D'impulso la donna stava per chiudere la porta in faccia a Piero ma l'uomo , con un agile satto, si fiondò su di essa.
-'fammi parlare nica, per piacere'- ci riprovò lui poggiando entrambe le mani sulla porta e il piede tra la porta e il muro per evitare che Stefania la chiudesse.
Nonostante ci stesse impiegando tutte le sue forze per chiuderla, Stefania si dovette arrendere alla forza di Piero e lasciarlo entrare.
-'le persone adulte parlano'- la rimproverò lui chiudendo la porta alle sue spalle.
-'le persone adulte si fidano della propria donna e non dicono bugie'- rispose a tono Stefania incrociando le braccia a petto sbuffando e puntando gli occhi in un punto indefinito della stanza.
Piero si perse ad osservare la sua fronte corrucciata in una tenerissima piega , il labbro imbronciato che lo faceva sembrare più grande di quanto realmente fosse, il piede picchiettare a terra con fare nervoso e il respiro leggermente alterato.
Nessun dettaglio della sua donna, sfuggì al tenore. Ogni dettaglio lo attraeva e non fece nulla per nasconderlo.
-'sei bellissima in qualunque momento ma quando fai la tipa incazzata diventi altamente illegale'- confessò Piero guardandola con un sorriso sghembo intanto che si avvicinava , con fare sensuale, alla donna.
Per quanto quella dichiarazione fosse stupenda, per quanto Piero fosse divenuto anch'egli illegale a causa di quel sorriso e di quello sguardo, Stefania si urtò ancora di più.
-'non è portandomi a letto che risolviamo questa discussione'- lo rimproverò senza rendersi minimamente conto che dal bagno era uscita Marta.
Piero invece se ne rese conto e divenne di un rosso scarlatto.
-'possiamo parlarne in camera mia, per favore ?!'- propose torturandosi le mani come chiaro segno di disagio e indicando Marta con il capo.
-'io non ho nulla di cui parlare con te, forse non ti è chiaro'- disse con voce dura -'tu qua non ci dovevi venire e ora non mi interessa cosa farai o dove andrai, basta che non ti fai vedere da me per i prossimi giorni. '- sentenziò senza ammettere alcuna replica da parte del tenore.
Marta, imbarazzata , rientrò in bagno. Non conosceva questo lato così autoritario, a tratti cattivo di Stefania e decise di uscire da quella situazione anche per non aumentare il già profondo disagio di Piero che, dal canto suo, in quel momento conobbe anch'egli un nuovo lato di Stefania.
Tante volte Stefania si era negata a lui quando ancora avevano una relazione di solo sesso, eppure stavolta era diverso. Si sentiva profondamente umiliato, come se si fosse macchiato di un tremendo crimine nei confronti dell'umanità.
Deglutì per mandare giù quella sensazione di disagio, chinò il capo e lasciò la stanza della donna senza aggiungere null'altro.
Chiusa la porta, la donna si lasciò andare ad un pesante sospiro prima di stendersi sul letto a pancia in su e con gli occhi chiusi, tentando di ridare al cuore un battito regolare.
Intanto venne raggiunta da Marta.
-'come stai?'- le chiese la collega.
Stefania non rispose. Aveva perso tutta la voce nel mandare via Piero. Si limitò a scuotere la testa.
-'il bagno è tutto tuo'- le annunciò.
Con passo pesante, Stefania si chiuse in bagno per prepararsi per la notte dando modo a Marta di sbirciare il profilo dell'amica per capirci qualcosa in più di quella storia abilmente nascosta per mesi. Nessuna foto sul suo profilo, nessuna dichiarazione, nessun tag che potesse far risalire all'identità del suo uomo che aveva un viso conosciuto.
In attesa del rientro di Stefania in stanza, vagò sui suoi follower prima e sui suoi seguiti dopo e ci fu così che dette un nome a quell'uomo. Era Piero Barone de Il Volo.
Sbigottita per la scoperta appena fatta, Marta si ritrovò a sbirciare sul web per saperne qualcosa in più di quel tenore scoprendo della storia con Marilena e leggendo che dopo di lei, nessun'altra donna albergava nel cuore dell'uomo.
Una grassa risata ne seguì leggendo quelle parole rendendosi conto di quanto fossero false. Nel cuore di Piero c'era eccome un'altra donna, una donna per il quale l'uomo aveva totalmente perso la testa e dal quale si era fatto appena umiliare.
Dopo minuti interminabili, Stefania rientrò in camera.
-'dev'essere un grande stronzo per come lo hai umiliato'- continuò Marta pur di smuovere Stefania da quel suo mutismo inspiegabile, totalmente contrapposto alla furia vomitata su Piero e pur di aiutare l'uomo che, pur non conoscendolo, gli faceva tanta tenerezza.
Stefania annuì soltanto, anche questa volta.
-'farebbe proprio bene a tornarsene da dove è venuto e dimenticarti, dopo tutto quello che ha fatto. Magari ritorna dalla sua ex o da qualche ochetta e dimentica pure ciò che gli hai detto'- aggiunse Marta fissando Stefania e notando il sussulto avuto dalla collega nell'udir quelle parole.
-'vado a dormire'- si limitò a dire Stefania pur di chiudere quel confronto e mettere a tacere i mille dubbi e le altrettante paure che da esso erano nate.
Intanto Piero si ritrovò affacciato alla balcone della sua stanza ripensando alle parole dette dalla sua donna; parole rabbiose e umilianti. Sapeva perfettamente che con la sua scelta avrebbe provocato l'ira funesta ma mai si sarebbe aspettato quell'atteggiamento.
Senza neppure indossare il pigiama, si lanciò sul letto come un peso morto mentre rileggeva la chat di Stefania vedendo le foto che la donna gli aveva inviato, leggendo i messaggi d'amore che gli aveva scritto, ripensando a tutti i baci, le carezze, gli abbracci scambiati nei giorni precedenti.
Fu una notte lunga per Piero , così come per Stefania.
Il silenzio della sua stanza era in netta contrapposizione con il rumore del suo cuore e della sua mente. Litigare con Piero la portava sempre ad un profondo stato di agitazione, le parole di Marta poi giravano vorticosamente nella mente facendole crescere la paura di perderlo.
Nel cuore della notte, rendendosi conto di non riuscire a dormire, decise di uscire silenziosamente dalla sua camera per una boccata d'aria che potesse sgombrarle la mente e rasserenarle il cuore.
Reazione forte quella di Stefania.
Intanto Marta ha scoperto l'identità di Piero e sta cercando di smuovere l'amica. Ci riuscirà?
Grazie di cuore.
Un abbraccio.
A lunedì.
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Believer, say something
FanfictionEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...