Capitolo 55

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L'indomani mi svegliai con gli stessi vestiti e nemmeno sotto le coperte, bensì nella identica posizione con cui mi buttai la sera prima in quel letto.

Mi alzai e mi avviai al piano di sotto ordinando la mia colazione.
Dopo aver finito di mangiare, decisi di riaccendere il mio telefono e mi arrivò un'altra raffica di messaggi e di chiamate perse sempre miste da quelle di mia madre e da Mike.

Lessi immediatamente i messaggi di Mike, mi sentivo così crudele a leggere e a non avere il coraggio di rispondergli nemmeno per dirgli che stavo bene.

mike (1) : 04.30 a.m
Non ho dormito, Sam, ti prego ritorna a casa, fallo per me almeno.

mike (2) : 05.00 a.m
Volevo stare un po' con te anche gli ultimi giorni dato che oggi, in teoria, dovresti iniziare di nuovo a lavorare, ma forse non me lo sono meritato.

mike (3) :  5.20 a.m
Sam sto morendo dentro! Capisci che la mia testa sta andando in fusione e che sta pensando le peggio cose?!.

mike (4) : 6.00 a.m
Se entro ventiquattro ore non ti ho fra le mie braccia... farò la denuncia di scomparsa... .

mike (5) : 6.15 a.m
Ti ho cercato per tutta Roma... dove diamine sei?! Mi stai facendo preoccupare dannazione!.

Mi portai le mani alla bocca leggendo gli ultimi messaggi.

L'avevo combinata grossa.

Subito dopo, mi arrivò un messaggio da parte di Stephan.

stephan :
Mi hanno avvertito di tutto.
Sam, non scherzare su queste cose, te ne prego, torna, qua a tutti inizi a mancare.
E sopratutto : NON FARE SCEMENZE.

Decido di rispondere solamente a Stephan.

me :
Sto bene.
Mi serve solamente del tempo per capire alcune cose della mia vita, oggi iniziamo a lavorare di nuovo, no?.
Bene, fatti trovare davanti casa mia alle dodici in punto, io mi farò trovare giá lì, e ti prego, non farmi altre domande.

Subito dopo, spengo subito il mio telefono ed esco da quel B&B in cui trascorsi la notte.
Erano circa le dieci del mattino, e io non sapevo assolutamente cosa fare fino alle dodici.

Non volevo tornare a Roma, non ancora, non me la sentivo.
Decisi, quindi, di ritornare in quel bar dove incontrai quel Marco, era stato davvero carino il giorno prima.

Entrai e mi sedetti di nuovo allo stesso tavolo di ieri e aspettai che venisse qualcuno.
Osservai, di nuovo, dalla grande finestra, le persone che passeggiavano per quella piazzetta, ma non vidi quella deliziosa signora.

Sbuffai giocherellando con le mie dita che tenevano il mio telefono e ripensai a quanto Mike fosse preoccupato e in pensiero e a quanto si potesse sentire in colpa mia madre e quanto potessi farmi schifo da sola per la crudeltà che avevo fatto alle due persone che più amavo.

<<Abbi pietá per quel povero telefono>> disse di nuovo la voce che mi riportò alla realtá proprio come ieri.
Alzai lo sguardo e vidi di nuovo Marco sorridente con il suo taqquino per le ordinazioni fra le mani.
<<Ciao>> risposi poi sorridendo timidamente e poggiando sul tavolo il mio telefono.

<<Cosa prendi oggi?>> mi chiese subito dopo.
<<Sempre un cappuccino e... mi chiedevo se...>> risposi guardandomi attorno e notando che c'ero solamente io in quel bar.
<<Se potevo farti compagnia mentre lo bevi?>> mi chiese ridacchiando ironicamente.

Volevo ridere anche io per il buffo pensiero... solamente che io non ero ironica, volevo veramente la sua compagnia.

<<Si certo... beh, non sentirti obbligato, solamente che sono da sola qui a Viterbo e non ho parlato con moltissime persone da quando sono qui>> risposi ridacchiando a abbassando lo sguardo verso il legno rossiccio con cui era fatto quel tavolo.

<<Arriva subito il tuo cappuccino e anche io arrivo subito>> disse poi sorridendomi e allontanandosi.
Sorrisi timidamente aspettando quella compagnia che mi aveva subito fatto sentire a mio agio.

POVS MIKE :

~Conversazione telefonica~

<<Allora? L'hai trovata?>> mi chiese al telefono la madre di Sam.
<<No... l'ho cercata per tutta Roma!>> risposi esasperato e sbuffando rumorosamente.
<<Oh... Dio mio>> imprecò la madre ancora una volta sul punto di piangere.
<<Altrimenti potrei provare a cercarla a... no, impossibile...>> dissi sbuffando.

<<Dove? Mike, dove potrebbe essere?!>> mi chiede piagnucolando la giovane signora.
<<Viterbo>> risposi seriamente.
<<E... cosa potrebbe far mai a Viterbo?>> mi chiese sua madre.

<<Non ne ho la più pallida idea... ma è la prima cittá all'uscita di Roma, e non è nemmeno distante da qui>> risposi afferrando subito le chiavi della mia aiuto.
<<Okay, vai, e sta attento!>> disse la madre per poi staccare la chiamata.

~Fine conversazione telefonica~

ABBELLI!!
Muahahha si lo so, ho fatto finire il capitolo proprio sul più  bello e adesso dovrete aspettare il prossimo hihihihi😏😏😌.
E comunque si, quello che sta in copertina è Marco👋
Spero che questo, invece, vi sia piaciuto e io ve saluto e ve ringrazioo.
-Clelia💜

Reality. ||Michele Merlo||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora