La mattina seguente, come da abitudine, Piero arrivò fin sul pontile con la sua corsetta mattutina ma di quella ragazza non c'era neppure l'ombra. Di nuovo quel senso di disagio, di vuoto appena accennato.
Tentò di non curarsi di quelle strane sensazioni decidendo di continuare ad allenarsi.
Quel giorno, scocciato di starsene a casa, propose agli amici e alla sorella di andare al mare fittando una barca, sua grande passione.
La sorella e alcuni amici accettarono quasi subito, Dario invece non rispose alle svariate chiamate fatte partire. Chiamò a casa e la mamma gli comunicò che Dario era passato per il B&b.
Senza perdersi d'animo e desideroso di ritagliarsi quella giornata di mare, Piero si recò al B&b di Dario per chiedergli di aggregarsi. Parcheggiata la macchina, salì le scale a due a due e bussò con leggero affanno alla porta.
Ad aprirlo non fu l'amico , come Piero immaginava, ma la stessa ragazza del lungomare e dell'houseteca.
''Piccolo il mondo'', si ritrovò a pensare il narese mentre allargava il suo campo visivo rivolgendo la sua attenzione non solo al viso della donna ma al suo corpo, coperto da una canotta bagnata che lasciava intravedere il reggiseno di pizzo e che segnava quelle curve come una seconda pelle.
Piero fu costretto a deglutire pur di ristabilire un minimo di salivazione rendendosi conto di quanti benefici gli allenamenti avevano portato a quella ragazza.
-'chi cerchi?'- domandò con tono quasi scocciato Stefania vedendo l'aria imbambolata dell'uomo.
-'Dario' - rispose flebilmente Piero intanto che si chiedeva il perchè di quella maglia così bagnata
-'è in camera mia'- gli indicò lei provocando nel tenore confusione prima e sospetti poi.
Quella bella ragazza non poteva essere passata inosservata agli occhi dell'amico, da sempre donnaiolo.
-'gli puoi dire che sono qua'- le ordinò con tono autoritario intanto che si accomodava sul divano.
Un tono che infastidì non poco Stefania che, con un sonoro sbuffo che non sfuggì a Piero, lo lasciò in salotto per avvisare Dario dell'arrivo del suo amico.
-'in salotto c'è uno che ti cerca'- avvisò Stefania porgendo un asciugamano pulito a Dario
-'è la pompa del condizionatore che non va, ho già chiamato chi di dovere e per oggi verranno a cambiarla.'- spiegò Dario mentre si asciugava -'intanto in salotto funziona, potresti stare là oggi'- propose il titolare del B&b dispiaciuto per quell'inconveniente.
-'oggi credo di uscire e visitare Agrigento'- rispose lei mentre seguiva Dario nel salotto
-'oi cumpà'- salutò Dario abbracciando Piero
Saluto ricambiato dal tenore.
-'problemi ancora , cumpà?'- domandò il tenore desideroso di capire cosa stava accadendo tra quella ragazza e Dario.
Con poche e semplici parole Dario spiegò il problema e le difficoltà da esso derivanti nonchè la soluzione di Stefania.
-'ah ma che stupido, non vi ho presentati'- si ricordò Dario battendosi una mano sulla fronte.
-'Piero , lei è Stefania, la mia coinquilina. Stefania, lui è Piero , un mio carissimo amico'.
Intanto che Dario li presentava, Piero allungò di getto la mano per stringere quella della ragazza con fare sicuro.
Conosceva finalmente il nome di quella ragazza e soprattutto aveva avuto la spiegazione che desiderava capendo che tra l'amico e quella donna non c'era alcun tipo di rapporto se non legato alla prenotazione del B&b.
Il contatto tra i due durò pochi secondi, tanto bastò per sentire una scarica elettrica che a nessuno dei due sfuggì.
-'ok, con il vostro permesso , vado a cambiarmi'- si defilò velocemente Stefania, imbarazzata da quel contatto e dall'effetto che aveva avuto su di lei.
Dario iniziò a parlare a raffica ma Piero aveva ancora la mente bloccata su quella ragazza. Possibile che lei non lo avesse riconosciuto nell'uomo che ieri incontrò all'houseteca? Lui intanto finalmente aveva dato un nome a quella ragazza e non solo.
Dopo pochi minuti Stefania tornò in salotto, vestita e preparata ; e con un semplice ''buona giornata'' si liquidò dai due amici.
Piero , insieme a Dario, salirono in auto per recarsi dalla sorella di Piero e da una sua amica. Gli altri amici già stavano alla Scala dei Turchi ad attenderli. Mentre guidava,il tenore ripensò a Stefania rendendosi conto che avrebbe potuto invitarla a stare con loro. Infondo stava da sola e non conosceva nessuna.
Un pensiero che non lo toccò più quel giorno immerso com'era nelle chiacchiere degli amici con i quali passò tutta la giornata.
Dal canto suo Stefania era arrivata ad Agrigento e stava già godendo della bellezza di quella città. In molte strade ritrovò lo stesso manifesto che pubblicizzava il concerto che IL Volo aveva tenuto qualche settimana prima proprio nel capoluogo. Inevitabilmente il pensiero cadde su Piero.
Lo aveva riconosciuto fin da subito all'houseteca e proprio per questo motivo si era imbarazzata così tanto da scappare da quel luogo senza manco visitarlo del tutto. Ritrovarselo poi al B&b era stato un altro colpo al cuore.
Le foto e i video non gli rendevano affatto giustizia: Piero era di una bellezza naturale e semplice. Un corpo scolpito ma non pompato che attirava le carezze più passionali, due labbra rosee e carnose da mordicchiare, uno sguardo profondo nel quale perdersi dentro nei momenti più intimi, un ciuffo ordinato e preciso che avrebbe scomposto molto volentieri preda della passione.
Da sempre Piero era capace, involontariamente, di ispirarle pensieri affatto casti e pure nonostante in apparenza Stefania sembrava quasi infastidita dalla sua presenza.
Ridestata dai suoi pensieri dallo stomaco che brontolava, decise di fermarsi in una rosticceria e mangiare qualcosina prima di ritornare a vagare per le strade agrigentine accantonando per un pò il pensiero di Piero.
I due si conoscono ufficialmente.
Grazie per il tempo che dedicate a questa storia.
Un abbraccio
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Believer, say something
FanfictionEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...