Forse mi sono trattenuta in bagno più del dovuto. L'ho fatto appositamente per evitare di tornare mentre sta ancora leggendo. Adesso dovrebbe aver finito, sono passati quasi venti minuti. Mi dirigo in cucina e lo trovo seduto dove lo avevo lasciato senza però il sorriso incuriosito di prima; i gemelli sono nelle loro stanze. Mario ha le mani sul suo volto intente a coprirlo. Si accorge della mia presenza e scatta in piedi. Il suo viso è completamente bagnato, mi fa segno di avvicinarmi e così faccio. Fa qualche passo verso di me e mi abbraccia. Mi stringe fortissimo e la sua presa e il suo respiro un po' affannato fanno scoppiare anche me in un pianto rumoroso. Piangiamo tutti e due abbracciati. Nessuno oltre me e lui conosce il contenuto della lettera.
Rimaniamo ancora così per qualche istante fino a quando mi faccio coraggio e mi allontano. In questi mesi ho imparato a calmarmi da sola e riuscire a calmare i miei cari. Non mi va proprio di vederli soffrire per me.
Mi asciugo le lacrime con le braccia e mi faccio forza "Mi avrai sicuramente scambiato per una pazza, hai pienamente ragione. Non avrei dovuto farti leggere quella lettera, ho sbagliato tutto. Sono una scema egoista. Perdonami. Chiamo un taxi e vado via il più presto possibile. Scusami ancora se mi sono permessa di fare una cosa del genere" faccio per allontanarmi per andare a prendere lo zaino ma mi blocca per un polso.
"Dove vai, vieni qua" mi tira a sé e mi stringe di nuovo.
Passiamo minuti così, fermi. Nessuno dei due dice niente.
Sento dei passi. "È tuo il cane che hai come immagine del profilo?" finalmente qualcuno rompe il silenzio. Credo lo abbia fatto a posta per smorzare la tensione. Mi stacco da Mario, sorrido e faccio cenno di sì con la testa, "potremmo fare un servizio fotografico insieme a Kim, vero Kim? Vieni qui cucciola!". Rumore di zampette sul pavimento e una puzzola arriva fino alla cucina e viene verso di noi.
"Ho mandato una foto della lettera senza dovergli spiegare a parole il motivo di queste" e si toglie qualche lacrima dal volto con le mani "hai fatto bene!" aggiungo. Mi asciugo anche io. "Puoi fidarti di loro" aggiunge. Guardo verso Ale che mi sorride e viene ad abbracciarmi.
"Allora, che si mangia stasera?" continua il gemello per rompere il ghiaccio di nuovo. "Mario ci delizi tu con qualche tua prelibatezza? Sì, vero?" continua.
"No tranquilli" intervengo "tolgo subito il disturbo". Mi dirigo verso lo zaino. "Dove posso chiamare un-" Cazzo! Vedono che mi sono interrotta in modo brusco e mi chiedono che succede. "Ecco io ho fatto tutto in fretta, sul treno stavo cercando un posto per dormire stanotte ma poi ho iniziato a scrivere la lettera e me ne sono completamente dimenticata. Mi fermo giusto qualche altro minuto se non vi dispiace per trovare una soluzione e tolgo subito il disturbo. Credo che voi abbiate già fatto abbastanza!". Prendo il telefono, mi collego ed effettivamente la pagina web era ancora con le ricerche che avevo iniziato sul treno.
"Ho io la soluzione" interviene dopo qualche istante Alessandro "Io e Marco più tardi dobbiamo uscire e non torniamo prima delle cinque di domani mattina sicuramente. Puoi tranquillamente dormire nel mio letto, domattina mi butto sul divano fino a che non vi svegliate, facciamo colazione e poi si vede."
"Non posso accettare. Davvero, ho già dato troppo fastidio-" non riesco a finire la frase che sento una mano sulla mia spalla.
"Tu da qui non ti muovi, abbiamo un sacco di cose da raccontarci" mi sorride. "È un ordine" continua Mario serio, lo guardo negli occhi e mi sorride. Quanto è stupendo. "L' unica cosa che ti chiedo" interviene di nuovo Ale "è di non prendere una pistola e farci fuori" scoppiamo a ridere tutti e tre.
"Quindi Mario, cosa ci prepari?" entra Marco, sono sicura che sappia tutto anche lui e che non abbia potuto fare a meno di ascoltare tutto.
"Facciamo un po' di pasta? Che ne dite?" propone "Abbiamo ospiti e tu te ne asci con un piatto di pasta?!" pronunciano i gemelli all'unisono. "Per me va più che bene!" dico. "Vada per la pasta" continua Mario fulminandoli con lo sguardo.
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Momenti nostri
FanfictionNon riuscendo più ad immaginarli diversamente e non riuscendo a tenere a bada i pensieri che mi passano per la testa ho deciso di buttarli giù e condividerli. La storia è frutto di fantasia, soprattutto la parte iniziale ma comunque si è quasi scri...