Ottobre
Sei mesi. Sono passati sei mesi.
Mi sento un pallone gonfiato. Ci sono giorni in cui non riesco a muovermi ma soprattutto giorni in cui sto bene.
Ho fatto preoccupare Mario più di una volta e mi dispiace, non avrei mai voluto ma non dipende da me. Il dottore è dovuto correre qui diverse volte. Mi hanno fatto delle flebo per risanare qualche mancanza. Non sto prendendo i farmaci che dovrei per via della gravidanza e ogni tanto il diavoletto che c'è in me si risveglia e si prende gioco del mio corpo.
Mario ha dormito qua più di una volta. È capitato che si addormentasse qui accanto a me sul letto mentre guardavamo la tv e non me la sono mai sentita di svegliarlo soprattutto quando aveva la mano sulla mia pancia e dormiva beato. Gli ho fatto un sacco di foto in questa posizione.
Da quando hanno iniziato a scalciare lui passa molto tempo a cercare di avvertire ogni singolo movimento. La prima volta è stato stranissimo. Tutto ad un tratto ho avvertito come un pugno nello stomaco e mi sono spaventata. Si è accorto e quando si è girato mi ha vista terrorizzata. I pugni hanno continuato ma erano piacevoli e quando ho capito di cosa si trattasse mi è scappata una risata. Lui non capiva se preoccuparsi o no.
"Dammi una mano" gli ho detto.
"Silvia tutto bene? Vado a chiamare il dottore?"
"Dammi una mano ho detto". L'ho presa e l'ho appoggiata sulla pancia, nel punto in cui ho avvertito quella specie di pugno. L'ha lasciata per qualche secondo. Quando è arrivato un altro colpo l'ha tolto di scatto come se si fosse bruciato.
"Che fai?" gli chiedo ridendo. "Non mi dire che hai paura dei tuoi figli?".
Sgrana gli occhi. "Vuoi dire che è stato lui? È stato il mio campione?"
"Penso più che sia stata la tua principessa!" affermo. Lui si avvicina a me e avvicina la sua faccia al punto in cui gli avevo appoggiato la mano.
"Che fai signorina?" chiede "prendi a calci la mamma o tuo fratello?" ride, gli ridono gli occhi e vedo che gli ride il cuore "non si fa così principessa" continua "non è che per caso vuoi un pochettino di coccole da papà?"
Come faccio io a resistere a lui in queste condizioni? Ho sclerato per ore con i video e le foto in cui sta con i bambini e adesso? Adesso che sta parlando con i suoi di bambini?
Vedere la sua mano, quel tatuaggio sul dito appoggiato alla mia pancia è una sensazione indescrivibile.
Dopo quella prima volta ogni situazione è buona per vedere come stanno, accarezzarli e coccolarli. È incredibile il legame che si è stabilito tra di loro, tra di noi insomma. Ci sono giorni in cui non sto tanto bene e anche loro sono nervosi e solo le sue coccole riescono a calmarli. Come anche quando hanno il singhiozzo.
Per non parlare dell'effetto che fa la sua voce nei loro confronti. La riconoscono. Basta che lui arrivi e dica "buongiorno" che li sento. È come se li risvegliasse e si mettesse a giocare con loro.
"Ma diventano ogni giorno più grandi questi miei cucciolotti?" chiede non so a chi con una voce tenera.
"È un modo gentile per dirmi che ingrasso sempre di più?" dico ironica.
"Ma zitta, mica sei tu che ingrassi. Sono loro che crescono perché non vedono l'ora di uscire da là per poter saltare in braccio al loro papà. È vero piccoli?" e si avvicina ad accarezzarli, sedendosi accanto a me e posizionando le mani una su un lato e una sull'altro lato della pancia.
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Momenti nostri
FanfictionNon riuscendo più ad immaginarli diversamente e non riuscendo a tenere a bada i pensieri che mi passano per la testa ho deciso di buttarli giù e condividerli. La storia è frutto di fantasia, soprattutto la parte iniziale ma comunque si è quasi scri...