Capitolo 3

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🍇~Fruit~🍒

La mattina dopo mi svegliai con il foglio sopra la faccia, infatti sussultando mi raddrizzai a mezzo buso sul letto e buttando il foglio a terra.
<<Che stupida!>> pensai ridacchiando fra me e me.
Poi mi alzai e andai a fare colazione.
<<Buongiorno fiorellino>> disse mia madre che era già seduta attorno al tavolo della cucina con un bicchiere di succo d'arancia davanti, ormai quadi vuoto.
<<Sai che odio quando mi chiami fiorellino>> risposi con la voce ancora assonnata.
<<Oggi è il gran giorno!>> disse entusiasta mia madre mentre prendeva il bicchiere e bevve l'ultimo sorso di succo.
<<Eh si>> risposi sospirando mentre mi avviavo verso al frigo cercando qualcosa da mangiare.
<<Alle dieci in punto arriverá il camion per i rifornimenti, io sarò in giro a fare pubblicità al bar quindi lascio tutto nelle tue mani>> disse mia madre senza neanche lasciarmi pensare ad una risposta dato che sfrecciò subito in bagno.
Io sbuffai mentre mi versavo anch'io del succo d'arancia in un bicchiere.

Giusto mezz'ora dopo, mia mamma era già uscita da casa e rimasi soltanto io in quella casa.
Dopo aver finito di fare colazione, andai nella mia stanza, mi vestì e rifeci il letto.

Non pensate male, non ero la classica ragazza sempre con la voglia di far tutto. La pigrizia era la mia migliore amica.

Poi mi buttai sul letto e presi la mia chitarra elettrica e sempre con quel famoso foglio, iniziai a suonare "Reality".
Ma dopo nemmeno venti minuti, fui interrotta dal campanello di casa che suonò.
Andai ad aprire e proprio come aveva detto mia mamma, era il fattorino con il rifornimento per il bar.
<<Arrivederci!>> dissi al fattorino che già aveva messo in moto il grande camion che in poco tempo si allontanò.
<<Che c'è, hai bagnato pure lui con la pompa dell'acqua?>> mi chiese una voce maschile dietro di me.
Subito mi girai di scatto ed era di nuovo lui.
<<Tu>> risposi.
<<Io>> disse lui togliendosi di nuovo quegli occhiali da sole neri e pulendoli con il lembo della sua maglia nera.
<<Come mai sei venuto? L'inaugurazione è di pomeriggio>> gli chiesi guardando altrove.
<<Non ero venuto per il bar, ma per un'altra persona>> rispose lui fissandomi negli occhi per scrutarmelo meglio.
Io rimasi imbambolata a fissarlo.
<<Oh...>> dissi io arrossendo.
<<Ma che hai capito! Devo andare dal fruttivendolo che ha appena posteggiato il camion dietro di te, spostati mocciosetta>> rispose quel ragazzo deridendomi.

Io andai su tutte le furie.
<<Che simpatico>> dissi acida.
<<Beh, buon'acquisto allora>> sbottai per poi andare verso la porta di vetro del bar e aprirla.
<<Prova a rimorchiare il fattorino che ti fa i rifornimenti!>> rispose il ragazzo bagnato mentre si avvicinava al camion con la frutta.
Io mi girai e lo fulminai con lo sguardo provocandogli una risata maligna.

Uffa non lo sopportavo!.
Ma chi si credeva di essere!.
E come si permetteva a trattarmi così!.

Rientrai nel bar e mi sedetti dietro al bancone cercando di non pensare a quel fastidioso ragazzo.
Di tanto in tanto gli davo qualche occhiata mentre comprava la frutta ma fui interrotta da mia madre che stava per aprire la porta.
<<Ei hai visto chi ci sta dal fruttivendolo?>> mi chiese mia madre con una faccia perversa.
<<Oh per favore non voglio più avercelo fra i piedi>> sbottai acida sbuffando.
<<Che è successo?>> mi chiese mia madre.
<<È un'arrogante di prima categoria! Non lo sopporto! Ha un caratteraccio che... ooh!>> risposi alterandomi.
<<Ed è troppo presuntuoso!>> aggiunsi sbuffando.
<<Riassumendo tutto, ti sei innamorata>> rispose mia madre trattenendo una risata.
<<Mamma ma cosa dici! Non mi metterei mai con una persona così inutile e antipatica!>> sbottai sbuffando.
<<Tesoro, dicevo le stesse cose di tuo padre e vedici alla fine, ben ventotto anni di matrimonio!>> rispose mia madre ridendo.
<<Si e poi è successo quel che è successo...>> dissi abbassando lo sguardo.
Mia madre si ammutolì in poco tempo e rimase immobile con un barattolo di gelato fra le mani.
Io capì subito dove avevo colpito e cercai di rimediare.
<<Ehm... da qua, faccio io>> dissi prendendole dalle mani il barattolo e mettendendolo dentro al congelatore.

<<Mamma scusami...>> aggiunsi.
<<Non importa, dai, vieni, andiamo a pranzare>> mi rispose lei sorridendo mentre mi abbracciava forte.
Poi salimmo le scale e andammo in cucina a preparare il pranzo.

<<Oggi prova a essere più gentile con il ragazzo bagnato, a proposito, hai scoperto come si chiama?>> mi chiese mia madre mentre aveva il boccone di pasta in bocca.
<<Oh! Accidenti l'ho dimenticato di nuovo di chiederglielo e poi sinceramente da come mi ha trattato stamattina nemmemo mi va di chiederglielo! Dio lo odio!>> risposi io acidamente.
<<Dai, ricorda che i ragazzi a volte sono antipatici con le ragazze apposta per farsi desiderare>> disse mia madre facendomi l'occhiolino.
<<Oh! Ma per favore>> risposi portandomi un boccone di pasta in bocca.

<<Magari gli piaci>> disse mia madre mentre si versava sul bicchiere dell'acqua.
<<Mamma per favore, concentrati sulla pasta e sull'inaugurazione di oggi pomeriggio e spero vivamente che nemmeno si presenti!>> risposi io sbuffando.
<<Wow allora sei proprio cotta!>> disse mia madre entusiasta.
<<Mamma!>> la sgridai mentre lei scoppiò a ridere.
Non potè fare a meno di trattenere una risata anch'io.

Dopo aver finito di pranzare, sparecchiammo e poi andai sotto la doccia per cercare di calmarmi e pregando il cielo di non uccidere quel ragazzi bagnato se si fosse presentato all'inaugurazione.
Dopo un paio d'ore ero già pronta.

<<Mamma, stasera, dato che inizierai a lavorare, puoi assumermi come cantante del bar? Sarebbe bello intrattenere le persone, insomma, poi con la chitarra elettrica nuova di papà!>> gli chiesi con gli occhioni dolci.
<<Oh beh... si dai, credo si possa fare>> mi rispose lei.
<<Oddio si che bello!>> esultai abbracciandola forte mentre lei rideva.

L'inaugurazione era prevista per le cinque del pomeriggio e alle quattro e mezza io e mia madre già sistemavamo le ultime cose.

<<Agitata?>> gli chiesi sorridente.
<<Un po', e tu?>> mi chiese con la sua solita faccia perversa.
<<Oh per favore, ancora?>> gli chiesi sospirando.
<<E dai, magari avete iniziato col piede sbagliato! Prova a conoscerlo meglio, a conoscere i suoi amici così te ne fai dei nuovi anche tu! Sfrutta questa opportunità Sam! Hai bisogno di un po' di felicità>> rispose mia madre sorridendomi malinconica riferendosi al mio passato.

Già, forse aveva ragione, avevo bisogno di un po' di felicità.

Io abbassai lo sguardo e lei mi abbracciò forte.

Quanto la volevo bene?.

Reality. ||Michele Merlo||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora