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Appena avvertì che le ruote del veicolo si erano fermate uscì entusiasta alzando lo sguardo per ammirare quella che a partire da in quel momento in poi sarebbe diventata la nostra nuova casa . 

Guardai tutto con stupore e meraviglia e qualche altra emozione , tutte positive ormai non c'era più spazio per i cattivi pensieri , mi sembrava di essere ritornata quella bambina curiosa che si girava intorno in cerca di qualcosa , qualcosa che potesse essere solamente suo . Un qualcosa che le potesse appartenere , il suo posto e mi resi conto che forse stavo per trovarne un'altro .

La casa era veramente meravigliosa : non era né troppo grande né troppo piccola , media anche se sembrava avere due piani ; le finestre erano grandi e ogni camera aveva un proprio balcone  mentre tutt'intorno c'era un piccolo giardino che circondava la casa , che dire ?!

La casa a New York era molto più grande , non c'era confronto ma mi piaceva . Era confortevole e dava davvero l'idea di casa a differenza dell'altra . 

Mio padre frugò tra le sue tasche e dopo un po' ne tirò fuori le chiavi aprendo la porta e facendoci entrare ; c'era un piccolo corridoio che portava al salotto collegato alla cucina ,  le pareti erano di colori chiari e le ampie finestre permettevano l'entrata di  una gran quantità di luce , se solo ci fosse stato più sole .
Notai le scale e senza aspettare altro mi incamminai al piano superiore dove  si trovavano le camere . C'erano tre camere ed un bagno ; io scelsi quella che si affacciava sul giardino : aveva le pareti celesti , il mio colore preferito , un letto grande a doppia piazza con le lenzuola dello stesso colore tranne per i cuscini che erano bianchi .

Mi buttai sul letto guardando il soffitto e pensando a tutte le cose che mi sono capitate , vedevo le immagini scorrere come in una pellicola cinematografica  ; riuscirò mai a dimenticarmene e a voltare pagina ? Ma soprattutto riuscirò a costruirmi una nuova vita , a farmi degli amici ? Ho paura . Ho paura di non potercela fare , ho paura di soffrire e di perdere tutto ancora una volta . 

In quel momento strinsi forte il portafoto che avevo preso dal comodino ; nella foto c'eravamo io e James , era il mio quattordicesimo compleanno e ci eravamo fatti una foto come d' abitudine per ricordare quel bellissimo giorno  , sorrideva mostrando il suo splendido sorriso
mentre mi stringeva in un forte e caldissimo abbraccio , uno di cui avrei tantissimo bisogno ora .

Oh ,James  mi manchi tantissimo ...
Mi mancava , Dio se mi mancava . Mi mancava ogni singolo minuto di ogni singola ora di ogni singolo giorno . Mi mancava ogni giorno , ogni mese , ogni anno sempre di più . Mi mancava tantissimo e ormai avevo un gran vuoto dentro di me , un vuoto che portava il suo nome e che nessuno mai avrebbe mai potuto riempire .
Era un vuoto insopportabile e opprimente , un dolore che aumentava con il passare del tempo e ogni volta era sempre più difficile .

Rimisi il portafoto sul comodino promettendomi che non avrei mai più pensato al passato o cose del genere , anche se in cuor mio sapevo che non sarebbe stata una cosa così semplice , e che sarei diventata più forte ; dovevo farlo , dovevo esserlo per me e anche per lui , penso che se James fosse ancora qui sarebbe fiero di me .

A volte arriva un momento in cui bisogna farsi forza , bisogna trovare il coraggio di rialzarsi e levarsi tutte quelle macerie dalle spalle ed riniziare a camminare di nuovo , bisogna rimettersi in carreggiata , semplicemente arriva quel momento in cui  bisogna strappare il cerotto dalle ferite e lasciare loro il tempo necessario di rimarginarsi , all'inizio fa male ma ci vuole solo tempo poi passa ; le ferite prima o poi si chiudono e lasciano solo una piccola cicatrice a ricordarci che ,  forse , tutto può essere risistemato . È difficile , fa male e ci vuole tanto tempo ma in compenso tutto si sistema , tutto passa . Infondo la vita è così : niente è semplice.

YOU MAKE ME STRONG || ( in revisione - sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora