Capitolo 7

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Fine giugno. I gemelli tornano tra pochi giorni.

"Che ne dici se andiamo qualche giorno giù da me?" gli chiedo e mi guarda stranito. Non avevamo mai affrontato questo discorso.

"I miei saranno via per tutto il mese di luglio per il lavoro di mia madre, papà è pensionato e quindi la seguirà. Potremmo stare nella casa in campagna per non farci vedere in paese. Torniamo prima della prossima visita alla dottoressa. Evitiamo di farci scappare il segreto con i gemelli e al nostro ritorno potremmo dire tutto. Io sto benone, sono in grado di affrontare il viaggio. Segui me e nessuno si accorgerà della tua presenza giù." Gli dico tutto d'un fiato.

"Ne sei sicura?" mi chiede "per me va benissimo, non vorrei crearti problemi-"

"Tu non ti devi preoccupare di niente, ci penso io. Dovremo solo stare attenti a non far scattare l'allarme e nessuno si accorgerà di noi."

Ci pensa un po' su e poi mi risponde

"Potrei approfittarne per accettare la serata che mi avevano proposto proprio in Puglia" sta dicendo e lo blocco subito.

"Ma sei scemo?!" gli dico scherzando ma anche un po' arrabbiata e lui mi guarda stupito 

"Ti ho detto più volte che non devi rinunciare a nulla! Se non devono sospettare di niente devi fare la stessa vita che facevi prima di conoscermi. Anche dopo che nascerà, fino a che ci sarò io tu sei liberissimo di fare qualsiasi cosa. Certo dovrai essere molto presente perché io avrò pochissima forza soprattutto nelle braccia ma puoi benissimo mancare per qualche giorno". 

Mi avvicino e lo abbraccio. "Capito papino?" tremiamo entrambi al suono di questa parola, forse un po' troppo azzardata. Fa uno strano effetto.

Fa un giro di telefonate e in poche ore esce la locandina dell'evento. Faccio un giro su Twitter e capisco che qualche ragazza che conosco sarà presente.

Arriviamo in Puglia il giorno in cui ha serata, si prepara e lo vengono a prendere.

"In spiaggia ci sarà anche Stefania, l'amica che mi ha messa a conoscenza di voi. Ti ricordi? Te ne ho parlato qualche settimana fa. Cerca di regalarle qualche gioia"

"Famme vedè qualche foto di nuovo così la tengo presente" mi chiede e gli mostro delle sue foto e anche quelle con lui a delle vecchie serate.

"Okok penso che la riconoscerò"

"Mi raccomando. E divertiti"

Dopo circa due ore mi arriva una foto da lui. Ha fatto un selfie con lei con il suo cellulare e mi chiede se sia lei. L'ha riconosciuta.

"Penso che non dormirà stanotte" mi dice appena tornato.

"Che hai combinato?" gli chiedo ridendo.

"Niente, l'ho fatta stare tutto il tempo accanto a me e abbiamo chiacchierato. Dopo la chiacchierata ho scattato questa foto. Mi ha parlato di te, o almeno credo si riferisse a te" lo guardo curiosa e continua "mi ha detto che è venuta con delle amiche ma mancava la più importante, quella più vicina a lei. Ha detto che ti saresti divertita insieme a lei ma che non ha tue notizia da tanto tempo. Ha detto che le hai fatto sapere di non stare molto bene e poi sei sparita. Era molto triste mentre mi diceva queste cose e ho pensato che se avessi fatto una foto con lei con il mio telefono si sarebbe sentita un po' importante. Non per vantarmi ma ho visto come ha tremato la prima volta che ho incrociato il suo sguardo."

Decido di scriverle.

È felicissima per quello che ha vissuto a pomeriggio. Dopo i primi messaggi un po' imbarazzati e freddi torniamo a parlare come facevamo un tempo. Le racconto che ho visto le foto di lei e Mario sui social e mi spiega tutto senza dirmi di cosa hanno parlato.

Le mando una buonanotte particolare, inoltrandole la foto che mi ha mandato Mario nel pomeriggio

"Da dove l'hai presa??" mi scrive "questa è quella che ha fatto con il suo telefono"

"Beh sai" invento "Ho i miei giri qua. Non ti posso dire molto ma ho conquistato tutti. Quasi ogni mio desiderio è un ordine". La saluto e vado a dormire sfinita prima di rivelarle altro perché ne sarei capace, come quando Claudio spoilerava ogni cosa...che tempi!

Il mattino seguente come gli altri giorni in questa vacanza sveglio Mario che sono quasi le cinque di mattina. Le prime volte ha replicato ma quando si è trovato il mare delle sei davanti agli occhi ha capito perché insistessi tanto.

"Questo è il mio mare" gli ho detto, sulla sabbia di Gallipoli, sulla sabbia che mi ha vista correre per diversi anni. 

"Ogni mattina mamma mi portava e alle sette ero già in acqua. Volevo condividere questo spettacolo con te e poi a quest'ora non c'è nessuno. L'acqua sarà un po' fresca ma è pulita e limpidissima.

Sai, ho molti ricordi qui" continuo "Ho avuto un'infanzia bellissima. Spero di poterci portare qualcuno tra qualche anno. Ti ho portato qua per farti vedere perché ci tengo a questo posto. Se non dovessi riuscire a portarlo io qua vorrei che lo facessi tu." Mi mette una mano sulla spalla e mi stringe un po' a sè.

"Parcheggiavamo sempre là" gli indico alle nostre spalle "Dietro o davanti alla panda rossa della mia amica che ho conosciuto proprio qua e insieme a noi un coppia di vecchietti carinissimi. Era a gara a chi arrivasse prima. Ne abbiamo combinate di tutti i colori sia con i passanti sia con i bagnini e i tipi del bar che ormai ci conoscevano e ci aspettavano tutti i giorni. Porterò sempre con me quei ricordi."

Decidiamo di fare una passeggiata e passiamo dalla spiaggia in cui lo scorso anno hanno registrato un mini programma. 

Si ferma e osserva. Sono le sette: ombrelloni, lettini e chiosco sono chiusi.

"A cosa pensi?" chiedo, vedendolo pensieroso.

"A niente"

"Dai dimmelo". Niente, è più forte di me. Non riesco a trattenermi, ho visto talmente tante volte quei video che ormai è d'istinto rispondere con le loro frasi, soprattutto se me le tira con la sua stessa voce.

"Allo scorso anno" mi risponde, sembra non aver fatto caso a come ho risposto. Ha la testa tra le nuvole, è davvero perso nei suoi pensieri.

"Vi siete divertiti eh?!"

"Da matti. Claudio faceva lo scemo proprio là sopra" e indica un punto preciso, dove Claudio si divertiva a suonare una specie di tromba. Ha uno sguardo strano, malinconico e nostalgico.

"Mi prometti che non farai altre domande se ti dico una cosa?" continua.

"Prometto, dimmi tutto" rispondo mettendo una mano sul cuore.

"Mi manca da morire".

Boom. Penso che il mio cuore abbia perso più di un battito.

Credevo di essermi abituata alla presenza di Mario Serpa ma se mi dice queste cose non so se reggo. Coraggio Silvia, se non vuoi farlo per te fallo per baby Serpa, cerco di incoraggiarmi.

"Andrà tutto bene" gli dico prima di stringerlo a me. Lo sento debole per la prima volta in quasi quattro mesi.

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