Capitolo 11

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💭~You and I?~💭

Insieme a mia madre, verso orario di pranzo chiudemmo il bar e dopo aver girato la chiave nella serratura della porta mi arrivò un messaggio.
Sbloccai il telefono e il mittente era sempre anonimo.

"Hate will make you cautious, love will make you glow.
Make me feel the warm, make me feel the cold.
It's written in our story, it's written on the walls.
-Hi little Sam!"

Solo dopo rileggendo il messaggio, mi accorsi che era un verso della canzone "Reality".
Feci una faccia corrugata mentre avevo lo sguardo sul mio telefono di fronte a quel messaggio.

Che sia stato M.B a mandarmi quel messaggio?.
E perché mai poi?.

<<Sam, il pranzo!>> mi richiamò mia madre da sopra.
<<Si arrivo>> risposi posando il mio telefono sulla tasca posteriore dei miei jeans e salendo le scale sfrecciando in cucina.
<<Tutto bene tesoro? Hai una faccia pensierosa>> disse mia madre mentre mi metteva nel piatto la pasta.
<<Si...si sto bene>> risposi mentre infilzavo la pasta sulla mia forchetta e iniziavo a mangiare.

Dopo aver finito di pranzare, mi chiusi nella mia stanza e mi sedetti sul mio letto ripensando a quel messaggio e su chi poteva mai essere M.B.

Fui riportata alla realtà dal rumore di qualcosa che batteva sul vetro della mia finestra. Infastidita da quel rumore aprì la finestra e vidi Mike sotto il mio balcone con dei sassolini sulla sua mano destra.

<<Sai che hanno inventato i campanelli?>> gli chiesi appoggiandomi alla ringhiera del balcone.
<<Scendi dai>> rispose lui sospirando.
<<Perché?>> gli chiesi incuriosita.
<<Dai Sam scendi! Sei una lagna!>> rispose Mike sbuffando.
Io gli mandai uno sguardo fulmineo e poi sbuffando scesi di sotto.

Chiusi la porta del bar e mi avvicinai a Mike.
<<Che vuoi?>> gli chiesi acida.
<<Vieni con me e gli altri al lago?>> mi chiese lui.
<<Cosa? Con questo freddo? Ma sei impazzito!>> risposi io sbarrando gli occhi.

Quei ragazzi erano davvero strani. Quale matto sarebbe andato al lago in pieno inverno?.

<<E dai non fare la nonnina, su>> disse lui prendendomi per un braccio e iniziando a camminare.
<<Nonnina a chi!>> sputai acida io cercando di liberarmi da quella presa.
<<A te>> rispose lui ridacchiando togliendo la sua mano dal mio braccio e infilandosele nelle tasche del suo inseparabile chiodo in pelle.

<<Mike senti... Thomas mi ha raccontato di te ieri notte...>> dissi tutto a un tratto mentre abbassavo lo sguardo.
Lui si fermò di scatto e io rimasi a qualche passo più avanti da lui in quella stradina di Roma.

Io piano piano mi girai e vidi il suo sguardo serio e fisso su di me.
<<M...>>
<<Che ti ha detto?>> mi chiese lui interrompendomi alzando la voce.
<<D...del tuo passato...>> risposi io con un filo di voce.
<<Quel piccolo...>> disse lui stringendo i denti e scrocchiandosi le nocche delle mani.
<<No no! Lui non c'entra niente, non prendertela con Thomas>> risposi io temendo il peggio.
<<Sam hai presente quella cosa di cui dovrebbero fare moltissime persone per campare cento anni e forse di più? Beh, perché non inizi a farlo anche tu e Thomas!>> disse lui alzando il tono di voce.

<<Mike mi dispiace per ciò che hai passato!>> risposi decisa.
Lui si fermò come se fosse stato pietrificato da una potente maledizione.
<<Mi dispiace, nessuno si dovrebbe meritare tutto il male che hai provato tu... e lo so che adesso stai provando di nuovo ad aprirti, con me, con gli altri, ma sappi che io non me ne andrò come le persone del tuo passato, qualunque cosa accada, non voglio che ti senta di nuovo solo...>> dissi ancora sorridendogli per tranquillizzarlo.

I suoi occhi, per un attimo, sembravano pronti a scoppiare in un mare di lacrime, ma quel ragazzo, duro e forte come tale doveva essere, riuscì a trattenersi e a semplicemente sorridermi debolmente mentre deglutiva rumorosamente per scacciare via quella possibile reazione a quelle mie parole.

<<Andiamo adesso>> disse cercando di schiarirsi la voce mentre mi sorrideva dolcemente e tirava su silenziosamente col naso per non farmelo sentire, ma io invece sentivo tutte le emozioni che provava in quel momento.

Non capivo cos'era che lo bloccava così tanto dal sfogarsi.
Anzi... lo capivo, perché un tempo mi sentivo come lui... .
Dopo un po' che ricevi porte in faccia, delusioni, dopo un po' che le persone ti trattano male, si ha una sorta di corazza emotiva, non riesci più a fidarti di nessuno e tutto quanto attorno a te sembra che tutto quanto sia pronto a farti del male.
E ti crei una bolla attorno di protezione.
E allontani tutto... tutti.

Ignorando totalmente la sua affermazione, mi avvicinai lentamente verso di lui e lo abbracciai forte.
<<Mike, da adesso in poi, ogni cosa, che ti faccia sentire bene o male, devi dirmela, devi dircela okay? Basta tenersi tutto dentro>> gli sussurrai mentre sentivo il suo corpo pieno di brividi.

Lui rimase immobile, ma non perché non voleva ricambiare quell'abbraccio, perché nessuno mai, credo, l'aveva abbracciato dicendogli quelle cose.

<<Grazie>> fu l'unica cosa che seppe dire con un filo di voce mentre lentamente le sue braccia avvolgevano il mio corpo.

Poi sciogliemmo l'abbraccio e ci sorridemmo per poi incamminarci di nuovo verso il lago.

Finalmente arrivammo e trovammo giá Andreas, Shady e Riccardo intenti a sistemare una tendina.
<<Ei ragazzi>> disse Mike richiamando la loro attenzione.
<<Ei belloccio>> rispose Riccardo sorridente.
<<Gli altri?>> chiesi io guardandomi attorno.
<<Thomas sta per arrivare, Vittoria e Federica non possono venire e noi siamo già qui>> rispose Andreas ridacchiando guardando Riccardo che era in estrema difficoltá con quella tenda.
<<Oh okay>> risposi.
<<Riccá, togliti ti prego, sto provando dolore vedendo quella tenda torturata da te, ci penso io>> disse poi Mike sbuffando abbassandosi per sistemare quella tenda

<<È lei che non vuole collaborare!>> brontolò Riccardo.
Mike ridacchiò e in pochi minuti la tenda era sistemata.
<<Scusate il ritardo gente!>> disse Thomas sbucando da dietro un'albero.
<<Ei topinoo>>disse Shady abbracciandolo.
<<Non chiamarmi topino uffa!>> rispose lui sbuffando per poi salutare me tutti gli altri.

<<Allora? Che si fa?>> chiese Andreas sedendosi a terra e appoggiando la sua schiena sul tronco di un'albero dietro di lui.
<<Oh io ho portato la mia chitarra, possiamo suonare e cantare!>> rispose Thomas togliendosi la custodia della chitarra che aveva dietro le spalle per poi aprirla e uscirla fuori.
<<Si dai! Cantiamo una canzone!>> disse entusiasta Shady.

Io non avevo per niente voglia di cantare o di sentire musica, specialmente dopo quel messaggio inaspettato di, credo, M.B.

<<Mh... veramente a me non va così tanto... penso che andrò a fare una passeggiata qui vicino>> risposi io guardandomi attorno.
<<Si, così poi ti perdi e dobbiamo venire a cercarti, vengo con te che è meglio piuttosto>> disse Mike sbuffando e alzandosi da terra.
<<Okay, allora andate>> rispose Andreas sorridente mentre prendeva la chitarra di Thomas.
<<A dopo>> disse Mike iniziando a camminare seguito da me.

Sarebbe stata davvero una buona idea passare delle ore sola con lui?...


SPAZIO AUTRICE :
Hiii babes!! Come vaa? Si muore leggermente di caldo.😅😂
Vi è piaciuto il capitolo? Fatemelo sapere commentandoooo.❤
E adesso vi chiedo una cosa (che non c'entra proprio nulla con la storia ma lol) : meglio "E arrivi tu" o "Just you"??😏😏😏.
E niente.
Vediamo che storia preferite 😂.
Ve saluto e ve ringraziooo.
-Clelia💜

Reality. ||Michele Merlo||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora