Capitolo 63

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Dal capitolo precedente :

POVS MIKE :

<<Sam... sono stato un coglione>> dissi sbuffando.
<<Mike, cosa stai cercando di dirmi?>> mi domandò.

-

~Please, can you love me again?~

POVS SAMANTHA :

<<Voglio solamente dire che per il mio maledetto orgoglio non sono riuscito nemmeno a rintracciarti nonostante avessi anche cambiato numero. Voglio dirti che sono stato davvero un emerito cretino a non ricorrerti quella volta che ti cacciai da casa mia e a non baciarti fino a perdere il fiato e infine voglio solamente dirti che senza di te mi sento perso, come se mi mancasse qualcosa e che in questi mesi mi sono sentito totalmente inutile senza di te perché nulla ha senso se non ci sei tu affianco a me. Voglio stare con te Sam, e non mi importa quale ragazzo, quale litigio, quale distanza, quale luogo ci divida, basta che alla fine tutto finisca con noi due a baciarci e a stringerti talmente forte da non poterci separare più, ti amo>> affermò Mike tutto d'un fiato lasciandomi senza parole.

Non sapevo cosa dire, mi aveva spiazzata totalmente.
Mai qualcuno mi aveva detto cose simili, nemmeno Mike, nonostante ormai lo conoscessi troppo bene.

Lui non disse poi nulla, attendeva solamente una mia risposta, una qualsiasi, glielo si leggeva nei suoi occhi che guardavano intensamente i miei.

Gli sorrisi dolcemente e poi corsi come un fulmine verso di lui saltandogli addosso a mo di koala lasciandomi avvolgere dalle sue labbra che sembrava non volessero lasciarmi più.

Iniziammo a baciarci con foga animando ad ogni contatto con le nostre labbra.
Lentamente andammo a sbattere contro la sua macchina parcheggiata e sorridemmo non togliendo per nessun motivo il contatto con le nostre labbra.

Poi ci staccammo con i nostri respiri sempre più pesanti e affannosi sorridendoci a vicenda.
<<Ti amo>> stavolta affermai io facendogli creare un sorrisone in viso.
<<Anch'io ti amo!>> rispose lui prendendomi bene per poi farmi girare attorno a quella fontana d'acqua che ormai ci aveva resi fradici.

***

13 anni dopo :

<<Mark! Mark sei pronto? Dai che dobbiamo partire!>> dico chiamando mio figlio dalle scale.
<<Va bene! Arrivo!>> mi risponde dalla sua stanza.

Sento rumori strani provenienti proprio dalla sua stanza così decido di salire di sopra per vedere che sta combinando quella dolce peste di mio figlio.
<<Allora? Che combini?>> domando aprendo leggermente di più la sua stanza.

<<Mamma di chi è questa fighissima chitarra elettrica?>> mi domanda Mark incantato alla vista di quella chitarra elettrica nera metallizzata.
<<Mia>> rispondo sorridendogli dolcemente incrociando le mie braccia appoggiandomi a lato di quella porta.

<<Cosa?! Sul serio?>> mi chiede scioccato.
<<Proprio così, me la regalò tuo nonno quando avevo più o meno diciannove anni>> rispondo sorridendogli.
<<Wow! Giá conoscevi papá?>> mi domanda ancora.

<<Qualcuno mi ha chiamato?>> chiede una voce maschile dietro di me.
Mi giro leggermente con la testa e vedo Mike sorridente.
<<Si, giá ci conoscevamo, e adesso posala che dobbiamo partire altrimenti faremo tardi al concerto di tua sorella!>> rispondo poi.

<<Un giorno mi racconterete come vi siete conosciuti?>> domanda ancora Mark.
<<Ma quante domande fai>> rispondo ridacchiando mentre scendo le scale seguita da Mike.

<<Ma io lo voglio sapere!>> dice saltando gli ultimi scalini delle grandi scale.
<<Voglio sapere qualcosa dei miei nonni dato che non li ho potuti conoscere, voglio sapere tutto quanto!>> afferma poi entusiasta e alzando le sue braccia al cielo.

<<Va bene, se corri subito in macchina, durante il tragitto ti racconteremo qualcosa, anzi, tutto quanto!>> risponde Mike imitando la voce e i movimenti di Mark per poi ridere insieme a lui.

Mark sfreccia subito verso l'uscita di casa verso la macchina e a me scappa una risata.
<<Chissá da dove ha preso la velocità>> dice Mike avvolgendo il suo braccio attorno alla mia spalla.
<<Ah di certo non da me>> rispondo ridacchiando.

<<Hai ragione... di te ha preso la bellezza>> dice sorridendomi per poi lasciarmi un dolce bacio sulle labbra.
<<Allora?! Partiamo o no?!>> chiede Mark abbassando il vetro del finestrino della macchina interrompendoci.

Io e Mike scoppiamo a ridere e poi ci avviamo anche noi dentro l'auto per poi sfrecciare verso il concerto di pianoforte di nostra figlia Sammy.

<<Ma come! Tu hai schizzato papá con una pompa dell'acqua per rimorchiarlo?!>> chiede Mark ridacchiando.
<<Ma non lo stavo rimorchiando!>> rispondo girandomi verso Mike che ride sotto i baffi mentre guarda la strada davanti a lui.

<<Guarda Mark, questa è la casa dove abitavo quando io e tua madre stavamo insieme!>> dice poi Mike indicando con il suo indice una vecchia casa di legno.
<<Wow!>> risponde Mark con un sorriso innocente e dolce.

<<Da lì tutto è iniziato...>> dico a bassa voce in modo da far sentire solamente Mike.
<<E mai finirá>> risponde accarezzando la mia mano sorridendomi.

-Fine-

E giá, la fine, non dico altro, il resto lo leggerete nell'epilogo e nei ringraziamenti.

❤.

Reality. ||Michele Merlo||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora