Immagina: Jonathan Morgenstern

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Per UmbraeVenator01 , ecco a te 💕
Piccolo appunto, è Sebastian, ma Valentine non gli ha iniettato sangue demoniaco nelle vene. Insomma, Jonathan molto secs, poco demone :)

"Salve signor Morgenstern" dici entrando nella casa del tuo migliore amico. Non conosci molto bene suo padre, ma sai che tende a fare esperimenti su sé stesso. Più che altro vai d'accordo con Jocelyn e Clary, madre e sorella minore di Jonathan.
"Jonathan è in camera sua, sali pure" ti dice l'uomo affilando un pugnale. Saluti Clary e Jocelyn, per poi salire le due rampe di scale che ti separano dal tuo amato. Ti piace Jonathan da quando avete iniziato ad allenarvi insieme, nella scuola per Shadowhunters di Alicante. Subito avete stretto amicizia, e siete diventati inseparabili. Pensavi di poter diventare sua parabatai prima di scoprire la tua enorme cotta per lui. Ma i parabatai non possono innamorarsi fra loro, per cui hai accartocciato quell'idea. Sei una ragazza molto determinata, per cui la ragazza di Jonathan o sarai tu, o nessun'altra. Arrivi in cima alle scale, così segui il corridoio fino alla camera del tuo amico. Bussi, e il suo solito è aperto ti rimbomba nella testa. Apri la porta, e rimani senza parole.
"Ciao Y/N" dice Jonathan tranquillo, alzando la testa dalla scrivania. Tutto questo è nella norma, ciò che ti ha tolto il fiato è stata la vista di lui senza maglietta.
"Cosa stai facendo?" chiedi ingoiando la saliva ed evitando di sudare.
"Studio alcune tecniche di combattimento" dice alzando la testa dal suo libro. "Ma ora che ci sei tu, posso anche smettere" finisce il ragazzo alzandosi dalla sedia. Osservi in tutto e per tutto la magnificenza del suo fisico: braccia forti, addominali scolpiti... Perfetto insomma. Vedi un'espressione maliziosa turbinargli sul viso, così smetti di fissarlo come un'idiota.
"Vedo che la vista non ti dispiace" commenta guardandosi la pancia.
"Ehm..." inizi tu, ma vieni bloccata dalla porta che si apre. Sulla soglia c'è Clary sorridente, che però aggrotta le sopracciglia vedendo suo fratello senza maglietta e te davanti a lui a meno di dieci centimetri.
"Stavate per fare qualcosa?" chiede la ragazza appoggiandosi allo stipite e calcando bene l'ultima parola.
"Si bussa, Clary. E comunque non stavamo facendo nulla" dice tranquillo suo fratello, mentre tu sei bordeaux. "Cosa vuoi?"
"La mamma mi ha detto di dirvi che per merenda farà una torta" risponde lei ancora con l'espressione maliziosa dopo avervi visti così vicini.
"Va bene grazie. Ora puoi andare" dice Jonathan spingendo sua sorella fuori dalla stanza.
"MAMMA! JONATHAN E Y/N FANNO COSE" urla lei per ripicca al gesto del fratello.
"Avanti Clary! Sono grandi ormai, possono fare quello che vogliono" dice la donna, provocando un'espressione delusa della figlia, che credeva di poterla fare franca. Jonathan le fa la linguaccia, quando dal piano inferiore giunge la voce di Valentine.
"Complimenti figliolo! Mi raccomando, stai attento però, hai ancora soli 17 anni! Non vorrai far rimanere Y/N..."
"Valentine!" urla stizzita sua moglie.
"Scusami tesoro. Niente Jonathan, solo... Presta attenzione."
Clary soffoca una risata, per poi tornare in cucina dalla madre. Jonathan chiude la porta e posa il tuo sguardo sul tuo viso, ormai paonazzo.
"Sei a disagio?" chiede sedendosi sul letto.
"Nah, non molto. Sai, tua sorella ha pensato che stessimo facendo cose sconce, mentre tuo padre... Beh tuo padre lo hai sentito benissimo" dici scandalizzata e sedendoti anche tu sul letto. Il ragazzo ride, poi si sdraia guardando il soffitto.
"Sarai scandalizzata adesso"
"Direi proprio di sì" rispondi sdraiandoti a guardare il soffitto anche tu. "Hai un bel soffitto"
"Grazie, modestamente questo bianco dona particolarmente al mio soffitto" dice lui passandosi una mano nei capelli. È un gesto terribilmente sexy, che dà il via al film mentale.
"... ma comunque non mi sembrava il caso. Che ne pensi?" chiede lui mettendosi a sedere.
"Cosa?"
"Niente, vedo che non hai sentito una sola parola di quello che ho detto. Comunque" dice lui alzandosi in piedi e prendendo una maglietta.
"Comunque" ripeti tu alzandoti a tua volta, internamente triste perché ora non puoi più sbavare dietro al suo fisico.
"Vieni, ti porto in un posto che mi ha mostrato mio padre" propone lui prendendo un pugnale e mettendolo nella cintura. Te ne passa uno, e svelta lo infili nella cinghia che hai sempre sulla caviglia. Solo Jonathan è a conoscenza di questi minimi dettagli, e non puoi fare a meno di sorridere.
"Come mai quella faccia?" ti chiede sistemando una spada angelica nel fodero.
"Oh, niente. Solo che tu mi conosci come se fossi le tue tasche. Sai qualsiasi cosa. Nessuno poteva sapere della cinghia sulla caviglia." rispondi mettendoti una spada angelica nel fodero sulla schiena.
"Sono cinque anni che combattiamo insieme, siamo come dei parabatai" ti dice lui. "Avanti, dimmelo tu, questo dove lo metto di solito?" chiede mostrandoti un pugnale piccolo ma letale. Senza pensarci due volte, rispondi sicura:"Quello lo metti sempre nella cinghia sul braccio sinistro."
"Esattamente. Nessun altro sa di questa cinghia sul mio braccio. Siamo parabatai senza rune e cerimonia" dice alzando le spalle.
Sorridi, e lo segui fuori dalla casa. Jonathan recupera un cavallo e insieme partire verso una destinazione che ancora non conosci.
"Attaccati a me, dobbiamo andare veloci e non voglio vederti per terra con le ossa rotte" dice il ragazzo prendendo velocità. Ti attacchi forte a lui, evitando però di piantare le unghie nella sua pelle.
Dopo qualche ora al galoppo, Jonathan inizia a rallentare.
Scendete da cavallo, e il ragazzo assicura l'animale ad un albero. Il cavallo, felice, bruca tranquillamente l'erba del praticello sotto lui.
"Vieni" ti dice Jonathan prendendoti per il polso e trascinandoti con lui. Lo insegui correndo, e vi ritrovate sulla riva di un lago.
"Y/N, questo è il Lago Lyn." commenta lui. Ammiri il paesaggio, e sei veramente senza parole.
"Bellissimo" rispondi guardando il ragazzo.
"Io o il lago?" scherza Jonathan.
"Oh, entrambi" ammetti senza pensare. Lui ti guarda malizioso, e tu diventi una specie di autolesionista rossa. Ti dai una mano sulla fronte, gesto che produce un suono e un dolorino.
"Cosa c'è di male?" ti chiede avvicinandosi a te. Allunga un braccio e ti solleva il viso, in modo che i vostri occhi si incontrino.
"Niente, solo che ora sarà imbarazzante stare insieme da soli" ammetti guardando i suoi occhi verdi.
"Perché dovrebbe? Da soli, possiamo fare questo" dice prima di baciarti. In una via di mezzo fra lo stupore e la gioia pura, lo baci a tua volta, prendendolo per le spalle. Lui passa le mani sulla tua schiena, per poi prenderti per i fianchi. Rimanete uniti per qualche secondo, poi vi staccate e rimanete abbracciati a guardarvi negli occhi.
"Jonathan, non sarà imbarazzante. Sarà bellissimo stare sola con te."
"Questo mi sembrava ovvio"
"Ma la prossima volta, chiudi a chiave la porta. Mi sta simpatica tua sorella, ma non voglio che ci veda" dici sorridendo al ricordo di quel pomeriggio.
Lui ridacchia e sorride, per poi prometterti che chiuderà sempre la porta.
Ripartite con il cavallo, ormai riposato, verso casa Morgenstern. Ti attacchi immediatamente a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Oh Jonathan, quanto ho aspettato questo momento... Ti amo, pensi mentre il vento fa muovere i tuoi capelli.
La cosa che non sai, è che in quel preciso istante, Jonathan ha pensato il tuo stesso ti amo.

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