capitolo 6

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JAMIE'S POV.

Aprii gli occhi, e mi ritrovai decisamente in una stanza che non era la mia, subito dopo mi ricordai che mi ero addormentata a casa di Harry, a questo pensiero un sorriso mi comparve sul volto, io ero distesa di lato, mentre Harry mi teneva a lui con un braccio sui fianchi. Restai immobile nella sua stretta, quando mi accorsi che la sua dura erezione mattutina stava spingendo sul mio sedere, arrossii immediatamente, cercando di alzarmi senza svegliarlo. Lentamente mi liberai dal suo braccio, alzandomi dal letto, diedi un'occhiata ad Harry che aveva una maglietta nera e solamente i boxer, dove mi cadde l'occhio. La sua erezione lottava contro il tessuto dei suoi boxer, diedi un'ultima occhiata e poi infilai i miei ugg per tornare a casa, prima che i miei si svegliassero e capissero che non avevo dormito lì. Tornai in camera mia dalla finestra, proprio come aveva fatto Harry, così non avrei dovuto dare spiegazioni e in più era sabato, avrei potuto dormire fino a tardi. Appena misi piede in camera dalla finestra, trovai mio padre seduto sul mio letto, mi guardò arrabbiato e si alzò dal letto.

"Dove diamine sei stata?"

"Uhm... da nessuna parte!"

Non sapevo proprio cosa dire, avrei potuto dire d'essere uscita presto ma non mi sembrava una scusa credibile dato che avevo solo una felpa che mi copriva a malapena il sedere.

"Non mentirmi!"

Urlò contro di me, facendomi sobbalzare.

"So benissimo che sei andata da quel ragazzo!"

Continuò, dato che io non avevo alcuna intenzione di risponderlo ancora.

"Non è come pensi tu, papà! Ed io ho diciassette anni, non puoi più dirmi chi vedere o cosa fare e anche se lo farai, se mi ordinerai di non vedere Harry, io non ti ascolterò, è la mia vita, non la tua!"

Sputai fuori tutto quello che mi ero tenuta dentro da tempo, non avevo mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere, ma ero stufa, non ne potevo più.

"Sotto il mio tetto fai quello che dico io! E se dico che non vedrai più quel ragazzo, non lo farai!"

Prima di rispondermi, sgranò gli occhi, meravigliandosi anche lui del fatto che ero riuscita a tenergli testa, ma poi mi urlò contro che sotto il suo tetto dovevo fare quello che diceva lui.

"No, papà. Sono stanca di fare la brava bambina, io non lascerò Harry!"

Urlai ancora e poi cercai  di arrivare alla porta, ma mio padre mi fermò per il polso e mi voltò verso di lui, tirandomi uno schiaffo in pieno viso. Mi ritrovai a terra per quello schiaffo, la faccia mi faceva male. Non potevo crederci che mi aveva messo le mani addosso, era la prima volta. Lui sembrò dispiaciuto per quello che aveva fatto, ma non m'importava, senza pensarci due volte presi un borsone, aprii l'armadio e buttai nel borsone tutte le cose che mi capitarono a vista, correndo fuori. Sentii la voce di mio padre cercare di fermarmi, ma lo ignorai, continuando a camminare. Il primo posto che mi venne in mente fu casa di Harry, i genitori erano fuori per lavoro e così mi arrampicai alla finestra della camera di Harry. Sul letto non c'era nessuno, sentii l'acqua scorrere dal bagno, così mi sedetti sul letto, aspettando che finisse. Nel frattempo mi cambiai e misi un pantaloncino nero e una maglietta grigia con un acchiappasogni sopra, infilai le dr. Martens nere e lasciai i capelli sciolti. Dopo poco vidi Harry uscire dal bagno con un asciugamano in vita, mi guardò sorpreso, io abbassai il volto per non fargli notare il livido sul viso che lo schiaffo mi aveva procurato.

"Jamie, va tutto bene?"

Mi chiese dolcemente ed io annuii semplicemente, lo vidi avvicinarsi a me ed inginocchiarsi davanti a me, alzando il mio viso verso di lui. Vidi i suoi occhi sgranarsi e questo mi fece capire che aveva visto il livido, ci passo il pollice sopra senza mettere forza nel suo gesto.

"Cos'è successo?"

"Ho litigato con mio padre... e sono andata via!"

Lo vidi prendere dei respiri profondi, mentre cercava di mantenere la calma. Voleva essere sicuro di aver capito bene.

"Ti ha picchiato... ?"

Chiese con freddezza, aspettando una risposta.

"E' stato solo uno schiaffo..."

Vidi Harry perdere la calma, scattò andando verso il suo armadio per vestirsi, non volevo nemmeno immaginare quello che voleva fare, l'avrebbe picchiato, ed io non volevo. Non per lui, ma per Harry, mio padre l'avrebbe fatto arrestare solo per strapparmelo via.

"Dove vuoi andare?"

Chiesi spaventata, cercando di fermarlo.

"A fare a lui la stessa cosa che ha fatto a te!"

Urlò guardandomi arrabbiato, ma non con me, era arrabbiato con mio padre. Ma dovevo impedirglielo, non sarebbe di certo stata una buona idea!

"Ti prego, Harry, no!"

Lo vidi infilarsi dei boxer grigi con l'elastico nero e appena lo fece, lo tirai a me per una spalla, cercando di abbracciarlo. Sentii il suo respiro rallentare, si calmò e si girò per ricambiare il mio abbraccio. Mi strinse forte, come se volesse tenermi al sicuro, lì, tra le sue braccia.

"Resta qui, con me!"

Le sue parole mi fecero sorridere, voleva che restassi lì con lui, ma non era una buona idea, soprattutto quando sarebbero tornati i genitori, ci sarebbero state troppe spiegazioni da fornire. Ma per ora non gliel'avrei detto, restai semplicemente in silenzio. Non volevo dargli un'altra preoccupazione. Sciolsi il nostro abbraccio per cercare le sue labbra. Lo baciai dolcemente, passandogli le mani tra quei bellissimi ricci.

"Vestiti, Harry! Sto morendo di fame..."

Gli dissi, sorridendo. Ma in realtà era anche perché ero molto imbarazzata nel fatto che lui stesse in boxer davanti a me. Lui lo capì, rise leggermente e andò verso l'armadio infilando dei jeans e una t-shirt.

HARRY'S POV.

Avevamo deciso che saremo andati allo Starbucks per fare colazione, scendemmo di sotto e le presi la mano, lei mi sorrise dolcemente e insieme uscimmo di casa. Notai una macchina che mi sembrava familiare nel vialetto di casa mia, dallo sportello vidi scendere mio fratello. Non lo vedevo da tantissimo tempo, ormai lui andava all'università e quindi passava pochissimo tempo a casa. Lui mi sorrise e mi venne incontro abbracciandomi.

"Hey, fratello!"

Disse scherzosamente, io gli sorrisi salutandolo. Quando vidi che poi spostò lo sguardo su Jamie, gli sorrise e chiese: "Ci conosciamo?"

Prima che potesse rispondergli, lo feci io.

"Mark, è Jamie!"

Lui la conosceva benissimo, a volte da bambino giocava anche lui con noi.

"Wow... sul serio? Sei davvero cresciuta!"

Le disse, sorridendo. Le occhiate che le rivolgeva non mi piacevano per niente, ma cercai di passarci sopra, tirai Jamie per la mano per farle capire che dovevamo andare. Entrambi salutammo mio fratello che entrò in casa. Non m'interessava sapere in quel momento perché era qui, volevo solo passare altro tempo da solo con Jamie.

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