"Vieni giù, fatti vedere signorina" la invita la presentatrice, lei ha ancora un braccio ancorato al collo del suo papà che però la mette giù.
"Dai non fare la timida" la incoraggia Mario.
"Ma come sei bella, siete proprio due bambini bellissimi"
"Gazie" risponde Vittorio che dimostra di essere il più coraggioso e si avvicina alla sorellina prendendola per mano.
"Ma siete proprio un amore" e come darle torto.
Vittorio ha un jeans rigorosamente con il risvoltino come i suoi papà, una camicina bianca con un mini papillon blu e le scarpe dello stesso colore. Silvia invece un vestitino chiaro che si allarga in vita e degli stivaletti beige.
"Sembrano i bambini dei cataloghi di vestiti" dice lei rivolgendosi ora a Mario e Claudio "Sono veramente bellissimi, complimenti. Ha ragione chi dice che assomigliano a te, si vede subito che sono figli tuoi. Davvero, sono stupendi. Complimenti"
"Grazie" rispondono i due all'unisono.
"Lo sai che hai il mio stesso nome?" chiede alla bimba che subito fa un'espressione di rabbia e risponde
"NO! Io come la mamma" e scatena le risate di tutti
"Sì amore" le spiega Mario "Anche lei si chiama Silvia, proprio come te e la mamma" la prende sulle sue gambe prima che la piccola scateni l'inferno. È proprio figlia sua, guai a chi le dà fastidio.
"Allora Claudio" ricomincia lei "Come stai?"
"Bene Silvia, grazie. Sto benissimo, da favola"
"Come ci si sente a dover cambiare la propria vita da un giorno all'altro?"
"Guarda, ti dirò" inizia a parlare lui come al solito "Non mi è costata nessuna fatica, sono stato io ad andare da loro. Ero intenzionato a conquistarli e devo dire che con i bambini è stato piuttosto facile, con il loro papà un po' di meno ma alla fine non è riuscito a resistermi neanche lui" si pavoneggia ridendo e girandosi verso Mario che ovviamente lo sta fulminando con gli occhi "No, scherzi a parte. Sono stato io a cercare loro ed è stata la cosa migliore che io abbia mai fatto in vita mia. Ho fatto degli errori in passato e ne ho pagate le conseguenze, adesso sto cercando di rimediare al tempo perduto"
"Sembravi deciso quando dicevi di volerci mettere una pietra sopra qualche anno fa"
"In verità non lo sono mai stato. Cercavo di autoconvincermi che sarebbe stata la cosa migliore per entrambi ma quel tipo là" indica Mario sorridente che lo guarda "Mi aveva rubato il cuore, la testa, tutto quanto. Dimostravo di essere forte ma mi mancava ogni giorno. Non c'era sera in cui io non mi addormentassi pensando a quando ci addormentavamo insieme. Quando ho visto che comunque lui si stava facendo la sua vita, stava piano piano costruendo quello che spesso anche insieme avevamo progettato mi sono preso a schiaffi da solo perché ho capito che era quello che volevo veramente. Ho capito di non aver più tempo da perdere. Volevo un futuro insieme a questo latin lover che mi ha stregato, ho lasciato tutto e sono andato a riconquistarlo. Adesso abbiamo una bella famiglia"
"Mi lasciate sempre senza fiato, siete tremendi. Ascolta Claudio, com'è crescere dei bambini che non sono figli tuoi?"
"Sono figli della persona che amo e questo mi basta" boom e patapum
"Li ho visti per la prima volta che erano piccolissimi e non li ho più lasciati. È un po' come se fossero anche figli miei, li sento miei" si gira a guardare Mario come a cercare il consenso per quello che sta dicendo, lo sguardo di Mario era già su di lui, lo stava guardando con occhi innamorati "Provo un immenso senso di protezione nei loro confronti. Per adesso siamo papà e papà Claudio, sono stati loro a decidere di chiamarmi così, è stupendo sentirsi chiamare così"
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Momenti nostri
FanfictionNon riuscendo più ad immaginarli diversamente e non riuscendo a tenere a bada i pensieri che mi passano per la testa ho deciso di buttarli giù e condividerli. La storia è frutto di fantasia, soprattutto la parte iniziale ma comunque si è quasi scri...