capitolo 40

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JAMIE'S POV.

Era passato un po' dalla partenza di Harry, quasi due mesi e mi mancava terribilmente. Ci sentivamo spesso per telefono, ma purtroppo, per colpa del fuso orario non potevamo parlare a lungo, dato che lì c'erano parecchie ore avanti e poteva chiamarmi solo la sera, dopo gli allenamenti e la maggior parte delle volte era molto stanco. Aveva imparato già qualcosa in francese, in più il posto gli piaceva parecchio e aveva conosciuto varie persone, maschi, aveva specificato. A differenza delle sue, le mie giornate erano piuttosto noiose, uscivo di casa solo per andare a scuola e poi restavo a casa a fare i compiti e qualche volta a vedere un film insieme a Noah e Cece. Noah si era messo in testa di voler migliorare in matematica, infatti qualche pomeriggio dopo la scuola lo aiutavo con i compiti, dato che in classe non seguiva mai e di conseguenza non capiva niente.

"Si, proprio così!"

Commentai uno dei suoi ultimi esercizi svolti che mi aveva mostrato. Lui soddisfatto, continuò a con gli altri senza aggiungere niente. Tornai sulla pagina del libro che stavo leggendo, ma appena lo feci, fui distratta di nuovo, però questa volta da mia madre che tornò a casa.

"Ciao, tesoro! Ciao, Noah!"

Salutò entrambi, stampandomi un bacio sulla guancia e iniziando a sistemare la spesa. La salutammo entrambi e subito dopo cercai di riprendere la mia lettura.

"Ti ho comprato le candeline, tesoro!"

Disse lei, estraendo dalla busta della spesa il numero uno e un otto a candelina. Sbuffai, rivolgendogli uno sguardo annoiato. Avevo cercato inutilmente di tenere nascosto a tutti il mio compleanno e lei mi aveva appena rovinato i piani. Non volevo festeggiarlo, era solo uno stupido compleanno, perché festeggiare il fatto che stavo invecchiando? Era stupido!

"E' il tuo compleanno?"

Chiese Noah sorpreso, alzando la testa dal libro.

"No, non lo è!"

Dissi rivolgendo uno sguardo arrabbiato a mia madre, riportando gli occhi sulla pagina.

"Tra due giorni!"

Aggiunse mia madre, finendo di sistemare la spesa, scappando in un'altra stanza, per non doversi sorbire le mie lamentele nei suoi confronti e aveva fatto decisamente bene.

"Perché non ce l'hai detto, Jamie? Qui ci vuole una bella festa in stile Noah!"

Disse lui entusiasta, liberandosi della penna che aveva tra le mani.

"Oh mio Dio, no! Risparmiamela! Io non festeggio mai e non lo farò quest'anno!"

Dissi lasciando il libro sul bancone, alzandomi dallo sgabello, andando verso il frigo, per prendere un bicchiere d'acqua. Sentii Noah sbuffare dopo quella risposta.

"Dovresti dirglielo..."

Disse lui quasi sussurrando. Sapevo benissimo di chi parlava, stava parlando di Harry. In effetti non avevo detto niente proprio perché non volevo che lui lo sapesse e Noah l'aveva capito subito. Sapevo che sapendo che non sarebbe stato qui al mio compleanno si sarebbe sentito in colpa e non volevo questo.

"No, Noah... non dovrei e tu non lo farai! E comunque devo andare in biblioteca, ma va via quando vuoi!"

Gli dissi salutandolo, per poi uscire di casa, prendendo il mio giubbotto. Camminai a piedi fino alla biblioteca e quando finalmente fui arrivata, mi persi tra gli scaffali, cercando un buon libro da leggere. Mi piaceva passare i pomeriggi lì, era decisamente il posto che preferivo. Presi un libro e andai a sedermi da qualche parte, iniziando a leggere.

***

Il pomeriggio passò velocemente tra la lettura di quel libro. Quando lo terminai era quasi sera, tra un po' mi avrebbe chiamato Harry. Riportai il libro al suo posto sullo scaffale e mi avviai verso l'uscita per tornare a casa. Per strada il mio cellulare squillò, lo presi dalla tasca del giubbotto e risposi, sapevo benissimo chi era.

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