Capitolo 25

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Superato il momento di imbarazzo i bambini hanno fatto amicizia con i nuovi nonni e, quando sono arrivati, anche con i nuovi zii.

Sono riusciti a conquistare i piccoli appena hanno mostrato di avere dei regali per loro, si sono avvicinati curiosi, hanno sgranato gli occhi e poi hanno giocato insieme. Hanno ricevuto diversi giochini ma quello che li ha colpiti di più è una specie di mini computer in cui ci sono tutti gli animali sulla tastiera e se vengono schiacciati una voce dice di che animale si tratta e fa il suo verso.

Impareranno gli animali in men che non si dica, in questo periodo ripetono tutto quello che sentono, sono come una spugna che assorbe informazioni dappertutto.

"Ma guardali come si divertono, non li vedevo così da un bel po' di tempo" Claudio sta parlando con Mario riferendosi ai suoi genitori.

"Sono carinissimi e finalmente ci riposiamo un po'" dice Mario sorridendo.

"Già, dovremmo invitarli più spesso" risponde Claudio.

"Stavo pensando che.." Mario si blocca e Claudio lo guarda curioso

"No niente"

"Dai Mario dimmi" insiste Claudio provocando la risata di Mario

"Niente era una cavolata"

"Voglio saperla lo stesso"

"Pensavo che stamattina non ho rifatto il letto e dovrei andare, mi chiedevo se magari ti andava di aiutarmi" sussurra Mario per non farsi sentire dai genitori di Claudio che tanto sono in salotto concentrati sui bambini.

"Mi sa che hai ragione. Io ho dimenticato di mettere le robe sporche nel porta biancherie" lo asseconda l'altro.

"Rimediamo?" chiede Mario con una faccia quasi dispiaciuta

"Sì dai rimediamo" risponde l'altro e si mettono a ridere, mi guardano contenti e per niente imbarazzati nei miei confronti che, accanto a loro, mi sono gustata la scena.

"Chiudete la porta a chiave che non si sa mai e non fate rumore" suggerisco ridendo a bassa voce

"Silvia cos'hai capito?" mi chiede Claudio quasi infastidito e facendo finta di niente prima di scoppiare a ridere.

"E salite uno alla volta, non tutti e due insieme per non dare nell'occhio" sussurro e Mario inizia a salire.

"Mi piace questa casa a due piani" ride Claudio prima di apprestarsi a salire qualche minuto dopo.

Nessuno si accorge della loro assenza: tutte le attenzioni sono rivolte ai bambini che stanno regalando gioie con le nuove paroline che dicono, con i loro sorrisoni, con le loro smorfie e con i loro discorsi.

"Sai mamma, sono diventato bravissimo con pappe, pappine, pappette e passati di verdure" esordisce Claudio mentre sorridente scende le scale.

"Non avevo dubbi figliolo" risponde amorevole sua mamma.

"Adesso vedrai" si dirige in cucina. "Papà ma poi chiamiamo la gru per sollevarti?" chiede a suo padre quando lo vede steso sul tappeto dei bambini con Vittorio sulla pancia come se stesse su un cavallo.

"Tu non sai con chi hai a che fare ragazzo" gli risponde.

"Papà ti ricordo che hai una certa età" parla il fratello di Claudio che ha Silvia in braccio e prova a farle dire 'zio'

"Ma cosa vogliono sti qua? Sono solo invidiosi, vero piccolo?" Eros si rivolge a Vittorio con la voce da bambinone.

Claudio prepara la pastina per i bambini e la assaggia per vedere se è pronta.

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