Capitolo 44

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💤 ~ Holiday? ~ 💤


<<Tesoro... la cena>> mi intimò mia madre bussando ripetutamente alla porta della mia stanza al quale ero rinchiusa e piangevo in silenzio.

<<Non ho fame>> risposi quasi seccata e cercando di nascondere la voce rotta dal pianto.
<<Ti prego... Sam, non lo aiuti facendo così>> cercò di farfugliare mia madre sempre da fuori la porta.

<<Mamma non ho fame, puoi andartene adesso>> dissi ignorando totalmente la sua precedente risposta.
Sentì sbuffarla e poi allontanarsi dalla porta mentre io morivo dentro.

Mi sentivo così sola, così triste, così a pezzi... .

Perchè proprio mio padre? Perchè a me?. Cosa avevo fatto di talmente ingiusto o sbagliato?.

Erano domande che giravano ripetutamente nella mia testa, ma nonostante questo, non riuscivo a trovarne risposta.

Cercai di alzarmi dal suolo e di indossare i vestiti da notte per poi andare fra le coperte del mio letto e cercare di addormentarmi, sperando di risvegliarmi con Mike accanto e con mia madre dove mi avvertiva che era stato solamente un brutto sogno.

Ci sperai così tanto...

***

L'indomani, mi risvegliai circa a mezzogiorno con tutte le mie forze che erano come sparite nel nulla.
Mi alzai trascinandomi con i piedi, verso la porta, ma, una volta arrivata davanti ad essa, mi bloccai.

Non avevo il coraggio di aprirla e di veder mia madre così triste proprio come me.
Era giá abbastanza sopportare me in quello stato e dover sopportare anche mia madre, beh, era troppo.

Mi girai dando le spalle alla porta e sospirai lentamente andando a prendere la mia chitarra elettrica che era appoggiata accanto al mio letto iniziando a suonare Reality.

Non riuscivo a cantare, era come se le mie corde vocali non fossero mai esistite, fissavo il vuoto concentrata solamente sulle note da suonare.

Non potevo passare così quell'intera settimana di vacanze che Stephan mi aveva concesso.
Non meritavo delle vacanze così.

I miei occhi, si lucidarono nuovamente e sbattei le palpebre diverse volte per ricacciare dentro le lacrime.
Deglutì il groppo che si era creato nella mia gola e uscì dalla mia stanza andando verso la cucina.

<<Buongiorno>> disse mia madre con un tono abbattuto.
<<Buongiorno>> le risposi cercando di sorriderle per farle nascondere tutta la tristezza che avevo addosso.

<<Oggi vado da papá>> dissi poi senza esitare nemmeno un'attimo.
<<Va bene cara... io starò qui nel bar>> rispose sorridendomi forzatamente.

<<Invece perchè non vieni anche tu? Non potrai far vincere il tuo e il vostro orgoglio anche in un momento come questo>> le dissi sbuffando.
<<Magari domani... o un'altra volta>> rispose lei abbassando lo sguardo verso il giornalino che stava sfogliando.

<<Non ci saranno altre volte mamma, ogni momento è sacro se ancora non l'hai capito!>> dissi seccata.
<<Sam ho detto che lo farò>> sbottò innervosita.
Io rimasi in silenzio, non dissi una parola, la fissai attentamente nei suoi occhi distrutti e rossi dal pianto della notte, e subito sfrecciai come un fulmine nella mia stanza.

Dio solo sa quando mi mancava Mike e quanto volevo che ritornasse.
Quanto volevo potergli raccontare tutto quello che mi stava succedendo ed essere stretta e calmata dalle sue braccia.

***

Dopo essermi vestita, uscì di casa, andando verso l'abitazione di Mike che, anche se ancora non c'era nessuno, era un modo per sentirlo più vicino a me.

Rimanei a fissare ogni singolo particolare di quella casa, dalle tegole perfettamente allineate del tetto, alla ruggine delle grondaie ormai invecchiate dal tempo ai mattoni rosso ramato del muretto ricoperti da muschio e qualche fiore selvatico.

Mi soffermai di più verso una scaletta con quasi tutti i gradini rotti, appoggiata a terra e ridacchiai ripensando a quando stavo per cadere e Mike mi salvò.

*flashback* :

<<Ragazzi, io scendo giù, inizia a fare freddo qui>> disse poi Mike alzandosi e scendendo da quelle scale.
Riccardo si girò verso di me e mi fece segno con la testa verso la direzione di quelle scale su dove era sceso Mike.

Io sospirai nuovamente e mi alzai cercando di scendere quelle scale.
<<Mike aspet...>> dissi io richiamandolo ma mancai un gradino di quella scala e scivolai giù in basso.
Chiusi gli occhi per paura dell'impatto con la terra, ma non fu un contatto doloroso con il terreno.

Aprì lentamente gli occhi e vidi che ero fra le braccia di Mike che aveva il fiatone forse per lo spavento.
<<Dio, scricciolo, sono vecchio per certi spaventi>> disse ridacchiando mettendomi giù.

*fine flashback* :

<<Te ne sei ricordata eh?>>...
...

HEEEEEELLOOOOO
chi sará mai questa voce dietro alla Piccola Sam? Eh eh, lo scoprirete nel prossimo capitolo😏😏.
Voi come state? Tutto bene? Spero di si, domani ho due ore di assemblea di classe godo tantissimo perchè salto due ore di latino muahahaha😈😈.
e boh niente, voi che scuola fate? Fatemi sapere dai dai💜💜.
E niente
Ve saluto e ve ringrazio.
-Clelia💜

Reality. ||Michele Merlo||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora