Capitolo 46

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Vola di tutto: farina, pezzi di mozzarella che dovevano finire nella bocca di qualcuno lanciati da qualcun altro che non ha una buona mira, palline di impasto lanciate quasi tutte su Mario da Claudio, ovviamente, che lancia e poi si finge innocente.

Non c'erano tanto rumore e tante risate in quella casa da.. boh, forse non ci sono mai state.

Sei figli sì, ma quasi mai tutti contemporaneamente sotto lo stesso tetto. Solo Lorenzo ormai ci viveva in modo definitivo, ancora piccolo per poter vivere da solo. Man mano tutti sono andati via, ognuno per la propria strada, ognuno sotto un nuovo tetto.

Per fortuna la casa non è in condominio, sarebbero già arrivati i carabinieri a mettere fine a tutto quel chiasso. Un bel chiasso, non fastidioso, anzi.

I più grandi aiutano i bambini a stendere l'impasto della pizza, su alcune ci sono anche quattro mani contemporaneamente, due grandi e due piccole.

"Papi ti voglio dare un abbraccio" dice Silvia a Claudio con aria alquanto minacciosa. Le mani completamente bianche di farina che naturalmente è sparsa anche in faccia e sulla sua felpina non più rossa.

"A me? Vai da papà che mi dice sempre quanto gli piacciono i tuoi abbracci" risponde pronto lui, lei fa retrofront e con sguardo ancora più minaccioso si dirige verso Mario.

Claudio, più rilassato, intende gustarsi la scena per vedere l'espressione di Mario quando sua figlia gli stamperà le manine bianche sul suo maglione nero ma

"Ma sempre contro zio Mario devi stà tu, eh?!" Ginevra gli salta addosso alle spalle, ancorando le gambe intorno al suo bacino per far sì che lui non riesca a liberarsi facilmente da lei

"Credevi di aver salvato la tua bella camicia a fiori zietto?" continua lei, picchiettando la sua mano piena di farina contro il petto muscoloso dello zio

"Questo non dovevi farlo ragazzina" si mette a correre con lei in spalle e poi si butta di spalle sul divano del salotto, quasi per schiacciarla e come lei lascia la presa con le gambe, lui si gira e inizia a farle il solletico. Neanche il tempo di essersi liberato di sua nipote che sulle sue spalle salta qualcun altro, è Vittorio, super geloso di Claudio.

Silvia intanto, per scappare da Mario che la insegue, è saltata in braccio al nonno che l'ha presa al volo.

A pensare alle pizze sono rimasti solo in pochi, i grandi più che altro. Tutti i nipoti con il nonno gli zii giovani sono andati a lavarsi e poi a guardare la televisione.

Tornano tutti nella sala pranzo attirati dal profumo delle prime pizze sfornate.

Finalmente silenzio. O quasi. Tutti zitti mentre si mangia.

"Mi sa che non ci vogliono più" dice Mario a Claudio guardando i suoi figli che se ne stanno tranquilli con gli altri cuginetti al tavolo a parte, quello dei piccoli, in cui sono inclusi però anche Cristiano e Lorenzo. Loro due saranno sempre i piccoli tra i sei fratelli Serpa, sarà sempre così, anche quando avranno le loro famiglie.

"Vediamo più tardi in braccio a chi andranno quando avranno sonno" ride Claudio, trascinando anche il suo compagno.

È arrivato il momento del dolce, nonna Velia ha portato a tavola i vari panettoni. Silvia, seduta sulle gambe di Lorenzo, è concentrata a togliere la frutta candita dal suo pezzo di panettone per metterla nel piatto di Cristiano seduto accanto. Proprio quei pezzettini di frutta sono l'intrattenimento di Vittorio e zio Cristiano che se li lanciano a vicenda per fare canestro uno nella bocca dell'altro.

"Mario, ha detto Viko che non torna a Verona ma viene in Inghilterra con me" Mario guarda suo fratello con aria minacciosa. Domani si riparte, è deciso. Se continua a mettere queste strane idee in testa a suoi figlio domani, dopo pranzo, si riparte.

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