Capitolo 49

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La mattinata passa abbastanza velocemente e così anche il pranzo, di nuovo tutti insieme attorno a quel tavolo che non è mai stato così grande e pieno.

Mentre sono intenti a mangiare il dolce, Francesco richiama l'attenzione. Ylenia è seduta sulle sue gambe e fanno sapere che devono comunicare qualcosa.

"Ginevra non sarà più figlia unica!"

Dicono insieme prima di sentire urlare tutti quanti

"Maschietto o femminuccia?"

"Oddio sono felicissima!! Quanto ha??"

"Finalmente, sono felice per voi!!"

Abbracci e baci di qua e di là, tante emozioni in meno di ventiquattro ore.

"Papà perché tu non sei mai incinto?"

"Che cosa??"

"Ho detto perché non sei mai incinto" ripete Silvia alzando la voce

"Perché sono un maschietto amore"

"E quindi?"

"E quindi non ho il palloncino che hanno le femminucce nella pancia per ospitare i bimbi"

"Ma non li portava la cicogna?"

"Sì ma poi li mette nella pancia delle mamme"

"Quindi neanche papà Claudio può essere incinto?"

"No amore"

"Uffa, ma perché?"

"Silvietta vieni che ci facciamo le foto con le smorfie" è Lorenzo che salva suo fratello da un interrogatorio che lo stava mettendo in difficoltà e Mario lo ringrazia con il labiale.

La piccola corre dallo zio e Mario raggiunge Claudio che con Vittorio stanno sfidando gli altri al gioco di super Mario.

Alla fine rimangono solo i grandi a giocare ai videogiochi, Silvia sta con Lorenzo e Vittorio con Cristiano e il nonno a giocare in giù in cantina.

"Clà te devi spostà, mi stai facendo sbagliare"

"Ma che dici Cicci, non vedi che sono più veloce di te? Ti supero sempre!"

"Certo, mi butti fuori a ogni curva"

"Non sei capace Mario, non sei degno del nome che hai! Fai giocare qualcuno che vale"

"Mo ta do na capocciata, giuro"

Tutti gli altri si gustano i loro battibecchi aspettando il proprio turno per giocare.

"Papà, papà! Guarda che mi ha dato nonno" arriva Vittorio sfrecciando su una biciclettina blu e argento

"Ma quella" Mario non riesce a dire molte altre parole, si alza e raggiunge suo figlio

"Ma è la mia bici. La mia prima bici!" Era convinto che l'avessero buttata per far largo, più di una volta si era chiesto di quella, gli sarebbe piaciuto 'tramandarla' ai suoi figli. Ha tanti ricordi della sua infanzia, nella maggior parte è in sella a quella biciclettina. Era il più veloce tra i suoi fratelli e anche tra gli altri bambini del quartiere.

Vittorio si alza in piedi per fargliela vedere e solo quando scende da quella bici Mario si accorge della maglietta che indossa

"E questa?"

"Anche questa me l'ha data il nonno, ha detto che tu la mettevi sempre quando giocavi a calcio e allora l'ha fatta mettere anche a me per giocare"

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