Dopo che i bambini hanno cenato e fatto il ruttino è giunta l'ora della nanna.
"Andiamo ad addormentare i bambini?" chiede a Claudio che subito mi guarda felice e gli mando un sorriso.
"Io intanto preparo la cena per noi" dico.
"Inizia a prenderne uno che vado in bagno e vi raggiungo" Mario si allontana e Claudio si avvia verso i bambini. Silvia gli fa qualche smorfia e decide di prendere lei. Quando Mario torna prende Vittorio e inizia a passeggiare per la stanza. La piccola però sembra non gradire, infatti, si dimena e non riesce a rilassarsi se non quando si avvicina Mario.
"Mi sa che vuole te" accenna Claudio.
"Di solito la addormento io" confessa Mario.
"Facciamo a cambio? Mi sembra che si agita sempre di più. Non vorrei farla innervosire"
"Vieni piccola" la prende e lei si tranquillizza all'istante.
"Non ti piacevano le braccia di Claudio?" chiede con la sua solita vocina dolce che riserva solo a loro
"Guarda che sono comode. Io sono felice che preferisci quelle di papà ma se capita ti puoi fidare anche di quelle di zio Claudio" Mario non si rende conto forse di quello che sta dicendo, quando sta con i suoi figli diventa un'altra persona.
Claudio è immobile. Pietrificato.
"Ehi jukebox vivente, perché non gli canti qualcosa di leggero e tranquillo? Lui di solito si addormenta così" gli suggerisce. Ci pensa qualche istante per trovare la canzone giusta e poi inizia a sussurrare.
"E' per te che sono verdi gli alberi
e rosa i fiocchi in maternità
è per te che il sole brucia a luglio
è per te tutta questa città
è per te che sono bianchi i muri
e la colomba vola
è per te il 13 dicembre
è per te la campanella a scuola
è per te ogni cosa che c'è ninna naaaa ninna eeee"I piccoli si addormentano e nessuno dei due ha il coraggio di dire una parola quando tornano in cucina.
Famiglia.
Domenica mattina. I bambini si stanno svegliando dal riposino di metà mattinata.
"Claudio hai portato il costume?" azzardo a chiedere guardando poi l'espressione di Mario per capire se è d'accordo con me a condividere con lui anche questo momento.
"Il costume? Che costume?" chiede Claudio
"Te ne vado a prendere uno dei miei" Mario è d'accordo e sono felice, quasi non ci credo. Forse stanotte hanno parlato e hanno fatto definitivamente pace.
Mentre si allontana per andare da lui a prendere i costumi mi avvicino a Claudio e gli do delle pacche sulla spalla sorridente
"Effetto Claudio Sona, secondo solo agli effetti baby Serpa!" non aggiungo altro.
"Ma a cosa ci servono i costumi?" chiede appena riceve il suo.
"Oggi è domenica" lo informo "È il giorno del bagnetto"
Gli spiego che Mario entra nella vasca con loro. Lui si siede nella vasca da bagno e tra le sue gambe mettiamo la vaschetta fatta appositamente per il bagnetto dei neonati che permette di farli mantenere seduti ed evita che scivolino.
Metto la vaschetta nella vasca da bagno, la riempio di acqua alla temperatura giusta e chiamo i ragazzi. Il primo a entrare è Mario con Vittorio tra le braccia, lo spoglia e piano piano lo fa abituare all'acqua; lo mette seduto e si siede alle sue spalle nella vasca. Claudio fa lo stesso. Incrociano le loro gambe per poter entrare entrambi.
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Momenti nostri
FanfictionNon riuscendo più ad immaginarli diversamente e non riuscendo a tenere a bada i pensieri che mi passano per la testa ho deciso di buttarli giù e condividerli. La storia è frutto di fantasia, soprattutto la parte iniziale ma comunque si è quasi scri...