Frustato e disagiato, il tenore decise di tornare a Bologna per mettere distanza tra lui e quella storia rovinosamente chiusa per sempre. Prenotò il primo volo disponibile per la Città Rossa e dopo aver salutato frettolosamente amici e parenti, si imbarcò.
In aereo ripensò ai momenti intimi vissuti con Marilena, alle promesse fatte, ai sogni da realizzare. Si rese conto di quanto tutto questo era solo frutto dei suoi pensieri ma lontano dalla realtà. Si rese conto di come la donna gli avesse lanciato chiari segnali di turbamento e di inadeguatezza durante quei mesi insieme, segnali che l'uomo non aveva voluto cogliere. SI rese conto di essere innamorato del ricordo di Marilena ma non della sua attuale essenza. Si rese conto di non conoscere più la sua Marilena. Si rese conto che quella donna non era più sua.
Atterrato a Bologna, si prese il tempo di lasciare le valige nell'albergo che prenotava di solito prima di vagare per le strade bolognesi per riordinare i pensieri, per accantonare per sempre quella storia, per piangere l'ultima volta per quell'amore non corrisposto prima di rinascere.
Aveva vagato per un tempo infinito quando decise di recarsi da chi sarebbe stato pronto a fargli compagnia senza tante domande e così, dopo un addio tristissimo e mesi di silenzio,si recò da lei senza avvisarla; certo di trovare in lei un'ottima compagna per quella notte che lo aiutasse a dimenticare quell'enorme e pesante fallimento sentimentale.
Non voleva concedersi, ne possederla. Voleva rivedere quel sorriso di chi ha affrontato mille battaglie sempre a testa alta, voleva riascoltare quella risata di chi trova sempre un motivo per non mollare, voleva riabbracciare quel corpo che sapeva di familiarità.
Quando Stefania aprì la porta , Piero perse svariati battiti. Era lì ,bella e scompigliata, con indosso una maglia larga da uomo.
-'Piè che ci fai qui??'- domandò lei a bassa voce stupendosi di quella presenza.
-'avevo bisogno di te'-confessò lui con tono più duro di quanto in realtà volesse usare.
Neppure il tempo di rispondere che Stefania venne raggiunta da Bruno con indosso unicamente le mutande.
-'piccola ci sono problemi??'- domandò accarezzandole un fianco.
Piero alternava il suo sguardo furioso tra quel perfetto sconosciuto e quella che era stata la sua compagna di letto in cerca di una spiegazione.
-'no,no. E' un amico. Tutto bene. Puoi andare'- lo liquidò velocemente lei prima di rivolgersi a Piero -'ti spiace ne se parliamo domani, verso le 10? Magari al bar all'angolo!'- domandò lei battendo nevroticamente il piede a terra come chiaro segno di fretta.
-'buon tutto'- rispose semplicemente il tenore e se ne andò via, svuotato e nervoso.
Sapeva che Stefania era bella e affascinante eppure, in maniera del tutto irrazionale, non si aspettava di ritrovarla con un altro uomo.Un senso di rabbia misto ad invidia lo invase.
Il giorno dopo si incontrarono al bar , come suggerito da Stefania.
Il tempo di un saluto freddo e distaccato e fu Stefania a prendere parola.
-' mi spiace per ieri , se solo mi mandavi un messaggio ti avrei avvisato di non passare'- si scusò Stefania mentre zuccherava il suo caffè, con aria quasi indifferente.
Non voleva sapere perchè il tenore si trovava di nuovo a Bologna, non voleva sapere di cosa avesse bisogno. Voleva semplicemente che Piero le stesse lontano ora che aveva trovato la sua felicità con Bruno.
E quella frase, detta con quel tono e quell'atteggiamento rese chiaro questo suo desiderio svegliando la parte più meschina di Piero.
-'credevo di avere l'esclusiva con te'- ribattè acido lui guardandola negli occhi.
Una frase che colpì Stefania in pieno petto.
-'con lui è diverso'- disse lei ferita da quelle parole e quel tono di accusa che non meritava.
Erano passati tre mesi da quando Piero aveva deciso di tornare a Naro dalla sua ex, con quale pretesa tornava ora a Bologna per rificcarsi tra le sue gambe?
-'che c'è ? ha una durata maggiore della mia??'- chiese irriverente il tenore non capendo cosa volesse significare realmente quella frase.
Stefania invece comprese perfettamente cosa volesse dire Piero e un senso di vergogna misto a rabbia si impossessò di lei.
-'ma che per chi mi hai preso? Io non sono una delle tue solite puttanelle che apre le gambe al primo che passa'- inveì contro senza saper moderare il tono di voce –'Con lui è diverso perché me ne sto innamorando. Lui ha saputo apprezzare il mio cuore prima del mio corpo. Cosa che tu non sarai mai in grado di fare'- vomitò d'un fiato prima di voltargli le spalle e uscire da quel bar ormai divenuto per lei una gabbia.
Umiliata e ferita, si maledì per aver ceduto in passato alle lusinghe del tenore.
Piero la raggiunse con due falcate e la trattenne per un braccio facendola girare verso di lui.
-'non lo avevo capito. Scusami'- si scusò con sguardo mortificato.
Stefania, senza farsi minimamente intenerire da quella visione cucciolosa di Piero, si liberò dalla sua presa e uscì definitivamente da quel bar e dalla vita di Piero.
Si recò a scuola con gli occhi gonfi di lacrime;nonostante la presenza amorevole di Bruno, Piero ebbe la capacità di farla sentire una poco di buono.
Quel giorno, neppure le coccole del suo amato Bruno riuscirono a farle tornare il buonumore e quando la sera Bruno le chiese cosa le provocava quel faccino triste, piuttosto che raccontargli dell'incontro con Piero e di come lui l'avesse sminuita, mentì dicendo che si trattava unicamente di stanchezza.
Piero invece si ritrovò a sfogare quel senso di frustrazione in palestra per alcune ore durante le quali rivide nella mente i ricordi più significativi del suo rapporto con Stefania; quella donna aveva tutto il diritto di rifarsi una vita senza di lui, meritava un uomo che l'amasse per la meravigliosa persona che era.
Eppure c'era restato davvero male nel vedere lei con indosso una maglia di uomo, nel vedere questo stesso uomo chiamarla ''piccola'' e cingerle i fianchi magari dopo aver fatto l'amore come solo lei sapeva fare. C'era restato davvero male nel sentirle dire che si stava innamorando di lui, nel sentirle dire che lui la stava apprezzando come lui non era mai stato capace di fare. C'era restato male nel capire che non era mai stato in grado di farla sentire importante come lei meritava. C'era restato male e ci stava tuttora male.
Stefania ha ormai dimenticato Piero! Riuscirà Piero a fare lo stesso con Stefania?
Grazie .
Un abbraccio.
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Believer, say something
FanfictionEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...