Capitolo 2

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💧~Wet Boy~💧

Ritornai nella mia nuova stanza subito dopo aver pranzato e fissando attentamente quel foglio, in particolare quella scritta, che doveva essere sicuramente un nome.
Sbuffai per la frustrazione dato che non potei trovare nessun nome riconducibile a quella iniziare, insomma, ero appena arrivata a Roma solo da poche ore, non conoscevo proprio nessuno, come avrei potuto trovare all'istante quel nome?.

<<Sam, mi aiuti a pulire di sotto? Domani vorrei inaugurare il bar>> disse mia madre bussando alla mia porta aperta della stanza e rimanendo sulla soglia.
Subito mi riportai alla realtà.
<<Si si, due minuti e arrivo>> risposi semplicemente.
<<Io intanto inizio a portare fuori le sedie da lavare>> disse mia madre mentre scendeva le scale.
Posai poi il foglio sulla mia scrivania e mi cambiai mettendomi un nastro stile anni ottanta fra i capelli per tenerli legati e una salopette a pantaloncini nera con una maglietta a maniche corte dello stesso colore dato che era uscito il sole e mi sarei sicuramente bagnata pulendo le sedie.

Poi scesi e predi la pompa dell'acqua iniziando a bagnare le sedie fuori.
Come avevo previsto, in soli cinque minuti, mi trasformai in un pesce appena pescato.
Pensavo in continuazione a chi poteva mai essere M.B.
Avevo la testa fra le nuvole e infatti non mi accorsi che il getto d'acqua andava per i fatti suoi.
Persi il controllo e "annaffiai" letteralmente un povero passante che camminava in quella zona.
Subito mi portai le mani alla bocca.

<<Caz...>> disse il passante togliendosi gli occhiali da sole neri ormai bagnati.
<<Oh Santo cielo scusami! Non volevo!>> risposi impanicata.
<<Insomma ma dove hai la testa!>> disse ancora il passante.

Io lo fissai meglio, era un ragazzo più o meno due o tre anni più grande di me.
Era vestito totalmente di nero con un chiodo in pelle tutto bagnato per colpa dell'acqua.
<<Scusami davvero, il fatto è che... sono appena arrivata e...>>
<<E questo ti da diritto di bagnare il primo passante che passa?>> mi interruppe il ragazzo.
<<N...No no certo che no, scusami davvero!>> risposi io.
Lui si guardò attorno per poi alzare lo sguardo verso l'insegna impolverata del bar.
<<Ah e così questo posto di nuovo nel girone è>> disse il ragazzo.
<<Già>> risposi.
<<L'inaugurazione è domani, se vuoi venire magari...>> aggiunsi.
<<Conosco questo posto a memoria, prima apparteneva a mio nonno, poi è passato a miglior vita e adesso vedo che è tuo e...>> rispose il ragazzo inclinando un po' la testa vedendo mia madre intenta a spazzare il pavimento.
<<Mia madre>> continuai io.
<<Giá, beh sai, sarà bello vedere cosa ne uscirà fuori stavolta, sono proprio curioso, adesso devo andare, sta attenta mentre pulisci, non vorrai rimorchiare così ogni ragazzo che passa spero perché non è proprio un modo geniale>> rispose lui ridendo di gusto.

Ma che stronzo.

<<Divertente>> dissi io acida per poi riprendere la pompa dell'acqua che stava a terra e bagnarlo di nuovo.
<<Ah! Non attirerai molti clienti facendo così eh!>> rispose il ragazzo mentre si allontanava e si rimetteva gli occhiali da sole neri.
<<Gnee!>> dissi facendogli la linguaccia per poi sbuffare e ritornare alle mie sedie sporche.

Dopo molte ore a spazzare e a lavare, dovevo ammettere che non era poi così male quel posto, anzi, era davvero carino e accogliente.
<<Abbiamo fatto un bel lavoro>> disse mia madre sbuffando e sedendosi su di una sedia mentre con un panno si asciugava la fronte sudata per la fatica.
<<Eh si>> risposi sorridendo mentre continuavo a guardarmi attorno.
<<Ho visto che hai fatto già conoscenza con qualcuno>> disse mia madre facendo una faccia per perversa.
<<Mamma ma che dici, è stato solo un povero ragazzo vittima della mia pompa dell'acqua dato che per sbaglio l'ho bagnato tutto>> risposi ridacchiando e ripensando ancora a quella vicenda.
<<E come si chiama il ragazzo bagnato?>> mi chiese lei.
<< Si chiama ...>> risposi ma mi bloccai ricordandomi che nemmeno gli chiesi il nome.
<<Oh andiamo, un ragazzo così carino e nemmeno gli hai chiesto il nome!>> disse mia madre sbuffando.
<<Mamma insomma! Allora ci hai spiati>> la sgridai sbuffando.
Lei scoppiò a ridere per poi alzarsi e andando di sopra.
<<Preparo la cena dai>> disse con voce alta mentre saliva le scale.
<<Si si vai, che forse è meglio>> risposi di rimando con il suo stesso tono di voce.

Poi mi sedetti sopra al bancone a osservare le persone che passeggiavano su quella piazzetta.
Cercavo con lo sguardo anche quel ragazzo, ma ogni ricerca fu inutile.
Quel ragazzo aveva qualcosa che intrigava, non so cosa.
Anche se mi aveva trattato "male" aveva quel qualcosa che ti impediva di esserr arrabbiata o di avercela con lui.
<<È pronto!>> urlò mia madre da sotto.
<<Arrivo>> risposi alzando la voce e chiudendo a chiave la porta del bar per poi salire di sopra.
<<Cos'hai preparato?>> gli chiesi mentre ero in bagno e mi lavavo le mani.
<<Bistecca>> rispose mia madre non appena mi vide entrare in cucina.
Io sorrisi e mi sedetti di fronte a mia madre gustandomi la cena.
<<Secondo te verrá sul serio il ragazzo bagnato?>> mi chiese tutto a un tratto mia madre mentre aveva il boccone di carne in bocca.
<<Mamma! Hai sentito anche cosa ci siamo detti!>> la sgridai sbuffando mentre mi versavo dell'acqua nel bicchiere.
<<Oh andiamo su, non cambiare discorso>> rispose mia madre ridacchiando.

Mia madre era davvero una ragazzina della mia età, anche se aveva ormai superato la quarantina d'anni.
E questo era davvero un pregio perché io e lei sembravamo proprio migliori amiche.

<<Beh... non lo so, lui però mi ha fatto capire che ci sarebbe stato quindi, perché avrebbe dovuto mentirmi? Insomma, nemmeno mi conosce>> dissi io sospirando.
<<In caso domani faccio fare una grande insegna luminosa con scritto "Vieni fuori ragazzi bagnato!" così si farà vivo>> rispose mia madre ridendo.
<<Oh non ti azzardare mamma!>> dissi ridendo insieme a lei.
<<Piuttosto, domani prova anche tu a fare conoscenza con qualcuno>> risposi io abbassando lo sguardo ritornando seria.
<<Si certo, alla mia età tutti ai miei piedi ho gli uomini>> disse lei ridacchiando mentre tagliava un pezzo di bistecca.
<<Tu prova, e non scordarti di chiedergli il nome!>> risposi io trattenendo una risata ma fallendo miseramente perché tutte e due scoppiammo a ridere allegramente.

Dopo aver finito di cenare, sparecchiammo e subito andai nella mia stanza.
Una volta pronta per la notte, prima di addormentarmi presi di nuovo quel foglio con quella canzone e la canticchiai a bassa voce iniziando a farmi migliaia di paranoie sulla presunta persona, nonché autrice di quella versione della canzone.

Reality. ||Michele Merlo||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora