maglietta a scollo v, bianca e da sopra una camicia aperta, azzurra. Mi sorrise e mi disse: "Wow... stai benissimo!"

Arrossii immediatamente, e uscii di casa chiudendo la porta dietro di me.

"Anche tu... allora dove andiamo?"

Mi prese la mano e mi trascinò verso la sua macchina, sorridendo. Salii e vidi Harry mettersi al volante e partire. Era attento a guardare la strada ed io a guardare lui, era bellissimo. I ricci castani gli
ricadevano sulla fronte mentre era intento a guidare. Arrivammo dopo un po', la macchina si fermò e parcheggiò, scendemmo entrambi e lui si mise subito al mio fianco, prendendomi la mano. Quel posto aveva qualcosa di familiare. Era una specie di bosco, vidi Harry inoltrarsi dentro e lo seguii, ridendo.

"Aspettami, dove stai andando?"

Non riuscivo a tenere il suo passo, anche perché lui aveva delle converse e io delle ballerine, lo vidi tornare indietro e offrirmi le sue spalle come passaggio, presi una piccola rincorsa e ci saltai su, ridendo. Lui mi prese, ridendo insieme a me, iniziando a camminare. Con una mano, mi tenevo a lui, mentre con l'altra cercavo di tenere giù il vestito. Camminammo per un altro po', fino a quando mi si presentò davanti la vista di un lago. Ora mi ricordavo!

"Me lo ricordo questo posto..."

Dissi sorridendo, scendendo dalle sue spalle. Quando lo feci, notai che davanti al lago, sul prato verde c'era una specie di pic-nic, un sorriso mi balenò sul volto e vidi Harry andarsi a sedere sulla tovaglia che aveva steso sull'erba. Da bambini ci venivamo sempre qui. Me la ricordavo benissimo l'ultima volta che ci eravamo venuti insieme.

"Guarda qui..."

Mi sedetti affianco a lui sulla tovaglia e lui mi mostrò un vassoio con dei cupcakes, sorrisi, guardandolo.

"Ti ricordi ancora? Li hai fatti tu?"

"Si, ad entrambe le domande... ne sei sorpresa?"

Mi chiese, ridendo. Poi mi allungai verso il vassoio e presi un cupcake con la glassa rosa, guardandolo.

"Decisamente... eri un cuoco pessimo, Styles!"

Dissi con un tono serio, ma dopo poco scoppiai a ridere, lui rise con me, ma poi mise su un musetto offeso.

"Non è vero, sono bravo, ora!"

"Ma io non posso saperlo..."

Dissi con un tono nostalgico, che fece restare zitto Harry per un po', per rompere il silenzio diedi un morso al cupcake e buttai giù il boccone. Dovevo ammetterlo, era diventato bravo!

"Mmh... buono!"

Lui mi sorrise subito, e io feci lo stesso, continuando a mangiare il cupcake che aveva fatto. Continuammo a parlare e ridere per tutta la sera, proprio come una volta. Per quanto non volessi ammetterlo, mi era mancato. Ed avevo scoperto che non era poi cambiato tanto. Dopo aver mangiato tutto quello che aveva preparato, si alzò e mi stese la mano, dicendo: "Balla con me!"
Mi alzai, ridendo e presi la sua mano. Lui guidò la mia mano fino alla sua spalla e mise le sue intorno alla mia vita, iniziando a muoversi insieme a me a tempo della canzone che aveva messo col cellulare. Io avevo lo sguardo basso, per accertarmi che non gli pestassi un piede, non ero abituata a ballare e non ero nemmeno brava. Invece ero sicura che il suo sguardo era fermo sul mio viso, questo pensiero mi fece arrossire leggermente, fino a quando non ruppe il silenzio.

"Jamie, tu ci vai al ballo della scuola?"

Scossi la testa, senza guardarlo. Non ci ero mai andata! Non ero una ragazza da festa.

"No, non ci sono mai andata... e poi non avevo nessuno con cui andarci!"

"Nessuno ti ha mai invitato?"

"Non è questo... ho ricevuto qualche invito, però... non ci andrei mai con loro!"

Scrollai le spalle, spiegando. Alzai finalmente il viso verso di lui, sembrò innervosirsi all'istante, forse gli dava fastidio l'idea che qualcuno ci provasse con me. Ma non gli era importato per anni, perché
gli dovrebbe importare ora?

"Vienici con me!"

Disse con un tono di voce sicuro, stringendomi di più a lui. Esitai per un momento, prima di rispondergli.

"Non sono una cheerleader!"

Dissi, riabbassando lo sguardo. I giocatori di football andavano sempre al ballo con delle cheerleader. Lui con l'indice mi rialzò subito il viso, dicendo: "Per questo mi piaci!"

Piegai la testa da un lato, mentre mi fermai a guardarlo.

"Sei diverso!"

Passai la punta dell'indice sui tratti del suo bellissimo viso, affondandolo poi nella sua fossetta, questo lo fece ridere e fece ridere anche me.

"Harry, ci vengo!"

Sorrise ampiamente, stringendomi in un abbraccio, senza smettere di ballare. Poggiai la testa sulla sua spalla, mentre lui mi diede un leggero bacio sul collo. Subito dopo sentii la sua mano,
scendere dalla mia vita al sedere. La mia mano, raggiunse subito la sua, fermandola e riportandola sopra.

"Tieni le mani a posto, Styles!"

Everything Has Changed.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora