JAMIE’S POV.
“Sei ancora in tempo… dimmi di restare qui!”
Mi sussurrò all’orecchio, stringendomi forte tra le sue braccia. Avrei voluto tanto, ma non ci riuscivo, non potevo fargli una cosa simile. Dovevo resistere, per lui.
“Non ci riesco…”
Dissi scuotendo la testa in lacrime, per poi allontanarmi dalle sue braccia e correre sul letto. Affondai la testa nel cuscino, iniziando a piangere. Sentii i suoi passi fino al mio letto e poi il suo peso sul materasso. Poggiò le mani sulle mie spalle, e iniziò a baciarmi il collo dolcemente, mentre cercava di farmi girare e smettere di piangere.
“Guardami, piccola!”
Disse lui, per farmi girare. Io scossi la testa senza dire niente, continuando a piangere con il viso nel cuscino. Lui mi cinse i fianchi con le sue braccia muscolose e mi fece alzare con la forza. Mi portò sulle sue gambe, stringendomi poi fra le braccia.
“Andrà tutto bene, non devi aver paura!”
Mi strinsi a lui, nascondendo il viso nella sua maglietta. Le sue mani arrivarono tra i miei capelli, iniziò ad accarezzarmi la nuca, mentre cercava di calmare il mio pianto.
“Fa l’amore con me!”
Rialzai lo sguardo, facendo incontrare i nostri occhi. Lui mi accarezzò dolcemente la guancia, per asciugarmi le lacrime che mi avevano bagnato il viso.
“Va a dormire…”
Mi disse dolcemente, lasciandomi un casto bacio sulla fronte. Senza che potessi obbietta mi posò sul letto e mi coprì con il piumone. Strinsi la sua maglietta in un pugno e lo tirai a me, per non farlo allontanare.
“Resta con me, ti prego!”
Lo pregai con lo sguardo, intenzionata a non lasciare la presa finché non avrebbe detto si. Vidi che si tolse le converse e a quel punto lasciai la sua maglietta per farli togliere i jeans, che lasciò a terra e poi si mise sotto le coperte affianco a me, senza togliersi la maglietta. Mi strinsi al suo petto, mentre lui mi cinse con le braccia, tenendomi stretta a lui.
HARRY’S POV.
La suoneria del mio cellulare mi fece sobbalzare, mi sfregai gli occhi per svegliarmi e poi allungai un braccio per prendere il cellulare che avevo lasciato sul comodino la sera prima.
“Pronto?!”
Dissi sottovoce, cercando di non svegliare Jamie che dormiva ancora.
“Tesoro, dove sei?”
Era mia madre, che sembrava piuttosto preoccupata.
“Ho dormito da Jamie, perché?”
Dissi con una voce assonnata.
“Niente, era per sapere! Comunque vieni qui che andiamo a comprare quello che ti serve per il viaggio, manca pochissimo e ancora devi fare le valigie!”
“Va bene… ora arrivo mamma!”
Subito dopo chiusi il telefono, lasciandolo sul comodino. Guardai Jamie, che stava ancora dormendo beatamente, era rimasta stretta a me tutta la notte e in più aveva anche parlato tantissimo, dovevano essere incubi, finiva sempre per gridare. Fui costretto a liberarmi dalla sua stretta, alzandomi dal letto. M’infilai i jeans e presi il cellulare prima di uscire. Quando fui fuori, mandai un messaggio a Jamie per avvisarla che ero andato a fare spese con mia madre e che non volevo svegliarla. Quando arrivai a casa, prima di uscire con mia madre feci una doccia e mi cambiai. Andammo al centro commerciale, mia madre iniziò a fare compere per i negozi e mi stavo decisamente annoiando. Mentre mia madre dava un’occhiata all’ennesimo negozio, il cellulare squillò, mi allontanai da mia madre e risposi.
“Pronto?!”
“Amore…”
Riconobbi la voce di Jamie dall’altra parte del telefono.
“Hey, piccola! Mi dispiace di averti lasciato sola stamattina…”
“E’ okay, tranquillo! Comunque dove siete andati a fare spese?”
Chiese lei.
“Al centro commerciale! Tu sei a casa?”
“No… sono alla libreria del centro commerciale!”
Disse lei, ridendo.
“Okay, aspettami lì… ora vengo!”
Misi giù il telefono e dissi a mia madre di prendere quello che voleva e che sarei andato a prendere Jamie. Camminai in libreria e mi guardai intorno per cercarla, vidi una ragazza bionda di spalle, con un vestitino corto e rosso chiaro. Camminai verso di lei e le cinsi la vita con le braccia, lasciandole un bacio sul collo. Si girò verso di me, sorridendo e stampandomi un bacio sulle labbra.
“Ciao, piccola!”
“Hey…”
Disse lei, girandosi poi verso di me, per darmi un bacio più lungo. La strinsi a me, mentre le nostre lingue s’intrecciarono. Dopo poco, posò le mani sul mio petto e mi allontanò leggermente per posare il libro che aveva in mano.
“Possiamo andare?”
Le chiesi, stendendo la mano verso di lei che annuì e prese la mia mano. Iniziammo a camminare fuori dal negozio, tornando al negozio dove avevo lasciato mia madre. Mentre camminavamo notai che molti ragazzi guardavano Jamie, probabilmente per il vestito molto corto, il che mi dava parecchio fastidio. La fermai lì in mezzo, portando una mano sulla sua vita e baciandola con passione, portando la mia lingua nella sua bocca. Tutti dovevano sapere che era mia, mia e di nessun altro. Quando le nostre bocche si separarono, la guardai sorridendo leggermente.
“Il vestito è troppo corto!”
Dissi con un tono severo e la vidi ridere leggermente.
“Mi piacciono i vestitini, li metto spesso e non ti sei mai lamentato…”
Disse lei, ridendo. E in effetti aveva ragione, solo che ancora doveva rendersi conto del modo in cui la guardavano i ragazzi quando indossava cose del genere.
“Quando sarò a Parigi non metterne nemmeno uno, o ti giuro che prima di andare vengo in camera tua e te li brucio tutti!”
Dissi cercando di tenere un tono serio, ma nonostante questo lei si mise a ridere, stringendomi forte.
“Non li metterò, promesso!”
Disse lei, baciandomi a stampo sulle labbra.
“Brava!”
Dissi io ridendo. Subito dopo distolsi lo sguardo da lei, per portarlo su mia madre che stava scendendo per le scale mobili. Presi la mano di Jamie e camminammo verso di lei, quando ci vide sorrise salutando Jamie con un caloroso abbraccio.
“Ho comprato parecchie cose, ora devi solo fare le valigie!”
Disse mia madre, mostrandomi tutte le buste che aveva in mano.
“Lo aiuterò io!”
Disse Jamie, stringendosi al mio braccio, sorridendo.
JAMIE’S POV.
Dopo il centro commerciale andammo a casa di Harry, come avevo detto, l’avrei aiutato con le valigie. Sul suo letto c’erano due valigie aperte da riempire, Harry nella prima iniziò a mettere le cose che gli servivano per lo sport e della seconda me ne occupai io, mettendoci i vestiti. Andai verso il cassetto dell’intimo e presi i boxer, era una cosa decisamente imbarazzante, in effetti. Harry si fermò per guardarmi e si mise a ridere, giusto per rendere le cose più imbarazzanti di quanto già non fossero. Sistemai il suo intimo in valigia e lo guardai, per fargli capire che avevo finito.
“Ho finito! Oh… e ti ho portato anche una cosa!”
Andai verso la mia borsa e tirai fuori la sua maglietta dei ramones, era una delle sue preferite, ero sicura che l’avrebbe voluta portare con sé, ma mi bloccò dal metterla in valigia.
“No, voglio che la tenga tu!”
Disse, sorridendomi dolcemente.
“Sei sicuro?”
“Certo!”
Disse lui, tirandomi a sé e stringendomi forte.
“Harry, stanotte, dato che il tuo compleanno sarà ufficialmente a mezzanotte, avevo pensato che magari potremmo stare insieme, se ti va…”
Ero piuttosto imbarazzata, dato che non sapevo se voleva stare con la famiglia. Lui sciolse il nostro abbraccio per guardarmi in faccia e sorrise, mostrando quelle sue bellissime fossette.
“E me lo chiedi pure? Certo che voglio!”
“Bene! Però ora devo andare, devo sistemare delle ultime cose… fatti trovare pronto per le dieci, okay?”
Lo vidi annuire e dopo un bacio uscii dalla sua camera. Preparando le valigie il tempo era volato, si era già fatto pomeriggio.
HARRY’S POV.
Mancava poco all’ora a cui Jamie mi aveva dato appuntamento e in effetti ero già pronto da un po’. Aggiunsi le ultime cose alle valigie e poi le chiusi. Ancora non mi sembrava vero. Dopodomani sarei partito e sarei stato via per sei mesi. Era incredibile com’erano cambiate le cose in così poco tempo, senza Jamie non mi sarebbe importato niente andar via da qui, anzi, sarei stato felice, ma ora mi sentivo male solo al pensiero che non l’avrei vista per sei mesi. L’amavo così tanto. Il campanello mi distrasse dai miei pensieri, corsi di sotto, prima che potesse andare ad aprire mia madre, quando spalancai la porta mi ritrovai difronte Jamie, con un vestitino bianco che le stava d’incanto. I suoi capelli erano più ricci del solito e aveva un trucco molto leggero, era bellissima.
“Ciao…”
Disse lei dolcemente, stendendo la mano verso la mia che strinsi alla sua uscendo fuori e chiudendo la porta dietro di me.
“Sei bellissima, cazzo!”
Mi avvicinai a lei, senza resistere un altro minuto, spingendola contro il muro, attaccando le mie labbra alle sue. Forse ero stato un po’ troppo rude, insomma, lei sembrava una bambola ed io mi comportavo da maniaco. Lasciai andare la presa sul suo braccio, e mi allontanai da lei.
“Scusami…”
Le dissi abbassando lo sguardo, prendendo la sua mano. Lei mi sorrise dolcemente e iniziò a camminare, trascinandomi insieme a lei.
“Non ci serve la macchina?”
Chiesi, vedendo che si stava avviando a piedi.
“No, è qui vicino!”
Era così allegra e sorridente, camminava spensierata, tenendosi stretta alla mia mano. Pensavo d’immaginare dove mi stesse portando, il posto dove andavamo sempre da bambini e dove l’avevo portata la prima volta che le avevo chiesto di uscire, prima che diventasse la mia ragazza, avevamo ballato insieme. Prima che potessimo dire altro, notai che dal fondo della strada sbucarono fuori un gruppo di ragazzi con in mano delle lattine di birra, sembravano piuttosto ubriachi, dato che barcollavano. Iniziarono a ridere e schiamazzare qualcosa, stavano camminando verso di noi.
“Hey, bambolina… perché non vieni un po’ qui?”
Disse uno di loro, naturalmente a Jamie. M’irrigidii subito e cercai di ripararla dietro di me, sembrava piuttosto spaventata. Il mio respiro si affannò, quando notai che non avevano intenzione di lasciarla stare, dato che si stavano avvicinando sempre di più.
“Jamie, torna indietro e va a casa!”
Le ordinai con un tono secco. Lei strinse con una mano il colletto della mia camicia scuotendo la testa.
“No, non ti lascio solo!”
Disse lei, cercando di non farsi spaventare, ma sapevo benissimo che aveva paura.
“Vai!”
Le urlai contro e la vidi sobbalzare per quel mio improvviso cambio repentino d’umore. Le era già capitato di vedermi arrabbiato e non volevo che succedesse ancora. Non sapevo se sarei riuscito a mantenere la calma con quei ragazzi.
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Everything Has Changed.
FanfictionVORREI PREMETTERE CHE QUESTA FAN FICTION NON E 'MIA! IL NOME DELL'AUTRICE E ': TAYSPEGICORN GRAZIE MILLE E BUONA LETTURA