"Mi ha chiesto se vogliamo andare da loro a Natale quest'anno"
"E tu che hai detto?" gli prende le mani e gliele stringe tra le sue. Gli occhi di Mario iniziano a gonfiarsi.
"Che ne volevo prima parlare con te"
"Se tu vuoi ci andiamo. Tu ci vuoi andare?"
"I bambini sono abituati a passare il Natale con i tuoi"
"Tu ci vuoi andare Mario?" gli stringe ancora un po' di più le mani
"Che penseranno i tuoi? Siamo sempre stati da loro"
"Mario ci vuoi andare?" Claudio vuole sentirselo dire, sa che Mario ogni anno spera che i suoi possano fargli una sorpresa e raggiungerli a Verona anche un paio di giorni, non lo dice ma Claudio lo sa. Mario non lo ammetterebbe mai, ma in cuor suo lo desidera tanto. E Claudio vuole sentire la risposta perché solo dicendolo Mario se ne può convincere. È come se avesse paura a rispondere, non vuole sembrare il bambinone che desidera passare il Natale con mamma e papà dopo tanti, forse troppi anni.
Ma Mario continua a non rispondere e così Claudio gli va incontro
"Guardami" gli dice, sollevandogli il viso "Mi sembra che le cose siano cambiate rispetto a qualche anno fa, o no? Magari non saranno ancora dei genitori modello, ma ti vogliono bene e lo sai. Vogliono bene ai bambini e stanno imparando a voler bene anche a me, me ne rendo conto. È vero, non sono molto presenti. Non ci vediamo più di qualche settimana all'anno però se ti hanno chiesto questo vuol dire che qualcosa di nuovo in loro si è smosso"
Mario tira su con il naso
"Ha detto che quest'anno c'è anche Cristiano che torna dall'Inghilterra per Natale"
"Vieni qui" se lo tira addosso. È sempre un tasto dolente per Mario quello della sua famiglia. Ci sono stati dei grandi passi in avanti, questo non è da negare, soprattutto da parte di sua mamma che vorrebbe sbilanciarsi sempre di più ma è come frenata da qualcosa. Suo papà è un giocherellone con i bambini ma con loro è ancora leggermente freddo, soprattutto con Claudio.
"Domani chiami tua mamma e le dici che andiamo, ok?"
Mario non risponde, lo stringe e si sistema sul suo petto.
***
Accompagnati i bambini a scuola, Claudio e Mario si salutano e si dirigono ognuno al proprio lavoro, non c'è molta distanza tra il negozio e il bar ma comunque i due non si vedono prima che Mario non torni dal compagno con i bambini per andare a casa. Solitamente è così. Quel giorno no.
"Preparami qualcosa da bere, mi devo riprendere"
Sono le dieci e mezzo circa e Mario ha raggiunto Claudio al bar. In quel momento è solo, un suo dipendente è in magazzino a sistemare degli scatoloni e gli altri sono a casa; non c'è molta gente in mattinata, specie in settimana, bastano in due.
"Ciao anche a te" gli si avvicina Claudio e si sporge da dietro al bancone per dargli un bacio "A cosa devo questa tua visita?" Mario non lascia mai il suo posto di lavoro durante il turno, anche se è il capo e potrebbe permetterselo.
"Ho chiamato mamma" risponde. Afferra il drink che gli ha passato Claudio e fa un sorso.
"E?" chiede Claudio facendo il giro del bancone e sedendosi sullo sgabello accanto al suo
"Ha detto che è stata un'idea di papà" anche Claudio è sorpreso e adesso capisce da cosa si doveva riprendere quello che è davanti a lui "Ha detto che gli è venuta l'idea di invitare tutti i figli"
STAI LEGGENDO
Momenti nostri
FanfictionNon riuscendo più ad immaginarli diversamente e non riuscendo a tenere a bada i pensieri che mi passano per la testa ho deciso di buttarli giù e condividerli. La storia è frutto di fantasia, soprattutto la parte iniziale ma comunque si è quasi scri...