Capitolo 30

1.6K 78 8
                                    

Il ritorno a scuola è andato meglio del previsto e ne siamo tutti sollevati. A pranzo i bambini raccontano entusiasti la loro giornata.

"Papà oggi Viko ha lubato la palla a Micco"

"Non è velo"

"Invece sì"

"Non si fanno queste cose Vittorio" lo sgrida dolcemente Mario "Chiedi e giocate insieme"

"Non me la voleva dale, l'ho ppinto e me l'ho plesa, piano pelò l'ho ppinto" Claudio trattiene le risate fulminato da Mario.

"Per questa volta non fa niente dai. Però la prossima volta non lo devi spingere, se non ti vuole dare la palla tu vai a prendere un altro gioco" gli spiega.

"Lui non mi vole dale la palla pecchè sa che sono più fotte di lui, vinco sempe io quando giochiamo a caccio"

Mario si inorgoglisce "Bravo piccolo, batti cinque" quasi si stende sul tavolo per raggiungere il papà "Però la prossima volta non lo devi spingere, poi gliela fai pagare quando giocate insieme e gli fai tanti goal!" e il piccolo sorride e annuisce felice.

"E comunque anche lei ha tilato i capelli a Gaia"

"Non è velo"

"Sìì" accompagna la parola con il movimento della testa

"Pelò lei mi lubbava i cololi" incrocia le braccia e mette il muso, sta quasi per piangere.

"Per questa volta non fa niente anche per te" torna a sorridere "però la prossima volta che fate queste cose ci sarà una punizione" guardano Mario con un'espressione quasi arrabbiata. "Non si fanno queste cose" continua.

"Dai voi a scuola dovete far vedere che siete bravi e comportarvi bene, poi la lotta la facciamo tutti insieme sul lettone e contro papà" cerca di tirarli su Claudio e gli occhi dei bambini si illuminano.

"Sììììììì" corrono ad abbracciarlo per la brillante idea e Mario fa finta di essere dispiaciuto.

Silvia si avvicina a lui e gli sussurra all'orecchio una cosa che sentiamo tutti

"Papi non ti pleoccupale, io faccio finta che ti picchio pelò poi quando ci avviciniamo ti difendo e picchio lolo" dice lei tutta gasata "Pelò è un segleto"

"Menomale che ci sei tu amore di papà" la prende sulle sue gambe e le lascia tanti baci, ricambiati dalla piccola che gli prende le guance a mo di pizzicotto e gli stampa tanti bacini sulle labbra.

"Tanto noi siamo più fotti" li interrompe Vittorio

"Non è velo"

"Invece sì. Guadda che muccoli c'ha papà Claudio" e gli solleva un braccio.

"Guadda che anche papà c'ha i muccoli, è velo papà?" e Mario fa cenno di sì con la testa.

"Sì ma papà Claudio c'ha il blaccio più glosso"

"No, papà ce l'ha più glosso"

Scoppiamo a ridere per quello che hanno appena detto e loro ci guardano strani perché giustamente non capiscono.

"Allola vediamo chi è più fotte"

Fanno fare braccio di ferro ai loro papà e ovviamente vince Claudio.

"Hai vitto che è più fotte papà Caudio?"

"Pecchè papà ttava scomodo" si ferma, ci pensa e poi "tanto papà sa dale le capocciate"

E come non si può amare una mocciosa del genere?

Hanno sviluppato tutti e due una parlantina quasi fuori dal comune, il pediatra ha detto che è merito delle storie che leggiamo loro ma io sono sicura che il merito più grande è di Claudio che si mette a raccontare storie a più non posso per intrattenerli, inizia e nessuno lo ferma più, è una macchinetta. E i piccoli hanno preso da lui, infatti quando sono tranquilli tra di loro si raccontano di tutto e di più, hanno una fantasia incredibile.

Momenti nostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora