Capitolo 97

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Mancavano altri due giorni di visita alla fine della gita e poi il quinto giorno era di partenza. 

Ora che era stato scoperto, Piero si accodò tranquillamente alla scolaresca. Ovviamente le foto di lui a Napoli fecero il giro del web e sempre più spesso veniva fermato dalle baroncine napoletane. Il tutto sotto lo sguardo attento e discreto della sua donna.

In quei giorni la stessa Patrizia non mollò un attimo il tenore che invece la liquidava sempre con fare garbato ma autoritario.

Per il terzo giorno la gita prevedeva , di mattina, una surreale visita a Napoli Sotterranea e , di pomeriggio, un giro a Posillipo con il suo parco archeologico della Gaiola, la baia di Trentaremi e il fantastico teatro romano sospeso su un promontorio a picco sul mare.

Invece  il quarto ci fu la visita alla meravigliosa Reggia di Caserta con la sua storia regale e le sue principesche stanze.

Come per le prime due notti, anche durante quelle successive Stefania si chiuse nella stanza del tenore per coccolarsi, per raccontarsi la giornata, semplicemente per amarsi.

L'ultima sera trascorsa a Napoli, di ritorno da Caserta, Piero decise di cenare in hotel, sopratutto dietro insistenza di Stefania.

-'ormai la gita è finita, resta con noi'- lo pregò come mai aveva fatto in questi giorni.

Stupito da quella richiesta e desideroso di stare con lei quanto più tempo possibile, il narese accettò.

Una cena serena, a raccontarsi le sensazioni vissute durante quei giorni, a condividere il luogo più bello visitato, a mostrare i souvenirs comprati per famiglie ed amici. 

Tutto procedeva bene , fino a quando il receptionist dell'albergo si avvicinò a Piero per chiedere a che ora doveva arrivare il taxi che lo avrebbe dovuto accompagnare all'aeroporto.

Una piccola e insignificante domanda che però permise a Patrizia di capire che Piero aveva alloggiato tutto il tempo lì.

Chiamato il coprifuoco, Stefania si recò nella stanza del suo uomo, come da consuetudine.

Si stavano concedendo le coccole più tenere quando bussarono alla porta del tenore.

-'aspettavi qualcuno ?'- domandò la donna coprendo con il lenzuolo il suo corpo nudo.

Piero negò con la testa, indossò velocemente slip e pantaloncino lasciando il petto scoperto e andò ad aprire la porta ritrovandosi Patrizia in pigiama e con in mano una bottiglia di vino rosso.

-'Patrizia, che ci fai qui?'- domandò sorpreso il narese permettendo a Stefania di capire chi era.

-'è l'ultima notte che passiamo a Napoli e potremmo renderla indimenticabile'- propose ammiccante la ragazza intanto che cercava di entrare e farsi strada nella camera dell'uomo.

Piero , imbarazzato come poche altre volte, tentò di bloccarla.

-'Patrizia  forse non sono stato abbastanza chiaro in questi giorni ma davvero non sei il mio tipo.'- disse esplicitamente facendo stampare sul viso di Stefania un ghigno malefico.

Era infastidita dall'atteggiamento di quella sua alunna ed era nervosa che quella stessa ragazza la poteva scoprire nel letto di Piero eppure si concesse quella piccola risata malefica nell'udir le parole del suo uomo e sopratutto nell'immaginare la faccia sbigottita di quella mocciosetta viziata.

Un'idea poi, altrettanta malefica, le balenò in testa. Recuperò velocemente il suo cellulare e inviò un sms.

Patrizia cercava ancora di entrare nella camera di Piero intanto che l'uomo tentava di impedirglielo in ogni modo quando si aprì la porta della camera dove Stefania doveva alloggiare con Marta.

-'De Filippo'- risuonò la voce di Marta richiamando l'attenzione dell'alunna.

Piero abbozzò un sorriso  nell'immaginare che la sua donna c'entrasse qualcosa con l'arrivo provvidenziale della collega.

-'cosa ci fa in pigiama, con una bottiglia di vino in mano e davanti la porta di Piero?'- domandò con voce autoritaria.

L'alunna provò a farneticare qualche scusa rendendosi conto che la realtà era fin troppo palese per essere nascosta.

Senza indugiare ulteriormente, Marta si avvicinò a Patrizia, sequestrò la bottiglia e la rimandò nella sua camera promettendole una severa punizione una volta tornata a Bologna.

Quando la ragazza sparì dal campo visivo di Marta e Piero, quest'ultimo prese la parola.

-'Grazie, non sapevo più come bloccarla. Mancava poco che scoprisse Stefania'- ringraziò l'uomo sorridendo.

-'ringrazia quella donna astuta che ti ritrovi accanto'- rispose Marta sorridendo prima di voltare le spalle e ritornare in camera.

-'Buonanotte Marta'- le disse Piero.

-'Buonanotte'- rispose la donna per poi girarsi verso la porta di Piero -'questa potreste usarla voi'- propose Marta indicando la bottiglia.

Il narese non rispose subito, preso alla sprovvista da quel consiglio.

-'dico davvero Piè, almeno la consumate. E' davvero un peccato buttarla'- aggiunse la donna incentivando il tenore che annuì allungando il braccio.

Il tempo dei saluti e ognuno si ritirò nella propria stanza.

-'sei stata stronza, lo sai vero?'- domandò beffardo Piero appoggiando la bottiglia sul suo comodino intanto che si liberava di pantoloncino e slip e risaliva a letto.

-'avrei pagato oro per vedere la faccia di quell'oca rifatta'- rispose a tono Stefania.

-'prof. che termini sono questi'- la richiamò ironico Piero -' De Filippo è una sua alunna'- 

-'sarà pure un'alunna mia ma è un'oca rifatta e viziata'- ribadì imbronciando le labbra.

-'e tutta la professionalità che avevi?'- chiese Piero retorico mentre la catturava in un abbraccio stretto stretto mentre Stefania sbuffava sonoramente -'ma come devo fare con te?'- la prese in giro.

-'sono gelosa'- chiarì lei, come se ce ne fosse bisogno.

-'lo so nica e sta gelosia mi fa impazzire'- confessò Piero lasciandole umidi baci su tutto il viso, preludio di un'altra notte trascorsa a rotolarsi tra le lenzuola, alternando salutari bevute di vino che quella sera rese entrambi più audaci nell'amarsi.

Il giorno dopo, il tempo di una veloce colazione  e Stefania con Marta e i suoi alunni vennero accompagnati all'aeroporto di Capodichino. Stessa direzione del tenore che però vi arrivò in taxi.

Poco meno di due ore e tutti atterrarono al Marconi di Bologna. Anche in  quell'occasione, Piero tornò trafilato a casa di Stefania evitando di farsi notare;  intanto Stefania arrivò davanti alla scuola dove stavano i genitori dei ragazzi ad attenderli.

Dopo un limbo infinito di saluti finalmente tutti i ragazzi se ne andarono.

-'e' stato bello condividere con te questa esperienza'- disse Marta intanto che l'abbracciava, libera dalle valigie che aveva preso in custodia il marito di questa.

-'anche per me e soprattutto non smetterò mai di ringraziarti per aver mantenuto il segreto su Piero'- aggiunse Stefania rossa in viso.

-'finalmente ti ho vista felice, questo è più che sufficiente'- corresse Marta liberando Stefania e rifugiandosi a sua volta tra quelle del marito che, intanto, aveva caricato in auto le valigie.

Salutata anche Marta, si voltò per chiamare un taxi quando vide la macchina di Piero.

Il tenore infatti, posate le sue valigie a casa, aveva deciso di andarla a prendere davanti scuola.

Gita finita con tanto di momento top grazie a Patrizia.

Tornati a Bologna, ora ci si prepara per andare a Naro dove ne vedremo della belle.

Grazie a tutti, un abbraccio.



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